GLI INCANTI DI NOVEMBRE

27 Novembre 2016Francesca P.

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Abbiate cura di incontrare chi non sta nel mezzo. Cercate gli esseri estremi, i deliri, gli incanti. (Franco Arminio)

Chi non sta nel mezzo. Chi (ti) sceglie. Chi sa essere forte e delicato insieme. Chi salta, anche nel vuoto. Chi vola, con o senza ali. 

Gli esseri estremi, che sentono tutto di più e corrono al ritmo del vento. Quelli da finchè-ce-n’è, quelli che la mattina nel caffè ci mettono un po’ di follia, quelli che il grigio lo indossano ma non lo vogliono nella loro vita, quelli che sanno cosa vogliono e se lo vengono a prendere.

I deliri che liberano le parti più vere di noi, come scoppi di risate. Che rubano la mente e poi ce la restituiscono, più lucida. Che fanno accadere le cose e le cose, da quel momento in poi, non sono più come prima.

Gli incanti, attimi magici che passano davanti agli occhi e vanno afferrati, mentre sprigionano la loro scia. Sospesi dentro una stagione, dentro una giornata, dentro un raggio di sole, dentro qualcosa che si vuole catturare prima che svanisca…

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Questo è il (mio) modo con cui saluto novembre, tra foglie con vene che battono, gocce di luce tutta da bere, tappeti dorati, luoghi un po’ fiabeschi e giochi cromatici.

Passando dal giallo, dall’arancione e dal verde di Villa Borghese al viola intenso di una crema. Da un incanto di calore – e colore – all’altro.

All’esterno, interiormente e sulla tavola.

 

CREMA VIOLA DI PATATE E CAROTE CON AGLIO ARROSTO, PANNA ACIDA E SEMI DI PAPAVERO

5-6 patate viola di medie dimensioni

4-5 carote viola

Brodo vegetale (q.b.)

2 teste d’aglio

Panna acida (a piacere)

Semi di papavero (a piacere)

Olio extra vergine di oliva

Sale

Iniziate dall’aglio: prendete le teste, levate l’involucro esterno e tagliate le punte, con un coltello. Avvolgete l’aglio, che avrete spennellato d’olio, nella carta d’alluminio (o da forno, legata con spago da cucina). Cuocete in forno a 200° per 30-40 minuti, controllando la cottura: deve essere tenero. Fatelo raffreddare e poi spremete ogni spicchio, facendo fuoriuscire il contenuto.

Nel frattempo, lavate le patate, togliete la buccia e tagliatele a pezzi. Lavate anche le carote, levando le estremità e raschiandole. Tagliatele a pezzi e mettetele insieme alle patate in un pentolino dai bordi alti, irrorato d’olio. Fate rosolare per qualche minuto e poi aggiungete il brodo, fino a ricoprire le verdure. Fate cuocere per circa 40 minuti, o finchè le patate e le carote saranno morbide. Se necessario, aggiungete altro brodo, durante la cottura.

Frullate le patate, le carote e qualche spicchio di aglio arrosto (tenetene da parte alcuni per decorare il piatto). Assaggiate e regolate di sale.

Servite la crema calda, aggiungendo della panna acida in superficie (amalgamatela e distribuitela un po’ con un cucchiaio) e gli spicchi d’aglio arrosto avanzati. Completate con una spolverata di semi di papavero.

*In alternativa alla panna acida, potete usare lo yogurt greco!

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44 Comments

  • Emanuela

    27 Novembre 2016 at 20:13

    gli “estremi” …. che a volte portano a … frasi tanto male… nel caffè un po’ di follia e mi viene in mente “il caffè della peppina” la canzone dello zecchino d’oro…. ci pensavo questi giorni gattina, sai? pensavo “ma perché a quella povera peppina dicevano che il suo caffè non era buono! perché non poteva metterci il cacao, la marmellata e le ali di farfalla!?” …. io adooooooooro il cacao amaro polverizzato nella zucca! perché no nel caffè?!
    quanto sei bella gattina in questa giornata calda novembrina … quanto è bello e dolce il tuo saluto a novembre come la tua crema di radici dolci…. oggi, giornata INCANTEVOLE e piena di belle persone un incontro nuovo e magico …
    io estrema fino a quasi la morte … non so ancora quale sia il mio arrivo … ma mi PRENDO questi attimi preziosi di giornate autunnali …. oggi sono felice gattina, mi sono sentita voluta bene ed amata… e sono contenta ….
    grazie gattina e VIVA IL CAFFE’ DELLA PEPPINA, COL CACAO, LA MARMELLATA E LE ALI DI FARFALLA!
    UN BACINO …

    1. Francesca P.

      27 Novembre 2016 at 21:32

      Hai personalizzato quel caffè, ci hai messo del tuo! 😉 E fai bene, bisogna sempre trovare il modo per migliorare le cose, o renderle più buone, con un gusto più pieno… vale con il cibo, ma anche con i momenti!
      Sono contenta di sentirti felice, Manu, “incantevole” è una bella parola! Ed è anche il titolo di una canzone dei Subsonica, che potrebbe fare da colonna sonora, ehehe! Prendi tutti tutti gli attimi che verranno, fatti baciare dal sole, lascia che ti scaldi, insieme allo stupore delle novità… gli incontri nuovi meritano fiducia! E quelle ali di farfalla mettile sul cappotto, vedrai che possono far andare lontano… 🙂

      1. Emanuela

        28 Novembre 2016 at 6:52

        ieri ero così felice… stamane più riflessiva … mi (ti) rileggo, mi (ti) riguardo, mi (ti) contemplo …. di nuovo tutto …. con la calma delle 6.30 del mattino … ed allora nella punta della foglia il becco di un pinguino, nelle gocce d’acqua acini d’uva, nella fontana pioggia estiva, che rinfresca, nelle gemme dei rami (quei TUOI rami ) distesi che puntano in alto dei piccoli nasini all’insù curiosi che voglio il sole … il caldo sole dell’estate di San Martino, nei tappeti di foglie, piccoli e tenaci steli di erbetta verde come a dire ..”ci sono anch’io” …. e tu, che accompagni tutto questo, posi gentile le foglie, cammini immobile per non turbare la quiete ….
        i deliri…. spero che dal mio delirio io ne esca più LUCIDA, che le cose NON SIANO DAVVERO PIU’ COME PRIMA… che LA MIA PARTE PIU’ VERA messa così a nudo diventi una forte e contagiosa RISATA da fare in compagnia su una panchina in una giornata di tiepido sole autunnale….
        sai che io su quella iuta me lo immagino il tuo bellissimo aglio ricamato?
        il grigio …. lo adoro ….anche quando il tempo lo è… quando c’è nebbia, foschia .. perché sotto sotto poi si vede la limpidezza del cielo … venerdì ti ho pensata…. sono uscita a portar fuori il cagnolino in un momento di “quiete temporalesca” ..il cielo era di quel blu-viola bellissimo …mentre cammino alzo lo sguardo… due arcobaleni ..uno tenue, impercettibile, l’altro nitido che si distinguevano benissimo tutti e sette i colori… mi sono fermata, il naso all’insù come le tue gemme, e ti ho pensata …. sai gattina ce inizio un po’ a volermi bene anche se delirante?
        un bacino e buona giornata….
        torno sicuro… che il mio delirio mica è finito! 😉

        1. Francesca P.

          28 Novembre 2016 at 19:29

          Ahaha, torna quando vuoi! E se qui sotto le righe si fanno troppo strette, lascia un commento nuovo, in fondo! 🙂
          L’arcobaleno porta bene e i suoi colori ci ricordano che nessun temporale dura per sempre… e che ci sono bufere e mareggiate, ma la barchetta continua ad andare… e ce la fa. Ce la fa, Manu. Volersi bene è il traguardo più bello, inizia tutto da lì, riparte tutto da lì…

  • Anna

    27 Novembre 2016 at 20:34

    Ti svelo un segreto, cara Francesca…
    Novembre è il mio mese, e tu lo hai fermato in ogni scatto…
    E questa sera parto proprio dalle fotografie. Le guardo, e riguardo, e poi un’altra volta ancora, per trattenere negli occhi un incanto di calore e di colore… Di ciascuna potrei dire qualcosa, i pensieri che mi evocano, le emozioni che mi suscitano…
    Sono BELLISSIME, allungo la mano ed ho l’impressione di toccare quelle foglie posatesi stanche sulla panchina; e riesco a seguire con lo sguardo quella che, solitaria, viaggia nella pozzanghera… E niente, non smetterei più di commentare, perché sono foto che parlano…

    Che dire, invece, delle tue parole? Altrettanto belle, e vere, e che cadono a pennello… Per descrivere le persone che, adesso, voglio nella mia vita. Perché hanno il coraggio, e la forza, di non stare nel mezzo, anche quando prendere posizione equivale a mettersi in gioco, totalmente… . Perché sono persone capaci di volare, e di farti volare, anche quando ti senti con le ali tarpate… Sono le tue ali, un briciolo di follia che rischiara l’anima… Persone che scelgono, e scelgono te, quando pensi di non poter offrire loro nulla…
    E invece… invece ti scelgono, ed è come ritrovarsi seduti insieme su quella panchina, con lo sguardo rivolto tutt’intorno… Perché è lì che stanno gli incanti. Perché, insieme, i deliri hanno la luce di questo tuo, o NOSTRO, novembre…

    Poi, naturalmente, ci sei tu, che appari con quel vestitino così autunnale, e risplendi…
    Grazie, grazie di cuore, per questo post che mi sento cucito addosso…
    Anna

    1. Francesca P.

      27 Novembre 2016 at 23:06

      Sei nata in un mese che si tinge di oro, il mio preferito dell’autunno! Perchè la stagione entra nel vivo e io aspetto novembre perchè so che Villa Borghese si riempie di foglie: puntualmente, ogni anno, mi armo di Canon e vado a salutare tutte quelle che posso! Quelle comode sulla panchina, quelle sospese, quelle in equilibrio, quelle spezzate ma ancora forti, quelle in terra che creano un bellissimo pavimento… ogni foglia ha una storia, come noi… e quelle vene in evidenza, quanto mi piacciono! Ci vedo davvero pulsare la Vita… e nella nostra, ora, deve entrarci solo quel genere di persone lì, pronte a fare – e dare – del bene, che sappiano capire (e capirci) e che ri-accendano la luce, quella interiore… perchè quando si ritrova, appare di nuovo tutto un po’ più bello e tornano gli incanti!
      Grazie a te, cara Anna… il filo dei discorsi e quello per cucire le intese è ben saldo in mano!

  • patalice

    27 Novembre 2016 at 21:11

    io non sopporto l’aglio
    proprio per niente
    cioè, capisco che per alcuni piatti sia conditio sine qua non, ma bleah…
    ciò posto, invece, amo alla follia l’autunno, le foglie secche, i colori che rimandano i pensieri migliori di tutti, quelli che regalano quiete e pensieri felici…
    ecco, in un solo commento una cosa che amo, ed una che non sopporto proprio…
    autunno VS aglio

    1. Francesca P.

      27 Novembre 2016 at 23:11

      Beh, meglio una cosa che nessuna delle due!
      L’aglio crudo non lo mangio, ma quello cotto sì e fatto arrosto perde anche molto del suo sapore forte! So che non ti farò cambiare idea, perchè è questione di gusti, ma puoi goderti le foglie! 🙂

  • Sabri

    27 Novembre 2016 at 23:47

    Franci … Quanta bellezza ritrovo in te . Leggere ciò che pensi , ciò che prepari (con cura e amore ) , leggerti negli scatti e in quei particolari momenti che decidi di immortalare ,è diventato momento d’infinita riflessività e piacevolezza per me . Riesco ad immaginarti : colorare con la tua Canon , pasticciare con i tuoi arnesi . Nei tuoi colori e nella delicatezza ,credimi, mi ci perdo . In te ritrovo delicatezza e candore ,e in questo fine novembre sei calore e luce .

    1. Francesca P.

      27 Novembre 2016 at 23:50

      Sabri, hai idea di quanto mi abbia portato calore e luce tu, con questo commento? 🙂 Sono felice, anzi, felicissima che ti arrivi tutto questo… è per persone sensibili come te che metto tutta me stessa nel blog e nel trasmettere il mio mondo… grazie davvero per ogni singola frase, è uno stimolo a continuare così… a mostrarmi, come sono e mi sento. Con ogni sfumatura di ciò che amo.

  • Martina

    28 Novembre 2016 at 7:15

    Gli estremi li rincorro, li sogno e me ne circondo … spesso senza consapevolezza, senza saperli maneggiare … forse fin troppo estremi per lasciarmi gestire il tempo che mi rimane, sempre meno visto che ultimamente non riesco nemmeno più a scrivere e rispondere come vorrei!
    Nel piccolo angolo tra le luci dell’alba, che ritaglio e conservo come un oracolo, approfitto per mandarti un saluto veloce, per dirti che tra le foglie fai miracoli ( ancora ricordo quelle che uscivano da un cappello sopra la tua testa), che una cucchiaiata di quella crema viola la metto in un barattolo per poterla gustare tra qualche ora e con più calma e … per dirti che hai citato uno dei miei scrittori preferiti.
    Nella speranza di future giornate estreme e luci abbaglianti, ti abbraccio.

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 19:42

      Gli estremi sono amici dei contrasti e parenti delle contraddizioni, delle ombre che si intersecano alla luce, delle cose non lineari che però hanno importanza… fa tutto parte del (nostro) paesaggio, credo che le sensazioni “forti” siano quelle da cui imparare di più, anche quando sfiorano il dolore… e quindi ben vengano, soprattutto se sanno accendere quelle luci abbaglianti!
      Per anni ho guardato storto l’autunno, invece adesso ci stiamo piacendo parecchio… e fotografare foglie è diventato un appuntamento da non perdere, quindi preparati a un post così ogni novembre! 😉
      La crema l’ho lasciata volutamente un po’ rustica, non perfettamente liscia e “corposa”, perchè cerco intensità anche in questo modo… e tu puoi riempire tutti i barattoli che vuoi!

  • Tatiana

    28 Novembre 2016 at 8:13

    Questo è un post che faccio mio, perfetto per me che indosso il grigio ma che nella mia vita non ce lo voglio, per me che non sto mai nel mezzo, che rifiuto le convenzioni e che voglio uscire dalla massa, che sono un’irregolare, che so cosa voglio e le cose vado a prendermele, senza aspettare che accadano, per me che non mi faccio dare ordini da nessuno e che sono scomoda, ma che quando voglio qualcosa faccio di testa mia finchè non ci arrivo. La mia è una vita decisa, proprio perché per anni ho subito la volontà altrui, il che ha fatto di me una persona che vuole recuperare e non avere rimpianti, una persona che vuole vivere a colori decisi, proprio come la tua crema, di un viola quasi feroce, ma che con quella strisciata di bianca morbidezza della panna acida è assolutamente perfetta così com’è. Come la mia vita.
    Ti abbraccio forte!

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 19:48

      Tatiana, sono felice di condividere le parole, la panchina e la coppetta, così siamo immerse nella stessa atmosfera e ci sentiamo capite e “a casa” entrambe! 🙂 Non sono vestita di grigio in queste foto, ma lo porto tanto anche io, sai? Accostato ai colori, li valorizza anche di più, è come una lavagna su cui scrivere con tanti gessetti!
      Fai bene a essere così, dura e pura… nessun ordine, nessuna imposizione o forzatura, dobbiamo difendere le nostre idee e la nostra identità, perchè solo quando la padroneggiamo siamo davvero in grado di essere libere… sono convinta che è meglio piangere lacrime di rugiada, piuttosto che avere rimpianti e più si cresce, più questo concetto è chiaro!
      Sappi che sei una bella crema viola che stimo e ammiro, ecco la sintesi del commento! 🙂

  • Simo

    28 Novembre 2016 at 8:32

    Che bello vederti, così luminosa e circondata da tanta bellezza!!!
    Mi ha rallegrato l’inizio giornata!
    Io le patate viola non le trovo mai, uffa… E vorrei tanto preparare una vellutata così…
    Mi metterò alla ricerca, mai dire mai.
    Bacio grande stella

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 19:51

      Sono contenta di averti fatto questo effetto, Simo! Questa luce autunnale mi ha messo carica, perchè ci ho visto tanta forza… ogni tonalità che avevo intorno mi ha scaldato e ispirato!
      Io ho fiducia che prima o poi la patate viola si faranno trovare, forse si nascondono per farti poi una sorpresa ancora più gradita, dopo tanta attesa! A volte le cose belle lo fanno… 😉

  • Ileana

    28 Novembre 2016 at 16:43

    “Chi non sta nel mezzo. Chi (ti) sceglie. Chi sa essere forte e delicato insieme. Chi salta, anche nel vuoto. Chi vola, con o senza ali.
    Gli esseri estremi, che sentono tutto di più e corrono al ritmo del vento. Quelli da finchè-ce-n’è, quelli che la mattina nel caffè ci mettono un po’ di follia, quelli che il grigio lo indossano ma non lo vogliono nella loro vita, quelli che sanno cosa vogliono e se lo vengono a prendere.”

    Prendo queste parole in prestito, perché – ancora una volta – qui ritrovo una parte di me e non serve aggiungere altro, perché hai detto tutto quello che sento, che ho dentro…

    Rimango seduta qui ancora un po’, ad ammirare le foglie, ancora piene di vita, la luce di Novembre…e la tua! :*

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 19:55

      Ile, dopo averti letta penso ancora di più che potremmo scrivere qualcosa a 4 mani, in perfetta sintonia… 😉 Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto sia importante, nella vita, sapere cosa si vuole e lottare per averlo, dandosi da fare e godendosi ogni bagliore, ogni istante, ogni emozione, ogni raggio di sole… e solo chi osa e si lancia può conoscere l’intensità dei colori… all’arcobaleno ci arriva chi sale in alto, fino al cielo…
      Resta quanto vuoi, più mi fai compagnia e più sono contenta! 🙂

  • Alice

    28 Novembre 2016 at 17:54

    Io adoro queste foglie!! Quest’anno mi è rimasta la voglia di fotografarle, poche escursioni, poche passeggiate…che peccato! Le tue foto sono bellissime.
    E mi piace molto anche la vellutata, sono molto curiosa dell’aglio arrosto, lo voglio provare da tanto… Ci riuscirò prima della fine dell’inverno? Si accettano scommesse! 😉

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 19:59

      Le adoro anche io! Ogni anno so che alcuni punti di Villa Borghese si riempiono di questa magia, aspetto con ansia la fine di novembre ogni volta, conosco a memoria panchine e alberi, discese e salite di quel parco… solo che lo stupore che mi regala tutto ciò aumenta e far foto è sempre più bello!
      L’aglio arrosto è più delicato, si cuoce tanto e quindi è anche più digeribile… io scommetto un cestino di foglie bicolori e una coppetta piena di crema che riuscirai ad assaggiarlo e anche a rifarlo spesso! 😉

  • m4ry

    28 Novembre 2016 at 18:43

    Bella la mia Fra…ci vedo e ci leggo tante cose in questo post, e sai quanto le condivido. Qualcosa mi è chiaro…qualcosa meno…ma aspetto che tu mi scriva 😉
    Ho respirato bellezza, serenità ma anche tanta energia…
    Questa crema viola mi fa impazzire 😉

    1. Francesca P.

      28 Novembre 2016 at 20:04

      So che sai leggere e vedere… perchè sai farlo con me. Il bello di approfondire la conoscenza è questo: ci si riconosce sempre meglio e cresce quel senso di “familiare” che riguarda idee, sensazioni e probabilmente anche occhio fotografico attento a cogliere proprio quel dettaglio lì, preciso…
      Bellezza ed energia ci sono e pulsano… la serenità prova a farsi strada e quando si affaccia corro ad afferrarla! 😉

      1. m4ry

        29 Novembre 2016 at 11:17

        <3

  • Silvia

    28 Novembre 2016 at 21:17

    Mi sento parte di coloro che si collocano agli estremi, mai nel mezzo, soprattutto quando si parla di sentire,percepire, per me è tutto amplificato! Complice una sensibilità troppo alta e una delicatezza estrema che però si fa spazio nel mondo, con le maniere gentili osa e cerca di volare in alto. E allora anche se indossiamo abiti grigi, godiamoci tutto l’oro di questo autunno! grazie per questi attimi che condividi, sono belli da vivere! Belli come te ecco! Un abbraccio

    1. Francesca P.

      29 Novembre 2016 at 0:02

      Avevo compreso, da quel che ho percepito di te in questi anni, che fossi un’anima sensibile che mette il cuore al primo posto e si lancia, quando si tratta di amare, darsi e crederci! E sappi che mi piace il modo in cui lo fai, ossia quella “delicatezza estrema con le maniere gentili”, in cui mi ritrovo molto! Non servono maniere forti e voce alta, secondo me la vera donna non deve mai perdere la sua femminilità, neanche quando è “combattente”… 🙂
      Grazie, Silvietta, ricambio l’abbraccio!

  • zia consu

    28 Novembre 2016 at 21:49

    Che bellissima atmosfera autunnale in questo post..pensare che a me nemmeno piace questa stagione ma attraverso le tue foto e le tue emozioni mi hai fatto quasi cambiare idea 🙂
    Delicatissima come sempre, anche nella ricetta…io sto già sguainando il cucchiaio x fondar dentro tutti i pensieri…

    1. Francesca P.

      29 Novembre 2016 at 0:05

      Io ho rivalutato solo ultimamente l’autunno e proprio grazie alla natura, ai suoi colori e allo spettacolo poetico che ci offre, quotidianamente! Da quando ho saputo cogliere questo lato, vedo la stagione sotto un’altra ottica… e non solo fotografica! 🙂
      A volte mi chiedo se pubblico troppe vellutate, ma che posso farci se le adoro e la passione cresce, come la lista sul blog di queste ricette? 🙂

  • saltandoinpadella

    28 Novembre 2016 at 22:07

    Che scatti meravigliosi, davvero magici. Non potevi fare un saluto migliore a questo Novembre, hai davvero mostrato la sua magia. Ho una passione per le patate viola. Confesso di adorare tutto quello che è viola, sopratutto in cucina. Mi godo questa zuppa sul divano sotto un bel plaid di lana calda, in compagnia della principessa pelosa 😉

    1. Francesca P.

      29 Novembre 2016 at 0:10

      Grazie, Elena! Sai che ogni tot amo scappare all’esterno e fare una passeggiata con la Canon, specialmente quando il cielo e la luce mi chiamano e mi promettono cose belle… ho la fortuna di abitare vicino a una delle ville più belle della mia città, non posso non approfittarne! E se poi, insieme ai mici, mi aspetta anche una coppetta calda, beh, torno a casa ancora più soddisfatta… 🙂
      Io voglio passare tante sere autunnali e invernali così: con vellutate, plaid, fusa, tonalità viola e parole amiche! 🙂

  • Chiara

    28 Novembre 2016 at 23:11

    che belle foto, mi piace l’autunno per i suoi colori e per le foglie croccanti che aspettano il nostro passo per cantare…il viola è un colore profondo, incute timore ma alla fine è coinvolgente come la tua crema, aglio compreso…Buona settimana, un abbraccio

    1. Francesca P.

      29 Novembre 2016 at 0:13

      Anche io associo le foglie alla croccantezza, come se saltassi su dei crakers o su un crumble! 😀
      Il viola mi piace in ogni declinazione: sia quando è lilla, romantico e un po’ sognante, sia quando è deciso e vuole prendere la scena, con la sua intensità… e non so tu, ma ho un debole per il velluto di colore viola, che ricorda questa crema anche come consistenza! 🙂

  • elisa

    29 Novembre 2016 at 11:18

    eccomi di nuovo qui!le parole, le immagini e tutte le emozioni mi sono arrivate, ancora una volta, con quel cuore viola(proprio come mi avevi scritto tu!)io sono un estremo in tutto quello che faccio, un delirio(sicuramente!) e un incanto(spero!)per cui grazie per la frase meravigliosa, le tue parole che scorrono e arrivano dirette, facendomi emozionare ancora una volta, le foto che mi portano in un mondo magico(si, perché l’atmosfera e i colori di novembre sono magici)e per la felice malinconia!
    non vedo l’ora di provare la ricetta, questa volta amo tantissimo ogni ingrediente!
    buona giornata e.

    1. Francesca P.

      30 Novembre 2016 at 19:48

      Mi piace che torni seguendo i passi del viola, Elisa! E dato che questo colore lo adoro e lo impiatto spesso, è bello pensare di leggerti ancora, anche in futuro! 😉
      Grazie a te per tutto quello che mi esprimi, trasmettere emozioni per me è fondamentale perchè io mi nutro proprio di quelle, oltre che di vellutate di ogni tipo, ehehe! E le emozioni sono un po’ ovunque, sul cammino… appoggiate su un ramo, o sul pelo dell’acqua, o su una panchina vuota che aspetta l’arrivo delle persone giuste… un po’ come faccio io ogni settimana, quando pubblico un nuovo post! 🙂
      Buona crema e a presto!

  • ipasticciditerry

    29 Novembre 2016 at 14:57

    Gli estremi … gli estremi dicono che si attraggono e forse è anche vero. Io e mio marito: il giorno e la notte. Io solare, allegra, sempre con il sorriso. Lui cupo, introverso, che difficilmente si apre. A chi non lo conosce … a chi invece lo conosce e lo ama, come me, regala momenti di risate e allegria. Gli estremi, io amo gli estremi perchè credo che nel mezzo le cose siano un pochino noiose … sempre uguali, sempre perfette, sempre senza una sbavatura. Oggi mi hai incantata, con le tue foto, le tue parole, le immagini di te. Adoro questi colori, giallo, verde e quella luce, l’acqua, le gocce che scendono piano. Quella sensazione di freschezza, di sole, di colore, di calore … si, perchè i colori per me sono calore. Io che amo il grigio ma solo se lo indosso. Potrebbe essere la frase che mi rappresenta. Amo molto anche il viola del tuo piatto ma non il sapore. No, quello non mi piacerebbe, perchè mi dà molto fastidio l’aglio, non fa per me. Ma fa niente perchè invece amo te. Vederti così bella, così giovane, per me una grande gioia, per gli occhi e per il cuore. Da noi novembre vuol dire pioggia, vento, grigio, nebbia … poi magari capita la giornata in cui per poche ore il sole fa capolino e illumina tutto con la sua luce. Stamattina era tutto grigio, ora è uscito il sole e io me lo godo, come faccio sempre con le cose belle. Ti abbraccio stella, ti auguro una buona settimana. Un carezza a chi sai tu. ♥

    1. Francesca P.

      30 Novembre 2016 at 19:55

      Io sono per le affinità e le intese che passano anche attraverso i contrasti e gli estremi… come un mix dei due aspetti, la luna fusa nel sole, per capirci! 🙂 Se due persone fossero due gocce d’acqua, non ci sarebbe lo scambio… è bello compensarsi, miscelare le personalità, prestare all’altro qualcosa di sè… per me questo è il completarsi, il senso dello stare insieme, in cui ognuno mette del suo! Anche questa vellutata esprime il concetto: il viola e il bianco, così diversi, riescono a unirsi… ed ecco il “click”, la magia! Che si può creare anche senza aglio, certo… 😛
      La noia non mi appartiene, per fortuna… e la rifuggo, perchè sentirmi piatta equivale allo spegnermi… e no, io voglio essere accesa, accesa più che mai, specialmente ora, perchè mi sento come una di quelle foglie a caccia di luce, pronta ad assorbirla! E hai notato che qualche foglia è color Tarallino? Non è un caso… 😉

  • Virginia

    29 Novembre 2016 at 17:45

    Mi piace pensare di essere lì accanto a te, a osservare le foglie attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, affascinata dalla luce dorata di una giornata di autunno. Dalle tue foto mi sembra di sentire il profumo della mia stagione preferita, sento le foglie che scricchiolano sotto alle scarpe e un freddo leggero sulle braccia. Per riscaldarmi vado sotto un raggio di sole ed ecco che divento calda e dorata come le foglie 😉 Ho sempre avuto timore degli estremi ma mi hanno sempre affascinata. In genere ho un atteggiamento prudente nei confronti della vita e questo inizia a starmi un po’ stretto. Oggi guardo gli estremi con interesse sempre crescente e ultimamente mi sto avvicinando al sole con la speranza di non scottarmi…
    Non ho mai arrostito l’aglio, ma il sol pensiero mi fa venire l’acquolina in bocca! Mi piace moltissimo il fatto che le sfumature viola dell’aglio siano le stesse della crema. Il colore di questo piatto è bellissimo e per conoscerne il sapore mi basta andare alla ricerca delle (bellissime) patate e carote viola 😉

    1. Francesca P.

      30 Novembre 2016 at 19:59

      Virginia, io vado ancora oltre col pensiero: non immagino solo di averti accanto durante la passeggiata, ma anche di avere un cestino con dentro muffin, bricchetti e coperte a quadri, per preparare un angolo di pic nic ai piedi di qualche albero e una bella session fotografica, come piace a noi! Sarebbe bello, eh? 🙂
      Gli estremi vanno saputi gestire, ma abbandonarsi a loro, a volte, è piacevole… è come un lasciarsi andare, un allentare i freni, un godersi le cose a livello più istintivo… e quanto fa bene! In questo, se vuoi, ti prendo per mano… sono abbastanza brava! 😉
      L’aglio arrosto ti piacerà molto, ne sono certa! Chi ama l’aglio e lo mangia senza problema, in questo modo lo apprezza anche di più… mi saprai dire!

  • Anna

    29 Novembre 2016 at 18:41

    Queste sono le foto che preferisco in assoluto!
    Quante occasioni dà l’autunno e come le hai sapute cogliere bene! tutti quei colori, semplicemente un incanto!
    Splendida questa vellutata di un colore inusuale ma sicuramente deliziosa!

    1. Francesca P.

      30 Novembre 2016 at 20:02

      Lo so, cara Anna, che tu sei amica intima delle foglie e della natura… 🙂 Mi piace concedermi, ogni tanto, qualche uscita “alla Flickr” dei vecchi tempi, sai? Mi viene naturale ripensarci, perchè ricordo quanto mi divertivo a cercare i punti per far venire bene il bokeh di sfondo, col diaframma aperto, ahaha! La prossima volta potrei portare al parco anche la vellutata… 😀

  • Manuela

    1 Dicembre 2016 at 12:08

    In questo novembre ho incontrato così tanti estremi da poterne fare una collezione…e mi piace questa cosa, ti carica dentro come i colori di queste foto e di queste carote.
    Mi sembra di vederti mentre giochi col giallo delle foglie, con i ciuffi, con il rumore delle fontane.
    Un po’ mi manca quel calore romano, finirò col tornare da te prima o poi!

    1. Francesca P.

      2 Dicembre 2016 at 19:22

      Sì, gli estremi possono mettere un po’ in crisi o in confusione, ma sono portatori sani di energia e di quel pizzico di follia che va sempre mantenuta, che ci spinge a fare cose che altrimenti non faremmo… e sarebbe un peccato! 🙂
      Hai visto bene: ho “giocato” nel parco come una bambina, sarei rimasta ore tra le foglie, a sistemarle come fossero cocotte o ciotoline, eheh! Uscire dalla cucina, a volte, a scattare altrove, è più divertente del solito! Vieni presto a divertirti con me, dunque? 🙂

  • Rebecka

    1 Dicembre 2016 at 14:14

    Potrei vivere questo tipo di novembre per sempre, senza sentirmi inadeguata o fuori posto, mai. Però poi probabilmente mi mancherebbe tutta la fanciullesca magia di Dicembre e il cuore pulsante di Febbraio, quando tutto è ancora gelo e neve, ma sotto quel manto c’è più vita di quanta se ne possa immaginare. E forse per questo, amando alla follia gli ultimi sprazzi d’autunno, mi sento sopraffatta dal pensiero che le stagioni, tutte, io le amo follemente e che questo giro di ruota, questa ciclicità sono la cosa più sacra che possediamo per comprendere le nostre stagioni interiori.
    Prendo un crostino e ci tuffiamo nella crema insieme.

    1. Francesca P.

      2 Dicembre 2016 at 19:26

      Sarebbe bello conservare un po’ di ogni stagione in un’unica scatola, così da avere sottomano ogni caratteristica che più ci piace… di novembre porterei sempre con me il suo calore e la luce di taglio che cade sugli alberi e li illumina, come a renderli infuocati… il pieno di Bello di questa stagione l’ho fatto, anche se non sono pronta per l’inverno totalmente, sai? Starei ancora a fotografare tappeti di foglie e panchine poetiche, a meno che non mi mandi un po’ di neve e allora ci sto a fare il passaggio, ehehe! 😉
      Tuffiamoci per mano, sporchiamoci il viso di viola e sediamoci su un crostino, prima di tornare sulla nostra altalena…

  • Claudia

    10 Dicembre 2016 at 8:59

    Vengo a farti un saluto anche qui, rapita dal viola di questa crema meravigliosa (che colori Fra! Ma vabbè, ormai non mi stupisci più :)) per poi scoprire, con un po’ di nostalgia, la Valle dei cani e quel fontanone rotondo che si incontra andando via…perchè eri proprio lì, vero? Uno dei posti più belli di Roma in assoluto, a novembre in particolare. Ci andrei ora, a passeggiare con Urano: per quanto sia bella questa campagna, i grandi platani della città hanno un fascino incredibile!

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