(AC)COGLIENDO IL TEMPO DELLE FRAGOLE

17 Maggio 2015Francesca P.
Blog post

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A chi parla con gli occhi.

A chi scrive con la pancia.

A chi ama con le mani.

A chi sa riconoscere, anche al buio.

 

A chi disegna ponti.

A chi guarda lontano.

A chi riparte da un cielo azzurro.

A chi trova l’ultimo pezzo di puzzle che mancava.

A chi dice ciò che pensa.

A chi ammette ciò che prova.

 

A chi accarezza, per capire.

A chi assaggia, per sentire.

A chi aspetta, per avere ancora.

A chi non (si) mente.

A chi sa restare.

A chi sa ri-cercare.

A chi sa (sor)prendermi.

A chi sceglie consapevolmente, senza reprimersi.

A chi non deve scegliere, perchè ci pensa il cuore a farlo.

 

A chi non prevede il futuro, ma lo inventa.

A chi desidera che i prossimi mesi odorino di basilico.

A chi cammina scalzo dentro le vite, senza fare male.

A chi di notte non dorme e consuma più in fretta il tempo che ha.

 

A chi ha ballato almeno una volta la canzone de “Il tempo delle mele” e (ac)coglie con gioia il Tempo delle fragole.

A chi accende il forno in tutte le stagioni, come accende speranze.

A chi adora il pain perdu, il piatto francese con il nome più bello e poetico in assoluto.

A chi crede che alcune cose non saranno mai perdu… se lo si vuole davvero.

 

PAIN PERDU CON CAMEMBERT E COMPOSTA DI FRAGOLE

 

Ingredienti per 2 persone:

Due-tre fette di pan brioche (o pane in cassetta)

100 ml di latte

Un uovo

Camembert (a piacere)

Panna liquida (facoltativo)

Una decina di fragole

1 cucchiaio di miele (o di zucchero)

Pepe

 

Preriscaldate il forno a 180°.

Tagliate le fette di pan brioche secondo la forma e il diametro delle cocotte o della teglia da forno che userete.

In un piatto, rompete l’uovo e amalgamatelo con il latte. Immergetevi le fette di pane per bagnarle con il composto, girandole su entrambi i lati, ma senza farle ammorbidire troppo.

Mettete il pane sul fondo delle cocotte o della teglia e adagiate sopra il Camembert tagliato a striscioline sottili. Potete fare uno strato oppure due strati, basta terminare con le fettine di formaggio. Versate delicatamente l’uovo rimasto tra le pieghe del pane e chi vuole può aggiungere anche un po’ di panna liquida. Spolverate con pepe nero macinato al momento e infornate per circa 15 minuti.

Nel frattempo, in un padellino mettete le fragole tagliate a pezzettini con il miele o lo zucchero, facendo bollire senza coperchio e mescolando ogni tanto. Spegnete quando la frutta si sfalderà. A vostro gusto, potete schiacciarla con il dorso di un cucchiaino, ridurla in purea con il minipimer o lasciare interi i pezzi di fragola.

Togliete dal forno le cocotte e distribuite in superficie la composta, nei punti e nella quantità che preferite.

*Servite a parte una ciotolina con la composta avanzata, scommettete che ne vorrete ancora?!

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97 Comments

  • Antonella

    17 Maggio 2015 at 20:15

    A chi ama senza avere paura, senza temere di soffrire. A chi ha il coraggio di cambiare. A chi ti vuole bene e ti sta sempre accanto. Un bacio

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 20:37

      A chi sa voler bene e dimostrarlo, con fatti e azioni… altra cosa non scontata al giorno d’oggi! 😉
      Il coraggio di cambiare include tutto, si può iniziare anche da una casa, no? Io per questo ci sono passata già, quindi lo stare accanto è assolutamente ricambiato se dovessi aver bisogno di consigli di arredamento!
      😀

      (grazie…)

  • Miu

    17 Maggio 2015 at 20:59

    A te che meriti un sorriso.
    A te che scrivi per ca(r)pire.
    A te che quando ti guardi (dentro) sei sempre un po’ più bella.
    A te che leggi, mastichi e restituisci solo generoso affetto.
    Solo a te e per te.
    :*

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 21:17

      Quel sorriso lo faccio a te, perchè i tuoi commenti sanno sempre suscitarlo! Un sorriso complice, senza che ci sia bisogno di spiegare altro perchè un po’ sai e un po’ senti… da felina quale sei, con i baffi attenti e la sensibilità spiccata!
      Di sicuro mastico fragole da quando sono tornate, se poi nella cocotte c’è pure affetto è ancora più buona… 🙂

  • zia Consu

    17 Maggio 2015 at 21:13

    Vorrei essere tutte queste affermazioni e vorrei poter essere chi assaggerà questa delizia e potrà coccolare i tuoi compagni pelosi di avventura ^_^
    Buona settimana Franci <3

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 21:19

      Vorrei esserlo anche io, magari pian piano, giorno dopo giorno, fragola dopo fragola… 🙂
      Come vedi i miei compagni di avventura sono sempre vigili, anche i set “solitari” in realtà hanno un affollato backstage… e così qualche carezza scappa anche durante i click!

  • Simo

    17 Maggio 2015 at 21:21

    A me che dovrei avere più coraggio…per buttarmi in tante cose….alle quali spesso per paura, ho rinunciato…
    …a me che ce la sto mettendo tutta per superare queste mie difficoltà..
    Anche se sono a dieta (e questa volta ci voglio riuscire!) mi segno la ricetta di questa strabiliante e goduriosa versione di pain perdu!
    Un abbraccio tesoro…sei speciale, sai sempre fare in modo che io mi legga dentro.
    Forse ho parlato troppo di me, scusami…
    Bacione

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:25

      Sono solo che felice se ti sei sentita di dirmi cose personali, sono qui per questo… 🙂 Leggersi dentro non è facile, ma credo che faccia sempre bene, per mettere a fuoco ciò che vogliamo… e sono sicura che riuscirai a fare quello che hai in mente, il coraggio a volte esplode all’improvviso, perchè sta in un angolo per troppo tempo e poi finalmente un giorno decide di correre libero… e di prenderci per mano…
      La paura, con pazienza, si vince e si può sciogliere come Camembert… 🙂

  • Angela

    17 Maggio 2015 at 21:34

    Adoro il tempo delle fragole, adoro il pani perdu e adoro anche questa tua unione dei due….ed ho ballato parecchie volte il tempo delle mele! 😉

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:27

      Angela, sapevo che eri una tipa da balli lenti, guancia a guancia… 😉 Quando vedo Sophie Marceau, anche adesso che è diventata adulta, per me resta sempre la romantica ragazzina protagonista di quel film… e non mi soffermo a parlare di Pierre Cosso ma sì, mi piaceva anche lui! 😀

  • Meggy Fri

    17 Maggio 2015 at 21:53

    Leggere questo post mi ha messo di buonumore…bellezza e bontà nel tuo blog non mancano mai!
    IMPOSSIBILE FERMARE I BATTITI //BLOGGERS WANTED

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:30

      Grazie Meggy, per me quasi sempre è impossibile fermare la mano quando ho voglia di esternare pensieri e sensazioni… 🙂

  • Anna

    17 Maggio 2015 at 21:54

    Proprio qualche ora fa ho comprato due vaschette di fragole locali un po’ mature ma dolci come il miele..eccomi ad (ac)cogliere il tempo delle fragole, e a desiderare che i prossimi mesi profumino di basilico, e si, accendo il forno in tutte le stagioni, e assaggio per sentire, e aspetto per averne ancora..ehi ma questa ricetta è per me 🙂

    Sempre una meraviglia le tue composizioni colorate e dettagliate, con niente lasciato al caso. E i tuoi mici, beh, non ho più aggettivi per definirli!!

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:33

      Anna, sai già cosa ci farai con quelle fragole? Marmellata, gelato, torta, muffin o panna cotta? 🙂 Avevo preparato almeno 3 ricette per il blog, alla fine ho scelto questa perchè la fase rustica è in piena ascesa e quando ho trovato quella confezione di Camembert non ho resistito!
      Se volessi unire fragole e basilico, aggiungi qualche fogliolina alla composta… vedrai come ci sta bene! E presto apparirà il basilico viola, attenzione! 😀
      I miei mici sono diventati food dipendenti come me, li ho contagiati, ahaha!

  • Manuela

    17 Maggio 2015 at 22:11

    Volevo arrivare presto, oggi, perchè domani so già sarà un giorno senza sosta e io volevo essere “Chi c’è sempre, presto o tardi (ma presto è meglio)”.
    A chi lascia cadere le stelle, per avere sempre qualcosa di nuovo da desiderare…
    Queste nuove assi hanno un fascino davvero pazzesco, direi che hanno superato a pieni voti il debutto in scena!
    Sto ridendo come una matta, le facce di Ulisse e Tarallino mi accompagneranno tutta la notte… almeno 😀

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:37

      Manu, apprezzo non sai quanto questo tuo esserci costante, è una delle prime cose che guardo in una persona, lo sai… penso sia una dote speciale e per nulla scontata, siamo tutti capaci di proclami e frasone ma poi solo i fatti parlano… e solo gli abbracci veri contano! Nel nostro caso è incredibile come la distanza sia vicinanza… e so che guardiamo le stesse stelle, mentre inforniamo pagnotte che presto arriveranno, probabilmente quasi nello stesso momento! 😉
      Buoni sogni miciosi, allora…
      ps: se ti dicessi che ieri sera, mentre tornavo a casa da un ristorante, ho caricato in macchina altre due assi di un mobile, di colore marrone scuro? 😀

  • Ileana

    17 Maggio 2015 at 22:13

    A chi non ha paura di vivere.
    A chi ha il coraggio di rincorrere i propri sogni.
    A chi ama profondamente senza indossare maschere.

    A te che ogni domenica sei una certezza e mi ( ci ) regali sorrisi.
    A Ulisse e Tarallino, che mi conquistano ogni giorno di più.

    ( e quant’è bello Tarallino disteso sulla tavola?! 😀 )

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:41

      Ileana, a volte vorrei amare meno profondamente ma mica ci riesco… 😛 Che siano persone, passioni o animali, io ci metto sempre tutta me stessa, non conosco mezze misure se provo qualcosa… e vale anche con il blog, lo curo e mi ci dedico al 100%, non saprei fare altrimenti! 🙂
      A te che di sogni ne hai tanti e li scarterai, come caramelle…

  • Virginia

    17 Maggio 2015 at 22:28

    A chi vive la vita di petto questo tuo posto appare accogliente come le mura domestiche: qui si trovano sempre riflessioni, storie, speranze, sorrisi, attimi da conservare stretti tra le mani o da chiudere in un vecchio cofanetto in legno per essere certi di trovarli sempre lì. L’appuntamento della domenica sera con te e quei due musetti furbi è un momento irrinunciabile, forse te l’ho già detto altre volte: la positività che infondi mi è di grande aiuto nel salutare il finesettimana 🙂
    l pain perdu ha un nome bellissimo ed evocativo, anche se più che perdu questo pain è retrouvée 😉 Scommetto che non vorrei solo la composta, ma anche il bis di questo pain perdu originalissimo!
    Mi piace moltissimo il mood di queste tue foto, i colori e le forme risaltano così bene che sembra di poter afferrare quelle fragole…

    1. Francesca P.

      17 Maggio 2015 at 22:48

      In quel cofanetto metterei anche tutte le tue parole, dalla prima all’ultima, tutte quelle che mi lasci da quando ci conosciamo… quando mi capita di rileggere post vecchi, tu ci sei sempre… e questo è bellissimo! Quindi la presenza reciproca è irrunciabile, tra gli ingredienti delle nostre ricette dovremmo mettere anche i nostri nomi propri! 😉
      Il pain perdu lo preparo con tanti abbinamenti diversi, mi piace molto dolce ovviamente, ma mi concedo anche qualche versione salata, soprattutto se unisco formaggi francesi! Appena il tuo rabarbaro cresce, qualche costina puoi metterla dentro la composta! 😉
      Quanto alle foto, è più forte di me, in questo periodo non riesco a staccarmi dalle assi vissute e dalla luce che va dove deve andare, da sola…

  • Margherita

    18 Maggio 2015 at 0:47

    Diverse le cose che mi appartengono in quella lista…. mi metto in fila fra quelli che amano il pan perdu, sono sicura che saremmo in diversi.

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 1:20

      Sarei curiosa di sapere quali… ma posso anche un po’ indovinare, per quel che ti conosco attraverso i nostri scambi e il blog! 🙂
      Il pain perdu lascia innamorare…

  • Chiara

    18 Maggio 2015 at 7:55

    Tesoro che dolcezza in questo post…io verrei volentieri da te questa mattina a mangiarmi una fetta di questo pain perdu….un abbraccio

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 10:55

      Chiara, ovviamente farei una porzione per due, per te e il pancione che avrà fame più che mai adesso! 😉 E se inizia subito a mangiare fragole, le amerà per sempre, come noi!

  • Vanessa

    18 Maggio 2015 at 8:55

    Carissima, se è vero che abbiamo “fragolato” entrambe, tu lo hai fatto con grande classe! Direi che questa ricetta si può anche dedicare a chi sa che per viaggiare, a volte, basta chiudere gli occhi assaporando un piatto. Felice settimana!

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 10:57

      La dedichiamo a chi ha bisogno di tornare in Francia anche solo attraverso un sapore… a chi sospira sentendo l'”erre moscia” e ricordando… a chi lancia in aria fragole come fossero aerei su cui salire…
      Un abbraccio, Vane, buona settimana a te! 🙂

  • larobi

    18 Maggio 2015 at 9:09

    camambert e fragole? why not? E se poi la ricetta ha un contorno di parole dedicate è ancor più invitante! e se alla fine delle foto vedo loro : i due mici di casa, non posso che pensare che questa ricetta sia dedicata un pò anche a me!! un abbraccio granderrimo!(scrivo come nota che adoro i formaggi e il pain perdu…ma sono certa che già lo sapevi!!!)

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 11:09

      A volte, Robi, sento sotto ai denti delle lettere, mastico una “F”, faccio la scarpetta con una “A”, arrotolo una “R” insieme ai tagliolini… anche se non trovo le parole al mercato, sono ingredienti a cui posso attingere sempre! 😀
      Quando scatto ai felini, penso a te e alle altre amiche miciose, so che vi farò sorridere… e secondo me ormai lo sanno anche Ulisse e Tarallino che sono onnipresenti fuori o dentro il set! 🙂

  • saltandoinpadella

    18 Maggio 2015 at 9:22

    A chi some te si ferma ad ascoltare la musica delle parole. Hai ragione, pain perdu è un nome stupendo che evoca ricordi lontani. Io l’ho sempre fatto in versione dolce, ma l’abbinamento che hai scelto mi stuzzica moltissimo.

    Le foto sono davvero stupende. Me le stavo guardando tutta beata e ammirata quando ho visto le ultime due e mi è davvero scappato da ridere. Tarallino steso come un salame sull’asse dove fai le foto mi ha fatto morire dal ridere

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 11:35

      La musica delle parole, bellissimo concetto… in effetto è vero, c’è una melodia, quasi una ninna nanna in certe frasi, nel modo di dirle e di pensarle… forse è la voglia di essere cullata che mi ha fatto pensare a questo! 😉
      Il pain perdu secondo me si presta a tantissime libere interpretazioni, si parte dal pane che è la base ma poi possiamo unirci tutto quello che ci piace! Va bene per colazione ma anche per un pranzo e dolce e salato si possono incontrare come in questo caso! Puoi usare anche una composta di mirtilli o ribes! 😉 Figurati cosa accade qui con queste zampette se vedono le palline del ribes… devo assolutamente provare, ahaha!
      ps: Tarallino è innamorato di quell’asse, è diventata il suo materasso!

  • Mila

    18 Maggio 2015 at 9:59

    …finchè ci credi con anima e cuore nulla è mai perdu…
    Stupendo il post dove mi rispecchio in tante, ma non in tutte (W Il tempo delle mele per quello che ha rappresentato per la mia generazione, e W il tempo delle fragole per i nuovi colori, profumi e tepore che porta con se)….e da provare la ricetta!!!
    Complimenti

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 14:16

      E io ci credo, quanto ci credo… 😉
      Quel film avrà sempre un sapore particolare nei ricordi di quell’epoca e quella canzone è intramontabile… la mia anima vintage sospira!
      Grazie!

  • Daniela

    18 Maggio 2015 at 10:43

    A chi è ospite discreta.
    A chi un venerdì mattina svolta la settimana grazie a un filo rosso, che finalmente ritrova anche il bandolo nascosto (da un micio dispettoso?).
    A chi può iniziare a giocare insieme con pensieri, parole, immagini e sentimenti condivisi, dopo tanta attesa.
    A chi si ritrova in tutto l’elenco da te appena descritto e a chi piacciono gli elenchi (scegli me, scegli me!).
    A chi rispetta le promesse ed esce allo scoperto con un pizzico di timore, ma con un fiume di entusiasmo.
    A chi lascia commenti galeotti in altri luoghi ameni e fatati.
    A chi scopre persone per la sua innata curiosità.
    A chi regala fiducia e attende speranzosa l’inizio di un nuovo sogno.
    Al dolore, che insegna sempre, nonostante tutto.
    Alle strade parallele e a quelle che si dividono.
    A te, che sei proprio “la” Francy che avevo immaginato.
    Ogni promessa è debito.
    Apriamo le danze con queste fragole che, a quanto pare, piacciono anche ai tuoi pelosi. La mia Bruschetta va pazza per i piccioli delle fragoline!

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 11:42

      Oh, Dani (posso già chiamarti così?), secondo me tu mi hai scelta ancora prima che io scegliessi te, venerdì… ma il punto è che ci siamo scelte a vicenda, eccome! 😉
      Hai soddisfatto in pieno quel mio “a chi sa (sor)prendermi” con questo primo e bellissimo commento, un post dentro il mio post, un’appendice che si fonde… sì, mi hai sorpreso, nel modo che preferisco: istintivo, forte, intenso… di cuore! Ti parlo solo da qualche giorno ma già ti “sento” e capisco quando la persona è limpida e luminosa…
      A chi tende una mano. A chi sa stringerla.
      A chi parla, senza paura.
      A chi è qui come ci fosse da sempre.

      Benvenuta… per restare!

      1. Daniela

        18 Maggio 2015 at 13:29

        Mi renderesti davvero felice!
        Sono qua per restare, non s’era per caso capito?
        Qua è davvero accogliente: gatti, amici, cose buone. Non chiedo di meglio!
        Buona settimana, Francy

        1. Francesca P.

          18 Maggio 2015 at 14:00

          Allora apro le braccia e apparecchio con un posto in più! 😉

  • Paola

    18 Maggio 2015 at 10:43

    A chi sta cambiando tutto. A chi sa che cambierà. A chi aspetta quel momento. A chi sa che arriverà. A chi passeggia in via Urbana. A chi si ferma a fotografare una Vespa del colore del mare. A chi si perde tra stoffine e mobiletti antichi. A chi cerca piccoli bistrot che saranno-come-io-vorrei. A chi sbaglia portone del palazzo con la stessa facilità con cui dimentica le chiavi del b&b. A chi si spaventa per il burro della vellutata. A chi annusa sacchetti di roveja. A chi consiglia come una sorella maggiore. A chi si accompagna in una nuova avventura. A chi progetta il futuro, ma andando giusto un po’ più in là. A noi che giriamo Roma guidate dai profumi delle erbe aromatiche e dall’edera che copre i palazzi. A noi che sapevamo ci saremmo incontrate prima o poi, ma non sapevamo avremmo intrapreso delle strade insieme. A noi che ci macchiamo le mani di rosso, con le fragole. E questo rosso passione lo mettiamo nei racconti che facciamo e nei piatti che un giorno ci saranno nel bistrot bianco. Questo camembert lo vedo benissimo come piatto da menù.
    A presto o meglio a più tardi 🙂

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 11:47

      A chi cambia perchè vuole farlo. A chi crede alle sensazioni e alle strade che non si incrociano per caso. A chi sperimenta nuovi legumi e assaggia gelati particolari, per trovare freschezza. A chi ama Roma sulla fiducia e già la sente sua. A chi sa volersi bene, piano piano, come una conquista. A chi è consapevole del suo valore e non deve metterlo in dubbio. A chi sbaglia per imparare. A chi impara e poi è più forte. A chi colorerà di lilla i sogni, uno a uno. A chi la passione ce l’ha nel sangue. A chi si divertirà a scegliere un menù e a proporlo, con il sorriso sulle labbra.

  • Reb

    18 Maggio 2015 at 11:10

    Più romantico non ce n’è, ed è proprio vero…E vali sempre il viaggio. Perché ci sono le parole, che sono anche le mie, che sono anche le parole di tutte noi che puntualmente torniamo qui. Perché c’è un nuovo motivo e una nuova bellezza. Perché la tua anima e il tuo occhio sembrano aver tolto il velo, come una sposa, per mostrare la carne, per mostrare i solchi dell’anima, per mostrare il nuovo viaggio. Perché c’è sempre qualcosa di buono qui al Bistrot dei Gatti Piacioni. Perché quando mi siedo nel mio angolino, a quel tavolo rotondo accanto alla finestra, sulla mia sedia bianca con il cuscino turchese, so che presto o tardi ti vedrò arrivare con qualcosa di buono. So che ti siederai per farmi compagnia un paio di minuti, per parlare di Parigi, dell’ultimo viaggio in Provenza e della prossima volta che staccheremo per rifugiarci alla casetta sul lago. E so, che lì, in angolino pieno di luce, resterò ferma ad osservare i passanti per strada e i tuoi commensali che siedono rilassati e bisbigliando le loro vite.
    E sì, che di fragole quest’anno proprio non mi stanco!

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 11:54

      Reb, Reb… ci fosse una videocamera, vedresti i miei occhi emozionati brillare! Leggerti, oggi, così, mi fa più piacere del solito. Sì, provo reale piacere, ogni frase me lo trasmette. Perchè credo abbia proprio ragione: ho tolto un velo… e quello che emerge, anche dalle foto, è l’essenza delle cose, il loro essere vive… hanno voglia di mostrarsi per quelle che sono, si possono toccare, non si nascondono…
      Con te mi siederei non solo per pochi minuti, anche perchè se inizio a parlare della Francia perdo il senso del tempo e so che distrattaMente potrei finire anche il tuo pain perdu, mentre racconto… 🙂
      Sull’altalena vado spesso, soprattutto al tramonto, in questi giorni, quando il caldo scema e la luce diventa dorata, quasi croccante… come una fettina di pan brioche…
      Grazie, ma davvero Grazie.

      1. Reb

        18 Maggio 2015 at 14:06

        Solo un cieco non si accorgerebbe della tua meravigliosa Metamorfosi. Lieta di averti fatto brillare gli occhi. 😉

        1. Francesca P.

          18 Maggio 2015 at 14:13

          No, non è vero, non è da tutti… se ne accorge – nel modo giusto – solo chi è una buona compagna d’anima e di fragole…
          😉

  • Elena

    18 Maggio 2015 at 13:30

    Che bello questo post…
    A chi torna dopo aver capito che la lontananza fa ricordare solo le cose più belle e ritornando le ritrova tutte….
    Ricettina sfiziosa veloce e gustosa, grazie mia cara! Un bacione

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 14:03

      Ely, a volte un distacco serve proprio per capire questo, cosa resta, cosa manca, cosa vogliamo ancora… magari anche nella blogosfera! 😉
      Per festeggiare il tuo ritorno, avrai una cocotte con doppio strato!

  • Anna

    18 Maggio 2015 at 13:35

    Hopersoilconto dei commenti che ho iniziato per questo post… e poi cancellato.
    Perché le tue parole riempiono ogni vuoto.
    Perché ogni mia parola può risultare banale o superflua.
    Perché chi mi ha preceduto ha
    già detto, con maestria, tutto ciò che avrei voluto dire io.
    Perché ogni riga cattura attenzione.
    Perché ogni frase sbatte le ali
    dello stupore.

    A chi si apre con coraggio. A chi ascolta con il cuore. A chi arrossisce. A chi regala emozioni. A chi allunga le mani cliccando sui tasti. A chi non ha mai “perdu” occhi limpidi…
    A TE.
    GRAZIE…
    Anna

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 14:08

      A volte succede anche a me, sai… scrivo, scrivo e cancello… tentenno, non so mai se sia “troppo”, se è meglio non dire… qualcosa resta in gola, capita… ma comunque anche i non-detti parlano e quello che scrivi già mi basta per avere la dose settimanale di tue parole… eh sì, ieri sera mi chiedevo dove fossi… ormai sei di Casa qui, Anna… 😉
      Gli occhi limpidi e fin troppo trasparenti credo siano l’unica cosa che davvero non sia mai, mai, mai cambiata negli anni…
      Grazie a te, quei vuoti riempiamoli di pain perdu…

      1. Anna

        18 Maggio 2015 at 16:42

        Parole dosate come ingredienti.
        Puntini di sospensione puntuali e precisi come tempi e gradi di cottura.
        Ricordi che condividi e, immediatamente, diventano i nostri.
        No, non è mai “troppo”quello
        che dici, quello che sei…
        …Ieri sera ero al lavoro, poi
        sono passata da Casa!!!
        Anna

  • Jessica

    18 Maggio 2015 at 13:48

    Che unione perfetta, fragole e pain perdu!
    Io non sono brava come te però, perché compro le fragole già da mesi… Anche se sul blog non si vedono 🙂 Lo so, lo so… il sapore, la stagionalità… Ma non riesco proprio a resistere, sono impaziente di natura 🙂 baci baci a te e ai due furbini pelosi!

    1. Francesca P.

      18 Maggio 2015 at 14:11

      Questo è un piatto velocissimo eppure dà un gran gusto! Ho voluto postarlo ora perchè magari con il crescere del caldo passa la voglia di usare il forno, anche se io per amore del pain perdu lo accendo anche il 15 agosto! 😀
      Dopo le fragole, adesso attendo il Tempo delle ciliegie… e poi ci sarà anche quello delle albicocche e delle pesche… vediamo chi fa prima, eheh!

  • Giulia

    18 Maggio 2015 at 15:11

    Ok, anche questa volta un ingrediente l’ho azzeccato, avevo pensato a brie/camembert.
    Del “pane perduto” conosco poco e ho sperimentato ancora meno, quindi questa volta mi regali un tuffo che mi spalanca un orizzonte. Ed è un orizzonte poetico come dici tu, forse anche un po’ dolceamaro come gli ingredienti che fa incontrare.
    Vogliamo anche aggiungere (ma magari qualcuna/a prima di me ci ha già pensato?! Ahimé non ho il tempo di leggere con calma tutti i commenti)…
    A chi ama alla follia o odia senza riserve?
    A chi si appassiona a luoghi, cose, persone?
    A chi crede che i fuggevoli attimi possano colorare il mondo?
    A chi si fa prendere da emozioni, sapori, profumi?
    Grazie, come sempre, delle splendide parole e della delicata atmosfera.
    Un abbraccio!

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 0:40

      Spero sia un orizzonte di tuo gradimento, ma credo di sì, perchè il pain perdu conquista al primo assaggio… nella versione dolce aggiungi lo zucchero al composto di uova e latte, puoi scaldare il pane in padella, con qualche noce di burro, accompagnarlo con la marmellata che preferisci e chiudere gli occhi, mentre lo assapori…
      Mi piacciono i tuoi “a chi”… e sì, gli attimi possono colorare il mondo e anche profumarlo…
      Grazie a te, Giulia, al prossimo ingrediente da indovinare! 😉

  • silvia

    18 Maggio 2015 at 15:24

    A chi come te sa (af)fidarsi a quell’istinto proprio del meravigliarsi con degli occhi speciali, a chi sa farlo perchè ha un cuore pulito, che non guarda solo, ma vede, e vede oltre. A chi sa intingere di rosso fragola/passione tutto quello che fa, con impegno e dedizione, a chi sa farmi emozionare ogni volta che leggo, e vorrei che queste “pagine”, questi racconti non finissero mai. A chi continua a (rac)cogliere attimi come raccogliesse fragole in un campo profumato, di un profumo intenso e dolce. E la dolcezza è lì, anche quando Tarallino si stende sulla tavola di legno e annusa qualcosa o ti guarda mentre scatti una foto. Quando ti leggo mi rimane qualcosa dentro e mi emoziono sempre. Grazie! 🙂 A te che se non ci fossi, ti dovrebbero inventare! Un abbraccio

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 0:46

      Silvia, mi sai trasmettere così tanto calore… queste frasi sono come un abbraccio, è come se mi avessi stretta forte facendomi sentire la tua stima e il tuo affetto… è una bellissima sensazione, perchè mi sento non solo capita ma anche apprezzata! Perchè le mie parole giungono a destinazione, c’è chi è capace di afferrarle e di valorizzarle…
      A chi sa emozionarsi, perchè vive con trasporto. A chi lascia commenti che restano (impressi) e ha un cuore pronto a battere forte…

  • Laura e Sara Pancetta Bistrot

    18 Maggio 2015 at 16:43

    A chi trova il coraggio di dire di no, a chi vede sempre il bicchiere pieno, a chi intraprende il suo sentiero anche se non è la strada maestra, quella più battuta, con la curiosità di scoprire dove porti…. a chi coltiva le proprie fragoline e si sorprende del gusto pieno e dolce della natura…A chi la notte prepara la colazione per il mattino dopo, a chi da pochi ingredienti semplici crea sapori incredibili, come questo pain perdu che da sempre vorremmo provare e oggi ancora di più! Questo Bistrot ci riempie sempre gli occhi e il cuore di bellezza e di gioia, una grattatina a Tarallino ed Ulisse !!

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 0:56

      Pancette, questo bistrot è sempre attivo anche grazie a voi… perchè ogni settimana mi metto qui a inventare qualcosa per le persone che sento più vicine e so mi verranno a trovare! Vi vedo arrivare da lontano, una accanto all’altra, con bei vestiti colorati e passo deciso, allora preparo il vostro tavolo e magari vi servo il pain perdu nella cocotte francese che abbiamo in comune, per vedervi sorridere… 🙂
      Grazie mille… appena proverete questa ricetta non ne potrete più fare a meno, a me è successo così!

  • Melania

    18 Maggio 2015 at 17:08

    Francesca lo sai cosa mi ricordi in questo istante? Un testo di Gazze. “A cuore scalzo ad aspettare e i piedi sopra il cuore…saranno fiori sbocciati da cogliere fino alle stelle…per noi che abbiamo tempo, passiamo troppo tempo ad aspettare l’attimo che accende…” Mi piace molto la ricetta di oggi. In Francia tutti e due a quanto pare! Un abbraccio

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 1:00

      Corro a cercare questa canzone, Gazzè mi piace e lo conosco abbastanza, ma ci sono anche perle nascoste e adoro i suggerimenti musicali… tra le righe del post io ho infilato un verso della canzone “La bellezza” di Niccolò Fabi che con Gazzè ha suonato, sono amici e allora un filo c’è! 😉
      In Francia torno sempre volentieri, verrò ad assaggiare i tuoi croissant appena sentirò nostalgia e il pain perdu non mi basterà più… 🙂

  • Lilli nel paese delle stoviglie

    18 Maggio 2015 at 18:51

    a chi non prevede il futuro ma lo inventa è la mia, la frase del momento per me, perfetta per la mia vita di oggi, bella e vera, da mettere in pratica! questo dolcetto se lo faccio a mia mamma sviene, se lo magna tutto per poi dirmi che l’ho fatta mangiare! molto bello, semplice e gustoso!

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 1:04

      Allora diamoci idee per inventarlo… cerchiamo di essere creative il più possibile, rendiamolo accogliente e vivace, conquistiamolo, facciamo sì che possa darci quello che vogliamo, stimoliamolo…
      Questa versione in forno non ha il burro che si usa quando si cuoce il pane in padella, quindi forse tua mamma lo può mangiare di più senza problemi! 🙂
      Grazie, un abbraccio!

  • Incucinacolcuore

    18 Maggio 2015 at 20:22

    a te che ci regali questi momenti di gioia per gli occhi e per il cuore. Complimenti: sai scrivere, cucinare, fotografare come pochi sanno. :*

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 1:07

      Laura, grazie davvero, sei gentilissima… con la cucina ho molto ancora da affinare e imparare, ma preparare ricette semplici, gustose senza troppo sforzo o difficoltà, mi diverte tanto… e regalarvele è un piacere! Condite ovviamente di parole e foto, che sono come il sale e l’olio… 😉

  • Alice

    18 Maggio 2015 at 21:56

    Ma che belle cose che scrivi!! Quando vengo a commentare mi sento sempre scema… 🙁
    Però mi piace tutto quello che hai detto, sono come petali lasciati cadere sulla mia strada, che mi sorprendono mentre torno da scuola…bello!
    E bellissima questa ricetta, il camambert con le fragole mi ispira tantissimo e la poesia di un piatto che si chiama Pain Perdu non ha bisogno di parole.
    Tarallino sul tagliere invece sì! 🙂 E Ulisse che lo guarda con disapprovazione…che ridere!!
    Un abbraccio.
    Alice

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 1:14

      Alice, non sentirti affatto scema, ma scherzi?! Hai sempre tanto da dire, non ho mai pensato che avessi pochi argomenti per commentare, anzi… l’immagine dei petali caduti sulla strada è bellissima, sii fiera di ciò che hai scritto! Anche Tarallino è d’accordo! 🙂 E’ proprio buffo quando si spalma sulle assi, prima le annusa e poi si tuffa! E così scatto in compagnia, diventa un pain perdu di gruppo! 🙂

  • Marta e Mimma

    18 Maggio 2015 at 22:46

    A chi si emoziona.
    A chi regala emozioni.
    A chi ride e sa ridere.
    A chi è gatta, ma non solo.
    A chi combina con disinvoltura formaggi francesi e rosse e succose fragole nostrane in uno dei piatti più squisitamente confortevoli che esistano, di quelli che ci sei solo tu e il cucchiaino.
    Sorrido perché ho riconosciuto subito i vari ingredienti, e mi sono sorpresa di come confettura e camembert potessero coesistere in un pain perdue. Poi ho pensato a quanto io ami questo formaggio abbinato alla confettura di mirtilli, poi ho letto la ricetta e pensato a quanto tu sia geniale, estrosa, piena di vita anche in cucina. Una cucina che non si ferma, sempre curiosa, aperta, pronta ad accogliere quanto più possibile.
    A te e basta, mia cara Francesca.

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 1:21

      Ecco, ora scappa la lacrimuccia! Io mi emoziono soprattutto quando ricevo affetto dalle persone a cui tengo, perchè significa che si è stabilito un bel feeling e il bene è reciproco!
      La ricetta è buonissima anche con i mirtilli, tutti i frutti rossi ci stanno bene e magari una volta provo anche con le more! 🙂 Voi con la vostra insalata nicoise, io con il pain perdu… siamo volate in Francia nello stesso momento, sullo stesso aereo! Spero tanto che questo aereo si fermi a metà strada da Sicilia e Lazio la prossima volta, ho voglia di dare un abbraccio rosso fragola a Marta da troppo tempo! :*

  • MARI

    19 Maggio 2015 at 10:30

    Tu colpisci sempre al cuore! e prendi tutti per la gola! 🙂
    smack! :-*

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 11:58

      Il (sor)prendere è anche in quel senso! 😉
      Grazie Mari, sai che qui cocotte passionali non mancheranno mai, ho scorte infinite!

  • Maddy

    19 Maggio 2015 at 11:15

    Oggi ho veramente poche parole….strano…lo so…
    Uno dei post più belli da quando ti seguo, parole che mi hanno fatto emozionare, foto bellissime, insolitamente scure e ricetta che non mi aspettavo….
    e indovina un pò…io sono quella che accende il forno in tutte le stagioni!!!! un abbraccio forte e complimenti

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 12:01

      Non è strano, Maddy… a volte non c’è bisogno di parole perchè ci sono le sensazioni a parlare, che lasciano una traccia silenziosa che vale tanto lo stesso, come in questo caso…
      Io stessa non so cosa aspettarmi da me in questo periodo, ehehe, diciamo che procedo sempre più a istinto e sentimento, anche quando scatto… e il forno è una certezza, il punto fermo anche se tutto intorno gira! 😉
      Un abbraccio grande a te… poi magari ci sentiamo in privato presto!

  • Emanuela

    19 Maggio 2015 at 17:38

    A chi cammina scalzo…bè quella sono io, in ogni stagione ma soprattutto in quella delle fragole! Grazie per emozionarmi ogni volta! Un bacio grande.

    1. Francesca P.

      19 Maggio 2015 at 21:22

      Il passo felpato e silenzioso mi piace… 😉
      Grazie a te, Manu! Ti ho visto sorridente e felice a Torino, mi ha fatto piacere!

  • Francesca

    19 Maggio 2015 at 22:26

    Ho fatto una lista con tutte le dediche di questo post, ho deciso che devo provare a metterne in pratica almeno due nuove ogni mese.
    Però una la depenno subito perchè tra quelle che desiderano che i prossimi mesi profumino di basilico ci sono anch’io 🙂
    Post poetico, ricetta che è già finita nella lista (ma il pain perdu è quindi il pan brioche bagnato nell’uovo e cotto al forno? Sono profondamente ignorante), e foto meravigliose!
    Un miao ai due musetti pelosi, soprattutto a Tarallino che chiaramente voleva essere protagonista delle foto 😉
    Buona settimana Franci!

    1. Francesca P.

      20 Maggio 2015 at 15:04

      Mesi futuri al basilico e memoria al fior di fragola… che dici, va bene come abbinamento per l’estate? 😉
      Il pain perdu è pan brioche bagnato nell’uovo, nel latte e nello zucchero, se lo fai in versione dolce, ossia in modo “classico”… qui ho omesso lo zucchero perchè la cocotte la ritengo salata anche se la composta la rende agrodolce e buonissima, a mio gusto! Curiosa di sapere il tuo… però ricorda: se non usi la cottura in forno, lo devi far tostare in una padella antiaderente con del burro sciolto!
      Tarallino secondo me voleva farmi capire che l’asse è il suo materasso rustico e giù le zampe! 😀

  • Claudia

    20 Maggio 2015 at 9:05

    Almeno una di queste dediche la sento per me…
    La canzone di “Il tempo delle mele” non l’ho mai ballata, ma il tempo delle fragole lo aspetto con ansia ogni anno. Bellissime le tue, mi sembra di sentire il verduraio al tuo banco del mercato preferito che ti dice “Ah signò, queste so’ bbone, so’ dde Teracina!!”
    Scusa questo spaccato di romanità in mezzo a tanta poesia, lo sai che quando passo da te mi viene nostalgia! 🙂

    1. Francesca P.

      20 Maggio 2015 at 15:18

      Io, da quel che ti conosco, credo possa rispecchiarti in parecchie dediche… 😉
      Vedo che il tuo occhio esperto ha riconosciuto la provenienza delle fragole, io prendo ormai solo queste, più piccole, più dolci, più saporite!
      Parlami pure in romanesco, mi piace… e se è un modo per farti sentire a casa, scrivimi una frase in ogni post! 😀

  • Simona – Biancavaniglia

    20 Maggio 2015 at 22:20

    A chi si perde per strada ma cerca di camminare più velocemente per recuperare e riprendere il passo perdu(to)… E’ così che mi sento in questo periodo. Mi sono rimessa in pari con le letture e con i post, sono contenta di essermi soffermata su questo pain perdu, dev’essere davvero qualcosa di speciale! Mi hai dato un’idea per la colazione e non solo. Quanto è bello il rosso di questa composta di fragole e le foto degli ultimi post, compreso questo io le a-m-o!!! <3 Sono tornata, gli impegni ci sono sempre ma adesso è tutto più normale, stavo impazzendo a non potere dedicare del tempo a tutto ciò :*

    1. Francesca P.

      21 Maggio 2015 at 11:24

      Simo, che bello rileggerti! Quando ho visto la tua icona mi è nato un sorriso perchè io ti aspetto sempre! 😀 Il tempo perdu(to) si recupera, certo, si torna alle cose che piacciono con più grinta, ci si prepara all’estate alle porte e si può cucinare tutto quello che si è rimandato in questo periodo pieno! E’ come essere in apnea e poi tornare a respirare un po’… e se arriva un odorino di pane bruscato appena fatto, sono io! Seguilo e mi trovi! 🙂

  • alessia mirabella

    21 Maggio 2015 at 9:34

    A chi trova sempre un buon motivo per sorridere,
    A chi pensa che una lacrima sia necessaria per avere il trucco più sfumato,
    A chi con occhi nuovi affronta il mondo,
    A chi si bagna i piedi in riva al mare anche in pieno inverno,
    A chi ha smesso di vedere il bicchiere mezzo vuoto,
    A chi apprezza le piccole cose,
    A chi tende la mano.

    Sei fantastica, mi sei mancata <3

    1. Francesca P.

      21 Maggio 2015 at 11:27

      A chi raccoglie in un vaso di vetro quelle lacrime e le conserva, come perle o rugiada.
      A chi a quegli occhi nuovi deve ancora abituarsi un po’ ma ci vede bene, benissimo.
      A chi nel bicchiere versa succo di sole e spremute di ottimismo, nonostante tutto.
      A chi prende quella mano tesa e non la lascia.

      Mancavi anche tu. Ma le parole ri-uniscono in un attimo.

  • Tatiana

    21 Maggio 2015 at 11:45

    Sono ancora in tempo per una porzione di pain perdu? Perché lo adoro, perché con il formaggio non l’ho mai fatto, perché le fragole gli danno un tocco chic in più, perché da piatto povero l’hai fatto diventare una ricetta da nouvelle cuisine… e se non basta perché quel lento da “Il tempo delle mele” lo adoro da sempre anche se nessuno me lo ha mai fatto ballare, perché sia mai che nemmeno questa occasione sia “perdu” e che per una volta trovi un cavaliere che mi inviti e mi trasporti su quelle note dolcissime…. vorrei chiudere gli occhi e farmi cullare dalla musica perché io faccio parte di chi sa riconoscere, anche al buio.
    Un bacio 🙂

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 0:09

      Certo che sei in tempo! E se le fragole finissero, uso i mirtilli, o i lamponi, o le more… per te qualcosa trovo sempre! 🙂
      Se un cavaliere non arriva, Tatiana, ti invito io a ballare, ehehe! E metto varie volte di seguito la canzone, perchè le cose belle che ci emozionano devono durare…
      Riconoscere al buio è come assaggiare con il cuore… la distanza, ovvero la carezza, è breve…

  • Giulia

    21 Maggio 2015 at 12:35

    a chi non ha paura di provare
    a chi non ha paura di vivere

    io adoro questo bellissimo spazio, le tue parole, le tue ricette e i tuoi gatti!
    un abbraccio

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 0:10

      Giulia, grazie mille!
      A chi apprezza.
      A chi comunica.
      A chi torna.

  • LUISA

    21 Maggio 2015 at 14:22

    A chi sa essere sè stesso senza paure.
    A chi non ha paura di crescere e cambiare.
    A chi non ha paura di amare e darsi tutto al 100%.
    A te che sai dire cose che toccano il cuore..
    A te che sai parlare anche con i tuoi piatti..
    a te che sai fare foto che fanno venire l’acquolina..
    un abbraccio… allungando la mano verso questa goduria…
    baci

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 0:14

      A chi, anche se ha paura, si lancia lo stesso. E non si ferma.
      A chi cresce per migliorare.
      A chi cambia ma sa bene cosa tenere con sè.
      A chi allunga la mano e trova una cocotte ancora tiepida, insieme a un sorriso.

      Grazie, Luisa! 🙂

  • Michela Menta e Rosmarino

    21 Maggio 2015 at 18:32

    Io sono una che accende il forno tutto l’anno 🙂
    Grazie Franci per i tuoi post sempre cosi poetici ed evocativi.
    <3

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 0:22

      Michela, meno male che lo fai, così sforni sempre un pane buonissimo oppure i tarallini che assaggerei subito! 🙂
      Grazie a te, un abbraccione doppio!

  • la gelida anolina

    22 Maggio 2015 at 8:16

    Metti insieme pain perdu, camembert, fragole ed io già mi sto facendo un film sulla bontà di queste tre cose insieme!!! Non c’è un solo elemento che non mi piaccia da impazzire ^_^

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 10:59

      Sono contenta di aver fatto bingo con tutto! 😀
      Grazie!

  • chiarapassion

    22 Maggio 2015 at 9:17

    A chi riesce a trovare sempre un minuto per poter ammirare parole ed immagini che si sposano sempre alla perfezione…a chi torna bambina pensando al tempo delle mele, a chi guarda al futuro restando legato alla propria storia, a chi ora ti ruba la ciotolina per fare una colazione profumatissima.

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 11:00

      A chi sa quando le ricette sono preparate con amore perchè fa lo stesso. A chi apparecchia con cura, guardando anche i colori. A chi vedrà certi film sempre con la stessa emozione, come fosse la prima volta. A chi vorrebbe fare a scambio di ciotoline e caccavelle e chissà, magari succederà prima o poi… 🙂

  • Peanut

    22 Maggio 2015 at 11:12

    ..Ma anche a chi sa ammettere ciò che prova a se stesso, ma troppe volte ancora non riesce a farlo con gli altri, perchè ci riuscirà. A chi non riesce a tenersi niente dentro, se non paradossalmente le cose che alla lunga possono finire per consumarti, perchè la prossima volta si saprà proteggere. A chi costruisce ponti, ma poi deve anche riuscire a fare il passo per attraversarli, perchè muoverà quel piede.

    In cucina è così facile non avere paura, mettere le fragole nell’insalata, con gli asparagi, col formaggio, dando vita a insiemi curiosi e insoliti, ma inaspettatamente ben riusciti. A chi rischia in cucina, perchè saprà portare quell’ardire anche nelle altre stanze.
    <3

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 14:57

      Già ammetterlo a se stessi è molto, moltissimo… è il primo passo verso una consapevolezza importante, parte prima tutto da noi…
      Credo che anche un ponte di cristallo si possa attraversare, con passo leggero e lieve, appena si capisce che è possibile e siamo pronte… bisogna fare scorte di coraggio prima di spenderlo, riempire la dispensa e poi usarlo… e poi ancora, chi ci ferma più? 🙂
      A chi ama la parola “ardire”. A chi cambia una vocale e la fa diventare “ardore”. A chi invita sorelle e amiche nelle altre stanze, per un po’ di compagnia.

  • Fausta

    22 Maggio 2015 at 16:52

    decisamente… non scommetto! Mi riconosco in diversi dei tuoi “a chi…”, quindi considero questo pain perdu anche un po’ “mio” :).
    Bellissime foto; le atmosfere che sai creare fanno risuonare nella mente i profumi della tua cucina. Una ricetta originale da fare con le fragline del mio orto, un po’ meno rosse delle tue (dipende dalla qualità), ma profumatissime! Infine posso spendere una parola per i tuoi gatti (gatte?)? Mi fanno letteralmente impazzire :))) Un bacio

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 22:49

      Serviti pure, Fausta! E se volessi portare un po’ di fragole del tuo orto, faccio dose doppia di composta! 🙂
      Fai bene a chiamarli gatti al maschile, sono Ulisse (il grande bianco e grigio) e Tarallino (il piccolo rosso)! Lo so che hanno musino dolce come fossero micette, ma ci tengono al loro ruolo da leoni chef! 😀
      Bacio a te e grazie!

  • ada

    22 Maggio 2015 at 22:40

    A chi non smette di stupirsi.
    A chi nonostante tutto, sorride perché è il tempo delle fragole.
    Ti confesso che il camembert con la composta di fragole mi fanno impazzire! Grazie Francesca per le parole e il pain perdu 🙂

    1. Francesca P.

      22 Maggio 2015 at 23:07

      A chi sa che la cucina è una grande fonte di stupore e quindi si appassiona sempre di più.
      A chi le fragole le mangia anche due-tre volte al giorno, come me, a colazione o merenda, pranzo e cena!
      A chi torna a salutarmi, facendomi una bella sorpresa! 🙂
      Un abbraccio, Ada!

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