Mi chiedo se sia più una meta o una compagna di viaggio, la semplicità. Se sia un traguardo, un obiettivo ambito, un mirino da centrare o qualcosa che sos-tiene e sup-porta, durante il cammino. Se sia ombra larga di un albero per il riposo finale, o acqua che rinfresca nelle pause.
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Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. (Eraclito) Un nuovo anno, un nuovo capitolo, un nuovo abito. Un nuovo blog, un nuovo logo, una nuova pelle. Bianco e grigio, grigio e bianco. Un colore dietro l’altro, fino all’essenza. E all’essenziale.
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La volta scorsa avevo messo il sole nel piatto e mi ero lasciata baciare dai suoi raggi intensi. Adesso, invece, mi concedo un po’ di ombra e vi porto in un luogo riparato, con qualche piuma che può essere usata come ventaglio.
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“… si chinò su quanto era rimasto della sua vita e riiniziò a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale” (Alessandro Baricco, Seta) Deve essere per questo se un giorno di qualche settimana fa, con l’arrivo dei pollini e delle rondini, ho dato uno sguardo al balcone…
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A chi parla con gli occhi. A chi scrive con la pancia. A chi ama con le mani. A chi sa riconoscere, anche al buio.
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Gli ingredienti per me sono personaggi di un racconto o di un film e dipende da loro se la trama di una ricetta è più o meno (av)vincente. Che siano protagonisti o attori secondari, tutti hanno un ruolo ben preciso e una loro personalità. Vanno assaggiati, ma anche guardati e toccati. Non si accontentano delle…