FIDATI DI CHI TI CORRE INCONTRO FELICE

25 Ottobre 2015Francesca P.

IMG_8434Fidati delle cose chiare e non delle cose ovvie, di quelle luminose e non di quelle illuminate, di chi capisce poco e non ha visto tutto. Scoprire è meglio che capire e capire è meglio che spiegare. Fidati di chi non si vergogna di cantare come gli viene e non delle canzoni, di chi ha messo la testa a posto e non ricorda dove, di chi balla per la strada soprattutto quando piove. 
(Lo Stato Sociale)

Fidati di chi viaggia ma sa tornare, di chi si scorda sempre qualcosa tranne te, di chi sbaglia strada ma non parole, di chi non fa per forza la scelta giusta ma la scelta che desidera.

Fidati di chi a volte brancola nel buio ma non spegne la tua luce, di chi barcolla ma ti tiene stretta la mano, di chi non promette ma combatte, di chi conosce il senso della misura ma non conta i baci.

Fidati dei nuovi inizi e dellecosechenoncredevieinvece, delle lacrime piene e non delle risate vuote, di quello che è e non di quello che sembra, dei pensieri che non fanno dormire perchè se non fanno dormire un motivo (da ascoltare) ci sarà.

Fidati di chi alla legge dei grandi numeri preferisce la legge delle piccole cose, di chi ama la luna ma è fatto di sole, di chi apre un mandarino come fosse un cuore e ti fa assaggiare uno spicchio, di chi fa tante domande ma non lascia in sospeso risposte.

Fidati di chi si accorge prima che sia troppo tardi, di chi fa un passo indietro per farne uno in avanti, di chi costruisce la felicità e non l’aspetta soltanto, di chi ti abbraccia nel sonno e pure tra la gente, di chi dice “ti voglio” e non “ti vorrei”.

Fidati di chi si fida.
Fidati di te.

Fidati di chi ti corre incontro felice, di chi sorride con gli occhi e ti fa sentire importante, di chi ti lascia un pezzetto di sè insieme a un bel pensiero da mettere prima in valigia e poi dentro a qualche ricetta.

Come ha fatto Simona, che a Favignana, in una calda e luminosa giornata di agosto, mi ha regalato la dolcezza del suo entusiasmo, dei suoi capelli rossi e delle sue mandorle siciliane che sono diventate un insolito gazpacho estivo “prestato” all’autunno.

Fidiamoci dei legami tra le stagioni più che dei cambi di stagione, del provare fino in fondo se-no-come-si-fa-a-scoprire, delle unioni imprevedibili e non di quelle scontate se-no-che-gusto-c’è…

GAZPACHO DI MANDORLE E UVA

(Ricetta tratta dal libro “La mia cucina in campagna” di Mimi Thorisson)

 

150 g di pane

200 g di mandorle

250 g di uva bianca

Mezzo cetriolo (pelato)

Uno spicchio d’aglio (facoltativo)

700 ml di acqua ghiacciata

100 g di olio extra vergine d’oliva

Sale

Peperoncino (q.b.)

Paprica dolce (facoltativo; q.b.)

Se usate le mandorle intere, tritatele finemente nel mixer (se usate quelle in scaglie, evitate questo passaggio). Mettete a mollo il pane in un recipiente con acqua fredda per un minuto, poi strizzatelo e trasferitelo nel frullatore. Aggiungete le mandorle tritate o in scaglie, l’uva privata dei semi, il cetriolo ed eventualmente l’aglio tritato. Frullate incorporando gradualmente l’olio, l’acqua ghiacciata e un pizzico di sale, fino a ottenere una morbida vellutata. Setacciate e mettete il gazpacho in un recipiente. Regolate di sale e conservate in frigo per almeno 3 ore o una notte. Consumate il gazpacho freddo oppure tiepido. Prima di servirlo, aggiungete un filo d’olio a crudo e una spolverata di peperoncino e/o di paprica.

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81 Comments

  • Anna

    25 Ottobre 2015 at 20:07

    Ancora una volta, cara Francesca, le tue parole giungono dritte al cuore. Proprio ora… che per i casi strani della vita mi trovo ad affrontare salite insormontabili…

    Se tu vedessi che lacrime piene mi rigano il viso… Se tu sapessi quante notti passate in compagnia di pensieri che lievitano come impasti lasciati a riposare… Se tu potessi sentire quanta emozione hanno suscitato in me le tue parole…
    Ogni singola parola, che rileggo senza sapere dove soffermarmi… Potrei sottoscrivere ogni tua frase, tu che parli di fiducia e io non so se sia meglio chi “si accorge” o chi brancola nel buio ma non spegne la luce…

    Lasciatelo dire… credo che, mentre scrivi, perfino le stelle si
    fermano per raccogliere la tua luce…

    Un abbraccio, ancora più forte del solito… e un GRAZIE, per
    quei pezzetti di te che lasci sul nostro cammino…
    Anna

    1. Francesca P.

      25 Ottobre 2015 at 20:54

      Mi chiedo spesso se i casi della vita siano davvero “casi” o ci sia comunque un disegno sotto che porta a determinate situazioni per poi viverne altre… quasi una tappa obbligata, aprire (o chiudere) delle porte per vedere cosa ci aspetta dopo… la Fiducia in tutto questo può vacillare o nascondersi, ma basta sapere i punti fermi dove trovarla e le persone che sanno custodirla, io per quel che posso, nel mio piccolo, sono qui ad aspettarti tutte le domeniche e quando scrivo, lo faccio ormai anche per te! 🙂
      Chi ama la luce la rispetta, la diffonde e la tiene sempre viva, per sè e per gli altri, ecco cosa ho imparato…

  • Ro

    25 Ottobre 2015 at 20:14

    Quei coriandoli ramati color Tarallino sembrano abbracciare una densa bianca bontà (af)fidandosi senza timori e tuffandosi in quel gusto senza paure. Stasera ho poche parole. Perché la parola Fiducia con te e riferita a te è per me “casa”. E’ qui. E’ adesso. Ed è sempre (stata). Non ho mai avuto paura di tuffarmi nei tuoi occhi e nei tuoi pensieri ed ho sempre saputo che non ne sarei mai rimasta scottata! Assaggerei senza remore anche questo inaspettato gazpacho e ne resterei sbalordita di piacere! 🙂

    1. Francesca P.

      25 Ottobre 2015 at 21:14

      A volte fidarsi delle paure va bene, così si ascoltano, si conoscono e si possono vincere mentre galleggiano nel bianco e poi si mangiano con il cucchiaio! 🙂
      Casa per me è questo blog, sei tu che lasci le tue fusa sempre sempre, è l’attesa di vederti arrivare, di ritagliarci il nostro spazietto e di giocare insieme con le parole, in modo libero e (al) sicuro… e fidarsi significa anche questo, convincere le amiche che alcuni abbinamenti strani sono assolutamente da provare! 🙂

  • Simona – Biancavaniglia

    25 Ottobre 2015 at 21:15

    Vado a COMMUOVERMI, ri-torno presto . . . ♥

    1. Francesca P.

      25 Ottobre 2015 at 21:46

      Ahaha, Simo, quando hai fatto sono qui! 😀

      1. Simona – Biancavaniglia

        27 Ottobre 2015 at 11:35

        “Fidati di chi si accorge prima che sia troppo tardi, di chi fa un passo indietro per farne uno in avanti, di chi costruisce la felicità e non l’aspetta soltanto, di chi ti abbraccia nel sonno e pure tra la gente, di chi dice “ti voglio” e non “ti vorrei”.”

        Qui hai racchiuso il senso di tutto, del vivere in armonia con se stessi e con gli altri, la felicità e il significato delle piccole cose.

        Prenderei questa frase e la dipingerei sul muro della mia stanza per non scordarmi l’importanza di ogni parola, mi piace proprio tanto.
        E’ vero che il primo passo è quello di fidarsi prima di se stessi, sto imparando farlo giorno dopo giorno…

        Vedere le mandorle fotografate da te, mi emoziona… Sono venute bellissime, luci e colori accarezzano e avvolgono la loro forma ovale. Mi piace il tuo legame tra le stagioni.

        Grazie Franci!!!

        1. Francesca P.

          27 Ottobre 2015 at 13:20

          “Giorno dopo giorno” è l’approccio giusto per tante cose, perchè implica lentezza e fiducia nel domani, passo passo… sono piccole conquiste, gradini saliti e scoperte fatte anche dentro noi stesse, per renderci sempre più complete! 🙂 Grazie a te non solo per il dono, ma per aver reso ancora più speciale la mia vacanza a Favignana a cui ripenso spesso… che nostalgia, la rivivrei tutta dall’inizio!

  • larobi

    25 Ottobre 2015 at 21:37

    le tue foto mi incantano sempre di più…e io che soffro di cinetosi per i bisticci di colori mi carico di energia benefica dalle tue armoniche immagini! inutile sottolineare l’abbinamento perfetto fra Tarallino e le mandorle, tra il legno vissuto e l’uva, tra i sapori di questo piatto che scaldano l’anima! Temo di dover segnare un nuovo libro di cucina nella mia lunghissimaaaaa wish list! 😉 vero??? un abbraccio cosmico cara

    1. Francesca P.

      25 Ottobre 2015 at 21:50

      Riconosco di essere una donna “in tinta”, cioè mi piace abbinare tutto… non ho capito se sia un gioco, una predisposizione o una mania, ahaha, ma mi diverte e mi viene naturale! E secondo me ho “contagiato” anche i gatti, perchè in base a come sono i set arrivano a turno: se prevale il grigio spunta Ulisse, se invece c’è il rosso/marroncino appare Tarallino! Mi trovi tu un gatto verdino, come terza ipotesi? 😀
      ps: sì, segnalo… è un libro fotografico ancora prima che di cucina, confesso di averlo preso soprattutto per questo e perchè la ricetta del gazpacho di mandorle non l’avevo mai vista e… colpo di fulmine!

  • Chiara

    25 Ottobre 2015 at 23:31

    I tuoi incantevoli post rendono sereni i minuti che precedono il sonno, arrivo da te sempre tardissimo ma la voglia di una cucchiaiata di quella bontà si fa largo fra uno sbadiglio e l’altro, buonanotte stellina

    1. Francesca P.

      25 Ottobre 2015 at 23:36

      Mi piace molto la tua presenza notturna, da felina io mi sveglio in queste ore e potrei cucinare tanti gazpachi di seguito mentre fuori ci sono le stelle… 🙂
      Buonanotte e grazie mille… le parole belle fanno dormire meglio!

  • Martina

    26 Ottobre 2015 at 5:13

    Ora metto in moto la stampante e attendo una copia. La devo mettere nel lato opposto della mia testa, opposto all’altro dove regna onnipresente la frase fatta del ” … non fidarsi è meglio”!!!
    Ultimamente con la fiducia, vorrei, ma non mi capisco tanto; ancora non ho presente chi delle due non comprende l’altra … forse sono io.
    Ultimamente mi capita di fidarmi molto più delle persone con cui mi scrivo spesso e mai mi vedo ( o mi sono vista) che con quelle con cui scrivo pochi monosillabi ma vedo molto di frequente.
    Ultimamente non mi fido, ma vorrei dei sogni, dei desideri … nonostante tutto continuo a farli.
    Ultimamente vorrei nemmeno pormi il problema se serva la fiducia, vorrei che ci fosse e basta. Vorrei che venisse naturale, come respirare, bere e commuoversi per lettere che noti subito vengono dal cuore.
    Ultimamente vorrei tenere la fiducia stretta tra le mani, come un guscio stringe le mandorle venute dal sud, come un riccio tra le foglie racchiude una castagna e il mallo custodisce noci e nocciole …
    ps: fine del momento poetico-malinconico … ma ora so che sottofondo musicale metteremo al momento del caffè! 😉
    buona giornata e un abbraccio

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:23

      La fiducia per me è una cosa seria, serissima. Bisogna veramente stare attenti a chi e a cosa la diamo, essere selettivi più che mai e persino rigidi, perchè se viene tradita o riposta male la delusione è veramente grande… come quando vado ai mercatini e mi piace scovare tra tantissimi oggetti quelli che valgono o fanno per me, così faccio con la fiducia: vedo ciò che brilla e che si sa distinguere, magari coperto dalla polvere… e così scelgo con molta cura, con gli occhi apertissimi e senza dimenticarmi tutte le volte che sono stata ferita da un eccesso di ingenuità o per colpa di anime fasulle che sanno vendersi bene ma poi, a scavare, sono come un soldo bucato… nonostante questo, però, la sensazione di lasciarsi andare quando ce lo sentiamo è talmente piacevole che non ci rinuncio, mi ri-prometto di far funzionare bene il mio istinto felino e vado… incrociando dita e mandorle! 🙂
      ps: sai che io amo le riflessioni poetiche/malinconiche e mi fido di chi sa farle, ehehe!

  • barbara

    26 Ottobre 2015 at 10:05

    Ma meraviglia. Il gattino che sbircia. Bello lui. Foto che scaldano come un caminetto d’inverno. Parole che toccano le corde del cuore perché le sento vere e condivise. Buon inizio settimana

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:27

      Barbara, grazie! Sono contenta soprattutto di una cosa, leggendoti: che si capisca che ciò che scrivo è sincero, vero e sentito, nulla di inventato, tutto vissuto e sperimentato! Autenticità e fiducia sono strettamente legate, come i mici sono legati a questo blog e a tutto quello che cucino… 🙂

  • Little Miss Book

    26 Ottobre 2015 at 11:01

    A primo impatto, non leggendo il titolo, sembrava un latte aromatizzato alle spezie.

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:28

      Dalle mandorle si estrae il latte, no? 😉 L’associazione visiva è legittima e in effetti questo gazpacho si potrebbe anche bere come un frullato cremoso!

  • scamorza bianca

    26 Ottobre 2015 at 12:45

    Sono estasiata, come sempre, oltre che dalle tue intro anche dalle foto, l’ultima con gatto e sedia è semplicemente stupenda.
    La ricetta? Senz’altro originalissima e da provare!

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:30

      Grazie mille! Prima o poi cadrò dal tavolo mentre scatto, ahah, ma non riesco proprio a non catturare quei momenti con visuale dall’alto! 🙂
      La ricetta è particolare, capisco che possa suonare “strana” ma l’insieme di sapori è molto gradevole!

  • Lisa

    26 Ottobre 2015 at 13:54

    Le tue parole, mi ci sono ritrovata per una situazione da poco vissuta…e le voglio continuare a vivere così.
    Ma io dico, si può cucinare o fare un foto senza che quei curiosi vi prendano parte?! anche i miei sono così, tutti uguali! ;-D
    Bellissime e luminose queste foto e grazie per essere passata a trovarmi! Alla prossima! 😉

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:34

      Ciao Lisa, le situazioni vissute, reali e quotidiane generano tante, ma tante di quelle riflessioni… io amo fermarne qualcuna qui, almeno ne possiamo parlare un po’ insieme! 🙂
      Da quando ho il blog, è automatico che appena poggio qualcosa sul tavolo spunti un musetto o una zampetta, non ho ancora ben capito se è per curiosità o perchè ho dei gatti che si credono dei modelli, ehehe!
      Grazie a te, spero di risentirti presto!

      1. Lisa

        27 Ottobre 2015 at 13:18

        Ahahahahah i miei invece me la schifano un pò la macchina fotografica! ;-D

  • Antonella

    26 Ottobre 2015 at 14:32

    Fidarsi di chi ti dice “ti voglio” e non “ti vorrei”… un’espressione che racchiude tanto, che esprime coraggio, decisione, forza… che fa parte della vita di entrambe, con orgoglio. 🙂
    Un abbraccio amica mia, buona settimana

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:38

      Come forse immagini, questo post era venuto più lungo, ci avevo preso la mano e gli argomenti di certo non mi mancano, avrei potuto continuare ancora e ancora parlando di chi fidarsi e di chi no… 🙂
      Io la sicurezza del “voglio” ce la metto sempre e per citare il mio amato Luciano, “voglio volere”!
      Un abbraccio a te, dai che questa settimana passa presto…

  • Anna

    26 Ottobre 2015 at 14:47

    Che belle le tue parole, da stampare, incorniciare e appendere, le condivido in pieno!
    Ho trovato un compagno che rispecchia molte delle cose che scrivi e di cui mi fido, e ho imparato a fidarmi di me stessa, dei miei istinti e delle mie incertezze!

    E vogliamo parlare delle mandorle, le adoro, le metterei ovunque!
    Anzi, corro a comprarne un po’, non si sa mai che mi esca qualche strana voglia (ssshhhhhh 😉 )

    Bellissime le foto e Tarallino ♥

    Un abbraccio!
    Carinissima come sempre la tua ricetta

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:42

      Anna, sei fortunata ad aver trovato un uomo così perchè possiedi davvero il tesoro più prezioso e più raro… le incertezze ci rendono umani, come le fragilità e i dubbi, ma la certezza di avere accanto una persona di cui fidarsi è importantissima!
      Le mandorle quasi sempre finiscono nelle ricette salate solo per decorare, invece questo gazpacho le vede protagoniste assolute e ti dirò, che bella scoperta questo mix “coraggioso” tra frutta secca, frutta, pane e verdura! Osare fa bene… 😉

  • saltandoinpadella

    26 Ottobre 2015 at 15:49

    Fidati di chi ti corre incontro ridendo…bellissimo, mi hai fatto pensare alle mi nipotine. La felicità che provo quando vedo il loro musetto riempirsi di un mega sorriso quando mi vedono dopo tanto tempo è davvero indescrivibile. Fidati ti chi ti sorride con gli occhi.
    E poi c’è la terza principessa, quella pelosa, che mi corre incontro la sera quando apro la porta.
    Sei davvero brava, complimenti. Non avrei mai pensato ad un gazpacho di mandorle. Davvero originale.

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:46

      Sì, Elena, hai ragione, quella frase ricorda la gioia dei bambini capaci di avere tanti slanci e di abbracciare le nostre gambe quando si avvicinano! Fidarsi degli affetti… alla fine si riassume tutto così, no?
      Vedessi che corsette fa Tarallino quando torno a casa e subito dopo si butta a terra per fare la capriola… Ulisse invece corre direttamente in cucina verso la ciotolina vuota perchè pensa sempre a mangiare, ahaha! 😀
      Grazie… più che brava mi sento una sperimentatrice attratta dal “diverso” e dal non-già-visto! 🙂

  • Daniela

    26 Ottobre 2015 at 16:37

    Senza parole, commossa. Oltre alle parole, complimenti per foto e ricetta…ma quelle vengono dopo…prima c’è l’emozione! Un abbraccio.

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 16:48

      L’emozione sempre prima di tutto, assolutamente sì! 😉 Felice di averti suscitato sensazioni così belle, mi fido talmente tanto delle parole che riuscire a comunicare per me è il piacere più grande…
      Grazie del bel commento, Daniela!

  • MARI

    26 Ottobre 2015 at 17:55

    Mi fido di te e di questa ricetta particolarissima! mi fido del tuo palato fine e del tuo modo estremamente elegante di presentare le cose, anche le più semplici, le più piccine…. piccole mandorle…piccole pepite preziose! <3

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 19:35

      Grazie per la fiducia, Mari! 🙂 Conoscendo i tuoi gusti per tutto ciò che è sano e naturale, credo che questa coppetta possa piacerti e intrigarti…
      Quanto sono belle le mandorle, eh? Non avrei più smesso di scattare!

  • Vaniglia

    26 Ottobre 2015 at 18:02

    Lo farò.
    Mi fiderò, mi affiderò..
    Grazie bella.

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 19:38

      E fai bene, Rossella. Ogni tanto serve proprio.
      Delle mandorle però ti fidi già da tanto… 🙂 Sappi che fino all’ultimo sono stata indecisa se fare questa ricetta o una tua (sempre salata!) tratta dal libro… ma è un appuntamento solo rimandato!

  • Manuela

    26 Ottobre 2015 at 20:15

    “Fidati di chi ama la luna, ma è fatto di sole…”
    A diciottanni volevo fortemente il mio primo tatuaggio, passavo notti intere fuori casa solo per vedere il plenilunio, ma non disdegnavo la prima falce che sembra sorridere.
    Pensavo di tatuarmi una luna,ma alla fine ho capito che noi eravamo complementari e la mia luce era solo la sua che di giorno brillava di più.
    Mi fido tanto di chi arriva correndo per salutarti, col rischio di sembrare infantile,ma con quel rosso sulle guance che la dice lunga sullla maturità dei suoi sentimenti.
    Mi fido di quelle persone che per lasciarti raccontare rimangono in silenzio pur avendo molto da dire, di chi sa a memoria le poesie per pura passione, di chi apre i libri per ritrovare ritagli di sè nelle parole sottolineate, negli adulti mancati che sanno ridere come bambini e si accorgono della grande bellezza che li circonda.
    Io mi fido di te e di quel libro, quindi mi pare ovvio che dovrò provare questa ricetta 😉

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 23:18

      Io so che dentro di me vive sia la malinconica poesia della luna, sia l’energia calda del sole… ci vorrebbe un tatuaggio con una luna con dei raggi, il giusto mix! 😉
      Io come te mi fido di chi sa ascoltare, una dote rara in un mondo che non solo va troppo veloce come ci diciamo sempre, ma che si parla addosso e lascia davvero poco spazio allo scambio e al vero contatto… ecco, io mi fido del Contatto, quando sento che è avvenuto e la prova sono le scintille di intesa…
      Accorgersi della grande bellezza, eh sì… se vivi chiuso non senti, non vedi, non tocchi… e forse ridi anche poco…
      Penso di aver scelto la ricetta più “curiosa” di quel libro ma da buona felina non mi smentisco… 🙂

  • m4ry

    26 Ottobre 2015 at 21:02

    Si…ti dico solo sì ! Hai centrato il punto, parola per parola…fino alla fine. Sai che mi è capitato di fidarmi con molta, troppa facilità…ma io sono fatta così. Faccio sempre l’errore di credere che gli altri siano come me…e invece, quante bastonate. Ma nonostante ciò, continuo ad essere ciò che sono. Non riuscirei ad essere diversa. E poi, la pancia. La “maledetta” pancia, e i miei “me lo sento”. Quei “me lo sento” che mi fanno vedere le cose come “voglio” io, nonostante i segnali che ricevo, magari, vanno nella direzione opposta…e comunque, quanto sono vere le tue parole…e arrivano nel momento giusto. Uno di quei momenti in cui devo guardare oltre e lasciar andare ( seppur con fatica) il filo con cui mi ostinavo a tener legato a me un palloncino…un palloncino che pensavo mi volesse almeno un po’ di bene…e invece, no, evidentemente.
    Amo la tua ricetta…devo assolutamente provarla 🙂
    Un abbraccio :*

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 23:29

      Mary, sapessi quante volte mi dico “Fra, stai attenta, fidati di meno, anche solo un po’, aspetta prima di darti” ma poi… prevale la pancia, prevale l’ottimismo, prevale la speranza e la voglia di crederci! Siamo fatte irrimediabilmente così, non saremo mai donne di ghiaccio e alcune fregature o abbagli ci feriranno sempre… ci cadremo e ricadremo, sono i nostri punti deboli oppure in realtà sono punti di forza, chissà… perchè è vero che si soffre di più a vivere a cuore aperto come noi, ma quanto è bello, quando si è viene capiti e si trova corrispondenza, provare quello che proviamo rispetto a chi è anaffettivo e arido?!
      Guardare oltre e lasciare andare, ecco, sono le mie frasi di questo faticoso 2015 che spero finisca presto… e se mi faccio prendere la mano potrei scrivere ancora tanto altro ma no, certi discorsi dovremo farli in privato, noi due, raccontandoci tutto bene dei dettagli… 🙂

      1. m4ry

        27 Ottobre 2015 at 7:40

        “Anaffettivo e arido” …sorrido. Sono gli stessi identici aggettivi che utilizzo io…no, vabbè.
        Si…è vero. Anche io con te rischio di scrivere troppo qui…:)
        Un bacio e buona giornata…e speriamo che questo 2015 passi. Io detesto che il tempo passi…ma quest’anno, mi ha dato, ma mi ha anche tolto…ed è stato molto, troppo faticoso. Per molti motivi.

        1. Francesca P.

          27 Ottobre 2015 at 13:23

          Quelli sono gli aggettivi che uso più spesso in questi mesi, ovviamente non riferiti alla sottoscritta che casomai ha il problema opposto, ahah! Meglio riderci sopra… e andare avanti per la nostra strada, che un giorno si incontrerà e allora tutti questi discorsi tra noi prenderanno ancora più forma…

  • Virginia

    26 Ottobre 2015 at 22:34

    Spesso la mia natura mi suggerisce di non fidarmi delle persone, di me stessa, del mondo… Le scottature del passato induriscono, ma dentro di me brilla una luce che mi porta a sperare e a credere che le cose miglioreranno. Così mi lascio prendere per mano, mi affido alle persone che amo e cerco di farmi guidare dal mio istinto. Condivido tutte le parole che hai scritto e in particolare questa frase “Fidati di chi si accorge prima che sia troppo tardi, di chi fa un passo indietro per farne uno in avanti, di chi costruisce la felicità e non l’aspetta soltanto, di chi ti abbraccia nel sonno e pure tra la gente, di chi dice “ti voglio” e non “ti vorrei”.”. Da ricopiare sul mio quadernino per tutti i momenti in cui sono in cerca di conferme 🙂
    Questo gazpacho profuma di buono, come solo gli incontri tanto attesi sanno fare…

    1. Francesca P.

      26 Ottobre 2015 at 23:56

      Sai cosa ho imparato, nel tempo, Virginia? Che prima dobbiamo fidarci di noi… e poi di tutto il resto. Dobbiamo sentirci sicure, conoscerci a fondo, accettarci per come siamo e… partire da lì. La fiducia non è una strada a senso unico ed è efficace solo quando è ricambiata e c’è uno scambio, di questo sono convinta! Fai bene a seguire l’istinto, non è infallibile e alcuni scivoloni ce li fa fare lo stesso, ma di certo è un’ottima guida… perchè riguarda la parte più istintiva e tra persone ci si annusa come tra felini, quando c’è feeling… 🙂
      Contenta abbia estrapolato proprio quella frase, la “sento” molto e… posso confessarti che è il cuore di questo post?!
      So che tu ami i gazpachi come me, quindi spero di averti dato un’idea nuova tutta da provare!

  • zia Consu

    26 Ottobre 2015 at 22:43

    Difficile non innamorarsi delle tue parole, mi sono soffermata su ogni singola frase cercando di trasferirla nel mio mondo..”fidarsi” una parola, un concetto, un modo di vivere così profondo e difficile ma allo stesso tempo così spontaneo e sincero, quasi naturale.
    Non avresti potuto descriverlo in modo migliore, ma tu puoi questo ed altro..come proporre un gazpacho fresco ed insolito nel primo freddo ottobre e non sembrare mai fuori luogo.
    Buona settimana e che sia come sempre illuminata dal sole dell’ottimismo che ti contraddistingue <3

    1. Francesca P.

      27 Ottobre 2015 at 0:01

      “Fidarsi” è una parola con un suono pieno da dire sottovoce solo alle persone di cui siamo sicure e che prendiamo per mano… ma si può estendere non solo ai rapporti, è un approccio di vita e secondo me è importantissimo anche fidarsi del futuro… e di tutto quello che ancora non sappiamo!
      Grazie per aver letto con attenzione, per l’affetto e… per vedere ottimismo anche quando si nasconde un po’, ma evidentemente sotto sotto traspare comunque e vince su tutto… come il sole… 🙂

  • Daniela

    26 Ottobre 2015 at 22:49

    Francy, ma perchè viviamo lontane?
    Queste parole giungono dirette, sembrano scoccate apposta per raggiungere la parte più vera e sincera di chi legge. Funzionano come lo sguardo della Gioconda, che ti segue misterioso e ammaliatore ovunque ti sposti? Non lo so. Ma sembrano stelle, prese dal cielo e poste a illuminare i momenti bui, tante fiammelle che ti indicano il cammino perduto, che ti presentano nuovamente la direzione, smarrita nel tuo girotondo impazzito. Ho letto e ho riacquistato la forza di credere nel bello. Già, perchè spesso ce lo dimentichiamo, ma il Bello vince. Vince sempre.
    Questo gazpacho di mandorle e uva me lo faccio domani. Deve essere veramente buonissimo.
    Cosa dicevamo di là? Le mandorle le abbiamo, la pannacotta pure, ci facciamo anche un bel latte che sa di Sicilia, poi gatti e copertine e infine un camino crepitante. Ok, c’è tutto! Pronta per la notte di chiacchiere e risate (ma piene eh, di quelle che ti fanno percepire il colore dell’anima, quando le senti!)?! Ti abbraccio e ti faccio fare il solletico da un paio di vibrisse feline! <3

    1. Francesca P.

      27 Ottobre 2015 at 0:08

      Dani, non dirmelo… ti prego di non toccare il tasto delle intese a distanza perchè troppe volte mi succede di avere lontano le persone che più vorrei qui… e la storia si ripete anche con te, perchè sono certa che abitando nella stessa città ci acciambelleremmo sulla stessa coperta e faremmo tante cenette a base di panna cotta e vellutate! Lo so, lo sento, l’ho sentito dal nostro primo scambio in chat… e più ti leggo e più lo penso, quanto mi piacerebbe avere nelle sere autunnali quelle chiacchiere e quelle risate! Perchè io voglio fidarmi, ancora e nonostante tutto! E rilassarmi dentro rapporti che non svaniscono come lampi, che non fanno solo la fiammata iniziale ma sanno crescere giorno dopo giorno…
      Il Bello vince sempre, è il mio motto. Anzi, il nostro motto! E se una se lo dimentica, anche solo per un attimo, l’altra deve correre a ricordarglielo… ok?! 🙂

      1. Daniela

        27 Ottobre 2015 at 0:37

        Fra, è una promessa. “Mignolin giurello”. Io non ho fretta, sai?
        E non scappo. Mi affido all’istinto. E nel mio istinto ci sei anche tu. Non sono solo parole… prendi la mia mano tesa, perchè è qua per te e per un filo rosso che ci unisce. La tua anima ha il colore delle uova di pettirosso, io l’ho vista. E a me piace tanto!

        1. Francesca P.

          27 Ottobre 2015 at 13:26

          Fidati di chi ti dice “non scappo” e sa farsi trovare, limpidaMente… aggiungo ora un’altra frase fresca fresca, che mi piace tanto! 😉 Mai viste le uova di pettirosso, ma suonano così poetiche che me le immagino rosso chiaro con tanti pallini bianchi tipo pois… 🙂

  • Ketty Valenti

    26 Ottobre 2015 at 22:54

    Stupendo questo post,in ogni frase quasi delle massime.
    scrivi benissimo ma questo credo di avertelo già detto,tutte le volte arrivi dritta al cuore,davvero i miei complimenti…anche per questa sorprendente ricetta,quanto vorrei gustare.

    1. Francesca P.

      27 Ottobre 2015 at 0:14

      Ketty, amando tanto massime e aforismi sono davvero felice di quello che mi dici… 🙂 Qui sul blog posso sfogare l’anima da paroliera che non ha mai scritto romanzi e divertirmi, sentendomi libera…
      Grazie mille, hai visto che la tua Sicilia torna spesso e volentieri? E’ nel mio destino di questi ultimi mesi, chissà quante altre volte capiterà…

  • Margherita

    26 Ottobre 2015 at 23:43

    “Fidati dei nuovi inizi e dellecosechenoncredevieinvece, delle lacrime piene e non delle risate vuote, di quello che è e non di quello che sembra, dei pensieri che non fanno dormire perchè se non fanno dormire un motivo (da ascoltare) ci sarà”. Nella mia vita mi sono spesso fidata – ed affidata- a situazioni, sensazioni e persone. Se mi guardo indietro, nel bene e nel male, sono contenta di averlo fatto. Potrei spellare molte di quelle mandorle se ti raccontassi tutte le cose chenoncredevoeinvece…

    1. Francesca P.

      27 Ottobre 2015 at 0:18

      E io ti ascolterei, Marghe, sedendomi comoda, non guardando l’orologio e passandoti altre mandorle se dovessero finire… 🙂 E’ proprio da quelle cose che nascono le storie più belle, quelle incredibili, che danno speranza e fanno pensare che la vita può somigliare a un film e anzi, spesso lo supera persino…
      Io sento che devo ancora essere stupita di più (o di nuovo…), soprattutto adesso, ma non ho fretta… le cose belle devono lievitare con calma, no?!

  • Elena

    27 Ottobre 2015 at 13:42

    Mi fido di chi mi sta accanto, mio marito, i miei figli, gli amici più cari… Mi fido di chi è sincero, di chinon guarda a cosa guadagna con me, di chi mi sorride, dei visi umili, di chi non fa fatica a farmi un favore senza chiedere nulla in cambio, mi fido dei miei genitori, mi fido di chi piange lacrime vere… Mi fido di chi ha il cuore aperto e non ha paura a chiedere aiuto….
    Che ricetta delicata che hai proposto e come sempre amo il micetto che si intrufola, tra l’obbiettivo e il piatto :-).
    Ti abbraccio!

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 0:29

      Fidarsi di chi ci vuole bene per me significa rilassarsi serenamente, stare in pace, aver trovato un porto sicuro che ci protegge… il senso della famiglia è racchiuso qui e sono felice che tu provi e possiedi tutto questo, Ely! La maggiore ricchezza… 🙂
      Io mi fido molto anche dei miei gatti, perchè sono bravi e so che non distruggono il set, anzi, sono una presenza garbata, ecco… 🙂
      Un abbraccio a te!

  • Erica Di Paolo

    27 Ottobre 2015 at 15:27

    Sono a dir poco estasiata. Complimenti per la profondità di queste parole, per le emozioni che trasmetti e per la meraviglia che condividi, e che, prima, qualcuno ha condiviso con te.

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 0:35

      Erica, grazie mille! Esprimere ciò che sento è come una dieta quotidiana da seguire, che prevede riflessioni, emozioni e sincerità… e fa bene, mi sento più leggera dopo che scrivo! 😉 E anche dopo che parlo con voi qui, l’aspetto più appagante…

  • Simo

    27 Ottobre 2015 at 16:14

    …la Simo si fida sempre tanto (e a volte troppo, per prendere poi delle terribili delusioni) di tutto e tutti…tranne che di sè stessa…
    Quando mai imparerò a volermi più bene, a buttarmi a capofitto nelle cose con un po’ più di fiducia e di positività verso il risultato, con meno paura sempre di fare la cosa sbagliata?
    Forse a frenarmi è sempre questo mio carattere troppo sensibile e ansioso…certo che come diceva la mitica nonna Gina, chi non risica non rosica, e….se uno non prova mai ci riuscirà.
    Certo è che ogni volta che passo da te cara, leggendo le tue parole, riesco sempre a mettermi in discussione…e questo fa bene, sai?! Grazie di cuore…
    …scappo non prima di averti rubato una tazzuriella di questo insolito gazpacho, che però fa una gola, ma una gola……….
    bacio!

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 0:39

      Simo, tu sei una donna tanto sensibile e devi far sì che questo diventi la tua forza, il tuo motivo di orgoglio! In mezzo a tanta superficialità, un’anima bella e pura come la tua si nota subito e devi mostrarla fiera… via le insicurezze, fidati di ciò che sei e di quello che sai fare, perchè sei molto più brava di come immagini! E di me un po’ ti fidi, no? Se te lo dico… 😉
      Grazie a te, perchè ci tieni a essere qui e apprezzo tutti i tentativi per lasciare un commento… chissà dove sono le parole mai arrivate, forse volano nell’aria e finiranno in una coppetta insieme alle mandorle!

  • AnnaRita

    27 Ottobre 2015 at 19:58

    Semplicemente…mi fido di te che mi consigli di fidarmi di me. Le tue parole assomigliano ai miei pensieri che di notte non mi fanno dormire ( e so anche il perché) Mi fido…e mi fido di questo gazpacho , fusione di stagioni che non temono di confondersi , di unirsi, di fidarsi…

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 0:45

      Vedi che bella la parola “confondersi”… quel (con)fondersi secondo me è la chiave di tante cose, riuscire a essere un tutt’uno con chi amiamo, con la vita che scegliamo, con le cose che facciamo con passione… la fiducia è fusione, è aprire le braccia, chiudere gli occhi, abbandonarsi e smettere di avere paura… che è il traguardo più grande…
      Un abbraccio stretto, perchè qui o ci si stringe, o niente… 😀

  • Eli

    27 Ottobre 2015 at 22:04

    Che bello tutto, qui 🙂 Le parole mi commuovono e le foto…beh, sono così belle che sembrano vive 😉 Grazie di tutto questo!

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 0:47

      Eli, ma grazie a te! Hai scritto cose che sono una perfetta e dolcissima buonanotte, vado a dormire con il sorriso… 🙂

  • silvia

    28 Ottobre 2015 at 14:13

    Buongiorno Franci! perdona il mio ritardo ma ho avuto una settimana ko, una brutta allergia da farmaci mi ha buttato giù. Ma ora ci sono e sto bene…pronta a leggere il tuo post! sai quanto sia caro a me questo post che hai scritto, riguardo al tema della fiducia…quanto ho voglia di tornare a fidarmi di nuovo come una volta! Si fa fatica a volte, ci si porta dietro le esperienze e si fa attenzione. Altre volte invece viene tutto così spontaneo ed è lì che è bello…quell’ af-fidarsi all’istinto e sentire che le emozioni che sentiamo non ci tradiscono! Ed è vero che tutti quei pensieri che non ci fanno dormire sono quelli di cui dobbiamo fidarci, perchè se hanno la nostra attenzione vorrà pur dire qualcosa! E’ davvero intenso il sentimento che traspare in queste righe, la voglia di fare attenzione, perchè la fiducia non la possiamo regalare subito, ma anche la speranza di scoprire che il buono esiste ancora! e a proposito di buono…il gazpacho è una cosa che non ho mai assaggiato in vita mia, ma qui mi fido subito e sai perchè? Tarallino nella foto si mostra di spalle e quando loro lo fanno è perchè si fidano!! 🙂 un abbraccio e a presto!

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 19:51

      Silvia, non sei mai in ritardo! Mi dispiace solo che sei stata male e mi rincuora sapere che ora è passato tutto!
      So che l’argomento “fiducia” ti sta a cuore, ne hai parlato nei tuoi post e mi sono sempre rispecchiata nelle tue parole… tutte le esperienze negative ci fanno chiudere un po’ ed è normale essere più guardinghe, l’importante è non farsi bloccare ma mi sembra che entrambe, quando annusiamo profumo di Persone Belle, sappiamo lasciarci andare… in tutti gli altri casi, se non siamo ispirate o convinte, facciamo bene a non porgere la nostra zampetta felina e a valutare con calma…
      Il gazpacho altro non è che una vellutata fredda in cui c’è il pane, vedrai che quando l’assaggerai lo farai spesso e ti fiderai completamente di questo nuovo sapore… 🙂

  • Francesca

    28 Ottobre 2015 at 18:52

    Fidati di chi sa aprire il guscio di una mandorla (piccolo, ma ostinato, tenace) e sa estrarne il dolceamaro contenuto, ricco e delicato, e non tenerlo per sè, ma offrirlo, amalgamarlo, impegnarlo, riscoprirlo in nuovi sapori.
    Fidati di chi sa aprire una pagina web bianca, vuota e sa riempirla di parole, di pensieri, di sensazioni e non frenarle, ma le regala a chi legge, risvegliando l’immaginazione, invitando a riflettere.
    Fidati di chi sa immortalare musetti pelosi, ma anche zampette curiose, orecchie attente, code giocose … perchè lì è allegria, salti audaci e magia 😉
    Bellissimo post Franci, l’avevo letto ieri di corsa e oggi me lo sono gustata di nuovo, con calma, perchè questo finisce tra quelli salvati, che si conservano perchè ogni tanto fa bene rileggerli!
    Buona settimana 🙂

    1. Francesca P.

      28 Ottobre 2015 at 19:56

      Fra, ci ho messo un po’ ad aprire le mandorle ma è così bello il momento in cui si sente il “cronc” del guscio rotto che cade come una difesa e mostra la parte più delicata che sembra far capolino con attenzione, guardando che mondo c’è fuori…
      Fidati di chi salva i tuoi post e torna a rileggerli, di cui sa custodire parole e complicità, di chi cuce dialoghi con costanza e poesia, di chi sa notare e capire e di chi fa “miao” piano, in punta di piedi, lasciando ogni volta un sorriso su quella pagina web che è un racconto infinito…

  • Tatiana

    29 Ottobre 2015 at 8:02

    Inizio a fidarmi solo ora, dopo anni trascorsi a fidarmi da chi immancabilmente mi pugnalava alle spalle, ma con il passare degli anni ho affinato una capacità di sentire a pelle quando la mia fiducia possa essere ben riposta e sento immediatamente la falsità a mille miglia di distanza; queste sono le cose impagabili che ti vengono regalate dagli anni che passano, una sorta di sesto senso che non sbaglia mai e che non tutti acquisiscono nemmeno dopo decenni. So di essere stata fortunata perché la mia fiducia oramai è in grado di prescindere da valutazioni di merito, da meri aspetti psicologici, dai pareri altrui; so che mi posso fidare da chi mi accompagna per il puro piacere di farlo, da chi viene con me, da chi mi corre incontro nonostante tutto…
    E ora fammi godere di questo piatto che è qualcosa di stupefacente, che rispecchia pienamente i miei gusti e il mio modo di concepire l’alimentazione, che contiene un mix di ingredienti apparentemente assurdamente assortiti, ma ancora una volta sento di fidarmi perché lo so che è buono da morire!
    Ti abbraccio forte forte!

    1. Francesca P.

      30 Ottobre 2015 at 14:27

      Anche io sono diventata più brava a riconoscere, sentire, valutare… guardo i dettagli, osservo molto e noto cose che possono essere segnali rivelatori… però è pur vero che a volte vengo ancora fregata e prendo cantonate, ma se ti chiamo e uniamo i reciproci fiuti forse le probabilità di abbagli diminuiscono! 🙂
      Diffidenti e timorosi lo diventiamo per forza di cose, nel tempo, ma trovo bellissima la sensazione di “sblocco”, quando si rilassa tutto, mente, cuore e persino corpo, ci si abbandona dal quel preciso momento in poi e si guarda la persona negli occhi in modo diverso… e più sereno. La fiducia porta quella serenità tanto rara, che si può provare solo se non abbiamo dubbi e se i freni cadono insieme alle paure…
      Mi piace l’espressione “assurdamente assortiti”, non prevede logica ma stupore, quel briciolo di follia coraggiosa che va sempre messo in ogni cosa della vita e non solo in cucina! Sì, questo gazpacho sfida l’ovvietà e le anime curiose come noi non possono che apprezzarlo… 🙂

  • azzurra

    30 Ottobre 2015 at 11:37

    condivido in pieno dolcezza, come sempre del resto, i tuoi pensieri aiutano a fidarci sempre ogni giorno in piu della vita!
    un abbraccio
    queste mandorle sono pura poesia!

    1. Francesca P.

      30 Ottobre 2015 at 15:58

      Magari bastassero dei pensieri o delle parole, ma sono certa che possono aiutare… 🙂 E positività sempre, come il tuo bel sorriso dimostra!

  • Alice

    30 Ottobre 2015 at 20:38

    Mi fido della terra di Sicilia che con me ha un legame speciale fatto di ricordi, di amore, di cieli stellati e baci rubati, mi fido dei frutti della sua terra, mi fido delle sue adorate mandorle le più buone che si possano assaggiare e mi fido delle tue ricette. Questo gazpacho deve essere una delizia!
    baci e buon we
    Alice

    1. Francesca P.

      31 Ottobre 2015 at 0:18

      Ti capisco bene, Alice! Anche io quest’anno mi sono fidata della Sicilia e devo dire che mi sta facendo compagnia da mesi… Favignana ha lasciato un ricordo forte che tengo vivo anche attraverso il cibo ed è inevitabile non amare quella regione e tutto ciò che di bello (e buono!) c’è legato…
      Un bacio a te e grazie! :*

  • Valentina

    30 Ottobre 2015 at 21:02

    Non è semplice fidarsi.. ma prima di me si fida la mia pelle.. e poi gli sguardi, gli abbracci, lo stomaco.. tutto questo raramente ci fa sbagliare, tutto questo ci fa capire se possiamo abbandonarci o no 🙂
    Quanta luce e quanta bellezza, Francy, queste foto sono stupende e il gazpacho deve essere davvero tanto buono! Un abbraccio enorme e felice weekend <3

    1. Francesca P.

      31 Ottobre 2015 at 0:23

      Vero, la pelle capisce prima della mente e non si fa ingannare… io l’ascolto molto ed è per questo che vivo di emozioni come fossero le mie consigliere… 🙂
      Il gazpacho ha un sapore che definirei “intrigante” perchè insolito… e chi l’avrebbe detto che uva e mandorle andassero così d’accordo!
      Grazie Vale, ricambio l’abbraccio!

  • ely mazzini

    30 Ottobre 2015 at 21:29

    Eccomi Francesca, ultimamente sempre un po’ in ritardo, pardon 🙂
    Beh, che dire , le foto sono splendide, adoro come e ciò che scrivi, e le tue ricette mi conquistano sempre, questo gazpacho è sfiziosissimo!!!
    Un bacione

    1. Francesca P.

      31 Ottobre 2015 at 0:25

      Ely, non ci sono tempi giusti per arrivare qui, sai bene che la porta è aperta e in tavola qualcosa di pronto si trova sempre… 😀
      Che dici, provo a fare un gazpacho con le castagne frullate? Sono tentata… e ovviamente te lo farei assaggiare subito, ehehe!
      Un bacio a te!

  • damiana

    31 Ottobre 2015 at 14:48

    Fidati di chi si fida,ecco questo è il succo di ciò che sto capendo e amaramente…Di chi brancola nel buio e cerca la tua mano,non di chi sembra e non è…Di chi non si vergogna delle lacrime e le sostituisce con sorrisi vuoti…Un po’ di amarezza in queste riflessioni,ma grazie sempre tesoro,mi aiutano a non farme tante illusioni,purtroppo non posso cercare la mia stessa passione in chi ahimè non ce l’ha!Parlo purtroppo di un’amicizia,solo dopo tanti anni vedo ciò che realmente è:tanti sorrisi vuoti!Cara ti rubo la scodella,non è un furto è un’esigenza…bacio grandissimo tesoro!

    1. Francesca P.

      31 Ottobre 2015 at 23:46

      Damiana, le tue riflessioni sono anche le mie… conosco le delusioni di cui parli, quei sorrisi vuoti per non dire falsi, il diverso modo di vivere e sentire i rapporti, l’essere feriti… purtroppo certa gente prova a spegnere la fiducia ma ci riesce solo in parte, passata la botta noi ci rialziamo più forti di prima… e consapevoli che è meglio perdere queste persone che non sanno volerci bene davvero! Tu sei solare e piena di Cuore… e puoi rubare tutte le coppette che vuoi! 🙂

  • Paola

    5 Novembre 2015 at 7:20

    Fidati di chi le emozioni le regala e non le sciupa. Fidati di chi al sole ha lo stesso volto che gli regalerebbe la luna. Fidati di chi alle ragioni delle mente, contrappone quelle dell’istinto, che è la porta del cuore. Fidati di chi colma le distanze di attenzioni e non traccia sentieri ancora più difficili. Fidati di chi carica i silenzi di significati e non di parole vuote e mal pensate. Fidati di chi ti sorride con gli occhi, di chi ti porta in dono un pezzo del suo cuore che abbia la forma di una mandorla. In un’estate si possono imparare tante cose, anche il significato della parola fidarsi.

    1. Francesca P.

      5 Novembre 2015 at 19:34

      Fidati di chi fa gesti concreti per dimostrarti che ci tiene, di chi non ti illude di essere diverso da come poi si rivela, di chi c’è oggi e anche domani, di chi non si perde per strada insieme a tutti i suoi problemi… fidati di chi conosce la coerenza, di chi va fino in fondo con coraggio, di chi sfida il destino e sa cambiarlo…
      Quest’estate mi ha insegnato a fidarmi delle sensazioni a pelle e del mio fiuto felino… sia quando dice “non è aria”, sia quando dice “questa ragazza sarà una buona amica”… 😉

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