“F” COME FINOAQUITUTTOBENE
“F” come febbraio, come il mio nome, come quella cosa che si chiama felicità che tutti (in)seguiamo e che sembra nascosta, ma solo perchè a volte la cerchiamo nei posti sbagliati.
“F” come febbraio, come il fiato che sbrina il vetro delle notti d’inverno, come finalmente che è un avverbio allegro perchè, dopo l’attesa, può godersi quello che desiderava.
“F” come febbraio, come frappe che fanno cadere ovunque zucchero a velo che traccia un sentiero, come fiocchi (di neve) che in tante città sono scesi, soffici e lenti.
“F” come febbraio, come fotografie che scandiscono le mie mattine, come fortuna che l’angolo creativo – che vi ho mostrato nello scorso post – ha portato.
“F” come febbraio, come il freddo che si combatte con il fuoco, ossia con la stessa lettera, come finestra che subito si corre a guardare, appena il sole rompe il grigio del cielo e tutto riprende a brillare.
“F” come febbraio che ci traghetta verso la primavera, come fiducia in ciò che si costruisce senza clamore ma con costanza, come futuro, che ha bisogno di quella fiducia e non la deve mai perdere per strada.
“F” come finoaquituttobene, se ci sono le colazioni che fanno iniziare coi colori giusti, gli assaggi cremosi, i sorrisi croccanti e le stelle… anche di giorno.
(Maldestro)
YOGURT CHIA PUDDING CON AVENA E RISO SOFFIATO CARAMELLATI AL CASTAGNO
125 g di yogurt
2 cucchiaini di semi di chia
Fiocchi d’avena (a piacere)
Riso soffiato (a piacere)
Miele di castagno (q.b.)
Zuccherini (facoltativo)
Zucchero a velo (facoltativo)
Mescolate lo yogurt con i semi di chia. Chi vuole, può aggiungere anche un po’ di zucchero o di sciroppo d’ageve. Lasciate riposare in frigorifero mezza giornata, o tutta la notte. Più tempo passerà, più il composto si addenserà.
In un padellino, fate sciogliere il miele, aggiungete l’avena e il riso soffiato, lasciate caramellare, mescolando, finchè i cereali saranno diventati dorati e croccanti.
Versate lo yogurt con i semi di chia in una coppetta e decorate con i cereali caramellati, altri semi di chia, qualche zuccherino, zucchero a velo e/o tutto ciò che più vi piace!
26 Comments
Alice
3 Febbraio 2019 at 22:19
F come facile, perché è facile amare il tuo blog
F come falesia, la costa dura e rocciosa da scalare, come a volte la vita sa essere
F come felpa, che con questo freddo sa di casa e di relax
F come familiare, come lo sono ormai per me i tuoi bellissimi gatti
F come farina che nelle nostre cucine regna sovrana
F come farro soffiato, che aggiungerei a questo yogurt già tanto gustoso
F come fame, perché questa ciotola è troppo bella e colorata per non farmi venire un certo languorino!
baci
Alice
Francesca P.
4 Febbraio 2019 at 19:22
“F” come familiare lo metto al primo posto, se posso 🙂 Amo quella sensazione lì, quando riconosciamo come “intimo” qualcosa o qualcuno… non è questione solo di abitudine, per me, ha a che fare con l’istinto, con il fidarsi a pelle e con il sentire…
Con la falesia invece mi hai stupito… e fatto riflettere: è vero, la vita può essere paragonata a quella costa, alla fatica ma anche al panorama che si apre, a quanto è bello poi poter dire “ce l’ho fatta”, al salire e resistere e al successivo riposarsi, in pace…
Grazie per le tue parole, Alice!
Ipasticciditerry
4 Febbraio 2019 at 8:38
E qui è facile continuare con le parole che iniziano con “F”
Famiglia forse il bene più prezioso
Fortuna che nella vita un po’ non guasta
Festa sempre bello crearla, sopratutto nel cuore
Oltre a quelle elencate da te naturalmente. Mai come quest’anno ho voglia di primavera e la sento nell’aria, nonostante il paesaggio innevato fuori dalla mia finestra. Guardo la luce del primo mattino, che fino a qualche giorno fa non c’era. È quella della sera che si allunga sempre più, prendendo tempo al buio. Arriverà presto, lo sento. Dentro di me ne sento proprio il bisogno. Come Tarallino che sbircia curioso dalla finestra e aspetta che smetta il freddo e la pioggia. E allora godiamoci questa luce Tarallino e aspettiamo insieme, magari gustandoci una tazza di questo jogurt delizioso e così colorato.
Francesca P.
4 Febbraio 2019 at 19:31
Sulla famiglia avrei un bel po’ da dire e argomentare, ahaha! Diciamo che è una delle F più complesse e complicate, con tante facce, ma sulla sua importanza, nel bene e nel male, non discuto 🙂
La festa nel cuore è una bella immagine, mi sembra di sentire il suono della musica e delle risate, una stanza piena di voci, di allegria e spensieratezza… e si festeggia non solo l’amore sentimentale, ma quello per la vita, che tutto include! La primavera, in fondo, simboleggia questo e non a caso, arrivati a questo punto dell’anno, la invochiamo e la vogliamo… lo so che dalle tue parti ha nevicato, ho visto belle foto “in bianco” della campagna brianzola, ma pensa che sotto alla terra il verde e i germogli si stanno già muovendo… e presto faranno festa anche loro 🙂 Tarallino la fa ogni volta che spunta il sole e il pappagallo che ormai è diventato suo amico e ha scelto l’albero davanti alla finestra per nutrirsi di bacche… dovrei passargli dei semi di chia, ahaha!
ipasticciditerry
5 Febbraio 2019 at 13:59
Sulla famiglia di origine, potrei averne anche io alcuni dubbi ma io parlavo della mia famiglia, quella creata da me; figlia, marito e nipoti … 🙂 per me una grandissima gioia. E’ proprio come la immaginavo da bambina e spero di potermela godere ancora per tanti anni. Io metto delle briciole per gli uccellini sul davanzale perchè arrivano anche da me a mangiare. Non faccio in tempo ad avvicinarmi che scappano via ma sono una bellezza. Un bacino dolce Fra
Francesca P.
5 Febbraio 2019 at 20:44
Sono contenta che stringi e abbracci ciò che volevi… sei un esempio positivo e che fa ben sperare, anche se i tempi di oggi sono diversi da prima e costruire, come restare insieme serenamente, è davvero difficile… ma io sono ottimista e romantica, difendo questo mio lato e quindi voglio credere che le anime pure possano avere quello che hai tu 🙂 Questione di lasciare le mollichine e i semi lungo la via? Chissà… io non smetto di farlo 🙂
emanuela
4 Febbraio 2019 at 9:22
‘F’ come forse,che però è anche speranza;
‘F’ come forza, quella bella che tiene stretta la presa della mano e ti impedisce di scivolare, cadere…
‘F’ come fare, che è anche un po’ sentire perchè se fai quello che senti, allora avanti tutta…
‘F’ come fiducia, quella che voglio avere ogni giorno alla ricerca del sole nascosto….
‘F’ come lacrime di felicità, perchè quando FAI quello che SENTI, FINALMENTE dopo tanto tanto tempo, ti butti ed afferri la mano tesa pronta e sicura, il cuore si apre, il calore entra, la miccia si accende, il corpo balla, vibra e sei felice e le lacrime escono bagnando un viso asciutto da troppo tempo….
Mercoledì ho ballato di nuovo Fra…
Dopo una giornata faticosa iniziata alle 5.30 del mattino, sono andata in palestra per salutare un insegnate meraviglioso che scende da Bassano una volta al mese … ho assistito a qualche ora con le piccole…poi arrivate le 21 (l’ora di quello che è stato il mio gruppo per tanto tempo), non ho resistito…
“Maestro, se mi metto qui nell’angolino posso Fare lezione anch’io?”
“tu fai tutto quello che senti, fai quello che vuoi..PUOI FARE TUTTO”..
E ho ballato di nuovo, dopo 4 anni….
Una foca tra meravigliosi delfini, ma ero così Felice che non avrei smesso mai…
Non ho fatto tutto (perchè comunque le ossa non mi permettono ancora di fare acrobazie) e ovviamente non ho fatto la coreografia del saggio di fine anno, ma.. è stato bellissimo ed ho pianto, pianto dalla gioia….
‘F’ come FORSE CE LA POSSO FARE…
Buona giornata…
questa ciotolina croccantina e cremosina mi piace tantissimo…
La proverò sicuramente.
Ti abbraccio FORTE FORTE
MANU
Francesca P.
4 Febbraio 2019 at 19:39
Forza e fare le hai strette in quel giorno in cui il tuo corpo ha danzato di nuovo, liberandosi e volteggiando, ma in realtà ti fanno compagnia da tanto… se siamo qui, a camminare sempre di più, è grazie a quelle due “F” che soffiano, spingono, incitano, incoraggiano! E vedi (a) cosa portano… c’è sempre una conquista nuova, un gradino in più, un sibilo di stupore dietro l’angolo o la curva… F come fallo ancora, facciamolo ancora, quello che accende, che fa bene, che fa vincere battaglie, che ci regala piacere! Come le ricette preferite, come gli ingredienti più amati… ancora e ancora… e quando si inizia, chi si (ci) ferma? Assorbiamo ogni vibrazione positiva come i semi di chia assorbono i liquidi… e sai quante ciotoline buone si mangeranno 🙂
m4ry
4 Febbraio 2019 at 18:52
F come felicità… quella di averti riabbracciata e di aver trascorso 24 ore insieme… ci abbiamo infilato di tutto e a dispetto della pioggia e delle pozzanghere, abbiamo vinto noi!
Perché volere è potere… Perché siamo più forti noi.
Amica, mi piace questo pudding. Adoro quel colore, così vivo e brillante…
Ti voglio bene :*
Francesca P.
4 Febbraio 2019 at 19:44
Ci siamo regalate del tempo prezioso, abbiamo sorseggiato camomille dolci e saltato in quelle pozzanghere, abbiamo gustato nuovi sapori a forma di rotolino, abbiamo ascoltato note e parole che lasciano un segno, abbiamo accorciato le distanze fisiche e guardato dalla stessa finestra… “F” come farlo più spesso, presto con la bella stagione! E puoi giurarci, che siamo più forti noi… del clima e di tutto quanto 😉
Anna
4 Febbraio 2019 at 21:00
Un rapido sguardo, ieri sera… ma troppa la stanchezza per riuscire a infilare parole che avessero un senso compiuto. E, a dire il vero, anche ora sento che il letto (già) mi chiama a gran voce!
Ritorno, oggi, e mi accomodo qui sotto. È bello, ogni tanto, cambiare punto di vista e prospettiva…
Guardo sopra di me, e fatico a trovare nuove “F”: tutte già raccontate!
Tutte già lì, come tessere di un puzzle che si incontrano nelle nostre vite, seppur siano esse distanti.
“Dove finisco io inizi tu”, ricordi? Così titolavi un tuo vecchio post, e ora mi tornano in mente quelle tue (meravigliose e fantastiche) parole. Dove finisco io, inizia l’altra, e viceversa…
Non ho “F” da aggiungere, certo sto tanto bene, qui, anche di lunedì… Leggo con calma tutto, e nessuno mi vede mentre, col dorso della mano, mi asciugo le lacrime di commozione che non ho saputo trattenere, a quella descrizione di un ballo che è forza e felicità e fiducia e favola e festa e finalmente…
Aggiungo una tessera di me: prima gravidanza, non volli sapere il sesso del nascituro… Fosse stata femmina, sarebbe stata Francesca. Invece fu maschio 😂!!!
Seconda gravidanza, arrivò la tanto desiderata femmina, ma non era più il tempo per Francesca!
Poi, anni e anni dopo, sei arrivata tu 😊
A presto, un abbraccio!
Anna
Francesca P.
5 Febbraio 2019 at 20:34
La tessera che hai aggiunto e mi hai confidato dice molto, sai? C’è una F nel tuo destino, o doveva esserci… doveva arrivare prima o poi, anche attraverso strade diverse da quelle prefissate, un po’ a sorpresa. Vedi, una conferma che nulla o quasi accade per caso, trame e fili ci sono… le stelle, che tanto amiamo e sono importanti, che metto pure nello yogurt, in fondo questo sussurrano…
Ricordo bene il post con quel titolo, ricordo il periodo (di vita) in cui ero e anche se è lontano e sono cambiate tante cose da allora, credo ancora in quella frase… nei meravigliosi incastri e nelle fusioni, sempre più rare ma preziose, che possiamo perdere ma che non dobbiamo mai, mai smettere di ri-trovare… chi ama ballare, sa che tornerà in pista, o a mettere le scarpette… ed ecco la mia tessera: la danza è stata il mio primo sport, a 6 anni! Una foto di me col tutù rosa e lo chignon è ancora dentro la cornice di un mobile, a casa dei miei… poi ho preferito di gran lungo la danza moderna, ma quel concetto lì mi è rimasto dentro… come ogni cosa bella che si vive e non va via 🙂
saltandoinpadella
4 Febbraio 2019 at 21:44
F come fuoco
F come forza
F come fare
F come felicità
la felicità di fare quello che ci piace, con tanta energia e forza , facendo uscire il fuoco che abbiamo dentro. Il sole, la gioia, colori intensi, caldi, che scaldano il cuore come questa bowl. Fantastica come sempre 😉
Francesca P.
5 Febbraio 2019 at 20:37
Senza quel fuoco saremmo stelle spente… io invece mi sento una stella accesa, vivissima, che corre a destra e sinistra in tutto il cielo e va alla conquista sempre di nuovi pianeti… e nuove bowl! 😀
Grazie, Elena, ci capiamo con le nostre F!
saltandoinpadella
11 Febbraio 2019 at 20:51
bello leggerti così entusiasta. Stellina brillante vai alla conquista di nuovi pianeti e nuove esperienze 😉
Francesca P.
17 Febbraio 2019 at 19:07
Stellina era un nome che avevo tantissimi anni fa, da ragazza, quando parlavo in alcune chat… fa proprio parte di me, hai azzeccato in pieno 😉
Tatiana
6 Febbraio 2019 at 12:29
F… febbraio, il mio mese! Ci sono nata a febbraio, appena in tempo, preso per la coda, il 28 febbraio del 1967 ho visto questo bellissimo mondo! E a febbraio sento già l’estate vicina, lo so che, almeno nelle mie zone, i freddi più intensi si hanno da gennaio a marzo, ma io sento (mica la primavera, seee lì son buoni tutti) l’estate! Scalpito i attesa di riordinare i balconi, riempirli di fiori e seminare il mio mini orticello, sono già pronta a far scintillare i vetri delle finestre per catturare tutta la luce che c’è, spesso arrivo a casa con un sacco di ciotoline facendo razzia nei miei negozi preferiti perché le mie colazioni sono come questa: c’è sempre lo yoghurt con il miele e i fiocchi d’avena, talora il riso soffiato (ma mi fa una fame nera dopo cinque minuti),, io ci metto anche i semi di sesamo e le spezie ma non cambia molto, insomma siamo in sintonia anche a colazione, magari affacciate ad una finestra a scrutare la primavera che arriva 🙂
Francesca P.
11 Febbraio 2019 at 19:23
Tatiana, per gli auguri c’è tempo e rimando… ma adesso, oltre dalla data del tuo compleanno, so anche che non sono l’unica a sentire l’estate in anticipo e ad averla sempre in mente! Io credo che le stagioni siano interiori e ognuno porta la sua preferita nel cuore, senza badare al calendario… chi ama il mare come noi (e tu lo respiri, a un passo) e la porta dentro, l’aspetta sempre e coglie ogni segnale, ogni dettaglio! Quando siamo a febbraio, l’anima inizia a risvegliarsi, sa che manca poco, come un gatto annusa l’aria e vede che sta già cambiando… ieri ho visto i primi timidi accenni di primavera su un albero, aveva dei rami fioriti in rosa, mi è sembrato così bello, così fiero, così vivo! Ecco, vale anche per noi… mentre le primule crescono sul balcone, si accorcia la distanza per i mesi caldi e le coppette si riempiono sempre di più di colori brillanti e di luce 🙂
zia Consu
7 Febbraio 2019 at 15:02
Febbraio è sempre stato un mese attesissimo per me..breve ma intenso e sempre vissuto in maschera! Qui fervono i preparativi per il famoso Carnevale e non sto più nella pelle all’idea di farlo vedere per la prima volta al mio bimbo 😍sarà un mese speciale!
Concordo con te che le giornate migliori sono quelle che iniziano con una bella colazione e la tua è super! Sana, colorata e golosissima, non potrei chiedere di meglio 😋
Buona settimana Franci e a presto!
Francesca P.
11 Febbraio 2019 at 19:29
Il Carnevale per me significa solo due cose: frappe e castagnole, ahaha! E già ne ho mangiate parecchie, per questo la mattina compenso con colazioni più salutari 😀 Tu fai bene ad attendere coriandoli e festicciole, grazie a tuo figlio torni anche tu un po’ bambina… ma d’altronde anche quando prepariamo simili ciotole colorate e con le stelline lo siamo, no? 😉
Claudia
8 Febbraio 2019 at 10:50
Sì, ci sarebbe stata bene la mia granola qua dentro, ma non ce ne sarebbe stato così bisogno: così caramellati, quei fiocchi e quel riso devono dare già tanta soddisfazione, con la loro dolcezza croccante.
“Febbraio che ci traghetta verso la primavera”: questa forse è la ragione per cui mi piace ascoltare e pronunciare il suo nome. Come ci traghettano ciotole di yogurt e cereali, la mattina, mentre osserviamo il sole che sorge sempre prima ogni giorno.
Un abbraccio!
Francesca P.
11 Febbraio 2019 at 19:33
Ho scoperto di adorare il miele di castagno, sai? Non che non lo conoscessi e non lo apprezzassi già, lo uso spesso coi formaggi francesi, però sciolto e ben caldo, che lega i cereali, mi ha ulteriormente conquistato! E poi tutto ciò che è caramellato mi piace, a cominciare dalla parola… “caramellato”, senti come suona bene 😀 Come per te suona bene quella frase sulla primavera, che adesso possiamo dire ogni giorno a voce più alta, in crescendo… e a villa Ada qualche fiore rosa è già spuntato, piccola anticipazione 🙂
Anonimo
11 Febbraio 2019 at 23:51
Quante F ha ispirato il tuo post, hai scatenato l’immaginazione di tante.
Per me F come famiglia al primo posto come te, F come Federica una delle mie due sorelle che tanto amo, F come felicità che ha molte sfaccettature e un percorso tortuoso per arrivarci e io che ancora attendo arrivi quella che vorrei, F come il freddo che spero si spenga presto per lasciare spazio a sole, giornate più calde e che si spenga anche in quella parte del mio cuore che mi sembra diventata algida per autodifesa ma che so essere ancora viva e aspetta di essere riaccesa. F come la forza che mi contraddistingue e mi fa andare verso il traguardo e oltre la fatica fisica, F come fiducia nel futuro che può ancora riservare sorprese. F è anche l’iniziale del tuo nome che abiti la mia stessa città e spero di incontrare prima o poi per un aperitivo e chiacchiere amichevoli tra blogger e appassionate non solo di cibo ma anche delle mille sfaccettature della vita. Un abbraccio grande e grazie per questa colazione colorata che mi fa pensare alla primavera!
Francesca P.
17 Febbraio 2019 at 19:03
Ogni lettera dell’alfabeto comprende mondi su mondi, basta solo pensarci e le liste sono quasi infinite… e tutte personalizzabili! Alla lettera F tengo particolarmente perchè mi chiamo Francesca, se ho capito chi sei, anche senza la firma, credo che tu abbia tanto da immaginare con la S di Serena… giusto? 🙂 A breve assisteremo al cambio di stagione, di mese e di lettera… iniziamo a pensare alla M di marzo, con tutta la nuova vita nella vita che porterà! Le sfaccettature sono mille, hai ragione… c’è così tanto dentro la nostra esistenza, sta solo a noi rendercene conto e non farci sfuggire nulla… aprendo il cuore, perchè solo così può tornare a circolare quella parte che oggi dici di essere algida… ed è un peccato, perchè amare e darsi è l’unica vera fiamma che esiste, la più potente! Il freddo lo abbiamo nello yogurt, lui sì che deve essere bello fresco 🙂
Ile
13 Febbraio 2019 at 11:49
F come Febbraio che scorre velocemente, tra giornate di sole e aria pungente sul viso, tutto quello di cui ho bisogno adesso.
Il sole che anticipa la primavera e il freddo che mi fa tenere i piedi per terra, perché la natura ha bisogno del suo tempo e l’attesa diventa ogni giorno più dolce…
F come fare, perché ora è il momento di prendere la rincorsa e lanciarsi, senza aspettare, vivendo.
E poi c’è la f di famiglia, quella con cui cresciamo e quella che scegliamo ogni giorno, che c’è, a prescindere da tutto.
E rimarrei ore qui, perché tu riesci a tirare fuori la bellezza…dalla luce, dal cibo, dalle persone.
Francesca P.
17 Febbraio 2019 at 19:13
Leggo e rileggo l’ultima frase… e detta da te, che la bellezza la comprendi e la cerchi costantemente, ha un valore speciale. Perchè non è mai una ricerca fine a se stessa… c’è scavo, profondità, occhio attento, vigile, se vuoi anche esigente, ma sempre, sempre, volto al miglioramento. E a tutto quello che, in più, possiamo apprezzare e vivere!
Febbraio sta regalando a Roma delle giornate di sole da marzo, come un anticipo vero… io lo prendo come un dono, immagino i tuoi campi come siano “eccitati” da questa fase, così frizzantina, così piena d’euforia! F come fra poco ci siamo… 🙂