VIAGGIO IN NORMANDIA… E NEL TEMPO
La credenza celeste riempie il lato destro della stanza. Forte, solida e intrisa di bellezza, sente gli anni come un arricchimento, non come un peso. Mi avvicino, la tocco e accarezzo le sue venature, passandoci il dito: battono, pulsano, dentro ci scorre la luce assorbita e la vita respirata.
Guardo l’ultimo cassetto, quello più nascosto. Quindi, il più protetto. E il più prezioso. Lo apro, sapendo cosa ci troverò. Per questo, una sottile emozione muove la mano, accompagnando il gesto.
Mi appaiono, in disordine ma con un loro ordine, tante immagini. Alcune sono ben visibili, altre sono capovolte. Ma sono lì, tutte vicine e tutte unite. Con un filo e una filigrana. Con una trama e una grana. Con un profumo e una nota di (s)fondo.
I toni cromatici sono un po’ sbiaditi, ma i contorni sono incisi. Le percezioni e le epoche si fondono. Sembra ieri, ma è oggi. O forse è oggi, ma sembra ieri. Non importa, non fa differenza il quando. Quel che conta è che non si sia perso nulla. Nè per strada, nè nella mente, nè sulla pelle. Quel che conta è che certi viaggi sono senza tempo. Anche se lo attraversano, il tempo. Anche se ci giocano. Anche se lo sfidano. Rincorrendolo, abbracciandolo. Stringendolo. Lui passa, noi e l’essenza di ciò che siamo-viviamo-desideriamo no.
Siete pronti a viaggiare con me in Normandia – tra Honfleur, Trouville sur mer e Villerville – e nel tempo? A sfogliare le foto ritrovate in questo cassetto? Se sì, salite a bordo…
Partiamo dalle case, che di ogni città e di ogni storia sono la parte più calda. Nel “dentro” in cui tutto si consuma e nel “fuori” di cui tutto s’ammira…
Dalle conchiglie, si sa, si ascolta il mare. Ma anche da alcune finestre è possibile farlo. E il mare francese, l’oceano, parla più di altri mari, perchè ha spiagge lunghissime su cui si posano parole, perchè le maree lasciano spazio nuovo e morbido, perchè viste da lontano anche le persone sembrano punteggiatura su un foglio…
Mare e campagna, sabbia e verde, porti e natura: il bello dell’alternanza, il bello della ricchezza, il bello della scelta…
“Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più”, scrive Haruki Murakami. È vero, è così che facciamo nostre le cose, nostri i posti, nostre le persone che capiamo subito essere diverse e “per noi”. Voce del verbo sentire, ancora prima di vedere. E gli scorci lo sanno, quanto c’è da afferrare tra le maglie dei dettagli, degli angoli, delle ringhiere, delle piccole scene rubate…
Non esistono viaggi senza scie di briciole lungo il tragitto. Non esistono giorni senza cibo assaggiato e mangiato anche con gli occhi. Non esistono mercati senza voci e odori, da portarsi dietro insieme alla spesa…
E non esistono viaggi senza animali, senza gatti che trovo puntualmente ad aspettarmi… e anche se miagolano in una lingua straniera, li capisco lo stesso!
E’ stato bello viaggiare in Normandia. Scoprire altri pezzi di Francia, della mia Francia. Avere la certezza che il cassetto custodisce certe immagini, nel suo legno sicuro.
Resta tutto lì, tutto intatto. Come il colore, che tra le righe, tra le fessure, tra gli acini d’uva, tra i riflessi e tra i ricordi abita e sempre abiterà…
“A cosa servono i piedi se ho ali per volare?” (Frida Kahlo)
36 Comments
Anna
9 Settembre 2018 at 19:49
Domenica sera, arrivo e ti “becco” al primo colpo.
Ed è come se tu non te ne fossi mai andata o, forse, come se io fossi sempre rimasta qui… con la mano che sfiora la credenza ed apre lentamente l’ultimo cassetto, quello più nascosto e protetto e prezioso. Sì, prezioso questo luogo.
Bellissimo, ciò che trovo.
Una raffica di immagini che raccontano di te, dei tuoi occhi che sentono prima ancora di vedere, ed è un susseguirsi di sfumature e dettagli e colori che sono stati tuoi ed ora sono nostri.
Come quelle parole, all’inizio del post, capaci di tenermi lì incollata e col fiato sospeso, capaci di suscitare emozioni come sempre tu sai fare…
Io, nel frattempo, ho fatto scorta di matite, lo sai; ci sarà ancora tanto da sottolineare, qui, e conservare con cura.
Bentornata, Francesca, felice del tuo ritorno, e di tutti i giorni in cui ancora saremo in viaggio con te…
Anna
Francesca P.
9 Settembre 2018 at 20:36
Dì la verità, Anna, ti sei trasformata anche tu in un felino, capace di annusare tutto, anche l’arrivo e il ritorno delle persone care! 😉 Felice di ri-trovarti. Subito, pronta, sempre (così) vicina, sempre qui. I punti fermi, le piccole certezze, le stelle che non cambiano posto: alziamo gli occhi e sono lì…
Quest’anno c’è stata prima la Puglia, poi la Francia. Non sarei la gatta che sono, se non avessi scelto a istinto quale storia raccontare al mio rientro, con più urgenza. Un’urgenza visiva ed emotiva, perchè la Francia questo (mi) fa: sveglia e risveglia occhi e cuore, toccando le corde giuste, ogni volta e ogni volta di più. Forse come alcune persone? Sì, mi piace – e mi va – di crederlo…
Sorrido a te, alle tue matite, alle frasi condivise, alle strade che non si perdono mai, alle stagioni che lasciano orme importanti, ai momenti che ci sono stati e a quelli che saranno… il viaggio continua e il bello è che non so neanch’io dove e come… ma lo vedremo, anche insieme! 🙂
emanuela
9 Settembre 2018 at 20:43
Ero pronta lo stesso giorno che ci siamo salutate per la partenza ed ora … sono salita su quella macchina meravigliosa e sono venuta con te….
Ho respirato la lavanda per dieci minuti… ho messo il fermo immagine lì..su quella foto… e l’ho annusata come una gatta…
CI SONO FRANCI…
SONO QUI…
DI NUOVO e ANCORA…
SONO SEMPRE STATA QUI in realtà … TI SONO VENUTA A TROVARE SPESSO, PER AVERTI VICINA.. ED ORA TU TORNI CON QUESTA CARICA DI LUCE E DI VITA… ED IO, ME LA PRENDO TUTTA….
“Voce del verbo SENTIRE, ancora prima di vedere. E gli scorci lo sanno, quanto c’è da afferrare tra le maglie dei dettagli, degli angoli, delle ringhiere, delle piccole scene rubate…”
mi prendo questa frase, Franci…. la metto sul comodino, così da leggerla sempre ogni mattina appena inforco gli occhiali ….
i dettagli, gli angoli, le ringhiere , le piccole scene rubate….le piccole cose, il cuore grande, il silenzio….
Bentornata Fra…
che bello…
Manu…
tornerò anche domani, e dopo domani e domani l’altro e ancora…… per lasciare la mia impronta sulla sabbia…. come pollicino…..
Grazie…per averci portate con te..
Francesca P.
9 Settembre 2018 at 22:21
Eccoti, Manu, seduta sul sedile del passeggero con il finestrino abbassato e il vento che scompiglia i capelli! Speciale l’aria di Francia, eh? Odora di burro, di baguette appena sfornate, di libertà, di mare intenso…
Hai ragione, sono tornata carica di luce e di vita… luce che c’era anche con il cielo coperto, che è stata costante per tutto agosto e che si è fatta prendere, mentre la vita era intenta a fare un “ohhhh” di stupore per tutte le cose belle viste, incontrate o ri-incontrate!
Sarò contenta di svegliarmi con te, attraverso quella frase, proprio quella… il verbo “sentire” merita le maiuscole come hai scritto e viene solleticato, stimolato da ciò che ci fa brillare gli occhi! Il “mio” mese, in tal senso, è stato generoso… e spero che anche tu abbia fatto scorte di attimi da chiudere nel cassetto!
Grazie a te per esserti lasciata portare e trasportare dal mio racconto, non ho fotografato le torte alle mele e le tarte tatin che ho mangiato ma sappi che ti ho pensata in più di un’occasione, perchè in Normandia sono stati i dolci che più ho gustato… 🙂
La spiaggia è tutta nostra, via le scarpe…
Sara
10 Settembre 2018 at 17:07
Non ho parole per descrivere l’emozione che ho provato a scorrere queste foto.. Avevo già nel cuore il desiderio di visitare questi luoghi fitti di magia ed ora ancor di più sento un impellente bramosia di partire… di scoprire quanta meraviglia i miei occhi riescono a intrappolare… Per ora posso solo sognare ad occhi aperti ma conto di poterlo fare realmente questo viaggio… Perché volere è potere.. Giusto?
A te un grazie immenso per i tuoi doni ♡
Sara
Francesca P.
10 Settembre 2018 at 20:34
Trasmettere la voglia di partire, quando si fa un reportage di viaggio, è la soddisfazione più grande! Incuriosire, far assaggiare un luogo, intrigare, ispirare e spingere a conoscere di più, dal vivo… quando racconto io riporto la mia visione personale, ma il bello è condividere e stimolare gli altri a far lo stesso, quanto prima! Quindi sì, Sara, volere è potere, certi posti vanno assolutamente vissuti e la Francia sa incantare come pochi altri paesi… e se servissero consigli, mi trasformo volentieri nell’agenzia di viaggi “La gatta con la valigia che scotta”! 😀
m4ry
10 Settembre 2018 at 18:36
Bentornata nella tua casetta virtuale, amica mia 🙂 E io, sono felice di essere qui, seduta sul mio divano, con il computer sulle gambe e gli occhi pieni di queste splendide immagini. Luoghi che sfiorano la pelle e toccano il cuore. Che nutrono gli occhi e l’anima. Come si fa a non innamorarsene? Credo sia impossible… se si ama la poesia, luoghi così ti entrano dentro, e non ti lasciano più. E tu, con i tuoi scatti, hai saputo cogliere il bello del bello, e l’hai fatto tuo e ora, lo hai donato anche a noi 🙂 Dai, inizia un nuovo pezzo di anno da vivere insieme, tra queste pagine ma anche e soprattutto fuori 😉 <3
Francesca P.
10 Settembre 2018 at 20:40
Non so se partire dalla fine o dall’inizio del commento… 🙂 Ma in fondo è tutto legato, perchè è l’andare fuori che porta altrove (e altro), è lo spostarsi che fa scoprire nuove realtà, è il muoversi che alza la sabbia sotto ai piedi, è il partire che fa riempire gli occhi di scenari diversi… sono contenta di aver passato tanto tempo in treno quest’agosto, per aver spaziato così, da Sud a Nord, per aver abbracciato e ri-abbracciato posti del cuore, amiche importanti e piccole grandi follie che accendono… 🙂 E come canta chi ben sai, “io m’innamoro ancora” di ogni cosa che mi colpisce e sento mia! E la macchina fotografica sorride con me…
Silvia
10 Settembre 2018 at 20:08
Bentornata Franci!! Quando si leggono dei post così belli, non si riescono mai a trovare le parole giuste, perché quelle foto sono talmente meravigliose che tutto il resto risulterebbe superfluo! Ad ogni modo….Che bel viaggio! questa volta trovo un certo vintage anche nei colori, ed è anche questo che dà una certa patina da cartoline d’altri tempi! Mi piace il tuo modo di guardare i dettagli, lo sai, è davvero unico. Hai ragione quando dici che noi sentiamo anzi tempo se le cose, i luoghi, le persone saranno “per noi” perché sentiamo che quel loro essere diversi si accosta bene al nostro modo di essere! In automatico scegliamo e ci lasciamo scegliere. Quanti amici a 4 zampe, loro sono i guardiani speciali di questi nostri viaggi, ne ho incontrati tanti anche Io! Mi piace pensare che li troviamo sul nostro cammino per una ragione speciale! A volte sono lì a scrutarci da una finestra proprio per vedere se siamo attenti! Metto nella wishlist la Normandia, chissà un giorno magari la vedrò! Un abbraccio grande
Francesca P.
10 Settembre 2018 at 20:51
Ciao Silvia, ti aspettavo! Ci siamo sentite prima di partire con le valigie pronte e adesso ci ritroviamo con il bagaglio svuotato ma in realtà più pieno! 😉 Era un agosto speciale per entrambe, questo… adesso possiamo dire che ci ha sorriso perchè noi abbiamo sorriso a lui, con spirito di iniziativa, coraggio e voglia di metterci alla prova! Te l’avevo detto, che certe cose vengono premiate… voglio sapere qualche dettaglio in più anche su cosa hai vissuto tu, anche se le foto viste e le parole che hai lasciato sul cammino mi hanno già fatto capire che Malta non ha deluso e andarci ti ha fatto bene! Tornare in Francia per me è un richiamo naturale, troppo a lungo lontana da certi posti non so stare e il bello è che ogni affaccio mi regala sempre emozioni visive in più, in crescendo… so già che organizzerò nuove trasferte in Normandia con più calma, per girarla meglio, perchè anche la campagna merita! Credo che possa essere una meta anche nelle tue corde e hai tutto il tempo per pensarci…
Un abbraccio a te… e mi raccomando, fai in modo di rimettere in piedi il blog, guarda che ti pungolo e insisto finchè non lo fai, eh… 😛
Mile
12 Settembre 2018 at 6:57
Curiosa sono venuta a sbirciare, mi sono accommodata e ho riempito gli occhi di oceano che mi ha anche accarezzato la pelle. Sorriso ai colori, alle case e ai nuovi profumi. Ben trovata Francesca!
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 12:10
Ah, l’oceano! Quelle spiagge lunghe e chiare sono davvero delle pagine da scrivere e da riempire di ciò che vogliamo… a volte anche di silenzio, per far vuoto e accogliere solo il respiro… e quei sorrisi che sono felice di averti suscitato! 🙂
Grazie, Mile, un abbraccio!
zia Consu
12 Settembre 2018 at 14:46
Bentornata Francesca! Grazie per questi splendidi scatti, mi hanno fatto sognare!
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 12:15
I sogni senza tempo, i più belli… non si dimenticano e non svaniscono! 🙂
Bentrovata anche a te, Consu!
saltandoinpadella
12 Settembre 2018 at 18:06
Che foto stupende tesoro <3 <3 trasmettono amore, tutto l'amore che provi per quella terra, per i colori, per i profumi, per i suoni. Si perchè dalle foto mi sembra di sentire anche il suono del mare, la musica delle onde, il canto dei gabbiani, le fusa dei gatti. Una vera poesia d'amore
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 12:20
Elena, è la cosa più bella sapere che hai visto l’amore in queste immagini… vuol dire che l’amore esce dal petto, dagli occhi e dallo schermo, che vince ogni barriera e ogni distanza! Ma io ci credo e ci ho sempre creduto, nel potere – anche comunicativo – della passione e del sentimento, quando si fanno le cose… 😉
Mi hai lasciato delle parole che custodisco nelle stanze più accoglienti di queste case… grazie davvero!
ipasticciditerry
12 Settembre 2018 at 19:09
E stavolta sono proprio venuta con te, ti ho seguito per quelle stradine, ho annusato i profumi, prima del mare, poi della lavanda, fino ad arrivare alla frutta e al forno, con tutti i suoi profumi di baguettes appena sfornate e di dolci carichi di burro, come piacciono a me. La Normandia è uno dei miei sogni … non so se riuscirò mai ad andarci con le mie gambe ma di certo i miei occhi sono appagati, per il momento. Hai fatto delle foto che sembrano “antiche” tratte da qualche libro di altri tempi. Quei colori, sopratutto delle prime foto, il marrone in tutte le sue sfumature … brava, ti ringrazio tanto per questo viaggio virtuale. Bentornata amica, un bacio a te e una carezza a chi sai tu
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 12:44
Terry, spero davvero che riuscirai a organizzare un viaggio, anche solo un affaccio come ho fatto io… perchè non conta tanto il tempo di permanenza, quanto quello che un posto ti trasmette, ti regala e ti dà! La Normandia è poesia, è suggestione, è atmosfera, è cinema, è letteratura, è tempo che sembra essersi fermato… per questo, vedendo le foto, ho pensato a ricordi chiusi in un cassetto, a quel profumo unico che hanno le immagini “di una volta”, lontane eppure vicine… mi è piaciuto giocare con i colori e le epoche, ripercorrendo ogni tappa che è stata segnata da burro, torte di mele, ostriche, sidro, caramello al burro salato e tanto vento del Nord, il mio amato Vento del Nord… 🙂 E chissà Tarallino come si troverebbe a miagolare in francese… 😉
Ile
13 Settembre 2018 at 10:43
Eccomi qui, pronta ad assaporare ogni istante che hai catturato, le case, i colori, la vita…
Oggi in molti provano a raccontare attraverso le immagini, ma si fermano alla superficie. Andare oltre, fino al cuore delle cose ( e delle persone ) spetta alle anime sensibili, quelle che respirano i colori e non solo i profumi, che sentono con la pancia e non solo con le orecchie, che vivono pienamente senza paura.
Tu con le tue foto riesci sempre ad andare oltre.
E così mi ritrovo ad immaginare cosa si nasconde dietro una porta, le persone che abitano una casa, quelle che hanno percorso quel vicolo…
Ogni volta che torni da un viaggio io so che mi innamorerò di quel luogo, perché i tuoi occhi si posano sempre su qualcosa di bello.
Bentornata, Fra. :*
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 14:13
Ciao Ile, sapevo che avresti colto e capito l’essenza di questo post e di questo reportage, di questo viaggio che è stato anche interiore, in un’estate per me importante e significativa… adesso che sta finendo, posso dire di aver stretto tanto in termini personali e di aver messo altre molliche sulla strada per andare… e andare oltre, sia nel senso di superare ciò che va superato, sia nel senso di quel “di più” che fa rima con “più dentro”. La superficie è bella solo se sai che dopo puoi immergerti, arrivare in profondità, scoprire tutto ciò che c’è sotto… allora sì, è come una prima carezza, il primo strato… sapendo che si tratta di un assaggio e tanto altro c’è da assaporare! Lo sguardo conta, conta tantissimo… ma non devo di certo dirlo a te, che hai occhi svegli, attenti e affamati quanto i miei! 🙂
Ti abbraccio! :*
Melania
13 Settembre 2018 at 12:33
Strano come certi luoghi sanno parlare più di altri. Quel modo buffo che hanno di sussurrare le cose soffiando sulle nostre emozioni. È mai questo il “tuo” luogo?
Dove il tempo sembra essersi fermato e rispolvera di tanto in tanto foto appena sbiadite dal cassetto. Guardarle, riviverle, assecondare il pensiero solo per ritrovarsi, senza perdersi. Accogliere il vecchio che si fa nuovo, o forse quel nuovo che raccoglie i segni del tempo.
Buon viaggio da qui. Da ora. Da un nuovo inizio. Dalla stessa casa apparentemente leggera ma piena di te. Dalla tua valigia pronta a riempirsi ancora, che a svuotarla c’è semore tempo.
Francesca P.
13 Settembre 2018 at 15:21
A volte credo che questi luoghi parlino sotto voce, sussurrando come dici, mentre altre, invece, tirano fuori tutta la voce, per farsi sentire bene e (ri)chiamare a chiare lettere… come è successo a te a Copenaghen, no? Beh, con la Francia a me succede da anni, il filo del dialogo è forte e la conversazione procede nel tempo, intensificandosi… lo stesso lo penso anche di una città italiana che torna nel mio destino e nella mia vita da tanto, troppo… e non posso (più) ignorarlo! Quindi sì, sono convinta che ognuno di noi abbia un luogo “altro” che vada ad affiancarsi a quello che è “casa”, ma che magari dopo un po’ va stretto… si tratta di accogliere, hai usato il verbo giusto, accogliere e sentire, accogliere e ascoltare, accogliere e assecondare… e accogliere e lanciarsi, anche! Ricordati di soffiare sui “chissà”, come ti ho scritto in altra sede… 😉 E buon viaggio, ovunque si andrà, facendo 1 km come 1000!
Simona milani
14 Settembre 2018 at 9:11
Come mi piacerebbe fare un viaggio come il tuo…luoghi quasi incantati, con una magia tutta particolare.
Purtroppo la mia metà è l’amante della vacanza di puro relax, (della serie sto in panciolle e non mi muovo di qui!) ma chissà…in futuro magari potrà cambiare idea…
Intanto mi sono goduta la bellezza delle tue foto e mi ha fatto piacere passare per mandarti un saluto ed un abbraccio!
Francesca P.
16 Settembre 2018 at 20:43
Beh, se facessi vedere alla tua metà questa spiaggia lunghissima, forse cambierebbe idea sapendo che potrebbe godersela tutto il tempo! Trouville sur mer può essere un’ottima località per fermarsi, anche senza girare chissà dove… ma scommetti che, una volta sul posto, non resisterebbe alla voglia di vedere anche altro nei dintorni, ispirato dall’aria di Francia che conquista tutti? 🙂 Fagli vedere le foto e chissà come reagisce, ahaha!
Un abbraccio a te, cara Simo, mancavi!
Tatiana
14 Settembre 2018 at 11:05
Facciamo che ti ci porto io in bici in giro per i paesini, che ci fermiamo a ridere in spiaggia e a passeggiare a piedi nudi sulla sabbia bagnata dal mare di Francia? Facciamo che scopriamo tanti nuovi posti perché io della Normandia ho visto (quasi) solo i sotterranei, con un marito appassionato di trincee, Linea Maginot e buchi vari (e meno male che c’è stato lo sbarco in Normandia a salvarmi almeno qualche spiaggia), facciamo che poi tu mi trascini in un bistrot perché quest’anno sono riuscita a spuntare tutta la to do list ma il bistrot, quello vero, in Alsazia mica l’ho trovato (e in Provenza nemmeno), facciamo che ci sediamo a bere qualcosa di goloso e a mangiare un éclair con la panna e le fragole? Ti piace l’idea? Così salutiamo tutti i mici di terra straniera e ci godiamo ancora un pezzetto di questa Francia che a noi piace tanto 🙂
Sono stata lontana anni luce dal web, il mio povero blog grida pietà, ma avevo bisogno di disintossicarmi da troppo veleno virtuale che ho ricevuto mio malgrado, ho subìto mille intoppi che mi hanno tenuta lontana dalla cucina, ma ho riscoperto gli aperitivi estivi a fare da cena, semplici e veloci da preparare, il vestirsi solo con un pareo tutto il giorno e non dover uccidermi di panni da stendere, ho riscoperto che ad essere incasinati si riesce a semplificare anche le cose complicate ed oggi sono di nuovo qui, il mio primo commento dopo mesi e proprio nella tua casetta, di nuovo (quasi) rilassata e (quasi) riposata, con le batterie un po’ più cariche, con una filosofia di vita sempre più improntata al benessere quotidiano e lontano dalla spazzatura e dalla maleducazione dilaganti. Ah ma quanto bene mi ha fatto la Francia, capitata a fagiolo proprio dopo una valanga di eventi pesanti e che mi hanno allontanata da tutto… pronta a salire sulla bici e a scoprirla con te!
Francesca P.
16 Settembre 2018 at 20:52
Facciamo che rispondo di sì a tutte le domande? Facciamo che ho immaginato quello che hai descritto e mi sono di nuovo teletrasportata lì? Facciamo che insieme all’éclairs ci facciamo portare anche il sorbetto alle mele e Calvados che ho assaggiato a Trouville, in un posto delizioso vicino alla spiaggia che sembrava uscito da un libro? Facciamo che i pensieri e i progetti belli, accompagnati dai sogni, vincono su quello che blocca, disturba o ti toglie il sorriso? Il mondo del web ha preso una deriva che non mi piace, serve il giusto distacco e l’andare per la propria strada, come fossi su quella bicicletta che supera tutto e si ferma solo dove vuole stare… sono felice che abbia scelto me per tornare a lasciare parole, per respirare aria più pulita e per chiacchierare come noi sappiamo fare così bene! Scegliere, sempre, i luoghi dove soggiornare, le anime da conoscere, gli spazi in cui ci rilassiamo… una nuova stagione è alle porte, sei pronta? Da come parli, mi pare di sì… quindi si lascia indietro quello che non fa bene e si parte verso altre mete, altri aperitivi (non smetto di pasteggiare con il sidro, ehehe!) e altri lidi, con il vento che guida e le ruote ben gonfie!
Claudia
16 Settembre 2018 at 13:50
Ce l’ho anche io un cassetto così. Ci sono dentro tante immagini, tra cui quelle ancora nitide della spiaggia di Trouville, in un’assolata alba invernale. La nonna della mia coinquilina a Parigi aveva un’appartamento in uno di quei bei palazzi che si affacciano direttamente sul mare, ovviamente a disposizione di tutti i nipoti e dei loro amici 🙂 Ci ho passato 3 giorni splendidi, e l’apice è stata proprio quell’alba, da sole io e la mia vecchia reflex Minolta degli anni ’70, compagna inseparabile di quegli anni. Ho fatto alcune tra le mie più belle foto di sempre, ma soprattutto mi sono irrecuperabilmente innamorata dell’andare e venire delle maree del nord. Non la dimenticherò mai, quell’alba, è un ricordo felice, come tanti in quel cassetto. Proprio uno di quei bar che fotografi era il nostro preferito, ne sono certa, anche se non ricordo di preciso quale. L’atmosfera della Normandia è magica, e come sempre hai saputo renderla al meglio. Bentornata, a te, alla tua luce, ai tuoi colori!!
Francesca P.
16 Settembre 2018 at 20:58
Claudia, chi l’avrebbe detto che avrei tolto dal tuo cassetto certi ricordi! Per un attimo ho immaginato una signora dai capelli bianchi affacciata alla finestra di una di quelle case meravigliose, magari mentre innaffia delle piante… e se solo penso che quello può essere il posto delle vacanze estive, ogni anno, sospiro sognante! Vedere l’alba, in effetti, deve essere stato non solo bello, ma proprio magico… e se avevi anche quella macchina fotografica lì, beh, sei tu stessa il personaggio di una storia da fermare e raccontare! 😉 Quando tocchi con la mano la poesia e l’intensità di certi luoghi non li dimentichi più, anche a distanza di tanti anni… dunque, puoi capire quanto mi sono riempita gli occhi e quante volte aprirò quel cassetto… e se vorremo farlo insieme, condividendo momenti, sappi che sono curiosa di ascoltare altri aneddotti legati a quel periodo, come fossimo sedute ad una creperie…
Bentrovata e grazie del bel commento!
Manuela Conti
17 Settembre 2018 at 8:20
Mi sembra di vederti, indaffarata e felice, mentre intrappoli i colori, mentre annusi i profumi e parli con i gatti.
Questo viaggio l’ho sentito da vicino, così come altri percorsi che ci hanno accompagnate per tutta l’estate, non mi sarei mai persa il tuo racconto, quel bel cassetto di legno carico di immagini da prendere tra le mani e far passare una dopo l’altra.
Bentornata Francesca, mancava il tuo sguardo anche da questa parte del mondo, quella che ci ha unite tanto tempo fa 🙂
Francesca P.
17 Settembre 2018 at 16:08
… parlo coi gatti, tipo pazza, ahaha! Ma vabbè, ne vado fiera… perchè loro mi capiscono e io capisco loro! Proprio come succede con te… 😉 Questo viaggio l’hai vissuto in presa diretta, con le emozioni calde e i momenti vivi, con tutti i “mentre” e i “durante”, con gli “ohhh” di stupore e qualche anteprima rubata… in quel cassetto, oltre ai ricordi e alle immagini, c’è anche il filo rosso che tengo ben saldo in mano… quel filo rosso che sai, che lega le cose speciali in ogni ambito… e mi sembra che ci sia da tirare e lasciare andare la matassa, vero? 🙂
I nostri mondi sono vicini, si intersecano e… “In questa parte di mondo” è il titolo di una bella canzone di Paola Turci, serva che dica altro?!
sandra
18 Settembre 2018 at 8:50
FRANCESCA!
Grazie per avermi portato in Normandi con te! le tue fotografie sono sempre “vive”: i particolari, i colori (seppur un po’ sbiaditi i primi e così vivi e vividi i secondi), i paesi, le scritte, le porte, le case.
è come attraversare quelle strade insieme a te e mentre le guardo cerco di ricordarmi i profumi, i suoni, le persone.
grazie Francesca per questi post, sono sempre regali
Francesca P.
19 Settembre 2018 at 18:43
Grazie a te per esserti lasciata condurre e aver aperto gli occhi insieme a me, seguendo il mio passo… è proprio vero che viaggiare fa bene a tutto, ti proietta in altre dimensioni che non sono solo fisiche e ad ogni ritorno si è più ricchi di immagini, di sensazioni, di scoperte, di tasselli… i dettagli che scorgiamo sono pezzi di un puzzle che compone ciò che siamo, che si vanno ad incastrare… e ci voleva una parte dedicata alla Normandia, in pochi giorni mi ha saputo dare molto! Il regalo vero, secondo me, ce lo dona il cuore quando batte e accoglie… 🙂
Serena
19 Settembre 2018 at 12:38
Francy ma che bella vacanza hai fatto, le foto sono meravigliose con questa patina color seppia sono molto suggestive. Non ho mia visitato i paesi scandinavi sai!? Non posso dire di aver lasciato la mia impronta in alcun luogo, mi domando anche quale mi appartenga a parte la casa, forse la mia (nostra) città Roma!? che complessità a parte adoro.. Dimmi che hai comprato quelle petit pots sono meravigliose! Un abbraccio
Francesca P.
19 Settembre 2018 at 18:48
Ciao Serena, grazie mille! Mi sono sentita dentro un film d’epoca mentre passeggiavo in quei luoghi e vedevo quelle case, il filtro vintage è stato un richiamo naturale, pur amando in colori…
Trovare il “proprio” posto non è facile, ma so per certo che lo riconosci subito quando ci sei… è come un colpo di fulmine, qualcosa che vibra a pelle, si accende una luce e le sensazioni parlano! Capiterà, vedrai… si vede che fino ad oggi non sei stata “rapita” ancora, ma il mondo è immenso e un aereo che ti porterà nel luogo giusto esiste senza dubbio! Roma, nel frattempo, sa coccolare bene… 😉
Annalisa
24 Settembre 2018 at 9:13
Quanto l’ho amata la Normandia, mi hai riportato alla mia vacanza del 2015, quando non ero in uno stato emotivo molto felice ma sono partita lo stesso ed è stato un viaggio indimenticabile. Ho amato le sue case, il mare che viene e va, i formaggi, le pasticcerie… ogni cosa insomma!
Francesca P.
24 Settembre 2018 at 12:06
Questi luoghi sanno curare e allieviare tutto, eh? Come un potere magico, un valore aggiunto, un dono… felice di averti riportato lì, è vero che tutto si fa amare e resta quel desiderio di tornarci… e va cullato, perchè magari accadrà, no? 😉