LA RICETTA DEL 2017: MI METTO ALL’OPERA…

8 Gennaio 2017Francesca P.

img_1940

Una ricetta mai provata, di cui conosci alcuni sapori ma tutto il resto è inedito, perchè non sai cosa uscirà fuori dall’unione degli ingredienti già sperimentati con quelli nuovi: questo è per me il 2017. Indosso il grembiule e mi lego i capelli, pronta a mettermi all’opera. 

So che sarà una ricetta elaborata con lunghi tempi di preparazione e anche di cottura, ci sarà da impegnarsi, mettere a ferro e fuoco la cucina, sporcare mille ciotole, assaggiare spesso e correggere quello che non convince… ma non mi faccio spaventare.

I passaggi sono tanti e sono solo al primo, ma è il più importante: quello iniziale, che (di)segna il percorso e decide il ritmo di marcia. E il livello del crederci nel portare poi in tavola il piatto che si desiderava.

Nella ricetta, non può mancare ciò che amo di più e che rappresenta un comfort food in ogni stagione. Non possono mancare quelle che per me sono le basi, da cui partire tutte le volte. Non può mancare quello che (mi) dà forza, nei momenti di impasse.

Non può mancare l’irrinunciabile, perchè guai, senza: il risultato finale sarebbe compromesso. Non possono mancare gli assi nella manica, un po’ salvezza e un po’ certezza, per assicurare il meglio…

img_0263 img_0264 img_0280 img_0315 img_0319 img_0364-2img_1896img_1900

Poi c’è tutto il fronte mai esplorato, quello dell’inaspettato, che irrobustisce e caratterizza la ricetta. A dare il profumo, è lui: l’ignoto. Che sia in polvere o in pistilli da diluire nei mesi, che sia da affettare o frullare, da fare al vapore o impanato, ha vari poteri: può segnare moltissimo l’aroma, orientare la consistenza delle cose, accorciare o dilatare la permanenza ai fornelli, suggerire un guizzo e regalare un’ispirazione improvvisa… insomma, tanto è nelle sue mani. Che impastano insieme alle nostre, energicamente.

Di questa ricetta appena iniziata, l’obiettivo è sul foglio del menù: realizzare qualcosa di buono e di sano che piaccia, concedendosi un bis e magari anche un tris. Con la gioia di essere giunti in fondo, schivando gli schizzi d’olio bollente e le correnti d’aria che ostacolano la lievitazione, passando al setaccio tutti i grumi, girando il sugo per non farlo attaccare e facendo attenzione ai coltelli più affilati.

Guardare il piatto finito e dire sì, mi soddisfa. Ho fame. Ora me lo godo. 

E per solleticare l’appetito, in attesa che tutto prenda forma, ecco arrivare dei taralli su cui, dato il meteo attuale, si è posata un po’ di neve…

TARALLI DI FARRO AL VINO CON PARMIGIANO, PEPE ROSA E FINOCCHIETTO

Ingredienti per 25-30 taralli:

260 g di farina di farro

50 g di acqua tiepida

50 g di olio extra vergine di oliva

100 g di vino bianco

6 g di lievito di birra (nella ricetta originale erano 12 g)

1 cucchiaio di malto d’orzo

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

2 cucchiai di semi di finocchietto

Pepe rosa (q.b.)

Sale

 

Stemperate il lievito di birra nell’acqua tiepida, con il malto d’orzo. Setacciate la farina di farro sulla spianatoia e formate una fontana. Versate al centro il lievito sciolto e incorporate poca farina dai bordi, poi aggiungete i semi di finocchietto, l’olio, il parmigiano e mezzo cucchiaino di sale. Unite il vino e impastate energicamente, finchè l’impasto sarà elastico e omogeneo. Potete fare queste operazioni anche con la planetaria, come ho fatto io.

Formate un panetto, copritelo con un canovaccio e fatelo lievitare al caldo, lontano da correnti d’aria, finchè non raddoppia di volume.

Rivestite la teglia con un foglio di carta forno. Sgonfiate leggermente l’impasto lievitato, prelevate delle piccole porzioni di pasta, formate dei cordoncini spesso al centro e più sottili alle estremità. Chiudeteli ad anello, come a sigillarli. Metteteli sulla teglia, distanziati tra loro e lasciate lievitare nuovamente.

Scaldate il forno a 180° C e infornate per 20-30 minuti, o finchè la superficie sarà ben dorata. Sfornate e fate raffreddare un po’, prima di servire.

*Ricetta tratta dal libro “Di farina in farina” di Marianna Franchi (io ho aggiunto solo il pepe rosa)

img_1910 img_1912 img_1926 img_1945 img_1955 img_1980 img_1989
img_1975

51 Comments

  • Alice

    8 Gennaio 2017 at 19:45

    Un nuovo anno è come un libro con 365 nuove pagine da scrivere, la ricetta perfetta della vita non esiste, è tutto un divenire a volte lento e prevedibile, a volte veloce e inaspettato. Questa tua prima ricetta per il 2017 invece è perfetta, inaspettatamente innevata, ma stuzzicante e invogliante … insomma un inizio alla grande!
    baci
    Alice

    1. Francesca P.

      8 Gennaio 2017 at 23:48

      La penna in mano la ho, scorte d’inchiostro le ho fatte, tazze di tè e taralli per accompagnare la scrittura ci sono… e dunque non mi resta che procedere con il libro, parallelamente alla ricetta! 🙂 Non so l’esito, ma di sicuro so quanta voglia ho di scoprirlo!
      Un bacio a te, Alice, bentrovata e grazie di essere arrivata subito! :*

  • Emanuela

    8 Gennaio 2017 at 20:05

    Ciao gattina ….
    bentornata! ooohhh come mi piacciono questi taralli! belli pienotti come il mio viso…, fatti super bene… chiusi che sembrano un tortello quasi…arancioni come il sole e il tuo gattone che amo da morire … (forse perché è li in foto e basta, dato che io non amo particolarmente i gatti…hihihihi 😉 )… sai che oggi ho fatto anche io un esperimento? mi ero intestardita su un pane all’uvetta e avena fatto dalla Rossi (Vaniglia), ma lei usava la bambina (leggi lievito madre) ed io aimhè non la curo un gran che da averla sempre pimpantella, sicché ho detto “senti Manu fa una cosa, prova ad usare il lievito madre essiccato e vedi che succede…segui le istruzioni sui tempi di lievitazione che ci vogliono per quello e provi..” ecco.. mi ci son messa stamani e mi è venutooooo! ho fatto il pane nello stampo da plumcake e dei nodini piiccoliii.. bellini un bel po’ (ovvio non come quelli della Ross, ma per esser la prima volta e il primo esperimento)-… Adesso so che posso fare lo stesso con le altre ricette panose lievitate che usano la bimba fresca e so felice un bel po’…
    sei fantasticamente maga con le parole ed io ti immagino mentre ti metti il grembiule e ti leghi i capelli e prepari tutto in ordine, cosa che non succede a me che son casinara da matti…e spatacco sempre mille ciotole… ahahahaaa..
    li rifaccio sicuro, perché mi piacciono un bel po’ ..come i miei nodini e ne andrò fierissima…
    grazie…….se riesco li faccio martedì che mercoledì vado in Ancona e me li porto come pranzo.. 😉
    buona calda serata… io ce li vedrei bene anche con la crema di carote e patate viola…
    baci baci baci
    Manu

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 0:14

      Vedi, Manu, il 2017 già ci ha dato la prima piccola lezione: si può provare a sperimentare, battendo strade nuove, anche in mezzo ai dubbi… e stupirsi di quello che può succedere, quando si osa e si cercano alternative! La curiosità e il coraggio premiamo… e la cucina ce lo insegna, è una maestra che ci farà compagnia in tutto questo anno, per farci salire sempre più in alto di un gradino! Tu hai sperimentato quel tipo di lievito, io i taralli che non avevo ancora mai fatto… il nuovo avanza già e mi piace! 🙂 E sai che anche me la forma ha ricordato quella dei tortelli? Sarà che amo la rotondità e anche in modo inconscio la cerco, ehehe!
      Conservami qualche nodino e vedrai quante cose puoi fare con il lievito di birra o con quello secco, sarà un anno ricco di cose belle che lievitano e crescono, crescono, crescono! 🙂

  • Ileana

    8 Gennaio 2017 at 21:01

    Non manca nulla, ci sono tutti gli ingredienti necessari per creare qualcosa di bello. E’ una ricetta che si fa a occhio, non si conoscono le dosi precise, ma ogni ingrediente è fondamentale e va dosato con le mani, seguendo l’istinto, aggiungendo qualche spezia all’occorrenza, o semplicemente quel pizzico di sale e/o pepe che fa la differenza!
    Bentornata, anzi, bentornati, perché loro due non possono mancare!
    E’ bello rileggerti e trovare una ricetta che mi piace tanto, adoro gli impasti con il vino ( indovina? comparirà anche nel mio primo post dell’anno! ) e i taralli per me sono irresistibili.

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 0:19

      Ile, mi sei mancata! E mi sono mancate le tue parole così calme e affini… non ho sentito mai la tua voce, ma immagino un tono quieto e riflessivo, mentre parli, esattamente come quando scrivi! 🙂
      L’istinto è parte essenziale per la riuscita della ricetta, lui ci guida anche quando tentenniamo e siamo indecise… mi aspetto cose belle e soprattutto importanti da questo 2017 e un po’ anche da me stessa, senza ansia, ma con le idee chiare su tutto quello che serve per esaltare sapori e profumi… e il vino ci strizza l’occhiolino! 😉

  • Silvia

    8 Gennaio 2017 at 21:14

    Sei partita con una ricetta croccante e che stuzzica decisamente l’appetito! E allora ben tornata! Amo la preparazione dei taralli, tempo fa ci provai anche io e da allora non ho mai abbandonato quella ricetta! Così come le cose di cui parli tu, i punti saldi che rimangono ben fissi, anche se poi cambiano gli ingredienti o i sapori! I tuoi validi collaboratori li vedo già pronti ad allungare le zampine in cerca di qualche cosa da far rotolare, le cocottine, le teiere, la bella luce luminosa, i libri con le parole che scaldano…mi sembra ci sia tutto per (ri)partire alla grande! Buon anno nuovo Franci!

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 0:24

      Le ricette che amo sono quelle che si portano dietro pezzi di storia, ma puntano anche sul cambiamento e sull’elemento di novità che può portare sapori impensati… voglio essere stupita ogni volta e non perdere mai quell’effetto davanti a qualcosa di nuovo! Abbiamo 12 mesi interi da assaggiare, tra liste di desideri e voglia d’estate che serve a combattere questo gelo… se però un po’ di neve cade sui taralli va bene, diventano più gustosi! 😀

  • Sabri

    8 Gennaio 2017 at 22:10

    Bentornata Franci ! C’è tanta novità nelle tue parole , una spolverata di curiosità e germogli che pullulano , aspettano di crescere . Che questo inizio anno sia realmente pieno di nuove avventure ,nel mentre, mi godo con te questo momento domenicale tanto atteso: leggendoti e scrivendoti sempre più . Ti abbraccio come sempre . Tua S.

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 0:28

      Ciao Sabri, mi prendo tutto il tuo abbraccio, che mi arriva così affettuoso!
      La ricetta del 2017 prevede anche l’uso dei germogli che spunteranno pian piano dalla terra che ho seminato e sto innaffiando… mi aiuti a versare l’acqua giorno per giorno, a controllare l’esposizione e a spolverare curiosità un po’ ovunque, come fosse neve? 🙂

  • Anna

    8 Gennaio 2017 at 23:28

    Carissima Francesca, che bello ritrovarsi! Tu lì che impasti parole e scatti e ricette e noi qui, che attendiamo con impaziente fiducia…

    Continua a sperimentare il nuovo con il vecchio, nelle ricette del tuo bistrot e nella tua vita…
    Qui, ne sono certa, non mancheranno mai cortesia, attenzione, disponibilità, tuoi punti di forza, come spezie che esaltano i sapori.
    Continua a credere in te stessa, perché te lo meriti.
    E il foglio del tuo menù sarà arricchito da qualcosa di buono, da qualcuno di bello…
    Ti auguro che la tua marcia prosegua ogni giorno, a piccoli passi o di corsa, ma sempre al riparo dalle correnti d’aria.
    Riparati, cara Francesca, col calore di chi ti vuole bene… E tutto prenderà la forma dei tuoi sogni, ricoperti di neve che brilla…

    Sarà un bel camminare, ancora e ancora tenendosi per mano!
    Anna

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 0:33

      Ecco la mia Anna! Scusa se mi sono permessa di chiamarti “mia”, ma ormai ti sento così… e lo dico a maggior ragione oggi, perchè per l’ennesima volta mi hai fatto emozionare… guarda che raramente mi vengono gli occhi lucidi, o meglio, mi vengono quando qualcuno sa toccare i punti più sensibili e tu ci riesci, quando mi incoraggi e mi parli come una madre o una sorella maggiore che ci tiene…
      Ogni ricetta annuale porta il desiderio di calore e di persone capaci di trasmetterlo, speriamo che accada proprio quello che mi auguri e che io auguro a te, con lo stesso affetto… insieme assisteremo alla preparazione e al compimento della ricetta, quindi prendi in mano una forchetta per assaggiare e aspettami sempre seduta a tavola… 🙂

  • Manuela

    9 Gennaio 2017 at 9:13

    Questo è davvero un buon inizio, che si fa beffa del “e adesso che faccio?!” e delle paure che son sempre lì, anche se siamo bravi a nasconderle.
    I taralli hanno la forma di un abbraccio e forse un abbraccio è quello che ci vuole per ricominciare: c’è bisogno di certezze e di sorprese, di bilance per pesare e mani per lasciarsi prendere dall’istinto.
    Insomma bentornata, cara Francy, bentornati Ulisse e Tarallo, benvenuto 2017!

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 20:53

      Le paure forse sono una delle costanti di ogni anno, ci vogliono talmente bene che non hanno nessuna intenzione di lasciarci… ma la ricetta del 2017 prevede un trattamento diverso anche per loro, magari invece che farle bollite opto per un fritto, così diventano più buone e le temperature massime aiutano a “brasarle”! 😛
      Quell’abbraccio me lo prendo tutto, dai taralli e dal nuovo anno… e a mia volta lo dò a me stessa, agli ingredienti da aggiungere in corsa e ovviamente a te! :*

  • Claudia

    9 Gennaio 2017 at 10:06

    Quale inizio migliore? Rimboccarsi le maniche e sperimentare, affrontare il nuovo, momento per momento, senza farsi spaventare dalla distanza della destinazione finale. Buon inizio cara, goditi ogni cosa di questo anno nuovo, proprio com’è scritto in quella cornice poggiata sul pianoforte!

    P.S: Che dire dei taralli? Li adoro…e mi dai lo spunto per rifarli, magari li vedrai presto da me 😉 E che dire di Tarallino e di Ulisse? Che maledico la febbre che mi ha tenuta lontana anche da loro, oltre che da te! Fagliela tu una carezza da parte mia…

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:00

      L’inizio dell’anno mi piace per i buoni propositi che appoggiamo sul tavolo, in fila o in ordine sparso… li guardo oggi e mi danno speranza, al di là che poi li metteremo in pratica tutti o solo qualcuno, ma conta la volontà di cucinarli per bene e arrivare a fare una ricetta non perfetta in assoluta, ma per noi sì!
      Adesso so cosa dovrò farti trovare quando tornerai qui… taralli profumati, di farina e di pelo, ehehe! Quelli di pelo per fortuna puoi mangiarli senza timore che finiscano… 😛

  • Rebecka

    9 Gennaio 2017 at 11:44

    Ho fame di quello che verrà. Ho fame di strada da percorrere a morsi. Ho voglia di mettere giù dal letto il piede giusto e dire: sì, questo è proprio il giorno giusto, questo è il sentiero che voglio percorrere. Ho sete di viaggi, di città già viste tante volte ma che mi aspettano a strade aperte, a finestre spalancate.
    Ho bisogno di alzare lo sguardo su una distesa di velluto blu notte, tempestata da un scintillio accecante e dire: sì, questa è la notte giusta, quella in cui 3 diventa 4 e le energie sono con l’Uno.
    Ho voglia di vibrazioni, di emozioni, ho fame di nuovi sentimenti.
    E mentre la ‘ricetta giusta’ è ancora in fase di realizzazione, prendo a morsi i tarallucci che hai lasciato lì in quella ciotolina e mi dondolo un po’ sulla tua sedia.
    Che sia tutto da mordere questo 2017!!

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:05

      Ecco, Reb, hai scritto tutto tu per me… ho la tua stessa fame, fame di quella strada, come fosse fatta di pan di spagna soffice, su cui procedere a piedi scaldi, magari anche saltellando un po’… e ho sete di viaggi, reali e interiori, che sappiano portarmi lontano quando ne ho bisogno… e voglio quella notte, voglio guardarla bene, indossarla come un mantello e rubare un po’ di stelle, per avere la loro energia… ho voglia, anzi voglissima di vibrazioni ed emozioni, gli ingredienti senza i quali la ricetta non verrà mai bene, perchè i sorrisi è da lì che vengono, dalla pancia e dalla pelle!
      Mordiamolo, l’anno… come un cuore di neve.
      E ci siamo capite. Assai.

      1. Rebecka

        11 Gennaio 2017 at 13:55

        Ci siamo capite eccome. Tutto il meglio per te, dolce gatta! Facciamoli scottare i piatti quest’anno!!!

  • Melania

    9 Gennaio 2017 at 15:54

    Sembra non mancare nulla. Pare di vedere la dispensa già colma di tutti gli ingredienti che attendono solo il momento giusto per tuffarsi in nuovi impasti. Benvenuta a te Francesca, e a questo 2017 che si riempie già della giusta luce. La stessa da afferrare, custodire e non per trattenere, ma per illuminare i nostri/ tuoi passi.
    Questo 2017 è un taccuino da riempire. Di sogni, leggerezza, di parole nuove da intrecciare come fossero abbracci inaspettati. Ed i tuoi taralli sembrano somigliarci.
    È un nuovo inizio. Da scoprire un po’ per volta come ingredienti mai provati che sanno regalare emozioni inaspettate.

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:10

      Sì, durante le feste ho fatto la spesa e ho riempito la dispensa, per non farmi trovare sprovvista di tutte le cose che mi occorrono per la ricetta… voglio iniziare col piede giusto, senza dire “mi sono dimenticata questo o quello”, senza dire “pazienza, posso farne a meno”, senza accontentarmi di qualcosa di diverso che non è quello che ho in mente… credo che questo sia anche il tuo approccio al 2017, vero, Melania? 🙂
      Buon inizio a entrambe… con tanta farina con cui giocare!

  • m4ry

    9 Gennaio 2017 at 16:01

    Che belle queste foto Fra…così piene di colori e contrasti. Io, poi, quei taralli li ho visti in anteprima 😉 Rotondi, cicciottelli e pieni, come dei piccoli cuori pulsanti.
    Serve pazienza, forza e determinazione per affrontare questa vita. A volte sembra una corsa ad ostacoli…possiamo fare solo una cosa: vivere. Vivere e affrontare tutto. Alti, bassi, momenti in cui ci perdiamo e pure quelli in cui, finalmente, ci ritroviamo. Non siamo mai uguali, cambiamo, anche se non ce ne rendiamo conto. Cambia il nostro modo di essere, di vivere e di desiderare. Siamo in movimento…e sono certa che questo “moto perenne” ad un certo punto ci porterà verso la destinazione sperata. Verso la destinazione più gusta per noi. Mettiamoci con le mani in pasta che ci aspetta un anno pieno, denso e intenso. Un anno in cui dobbiamo avere il coraggio di metterci in gioco, lasciar cadere le zavorre pesanti e spiccare il volo, finalmente.

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:17

      Colori e contrasti… quanti ne ha la nostra anima, eh, amica mia? Le foto in fondo ci rispecchiano e lo sappiamo, le indossiamo e spesso per capire i nostri stati d’animo basta osservare (bene) loro… c’è tutto, se noti: la luce che vuole uscire e sta crescendo, in attesa di esplodere più forte, i taralli che rappresentano l’idea di rotondità e di pienezza che voglio stringere, la doppia stoffetta perchè al numero 2 voglio (ancora) credere, le imperfezioni di alcuni taralli che sono il punto di forza, la ciotolina da prendere nelle mani come un cuore… insomma, cosa ci scriviamo venti volte al giorno se poi i concetti sono tutti qui? Ahaha! 😀
      Sottoscrivo ogni frase che dici. Dalla prima all’ultima. Il bello è questo: parlano le foto e parliamo anche noi, l’una per l’altra. E ricorda, la ricetta del 2017 è appena iniziata, vedrai come (ce) la faremo bene! 😉

  • ipasticciditerry

    9 Gennaio 2017 at 16:36

    Quanto amo le foto chiare, piene di luce, di colori, di gatti … quando vengo da te, non riesco mai a guardare le foto solo una volta. Vado su e giù con la rotellina, per potermele gustare meglio, tanto che a volte devo ricominciare a leggere, perchè il pensiero si è distratto dalle immagini che ho visto. Eccoci con un nuovo anno, con 365 pagine, tutte da scrivere ma … le scriveremo senza fretta e senza programmi. Secondo l’umore del momento, secondo gli ingredienti che ci troveremo davanti. Perchè pensarci subito? Gustiamoci quello che arriva, giorno dopo giorno. Cerchiamo di guardarci bene intorno, tutte le meraviglie, tutti gli ingredienti che troveremo sul nostro cammino. E intanto gustiamoci questi tarallini gustosi e profumati al finocchietto, che adoro. Facciamoci coccolare da Ulisse e dal “mio” Tarallino”, facciamoci scaldare per bene, visto le temperature artiche che abbiamo, sia qui che lì da te … Intanto ti mando un caldo abbraccio e un bacino per loro. Mi porto via il cestino, ti dispiace?

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:25

      Ciao Terry, bentrovata! Volevo che ad augurare buon anno, oltre a me, ci fossero i miei gattoni e la mia luce, il mio chiaro e i miei punti fermi… 🙂
      “Senza fretta e senza programmi” rispecchia la mia filosofia attuale, perchè ho capito che alcune cose richiedono tempo ed è giusto che sia così, specialmente se la posta in gioco è alta e non si deve rovinare tutto per impazienza… niente programmi rigidi ma idee chiare sì, quelle le ho sulla ricetta e sui sapori che mi piacciono, farò di tutto per averli nel piatto e raccoglierli sul cammino! Guardarsi bene intorno di solito porta poi anche a guardarsi bene dentro… e anche questo concetto lo metto in pentola! 🙂
      Questa è solo la prima infornata di taralli del 2017, sarà bello sgranocchiarli insieme, tra una zampetta curiosa e i nostri dialoghi settimanali che rendono più piacevoli i pasti!

  • Cristina

    9 Gennaio 2017 at 18:18

    Sono arrivata al tuo blog da IG, dove hai una gallery molto bella e che piacevole scoperta: testi e foto curati e adorabili e dietro qualcuno che mi ricorda qualcuno (a parte per Parigi e per il colore preferito il testo di presentazione potrei averlo scritto io ;)) Che dire di più? Inizio a seguire il blog con grande piacere perché è troppo interessante ( e vado indietro a vedere i post vecchi, i biscotti alla lavanda li devo provare!) A presto!

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 21:29

      Ciao Cristina, che gioia accogliere una nuova lettrice che viene da Istagram e ha seguito il filo delle foto! Hai fatto benissimo a lasciarmi il commento, come avrai già capito di parole mi nutro e spero di avere modo di conoscerti e di sentire ancora la tua voce! 🙂 E sappi che già mi sei simpatica se come prima cosa sei andata a vedere i biscotti alla lavanda, ehehe!

  • Anna

    9 Gennaio 2017 at 21:34

    Carissima Francesca, non ti devi scusare, anzi… È un piacere, oltre che un onore, essere “tua”…
    Sai, in fondo è vero che ti parlo come una madre… Guardo a te con tenerezza, vorrei proteggerti da quella sensibilità sopraffina che ti appartiene, un pregio certo, che ti espone però alle correnti d’aria…
    È un tesoro, che ti ritrovi tra le mani, che coltivi con passione, eppure talvolta ti lascia vulnerabile…
    Te lo ripeto, con affetto sincero: continua a credere in te e nei tuoi sogni, e continua a camminare con chi ti rende serena…
    Gioca con le parole, fai volare le tue fotografie, accarezza i tuoi gatti, miscela ingredienti vecchi e nuovi.
    Continua così la tua opera.
    Io ci sono…
    Anna

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 22:49

      “Vorrei proteggerti da quella sensibilità sopraffina che ti appartiene, un pregio certo, che ti espone però alle correnti d’aria… È un tesoro, che ti ritrovi tra le mani, che coltivi con passione, eppure talvolta ti lascia vulnerabile…”
      La riscrivo ancora, questa frase. Voglio riscriverla. E non c’è neanche bisogno che ti ringrazi o ti spieghi l’effetto che mi fa(i).
      Io continuo, stanne certa. Ma anche tu… 🙂

  • zia consu

    9 Gennaio 2017 at 21:53

    Buon anno anche a te Franci..dalle premesse direi che inizi alla grande ed i tuoi immancabili aiutanti sono già sull’attenti x nuove e golose avventure 🙂
    Un forte abbraccio, come ogni anno mi siedo nel tuo bistrot e gusto tutto quello che di buono mi proporrai ^_^

    1. Francesca P.

      9 Gennaio 2017 at 22:53

      Consu, è bellissimo lasciare sempre il tuo tavolo prenotato, sapendo che non c’è nemmeno bisogno di confermare la presenza… è tuo di diritto e c’è pure una targhetta con il nome! 😀
      Buon anno a te, con tanti pani e lievitati a farci compagnia!

  • Margherita

    10 Gennaio 2017 at 11:25

    Leggo di buoni propositi, leggo di nuove energie, energie che si rinnovano, come se fosse già primavera. Leggo e rileggo, nella speranza che questa voglia di fare, arrivi anche a me come una boccata d’aria fresca. Splende il sole da diversi giorni a Firenze, l’aria é frizzante, ma fra pensieri vari, preoccupazioni e qualche febbre mi pare di essere rinchiusa in una cantina buia. Ma non ho paura, so che prima o poi ritroverò la luce e la voglia di fare. Mi godo il sapore inaspettato di questi tuoi taralli, devono essere speciali. Un abbraccio.

    1. Francesca P.

      11 Gennaio 2017 at 12:23

      L’inizio dell’anno è come un cestino per la raccolta della frutta… passi in rassegna ogni albero e prendi quello che è pronto e maturo, in base alla stagione… pere, mele, albicocche, pesche, fichi, c’è tanta scelta e varietà! Ecco, proviamo a vedere così il 2017… per avere dolcezza serve il sole, ma vedrai che torna e che riesce a vincere il freddo, dentro e fuori… e se viene fuori un bel chutney per accompagnare i taralli, meglio ancora! 😉

  • saltandoinpadella

    10 Gennaio 2017 at 12:43

    Con il supporto di due valenti aiutanti come i tuoi non potevi che sfornare dei capolavori. Ma quanto sono belli!!! i tuoi gatti e anche questi taralli. Mi piace troppo il loro aspetto cicciottoso, trasmette un bel senso di conforto ma anche una specie di sorriso birbantello. Tipo mangiami mangiami, e vedrai che non riuscirai più a smettere 😉

    1. Francesca P.

      11 Gennaio 2017 at 12:31

      Sono fortunata ad avere due gatti così come supervisori per la ricetta, possono impastare al mio posto, o aiutarmi a girare il sugo o a pulire tutte le pentole… 🙂
      Anch’io amo la forma dei taralli, la loro rotondità che trasmette pienezza… e si possono tenere in una mano, come le cose belle da stringere… speriamo che il 2017 sia generoso!

  • larobi

    10 Gennaio 2017 at 14:36

    Buon Anno cara Francesca sempre un piacere venire a trovarti! Il libro della ricetta ce l’ho (avevi dubbi?) e le tue foto, le tue parole e il tuo entusiasmo mi hanno fatto venir voglia di provare. Dovrò trovare del tempo ma posso farcela! Ricetta lunga e difficile e con la solita incognita : riuscirà? bè…dato che la mia parola per il nuovo anno ho deciso essere “coraggio”, mi cimenterò e ti farò sapere…
    un abbraccio cosmico a te e ai tuoi due splendidi micioni !!!

    1. Francesca P.

      11 Gennaio 2017 at 12:36

      Ciao Robi, buon anno a te! La parola che hai scelto la amo, io la cullo già da un po’ e credo tanto in lei… perchè credo in noi, nella nostra forza e nella voglia di un riscatto… quella parola serve quando si ha bisogno di una sterzata o di un cambiamento, solo se riusciamo a farla nostra possiamo raggiungere nuove mete… e allora dai dai, sono con te a sussurrarla, si uniscono al coro anche i felini e vediamo tutti insieme, uniti, di provare ricette su ricette, di lievitati e di vita! 🙂

  • Chiara

    10 Gennaio 2017 at 23:13

    tanto vale mettersi comodi, sarà un anno lungo (un giorno in più…) e la voglia di fare deve essere diluita, non voglio partire in quarta e poi trovarmi a metà anno stanca e trafelata….Mi perdo dentro al verde degli occhi del tuo micetto, li invidio i gatti, sanno vivere…

    1. Francesca P.

      11 Gennaio 2017 at 13:35

      Sì, servono divani morbidi e coperte che scaldano, una dispensa piena e quella dose di pazienza che non è semplice trovare, ma si può chiedere a qualche lievitato… magari ce ne presta un po’! 🙂
      Iniziamo con lentezza e dolcezza, ecco uno dei buoni propositi che gennaio suggerisce… i miei gatti tengono dei corsi per riuscirci, ti aspettiamo! 😀

  • Tatiana

    13 Gennaio 2017 at 8:08

    Hai le idee ben chiare su questo 2017: io voglio tempo, tanto tempo per prendere fiato perché senza quello mi anniento e non combino più nulla… in questo 2017 metterò dei paletti invalicabili per chiunque e mi terrò i miei spazi in cucina e quelli per fotografare, senza il timore di non avere il tempo di cucinare qualcosa di interessante e poi non riuscire a fotografarlo perché manca la luce. Imparerò anche se le fotografie talora escono scure, ma almeno per ora ho appreso come evitare la luce artificiale sparata, il resto verrà da sé se avrò il tempo per sperimentare. Ecco, è proprio questo che voglio: sperimentare. E gli esperimenti chiedono tempo per poter avere soddisfazione. Sarà un 2017 di piccola pasticceria, di fotografie e di tante parole, ovviamente.
    Un bacio 🙂

    1. Francesca P.

      14 Gennaio 2017 at 11:10

      Io ho le idee chiare (su ciò che voglio o vorrei), ma tu hai un proposito importantissimo in mente, che riguarda qualcosa che ami fare e che merita il tuo tempo! L’equilibrio tra impegni, dovere e piacere vacilla sempre nelle nostre vite, non si riesce quasi mai a trovare la giusta misura tra le cose e guarda caso le nostre passioni passano spesso in secondo – o persino terzo – piano… ma sono proprio le passioni a darci lo stimolo ad affrontare meglio tutto il resto, con un animo più leggero e soddisfatto, perchè abbiamo fatto intanto piccole scorte di cosechecipiacciono! Quindi, amica paroliera, costruisci quei paletti in modo solido, falli indurire bene come cioccolato e difendi il tuo recinto! 🙂 E sperimentare è un verbo bellissimo, che ben si accompagna a tutto questo, come dei taralli da sgranocchiare in ogni momento, che sono lì, a portata di mano…

  • Simo

    15 Gennaio 2017 at 8:32

    Questi li voglio provare, oh si…
    …oggi leggendoti, sono rimasta incantata dalla luce, dalla serenità e positività della tua bellissima casetta…peccato la lontananza, un bel tè insieme a te l’avrei preso volentieri, sai!?
    Bacio

    1. Francesca P.

      15 Gennaio 2017 at 21:06

      I taralli vorrei portarli anche come anelli, solo che devo diventare brava a fare il buco al centro più grande per poterli infilare nelle dita! 😀
      Sono contenta ti piaccia la mia casa, Simo, cerco di renderla sempre più mia… hai ragione, sarebbe bello che prendessi una sedia e ti mettessi al tavolo insieme a me e ai gatti, ma magari un giorno accadrà… 🙂

  • Virginia

    16 Gennaio 2017 at 18:04

    Riesco ad immaginarti nella tua cucina mentre ti muovi con delicatezza davanti ai fornelli, sorvegliata da Ulisse e Tarallino. Ti vedo mentre mescoli l’impasto di questo nuovo anno, scegli gli ingredienti con cura e abbondi con quelli che ti fanno stare bene. Non mancheranno i sorrisi, le riflessioni, i libri che regalano la frase giusta nel momento in cui se ne ha bisogno e tante foto con le quali raccontare istanti di vita. Il 2017 è appena iniziato ed io nutro moltissime aspettative, ma so che con i giusti ingredienti e una cottura delicata questo nuovo anno non ci deluderà.
    Poichè non c’è limite all’immaginazione, ora mi tuffo senza pensieri in quella ciotola di taralli, perchè so che se non li finirò tutti tornerò comunque a galla aggrappandomi ad uno di loro come se fosse un salvagente 😉

    1. Francesca P.

      18 Gennaio 2017 at 20:10

      Essere immaginata dai tuoi occhi mi piace, perchè li hai candidi e puri, Virginia… 🙂 Faccio proprio quello che stai vedendo, scelgo tutto con cura, perchè preparare in anticipo le ciotoline è importante, nulla va dimenticato! E quello che l’estro e gli eventi ci suggeriscono al momento, sarà il jolly che renderà più accattivante la ricetta… di sicuro ci metteremo amore, perchè sappiamo quanto serva…
      Nutro le tue stesse aspettative, sai? Non dobbiamo avere fretta, ma mi sembra lo spirito giusto per iniziare e pazientare… con fiducia.

  • ricettevegolose

    17 Gennaio 2017 at 16:58

    Con questi presupposti sono certa, potrai servire qualcosa che ci lascerà tutti senza parole, arrivando come sempre al cuore. Ed intanto che la ricetta di questo nuovo anno prosegue io faccio un break con uno di questi magnifici tarallini e ti lascio un bacio :*

    1. Francesca P.

      18 Gennaio 2017 at 20:12

      Ciao Alice! Ragionavo sul fatto che il cuore va in automatico dentro la ricetta, lo metto a scagliette un po’ ovunque… 😀
      Avremo modo di fare parecchi break in tutto l’anno, quindi inizio a pensare a tante altre versioni di taralli, magari una per ogni mese, ehehe!

  • Anna

    18 Gennaio 2017 at 17:23

    Ma sono meravigliosi! sento già il profumo di finocchietto, che non può mancare in ricette come queste..e che belli i tuoi gattoni, sono dei modelli nati!
    La tua cucina mi appare come un luogo magico, impregnato ogni giorno di un profumo diverso 🙂

    1. Francesca P.

      18 Gennaio 2017 at 20:13

      Adoro il profumo di finocchietto! Ho voluto aggiungere il pepe rosa perchè dà quel tocco di romanticismo a cui sai che non posso rinunciare, specialmente nella ricetta dell’anno… 😉
      Sono contenta che la mia cucina ti appaia così, è quello che spero di trasmettere, nel tempo… e come vedi ho dei validi aiutanti a tenerla viva e operativa insieme a me! 🙂

  • fausta lavagna

    29 Gennaio 2017 at 18:38

    …e di parola in parola prima, di farina in farina poi, arriviamo a questi taralli dai mille profumi. Che dire, sono bellissimi e sembrano tanti piccoli musetti di ricci dispettosi, che ansiosi cercano di uscire dalla ciotola. Temo che ormai fuori dalla tazza ci saranno finiti davvero… saltati e spariti in un lampo. E se non ce ne sono più, mi “accontenterò” di saltare di gatta in gatta 🙂 Un abbraccio (e ora via a vedere le altre ricette che “mi sono persa”!)

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2017 at 20:20

      I ricci dispettosi, che bella la tua fantasia, Fausta! I ricci che vogliono esplorare, camminare, vedere dove possono arrampicarsi in questo 2017… magari arrivano fino a te o se li vedi passare, rubane qualcuno al volo! 😉

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Post Next Post