UN MARE VERDE IN MOVIMENTO

28 Giugno 2015Francesca P.

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Continuo a farlo, senza smettere: metto in fila parole sulle assi di legno, non importa che siano piegate o stropicciate, timide o spavalde, tremanti o coraggiose, dirette o metaforiche. Da gatta che ha ancora qualche vita da giocare tra le sette o le nove a sua disposizione, le parole sono la mia voce. 

E’ bello quando le lancio e tornano indietro, come un boomerang. Quando vengono (ac)colte e capite, senza doverle troppo spiegare. Quando bussano dopo anni, ma sembra passato un giorno. Quando non chiedono e non vogliono ottenere, ma solo fare compagnia. Quando inizio una frase e c’è qualcun’altro che la finisce. Quando le trattengo ma poi le libero, perchè non ha senso tacere se dentro c’è un mondo da comunicare.

E’ bello pensarle in mezzo alla gente, per isolarsi. Scriverle di getto, quando premono forti, senza rileggerle perchè altrimenti si rischia di cancellarle. Considerarle non un appuntamento rimandato o perso, ma da prendere. Sentirle sottopelle, durante un concerto all’aperto con la luna sopra la testa e tante canzoni che scavanopropriolì, nel solco dell’Inevitabile.

E’ bello lasciarle andare, frantumando l’orgoglio come il lievito madre nell’acqua. Farle arrivare a destinazione, smettendo di chiederci se sia sbagliato o se vada fatto, bloccandoci quando siamo sul-punto-di. Se ne vale la pena, o serve per dissetare una mancanza, la risposta la sappiamo già. D’estate, i silenzi si sciolgono come ghiaccioli.

Siamo anime tenaci, briciole di follia, acrobati surreali, sognatori in bilico, ladri di sensazioni, cacciatori di albe e pescatori di onde. Io voglio onde anomale, che agitano l’acqua e portano sul bagnasciuga conchiglie da raccogliere e conservare, come fossero crostini d’oro da poggiare su un mare in movimento che è verde come le cose che amo di più…

 

HUMMUS DI FRIGGITELLI GRIGLIATI CON CROSTINI ALLA CURCUMA E ZA’ATAR

125 g di ceci già cotti

Una decina di friggitelli

Mezzo spicchio d’aglio

Un cucchiaino di succo di limone

Olio extra vergine di oliva

Sale fino q.b.

Sale in fiocchi (io rosso, per decorare)

Pepe nero

 

Per i crostini:

Pane

Curcuma in polvere

Za’atar (miscela di spezie composta da timo, sesamo, origano, sommacco, cumino)

 

Pulite i friggitelli: tagliate la parte con il picciolo, apriteli in due e togliete i filamenti bianchi e i semi, lavandoli bene sotto l’acqua corrente. Asciugateli con carta assorbente e metteteli sulla griglia, su una piastra oppure in forno. Cuoceteli finchè saranno teneri.

Frullateli insieme ai ceci, all’aglio (chi preferisce può anche non metterlo), al succo di limone, all’olio e a un pizzico di sale. La consistenza dovrà essere liscia e cremosa.

Per i crostini: tagliate a dadini due o tre fette di pane. In un padellino con un filo d’olio, fate dorare i dadini per qualche minuto. In una ciotolina, mettete un cucchiaino di curcuma e uno di za’atar, aggiungete i crostini e mescolate bene.

Servite l’hummus aggiungendo in superficie un filo d’olio, il sale in fiocchi e una spolverata di pepe nero macinato al momento. Portate in tavola anche i crostini, come accompagnamento.

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85 Comments

  • Beauty Follower

    28 Giugno 2015 at 20:48

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 21:14

      Thank you! 🙂

  • rosalba

    28 Giugno 2015 at 21:24

    mi piace come scrivi e concordo con il tuo pensiero… come concordo su questo piatto speziato e aromatizzato a puntino.
    Buona serata 🙂

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 22:13

      Grazie, Rosalba! Quando scrivo seguo il flusso delle emozioni e dei pensieri, sempre… parto da una suggestione e mi lascio guidare! In cucina faccio lo stesso… avevo dei friggitelli freschi da usare e a istinto mi sono lanciata su qualcosa da preparare per gli aperitivi estivi! 🙂

  • Virginia

    28 Giugno 2015 at 21:36

    Con le parole ho un rapporto complicato: ci sono dei momenti in cui vorrei dire tante cose per esprimere i miei pensieri ma non trovo un terreno fertile per farlo, altri in cui avrei bisogno di stare in silenzio e riflettere… Quando ho davanti una persona che riesce a seguire i miei pensieri e con la quale mi sento affine le chiacchiere si fanno più fitte, ma allo stesso tempo non si temono i silenzi quando sono necessari. Sono una persona molto riflessiva, penso tanto e parlo poco, ma amo ascoltare e capire chi mi parla 🙂
    Eccolo il tuo hummus! Sono intrigata da questo insieme di sapori e hai anche usato lo za’atar, che adoro! Stasera ho fatto i grissini e sotto sotto me lo sentivo che avrei trovato una cremina sfiziosa in cui intingerli 😉
    Un abbraccio forte e buona settimana!

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 22:22

      L’equilibrio tra parole e silenzi non è facile da trovare, il segreto secondo me è fare – e dire – sempre ciò che ci si sente, sul momento… se c’è la voglia di parlare e raccontarsi è giusto aprirsi e seguire l’onda, ma pause per riflessioni interiori sono assolutamente importanti! A volte le parole, per essere trovate, hanno bisogno di essere cercate… e noi abbiamo bisogno di capire…
      Sono sicura, poichè siamo menti affini, che sapremmo organizzare un aperitivo buono e ricco a base di chiacchiere spontanee, cremine morbide, crackers, grissini, bruschette e toast… vedo già la scena… 🙂

  • Miu

    28 Giugno 2015 at 22:17

    Mia cara Franci, io so che tu sai quanto io “senta” le parole.
    Io so che tu sai quanto io veneri questi movimenti, come note che ballano sul pentagramma.
    Io so che tu sai quanto io celebri l’effetto che hanno su di me, come sentire il rumore che fa l’inchiostro quando si unisce alla carta ondeggiando.
    Io e te siamo uguali.
    Io e te siamo parole.
    Profonde. Pensate. Incontenibili. Infinilte e illimitate. Smeraldine d’occhi attenti. Rubiconde di cuore sincero.
    Noi decantiamo e ci lasciamo spingere-tirare-coivolgere in ogni momento dalle più semplici parole, ci innamoriamo di quelle complesse e musicali.
    I respiri/assonanze dei nostri pensieri/scritti non possono che creare solo intensi momenti di crescita: così evidente ascoltando i nostri battiti/rime.
    Mai avrei potuto trovane di più belle, né ci proverei. Quest’arte ti appartiene oggi più che mai e se qualcosa di sensato ho scritto stasera, quel che voleva dire intendeva solo complimentarsi!
    Mi tuffo tra le onde e mi lascio portare via da questo mare verde e rassicurante…

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 23:23

      Sì, Ro, lo so… so tutto. Perchè sono state proprio le parole a unirci, a farci (ri)conoscere e annusare curiose… e sempre loro ci tengono qui, a sporcarci le mani di colori e pensieri, lineari o contorti, ma sicuramente veri – e giocosi – come i rapporti tra felini sanno essere!
      Oh sì, io sono una che si innamora delle parole, fonte di fascino e di mistero… mi piacciono quelle esplicite ma anche quelle da decifrare, perchè somigliano alle persone meno scontate, da scoprire…
      Tuffati pure, tanto come boa ci sono tutti quei crostini… 🙂

  • Margherita

    28 Giugno 2015 at 22:27

    Le parole sono importanti, ma per me i silenzi, così come i gesti, lo sono altrettanto. Da persona molto pragmatica quale sono, le parole che non riesco a lanciare lasciano spazio ai gesti, i quali invece mi vengono molto più naturali. Mi rifugio nei romanzi o nelle parole di altri, che come te, sanno bene articolare le parole, facendole “arrivare”. Mi piacerebbe averlo adesso quest’hummus di friggitelli, mi farebbe molta compagnia in questo pomeriggio di pioggia estiva, crostino dopo crostino, pagina dopo pagina.

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 23:36

      L’incipit del commento mi fa pensare alla famosa scena di “Palombella rossa” di Moretti, quando urla alla giornalista “le parole sono importantiiiiiiii”… 🙂 Non posso che sottoscrivere ma hai ragione, i gesti contano allo stesso modo… e mi piace proprio questo mix, quando le parole non sono vuote o mero esercizio di stile, ma sono supportate da fatti e azioni concrete…
      Ti regalo con molto piacere un po’ di mare verde e un ombrello fatto di pagine che non si bagnano…

  • Daniela

    28 Giugno 2015 at 23:43

    Le parole hanno un ‘importanza grandissima per me, alcune frasi non dette e altre dette troppo in fretta hanno segnato dei momenti importanti della mia vita, perché bisogna saperle dosare, pesare con molta attenzione come quando si prepara un dolce. Le parole lasciano il segno nel bene e nel male sono più forti di qualsiasi cosa, sono indelebili. Puoi dirlo forte le tue parole sono la tua voce, ben chiara, come le onde del mare, sincera, che arriva fino a me e che tutte le volte cerco di capire, cogliere, perché mi piace tanto ascoltarti, leggerti, te lo dico sempre ma è così. Si può essere tanto diverse ma sentirsi così tanto in sintonia, io creso di si! Io ho paura delle parole ma tu riesci a tirarmele fuori in un modo o nell’altro e di questo ti sono grata!
    I friggitelli li ho sempre mangiati in padella, non avevo mai pensato di farne un hummus, sono molto incuriosita dal sapore, starebbe bene anche spalmato sulla bruschetta con entusiasmo grigliato e olio aromatizzato alla curiosità senza limiti vero?!! 😀
    Ps. se ti fischiano le orecchie sono io che ti penso 🙂
    un abbraccio

    1. Francesca P.

      28 Giugno 2015 at 23:54

      Dani, il paragone con le dosi dei dolci è assolutamente calzante… anche un piccolo errore può compromettere tutto! Serve precisione, in alcuni casi… così come invece è bello, a volte, smettere di usare numeri e sentirsi liberi di esternare tutto quello che sentiamo… questo accade soprattutto quando c’è fiducia, una cosa così rara e preziosa, quanto la sintonia! Sono felice di stimolarti un’apertura, l’ho capito subito che hai un mondo interiore forte, che pian piano, con le persone giuste, può venire fuori… le differenze arricchiscono, perchè il diverso stimola la curiosità e il desiderio di scoprire qualcosa di inedito anche di noi stesse!
      I friggitelli alla griglia sono buonissimi, si cuociono prima dei peperoni essendo più piccoli e teneri e puoi usarli anche per condire cous cous o insalate di cereali! Tu conosci la mia mania per le creme, quindi la scelta dell’hummus è stata primaria! 😀
      Grazie, un abbraccione!

  • Marta e Mimma

    28 Giugno 2015 at 23:47

    anche se un po’ in ritardo, sia mai che io manchi al nostro consueto appuntamento della domenica sera! io, con le parole, non sono molto brava. Non perché mi manchino, quanto perché tendo a non farle uscire, a rinchiuderle a chiave in quello scrigno che è il mio cuore. Ho bisogno di mettermi a mio agio e trovare qualcuno con cui condividerle, a cui affidarle. Io credo e affermo con convinzione che le parole siano in tutto ciò che facciamo, nei gesti, negli sguardi, nel respiro: spetta agli altri coglierle, scovarle, leggerle.
    tu invece, mia cara Francesca, con le parole ci sai decisamente fare: sai quante volte mi sono ritrovata a leggere e rileggere ciò che hai scritto ritrovandoci, ogni volta, qualcosa di nuovo?? 🙂
    mi piace come in ogni ricetta, che sia qui o da me, ci sia un po’ di affinità tra noi due: io proprio stamattina ho frullato tanti ceci perché diventassero hummus per poi farcire qualcosa che vedrai domani mattina, e se solo avessi avuto prima a portata di mano la tua ricetta avrei provato questa, che al mercato ci hanno regalato kg di friggitelli verdi come i tuoi e per un dip così colorato ucciderei… (e poi insomma, noi abbiamo iniziato la settimana con una crema spalmabile e tu la concludi…più affinità di questa?;-))
    ti abbraccio sempre forte, Marta

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 0:27

      A me sembra invece che tu sia bravissima… così giovane, già le padroneggi e ci giochi, ti ci appendi come fossero palloncini e sai descrivere cosa vivi e provi! Scommetto che anche con i temi te la cavi bene… 😉 Alcune parole restano chiuse nello scrigno, per dirle solo a chi merita davvero… e la chiave del cuore deciderai sempre tu a chi affidarla…
      Mi piace che torni a leggermi, le parole le amo per questo, non sono mai uguale a se stesse, in base alle nostre interpretazioni o letture possono indossare un abito nuovo ogni volta! Io invece ogni giorno della settimana potrei mangiare un hummus o una salsetta, potremmo metterci d’accordo e concordare un menù speciale! 🙂 Aspetto curiosa domani, ma tanto so già che mi leccherò i baffi da gatta!
      Ricambio l’abbraccio in modo altrettanto forte, piccola grande Marta!

  • Anonimo

    29 Giugno 2015 at 4:31

    Francesca cara, non smettere mai di impastare parole, di lanciarle in alto per guardarle atterrare, morbide e calde.
    Continua a regalarci ricordi ed emozioni (anche a distanza di anni…). Non cancellarle, sono troppo belle e preziose per cadere nell’oblio.
    Lascia che cavalchino le onde, spumeggianti di puntini di sospensione: noi li sappiamo (ac)cogliere.
    Sono un dono, le tue parole, ed è bello che tu voglia condividerle con noi.
    Sono un’opportunità, le parole: per essere se stessi, per sentire e toccare l’altro, per viaggiare insieme… noi, affamati di briciole di vita.
    Anna

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 11:42

      No, Anna, non smetterò… cambiano tante cose intorno a noi, nel tempo, ma le poche certezze che abbiamo vanno tenute strette! Pur amando come ben sai i puntini, la scrittura per me è un punto fermo! 😉
      Le parole sono un’opportunità, hai ragione… e vanno viste assolutamente così! Non vanno lanciate per ferire, sono armi innocue se si sanno usare bene… e possono anche porre rimedio, se tutti capissimo quanto conta anche saper dire la parola “scusa”, quando serve…
      Le briciole di vita finiscono nel nostro pane preferito e c’è tanto ancora da mangiare…

  • Martina

    29 Giugno 2015 at 6:42

    E di prima mattina certe parole fanno scavano un buco ancor più profondo!
    Io, che sono diametralmente opposta in questa tua capacità del lasciare andare … verrò a rileggere queste righe quando ne avrò bisogno … come un esercizio da fare o una filastrocca da ripetere prima di chiudere gli occhi.
    ps: giuro che questa ricetta la faccia prima di subito!!!

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 11:47

      Ti immagino mentre le leggi nel silenzio, con il cielo ancora un po’ blu e la luce tipica dell’alba… una colazione a base di yogurt, fette di pane e parole da mescolare al caffè…
      Ognuno di noi comunica a suo modo, l’importante è saper esternare ciò che abbiamo dentro, perchè è vero che alcune cose si vivono interiormente ma è anche bello cercare un dialogo, un contatto con l’esterno… anche per liberarsi di alcune sensazioni o idee che erano lì, sulla punta della lingua…
      ps: io ho finito l’hummus con il cucchiaino, ho detto tutto! 😀

  • Federica

    29 Giugno 2015 at 8:01

    amo lasciarmi cullare dalle tua parole come fossero onde del mare.
    riescono sempre a trasprotarmi in un’altra dimensione, fuori dal tempo e dallo spazio, in un limbo dove regnano sogni e tranquillità.
    e con le tue stesse parole, mai come in questi giorni vorrei essere un’onda anomala, un mare in tempesta per dare una scossa a questa vista che sta diventando piatta e pesante.
    i friggitelli li amo alla follia ma li ho sempre “ammazzati” nella frittata. l’idea del’lhummus mi solletica assai, quel verde vivo è pieno di speranza 🙂
    un abbraccio forte forte e grazie per la ciambella baileys-osa, era superlativa :*

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 11:53

      Fede, con le parole si possono prendere per mano le persone più sensibili come te, quelle che hanno voglia di farsi trasportare e magari di essere guidate verso emozioni o pensieri… i sogni e la tranquillità non sono sempre facili da mantenere nella vita di tutti i giorni ma se scrivo, se mi costruisco il mio castello di parole, allora sì che è possibile proteggerli…
      Ah, le scosse… come sono necessarie, come sono vitali! Se provassi a mettere nell’impasto della ciambella alcolica anche qualche onda anomala?!
      I friggitelli uniti ai ceci hanno un sapore meno forte e pungente, vedrai che bei tuffi in quel mare… 🙂

  • Paola

    29 Giugno 2015 at 8:26

    Le parole hanno un loro potere. Evocano o dimenticano. Raccontano o celano. Avvicinano o allontanano. Nelle parole ci nuoto come fossero un mare, blu intenso o verde smeraldo. Nelle parole ci si perde come naufraghi; a volte ti riportano a terra, altre verso isole sconosciute, dove tutto è ancora da vedere/imparare. Sono fiumi in piena; non hanno argini e nemmeno vogliamo metterne. Perché quando sono trattenute, spesso, fanno male. Altre parole, invece, ti arrivano dentro. Partono dalle note di una canzone, ascoltata alla luce di una luna meravigliosa, dalle pagine ingiallite di un libro, dallo schermo di un cinema, di quelli vecchi e piccoli. Scavano dentro e colpiscono note di una melodia che credevi non avesse più il tempo di suonare. E invece è lì che vibra. Bisogna solo lasciarsi andare ed ascoltarla. Se chiudi gli occhi, ti trascina lenta, verso il nuovo, come onde del mare. E se hai bisogno di un appiglio, c’è sempre una ciotolina verde in cui rifugiarsi 😉

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 11:58

      Io credo che a volte siano capaci anche di “salvare” e di farci arrivare a ciò che vogliamo… se solo si avesse il coraggio di tirare fuori tutto, senza paura! Desideri, emozioni, pensieri anche più nascosti o “proibiti”… metterli nero su bianco o affidarli al diretto interessato è un atto forte che non tutti si sentono di fare… ma noi sì, vero? Noi non ci fermiamo, noi parliamo, noi corriamo dietro a quello che ci fa sentire vive… a volte si cade o si inciampa, è normale, se corri può succedere… ma almeno si va avanti, si lotta e ci si prova!
      La melodia di cui parli l’ascolto… quasi una ninna nanna che culla oppure una canzone che scuote, sveglia e fa vibrare… perchè stiamo solo vivendo adesso, giusto? 😉
      Spero di vedere questa tinta di verde dell’hummus in un mare vero, molto presto…

  • saltandoinpadella

    29 Giugno 2015 at 8:56

    Sono più una persona da silenzi e sguardi che da parole. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale, di amore e odio. Ogni tanto vengono naturali, come se fossero sempre state li ad aspettare di essere dette, altre volte invece si fanno ritrose e timide.
    Questo hummus mi ha letteralmente tolto la parola…i friggitelli sono davvero un colpo di genio. So già che correrò al mercato a comprarli, agitata come una bimba il primo giorno di scuola 🙂

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 12:02

      Elena, credimi, a volte anche le paroliere come me faticano a parlare e restano zitte… e quando manca la voce, scrivo… e quando scrivo mi sento meglio, perchè è come fare ordine, sciogliere matasse e guardare in faccia cosa proviamo…
      L’hummus doveva essere di peperoni, ma poi al mercato ho visto questi friggitelli così verdi e freschi e ho fatto una sostituzione sul momento… e ho fatto benissimo a improvvisare e cambiare idea, se provi capisci perchè! 😉

      1. saltandoinpadella

        29 Giugno 2015 at 20:59

        Adesso sono fuori per lavoro ma appena torno mi fiondo dalla mia spacciatrice per vedere se riesco a recuperare i friggitelli 😉

  • ConUnPocoDiZucchero Elena

    29 Giugno 2015 at 9:45

    Le parole che si lasciano andare senza tornare indietro a rileggere sono ante volte le più sincere e le più vere, ma bisogna essere dei bravi narratori per farle arrivare a destinazione ottenendo l’effetto sperato. E tu sei una narratrice d’eccezione!
    Come la tua crema che io guardo e ammiro (non potendola mangiare) ma che tanto tanto desidererei!!!!

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 15:49

      C’è chi è un vulcano di idee come te e chi si ciba di parole come me… entrambe abbiamo il nostro linguaggio per arrivare agli altri e comunicare! 🙂
      Se vuoi preparo un altro mare morbido che puoi mangiare, devi solo dirmi il colore che preferisci e mi metto all’opera! Tanto il frullatore è sempre pronto, come la gelatiera e il forno! 😀

  • silvia

    29 Giugno 2015 at 11:00

    Io in questo mare verde in movimento mi ci tufferei subito! Ci si lascia trasportare dalle parole come in un vortice di arricchimento dell’anima, parole morbide come questo hummus che ci hai regalato! Te lo dico sempre che leggerti dona un immenso piacere, perchè tu e le parole siete forse una cosa sola :), con le parole riesci a far vibrare le corde del cuore come fossero quelle di una chitarra, per farne uscire una musica che accompagna le immagini (che sono sempre più belle)! Non smettere mai perchè hai un dono pazzesco davvero! Come canta Antonacci in una sua canzone, “le parole possono volare ma ti volan dentro”, lasciano una traccia che rimane nel tempo, ma bisogna saperle ascoltare con attenzione e capita talvolta di dimenticarsi di questo, e invece non si dovrebbe mai!
    In quanto a questa ricetta, questi friggitelli li ho sempre mangiati preparati in padella “alla Calabrese come li fa papà”, mai pensato a questa versione! La trovo proprio una bella idea! Brava Franci! buon inizio di settimana!

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 16:01

      Mi piace l’idea del “siete una cosa sola”, è una visione romantica… e in effetti quella con le parole è per me una storia d’amore fortissima, duratura e che non si spegne! Dovrei mettere una parentesi tonda al dito come fosse una fede, ehehe! 😀
      Sono convinta che per volare bastino anche delle ali di carta, se possiedi la fantasia e hai voglia di innalzarti… scrivere permette di fare bellissimi viaggi e tu lo sai, dai importanza alle parole quanto me! Infatti l’intesa naturale che è scattata tra noi dipende anche da questo… 🙂
      Io adoro l’hummus di qualsiasi tipo, è divertente preparare anche più ciotoline diverse, giocando con i colori… non so se l’abbia già assaggiato, ma viene bene anche con le barbabietole! 🙂
      Grazie della tua presenza dolce e costante, Silvia, un abbraccio!

  • Little Miss Book

    29 Giugno 2015 at 11:39

    Oddio, l’hummus di friggitelli! Non l’avevo mai sentito, ma lo proverò visto che adoro l’hummus e i friggitelli.

    Love & Read

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 16:04

      Spesso creo le ricette in base alla spesa che faccio sul momento, nella sacca sono finiti i friggitelli ed eccoli qui, più cremosi che mai! 🙂 Piacevole leggere un buon libro con un mare verde a pochi passi…

  • MARI

    29 Giugno 2015 at 15:02

    Mamma mia, ma quanto dev’essere buono questa versione di hummus! non ho parole, cioè…annoto le tue e le faccio tutte mie! a caccia di friggitelli!!! 🙂

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 16:05

      Buona caccia, ma vedrai che li troverai, è scattata la loro ora! E comunque puoi venire a prenderli qui quando vuoi, lanciami una parola e io ti dò in cambio una ciotolina! 🙂

  • ely mazzini

    29 Giugno 2015 at 21:50

    Riesci sempre a conquistarmi con il tuo modo di usare le parole, mi piace la tua capacità di accompagnarle a ricette così sfiziose, e adoro leggerti!!!
    Questo hummus deve essere squisito, bravissima Francesca 🙂
    Bacioni, buona serata

    1. Francesca P.

      29 Giugno 2015 at 23:57

      Scrivere è come preparare un piatto: pensare agli ingredienti da usare, combinarli, condirli e servirli poi con cura, per far venire fame… 🙂
      Grazie mille Ely, un bacio a te!

  • larobi

    29 Giugno 2015 at 22:57

    difficile commentare questo post senza rovinare un po’ la poesia delle tue parole. Mi piace seguire il filo verde (ovvio) dei tuoi pensieri : mi conduce sempre in posti che amo, in cui sto bene. Grazie davvero con il cuore!

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 0:02

      Commentare con spontaneità non è mai rovinare, anzi, è arricchire e completare! E tu sai farlo bene, mia compagna di verde! 🙂
      Spero di averti condotto verso un mare speciale, magari dove nuotano gatti al posto dei pesci…

  • Ketty Valenti

    29 Giugno 2015 at 23:53

    Oddio che bel post sono senza parole davvero,molto profondo,sentito…..complimenti per la capacità comunicativa non è da tutti,non è così facile.
    Bella anche la ricetta neanche a dirlo….le foto stupende insomma tutto semplicemente perfetto.

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 0:04

      Ketty, grazie davvero! Quando ho aperto il blog non sapevo che mi sarei messa a cucinare anche parole un po’ intime e personali… ma ormai non saprei fare altrimenti! 🙂

  • Emanuela

    30 Giugno 2015 at 8:32

    Cosa vuoi che ti dica Franci! Questa ricetta è assolutamente geniale e deliziosa. Riesci a superarti e a farmi apparire un sorriso ogni volat che vengo a trovarti. Un bacio grande, Manu.

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 14:25

      Mi piace cullare nella mente le ricette segnate da tempo, ma mi piace altrettanto idearle al momento, quando trovo ingredienti freschi che mi vengono incontro come in questo caso… e quando frullo verdure e colore mi sento sempre bene! 🙂 Esattamente come quando frullo parole e quando ricevo i tuoi sorrisi!

  • Fabio

    30 Giugno 2015 at 8:59

    Tutto è importante, il silenzio come il buttare giù ciò che ci viene da esprimere, sono due momenti altrettanto importanti.
    Ricetta deliziosa, perfetta per queste giornate di inizio estate.

    Fabio

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 14:28

      Sì, esiste sempre il tempo dei silenzi e delle pause e quello delle parole e delle confidenze… è bello alternare e saper capire quando è l’attimo giusto per tacere o per parlare…
      Con l’arrivo dell’estate, idee per aperitivi al tramonto qui non mancano mai! 🙂 Grazie, Fabio!

  • Monica

    30 Giugno 2015 at 9:18

    A me piace rincorrerti. Seguire le tue parole come fossero gonne di seta e sangallo che si muovono nell’erba.
    Adoro perdermi nelle tue frasi, legarle a me e farne corone di fiori, per vivere la vita in maniera leggera, spensierata e ricca di colori.
    E mi piace questo piatto, un hummus ricco, coloratissimo e pieno d’estate, che si fa corteggiare da quei crostini croccanti, un po’ rudi ed abbronzati.

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 14:31

      Amo essere rincorsa… perchè gioco come un gatto, mi nascondo ma mi lascio anche trovare… e come hai fatto a sapere che indosso gonne di seta e che adoro il sangallo perchè vintage e femminile? 😉
      Grazie per il commento poetico, Monica, le parole servono anche per regalarci leggerezza e per evadere… io non posso scappare tra i monti a fare un rilassante pic nic e allora scrivo, con la mente molto altrove… 🙂

  • Anna

    30 Giugno 2015 at 11:07

    Ho un rapporto complicato con le parole, ne ho tante da dire ma ne ho anche tante che mi tengo dentro e svolazzano tra i miei pensieri, e prima o poi vengono fuori, a volte in modo sbagliato, a volte in modo giusto…Mi piace tantissimo la descrizione “siamo sognatori in bilico” ! e come sempre mi perdo nelle tue parole e nei colori delle tue ricette.
    Un abbraccio!

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 15:55

      L’importante è farle uscire allo scoperto, se prevale questo istinto… trattenerle secondo me è un peccato, è come avere fame ma non mangiare… 🙂
      Sì, sognatori in bilico perchè le ali a volte sono spezzate oppure impolverate, perchè camminiamo su un filo talmente sottile, perchè prendiamo una strada ma poi la cambiamo, magari all’improvviso, se le certezze vacillano… ma sono proprio i sogni a non farci perdere l’equilibrio…
      Grazie, un abbraccio forte!

  • Antonella

    30 Giugno 2015 at 15:06

    Mi mancava questa idea per cucinare i friggitelli, ti ho mai detto che mi piacciono davvero tanto?! Sarà che hanno quel colore verde deciso che tanto mi attrae quando faccio la spesa al mercato… non so…
    Oggi il tuo blog racconta quanto ti affascinano le parole, come ognuna possa avere mille sfumature a seconda di chi le dica o come le dica… quanto di quelle parole sono reali e quante siano solo “sprecate” o ” abusate”… sono quelle che ti fanno più rabbia… E sorrido pensando a te come “sognatore in bilico, ladra di sensazioni, cacciatorice di albe” 🙂

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 22:11

      No, non lo sapevo! Vedi, ci conosciamo da tantissimo ma c’è sempre qualcosa in più da scoprire! 😀 Allora la ricetta fa al caso tuo, perchè è veloce, facile e dà quel tocco di verde che anche a te piace tanto, sia da indossare, sia da mangiare!
      Sai quanto sia una ladra di sensazioni, quanto abbia bisogno di sentire cose e persone… e di avere parole tra le mani, da ricordare…

  • Laura e Sara Pancetta Bistrot

    30 Giugno 2015 at 16:03

    * . * Le parole nelle tue mani si mescolano come le carte di un mago, e noi sappiamo che ogni domenica tu farai la tua magia…le intrecci con abilità creando pattern ed emozioni sempre nuove, dipingendo quadri con pennellate di colore vivido che ritroviamo anche nelle tue fotografie! Come sempre, sei meravigliosa e noi in questo mare verde ci perderemmo volentieri!
    Un abbraccio!

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 22:15

      Care pancette, è bellissima l’immagine delle carte di un mago… magari saper fare anche incantesimi, sfidare la gravità e ipnotizzare! Però le parole sono per me come conigli bianchi che escono fuori dal cilindro o come colombe che volano libere e felici…
      Voi siete sempre le benvenute nel mio mare verde, verde come i vostri pic nic vintage e come la frutta che copre le vostre torte che sono esempi d’arte allo stesso modo! 🙂

  • Marghe

    30 Giugno 2015 at 16:46

    Questo hummus è spettacolarmente invitante ma le tue parole che coinvolgono come onde imbizzarite, lasciandoti un attimo per prendere fiato per poi ritrascinarti nel loro tiepido abbraccio mi conquistano ancor di più.
    Quando le parole traboccano di emozioni mi arrivano dritte al cuore dopo poche righe.
    Piacere di leggerti!

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 22:19

      Margherita, il piacere è tutto mio, assolutamente ricambiato! Ho riletto più volte il tuo commento e noto i dettagli: mi colpisce l’uso degli aggettivi… le onde imbizzarrite – e imprevedibili – le cavalco da sempre e gli abbracci che amo sono tiepidi, capaci di trasmettere quel calore che tiene il cuore al sicuro…
      Grazie di aver lasciato un segno così bello!

  • zia Consu

    30 Giugno 2015 at 21:53

    …ed io mi lascio cullare da queste onde, nuoto nel tuo mare e aspetto che mi porti sulla mia isola da sogno.

    1. Francesca P.

      30 Giugno 2015 at 22:20

      Ti canterei anche la ninna nanna, Consu, data l’ora… 😛 Se posso, vengo con te nell’isola da sogno, mi metto dentro la borsa, in un angolo e sbircio il mare da lì…

  • Francesca

    30 Giugno 2015 at 22:42

    Sin dalla prima volta che ho messo piede tra queste pagine, ho pensato che le parole che qui galleggiano sono esattamente ciò che hai scritto e anche di più, leggere come una brezza estiva, profumate come una torta di mele appena sfornata, ma soprattutto con quella bellissima caratteristica di ‘non chiedere e non volere, ma solo fare compagnia’ che spinge a tornare.
    So per certo di essere briciole di follia, ma ho deciso di allenarmi quale acrobata surreale: penso mi si confaccia 😉 Così potrei camminare in bilico e saltare da una cresta all’altra di questo mare verde. Perchè adoro il verde. Perchè giusto lunedì ho provato a cucinare per la prima volta l’hummus. Perchè non posso lasciarmi sfuggire questa variante. Perchè come al solito le tue parole mi hanno tenuto compagnia e mi hanno fatto venir voglia di provare una nuova ricetta 🙂
    Buona settimana Franci

    1. Francesca P.

      1 Luglio 2015 at 15:23

      Amo le parole profumate, se odorano di torta alle mele ancor di più! Le parole sono come un vestito, ognuno se le cuce addosso… nel mio caso, dato che non sono brava con ago e filo, aspetto anche di farmi aiutare da persone abili come te, che danno il loro contributo fondamentale! Perchè regalare parole è appagante, non scrivere sempre solo per se stessi, ma allargare l’orizzonte e coinvolgere chi sa seguire il filo dell’aquilone che lancio ogni volta… 🙂
      Vedrai quanti hummus preparerai, da oggi in poi! Sarà il tuo must dell’estate, scommettiamo?! E se serve finire la ciotolina, arrivo io!

  • Chiara

    30 Giugno 2015 at 23:57

    quanto può essere forte una parola detta al momento giusto? Credo che possa lenire, ferire o stregare qualcuno in pochi istanti.La prudenza delle parole a volte si scontra con l’impeto delle parole, la lotta spesso è imprevedibile….Delizioso il tuo mare verde ! Un abbraccio

    1. Francesca P.

      1 Luglio 2015 at 19:19

      E’ proprio quella forza ad attrarmi… non sempre ci si può opporre, in alcune occasioni le parole escono fuori da sole, come i sentimenti che non riusciamo a controllare…
      Sogno davvero un mare così, anche per le ferie che sembrano ancora lontane… 🙂

  • Melania

    1 Luglio 2015 at 15:21

    Finalmente una pausa tutta mia oggi. Gusto il mio caffè ed una fetta della mia torta e nel frattempo ti leggo. Quanto è bello questo post, le parole, i colori, ogni cosa sembra trovarsi al posto giusto.
    Mi soffermo sulle tue parole, su quelle masticate, quelle che invece si perdono ancor prima di diventar pensieri. Altre cadono su piccoli stagni formando cerchi concentrici, in attesa di veder un loro riflesso. Altre le sentì sulla pelle, piano, quasi ad accarezzarla senza mai toccarla.
    Altre sono corolle di fiori o sogni o pezzi di stelle che si sfaldano al vento, lasciando a terra ciò che resta. E le raccogli portandole con te in un posto sicuro, in un luogo silente e distante. E avranno il colore verde del tuo mare, il sapore dei tuoi friggitelli, il profumo dei tuoi fiori appena raccolti. E pungeranno sulle labbra lasciando note speziate.
    Felice 1 luglio cara Francesca.

    1. Francesca P.

      1 Luglio 2015 at 19:27

      Melania, l’immagine dei cerchi mi fa pensare a tutti i sassi lisci e tondi che lanciavo nel mare, sperando di riuscire a farli balzare in avanti il più possibile… e anche le parole fanno dei salti, no? Procedono in sequenza, vanno oltre, si susseguono… come alcune carezze che vorresti non finissero mai…
      Amo tutti i paragoni che hai scritto e conosco bene quel posto sicuro dove a volte mi nascondo anche io, insieme ai miei pensieri e alla poesia che voglio cogliere intorno a me, esattamente come sai fare tu… adoro leggerti, adoro quando ti concedi qui una pausa e sappi che un po’ di felicità in questo 1 luglio l’hai portata… 😉

  • Ileana

    1 Luglio 2015 at 22:04

    Le parole sono sempre state importanti per me, quando ero più piccola scrivevo tutto su pagine bianche.. a volte finivo per scrivere versi, ero sempre lì a scrivere, in riva al mare, nella mia camera..le parole sono sempre state un rifugio sicuro.

    Ora a volte le parole le tengo dentro, ma in realtà ci provo soltanto, perché poi finisco sempre per tirare fuori tutto, lasciandomi coinvolgere dall’impulsività… te l’ho mai detto che non sono esattamente una persona diplomatica?! 😀

    ..Questo post è emozione pura, sei tu.

    ( e poi non sai che sorriso è spuntato quando ho letto “lievito madre”! A proposito, come sono venute poi le friselle? 🙂 )

    Ah, l’hummus. Lo adoro. :*

    1. Francesca P.

      1 Luglio 2015 at 23:29

      Ile, ero come te: appena trovavo un foglio, lo riempivo… e riempivo anche diari, retro di copertine di libri, quaderni… ero inarrestabile e lo sono ancora! 😀 E come te anche io non sono molto diplomatica, perchè scelgo la via della sincerità e della schiettezza, che significa dire ciò che si pensa, sempre, anche quando magari sarebbe più comodo tacere o far finta di nulla… ma ecco, non riesco a fingere, odio farlo e anche a costo di essere fin troppo diretta io parlo e mi esprimo, specialmente se c’è qualcosa che non mi piace o non mi quadra! Vedi quante cose in comune?! Adesso lievitano anche dentro un barattolo di vetro, ehehe! Con le freselle devo ritentare per un aspetto migliore, seguirò le tue indicazioni! E spero di poterci mettere sopra presto un po’ di hummus! 🙂

  • azzurra

    2 Luglio 2015 at 9:33

    semplicemente favoloso questo hummus rivisitato, i friggitelli li adoro, quel colore è favoloso e queste foto a dir poco stupende. ti abbraccio stella e buon week end

    1. Francesca P.

      2 Luglio 2015 at 10:22

      Grazie mille, Azzurra! Prendi pinna, fucile ed occhiali – tutti rigorosamente vintage – e ti tuffi nel mare verde con me? 😀

  • Mila

    2 Luglio 2015 at 11:45

    Io mentre cucino sono piena di parole e pensieri che invadono la mia testolina, ma poi quando mi metto lì per scriver eun post la mente è così annebbiata che mi meraviglio di ricordarmi chi sono e perchè ho acceso il computer….
    Dovrei fare come i coroner cucinare e contemporaneamente dettare al computer, ma perderei la mia spontaneità…
    Mi piace l’idea di questo abbinamento

    1. Francesca P.

      2 Luglio 2015 at 14:47

      Sì, a volte capita anche a me di farmi venire in mente idee per il post e poi puff, spariscono nel frangente esatto in cui mi siedo al pc! In questi casi improvviso, cambio rotta, faccio “reset” nei pensieri e mi affido all’umore e all’istinto del momento… fisso le foto della ricetta e mi lascio ispirare! 🙂

  • Tatiana

    2 Luglio 2015 at 11:59

    Nel corso di questo lungo e faticoso inverno ho messo in fila tante parole, nervosismi, arrabbiature, pure qualche salutare parolaccia però è vero che la tenacia ha vinto, che il mio mare tempestoso alla fine è diventato liscio come l’olio, placato da una bonaccia anelata come fosse il paradiso e in questo mio mare, che contrariamente al tuo non è verde ma turchese come ben si addice alla mia fissazione marinara sempre e ovunque, mi lascio trasportare dalle parole, finalmente sussurrate, mi lascio galleggiare nella calma della serenità e riscaldata dal sole della libertà.
    Il tuo mare verde in movimento è la fine del mondo, adoro i friggitelli anche se ben di rado nella mia zona si trovano, poi quando ci sono li porto a casa a piene mani e solo ieri ho ripreso a riprogrammare la mia vita, le mie ricette, le mie verdure: mi sono ritrovata al supermercato a pensare che..toh…ci sono già le zucchine e pure i peperoni…persa nei miei guai non me n’ero nemmeno accorta…e la creatività ha iniziato a rivivere!
    Un bacio 🙂

    1. Francesca P.

      2 Luglio 2015 at 14:52

      Vedrai che con l’arrivo dell’estate tutto si quieta, i ritmi si rallentano da soli, non devi neanche sforzarti… è proprio la calura estiva che lo impone, l’idea di “siesta” quasi pigra che accompagna questa stagione in cui possiamo mettere da parte le frenesie dei mesi scorsi… è come un treno che si avvicina ad una stazione, corre di meno, placa il suo andamento… e noi ci facciamo dondolare, prendendo per mano colori, salsedine, ricette poco impegnative ma comunque gustose e parole rilassate, che lasciano orme come i passi sulla sabbia…
      Se esistessero dei cibi blu, sai che li userei quasi sempre! Ma la natura ci ha donato soprattutto il verde e allora… 😀 Il mare, però, come vedi, lo porto sempre con me… anche solo immaginandolo…

  • damiana

    2 Luglio 2015 at 19:02

    Un tempo,le lasciavo andare,stropicciate e un po’ sfacciate e spesso tornavano indietro come boomerang,portando gioia o amarezza.Il tempo mi ha insegnato a trattenerle un po’ di piu’…lui mi ha insegnato ma non so se sia stato un buon maestro,ancora non ho capito se dire o non dire!Però le amo,scritte o sussurrate o gridate …le amo e stimo chi gli da il “senso”!Stimo te e i tuoi”sensi” e le tue foto e i tuoi mari verdi e tumultuosi.Mi fai stare bene,il tuo lievito madre non poteva trovare gatta mamma migliore!Quei friggitelli li mangerei anche da crudi per quanto son belli.Ciao Francesca bella,bellissima e non correggo nulla non vorrei cancellare il senso!

    1. Francesca P.

      3 Luglio 2015 at 10:08

      Forse non capiremo mai se è meglio dire o non dire… a volte è vero che si può sorvolare, specialmente se non ne vale la pena, però credo che parlare quasi al 90% sia la soluzione migliore, sia per spiegarsi, sia per chiarirsi…
      Quanto mi piace l’idea del mare tumultuoso, hai colto nel segno, Damiana! Il mio mare è esattamente così in questo periodo… verde, verdissimo, e tumultuoso! 🙂
      Il senso è in tutte le cose che facciamo con passione… e in te, come in me, sento proprio questo!
      Grazie come sempre per i bei commenti!

  • Paola

    2 Luglio 2015 at 19:45

    Sono una persona che pensa tanto ma fa uscire poco le parole, forse perché non sono nemmeno tanto capace di esprimere quello che ho dentro, ma quando lo faccio mi sento libera e più leggera. Per quanto riguarda la ricetta amo l’hummus, adoro i friggitelli quindi la devo per forza provare.

    1. Francesca P.

      3 Luglio 2015 at 10:11

      Una delle sensazioni più belle del parlare è lo stato di leggerezza che avviene dopo uno sfogo o dopo aver magari finalmente detto quello che si sentiva… e anche solo per questo continuerò a dire ciò che penso, perchè amo godere di quella leggerezza e di quella libertà!
      Prova la ricetta, vedrai che ti piacerà con quei presupposti! 🙂

  • Peanut

    3 Luglio 2015 at 11:39

    Eccomi finalmente. Tra l’altro quando l’ho vista su instagram non avevo neanche realizzato che fosse la nuova ricetta della domenica, quindi passare e ritrovarla, mi ha fatto proprio un gran piacere! Hummus in tutte le sue infinite varianti, sempre! (E con l’aglio!) ..E lo za’tar, forse è la volta buona che mi ricordo di provarlo!

    Io amo molto anche i silenzi. Sì può parlare tanto senza dire niente, e condividere un mondo senza dire esplicitamente niente. Ma so che non sono quelle le parole di cui stai parlando tu. Faccio fatica a esprimermi a parole, molto spesso. Preferisco scrivere, avere il tempo di ponderare, di rileggere -e magari di cancellare- di soppesare le parole (quelle importanti) e di scegliere quelle giuste, che a voce si ingarbugliano e si sovrastano, tanto vanno veloce i miei pensieri, ch’è difficile riuscire a dargli un ordine. Eppure a volte trovi chi ti capisce anche così, nel tuo caos mentale, che sa ancora prima che tu abbia finito, per comunanza di esperienze o perchè anche con gli occhi parli, ancor prima di aver mosso le labbra. E sono quelle di cui far tesoro, perchè saprai condividerci anche i silenzi:)

    1. Francesca P.

      3 Luglio 2015 at 19:59

      Sapevo che saresti arrivata e dato che vai pazza per l’hummus, meglio ancora se verde, avevo tenuto da parte una ciotolina solo per te… ora è il momento di porgertela! 🙂
      Io adoro gli sguardi, perchè contengono i silenzi più “parlanti” che ci siano… comunicare con gli occhi è una forma di linguaggio elevatissima, si possono fare mille discorsi solo fissandosi, a lungo… stessa cosa vale per le mani e se unisci sguardi + carezze si possono inventare dei romanzi bellissimi! 🙂
      Sulla scrittura non posso che concordare, colma ogni vuoto o paura… io mi sento protetta quando ho un foglio bianco davanti, riesco ad aprirmi meglio perchè nessuno mi interrompe e non esiste imbarazzo… e tu sei come me, d’altronde mica a caso siamo sorelle, no? 😀

  • Silvia_La gelida anolina

    3 Luglio 2015 at 15:16

    e io queste tue parole le adoro!!! quei silenzi che si sciolgono poi…wow!!!!!!! gran bella idea questo humus, li faccio sempre al forno e avevo proprio bisogno di un’alternativa 🙂
    baci
    ps: sono andata a cercarmi la tua ricetta con i fiori ^_^

    1. Francesca P.

      3 Luglio 2015 at 20:02

      Silvia, a questo punto mi viene spontaneo pensare: se appoggiassi qualche violetta sul mare verde? Pensa che accostamento delicato… 😉
      Grazie mille, un bacio a te!

  • Tante Mali

    3 Luglio 2015 at 17:16

    What a fantastic blog!!! I stay!!!
    All my best
    Elisabeth

    1. Francesca P.

      3 Luglio 2015 at 20:02

      Thank you so much! 🙂

  • Simona – Biancavaniglia

    4 Luglio 2015 at 12:10

    Sei una delle pochissime persone che conosco che hanno questa abilità nel giocare con le parole, metterle in fila e riuscire a descrivere con fantasia e metafore i pensieri. Io con le parole sono in eterno conflitto, “un tempo” amavo giocarci, scrivere mi è sempre piaciuto, negli ultimi anni mi sento come prosciugata e penso che ogni tanto dovrei fermarmi e ritrovare i miei pensieri più profondi e metterli nero su bianco. Il mio conflitto è con le parole “a voce” loro spesso rimangono dentro, quando ero piccola per timidezza, poi c’è stato un periodo che per mascherarla ho utilizzato tante parole, forse anche troppe (ma che poteva andar pure bene!) 😀 Ultimamente ne utilizzo poche per indifferenza, purtroppo. Dico purtroppo perché l’indifferenza non mi piace, ma tante cose mi stanno facendo diventare forse una cattiva persone e non c’ho più voglia di perdere tempo a spendere troppe parole.
    Io a te ne lascio sempre tante Franci, ad ogni post mi smuovi nuove riflessioni, pensieri e sorrisi :*
    Sono sicura, questo hummus mi lascerebbe senza parole, al massimo potrei lasciarmi scappare un: “Mmm…”!

    1. Francesca P.

      5 Luglio 2015 at 10:52

      Simo, non sai quanto mi rende felice sapere che con me riesci a parlare… è la cosa più bella stimolare pensieri e quindi un dialogo, la comunicazione è proprio questo: sentirsi invogliati ad aprirsi, per uno scambio alla pari!
      Capisco benissimo il discorso sull’indifferenza e se è vero che con alcune persone è piacevole interagire, con tante altre è meglio lasciar perdere… o passa la voglia, o non meritano la nostra attenzione e il nostro tempo… in alcuni casi è davvero meglio tacere e sorvolare, conservando parole per chi vale davvero e sa apprezzare… io ti aspetto sempre, mi trovi a qualsiasi ora con un hummus delicato tra le mani, me lo spalmerei anche come crema solare, ahaha! Tu, piuttosto, salutami il tuo mare, verde veramente e splendido… 🙂

  • Claudia

    6 Luglio 2015 at 12:06

    Non potevo non passare, in tremendo ritardo, a dare un occhiata più approfondita al tuo verde, così attraente e cremoso. Troppe onde mi hanno tenuta lontana dai miei giri per la rete negli ultimi giorni, ma non volevo perdermelo. E allora ti scrivo da qui oggi, dalla nostra Roma assolata e torrida, al mio penultimo giorno di corso, che chissà se ancora va in contemporanea con il tuo 🙂 Ti mando un abbraccio e rubo un crostino inzuppato di verde!

    1. Francesca P.

      8 Luglio 2015 at 0:09

      Le onde allontanano ma poi riportano anche a riva… e noi spesso siamo dei surfisti che cavalcano il tempo e cerchiamo di stare in equilibrio, senza cadere! Ma se anche cadiamo, un bel bagno nel mare verde che sa di ceci e friggitelli è piacevole… 🙂
      Il mio corso finisce il 28 luglio, sempre se non mi sciolgo dal caldo prima come un ghiacciolo! Ci racconteremo il rispettivo bilancio dei corsi molto presto! 🙂

  • Sotto il Tiglio

    1 Ottobre 2015 at 10:14

    Deliziosa anche questa ricetta! Sono senza parole: si può aver voglia di un piatto simile alle 10 del mattino?!

    1. Francesca P.

      1 Ottobre 2015 at 11:37

      Beh, è un bellissimo complimento, questo! 😉 Grazie mille!

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