TORTA AL BAILEYS… ED E’ SUBITO VINTAGE
A volte la tengo nascosta, altre volte la lascio andare libera. Mi accompagna negli anni e non sbiadisce, anzi si rafforza. E’ sempre con me, fa parte di me. Sto parlando di lei: della mia anima vintage.
Sì, io sono quella che vorrebbe avere una stanza in più dove mettere il biliardo, il calcio Balilla e il jukebox. Lasciando uno spazio al centro per improvvisare un ballo, che sia scatenato con le musiche di Grease o le canzoni di Aretha Franklin oppure romantico come ne Il tempo delle mele, arrivando alla buonanotte sulle note di “Because the night” di Patty Smith.
Sì, io sono quella che adora la parola “brillantina”, che rivuole le cassette da sentire in macchina anche se “saltano” con i dossi, che si ricorda a memoria le sigle dei cartoni animati, che conserva gli orologi Swatch colorati e le stilografiche con cui ha scritto temi e lettere d’amore.
Sì, io sono quella che portava le Lacoste, che mangiava le Zigulì, che impazziva per il Crystal Ball, che voleva salire sulla Vespa di Vacanze romane, che avrebbe preso ripetizioni di torta alle mele da Nonna Papera, avrebbe voluto come compagno di banco Gianni Rodari e vorrebbe fare tutt’oggi shopping con Audrey Hepburn.
Sì, io sono quella che inviterebbe a cena Ricky Cunningham e Fonzie, che appenderebbe i 45 giri come quadri, che mentre cucina ascolta e canta “A guardare nei ricordi sembra ancora ieri…“, che fotografa le macchine d’epoca per strada, che ha riempito una mensola nuova con le vecchie analogiche di famiglia e che da ragazzina si bagnava le labbra con il Baileys, quando la cena finiva con i cantucci e un bicchierino.
In questo gioco di specchi tra passato e presente, ho racchiuso in uno stampo dai bordi alti qualche sorso di quel nettare beige buonissimo, miscelando farine e atmosfere retrò, nel segno di un amarcord che per me non ha età.
La vintagetudine, si sa, è uno stato d’animo.
E intanto la lista dei dolci alcolici si allunga…
plumcake al Limoncello e zenzero
torta con noci, nocino e melassa
gelatina con prosecco e clementini
gelato alle castagne, rum e vaniglia
BUNDT CAKE AL BAILEYS
150 g di farina d’orzo
150 g di farina 0
50 g di farina di grano saraceno
3 uova
110 g di zucchero di canna
130 g di olio d’oliva delicato o di semi
1 bustina di lievito per dolci
Un cucchiaino di cacao in polvere
2-3 bicchierini di Baileys
Preriscaldate il forno a 180°.
Lavorate le uova (a temperatura ambiente) con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete l’olio e poi le farine setacciate insieme al lievito e al cacao. Amalgamate bene. Unite infine il Baileys e amalgamate ancora.
Versate il composto nello stampo imburrato e infarinato (saltate questo passaggio se lo usate in silicone) e cuocete in forno per 40-45 minuti. Fate la prova stecchino per controllare la cottura.
Sfornate e fate raffreddare prima di affettare.
La primavera ha già portato due belle novità: a fine aprile inizierò un corso di cucina semi professionale che durerà tre mesi e una settimana fa ha debuttato Ifood.
Che cosa è Ifood? E’ un portale di cibo ma non solo, dove ricette, parole e immagini si incontrano sulla scia di una passione forte che unisce tante blogger, in tutta Italia. E’ un progetto fatto da persone che hanno deciso di unirsi perchè credono nella condivisione e sogno dopo sogno, crostata dopo crostata, “ci mettono la faccia, si sporcano le mani, il grembiule, le idee“. Ecco, anche io ci ho messo la faccia! A proposito di vintage…
109 Comments
zia Consu
29 Marzo 2015 at 20:09
Sapevo che la tua anima più profonda era affetta da vintagetudine 😛 C avrei messo la mano sul fuoco ^_*
Splendido post dove in parte mi sono ritrovata anch’io, sicuramente nella scelta del liquore con cui terminare un pasto, geniale l’idea di metterlo a profumare un dolce, brava 🙂
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 20:20
Ho lasciato indizi da subito, ricordi e “altri tempi” sono tra gli argomenti preferiti dei miei post… e oggi l’ho palesato chiaramente! 😀
Sorrido se penso a questa “mania” recente di mettere alcol nei dolci, secondo me dipende dal fatto che bevo pochissimo e ho trovato un modo per apprezzare certi sapori senza che mi giri la testa… solo un po’, quanto basta! 😉
Anna Bonfanti
29 Marzo 2015 at 20:38
Leggo ormai da molto tempo questo “angolo di vita”, dove deliziose ricette accompagnano sempre “dipinti” di parole… Complimenti, sai rendere vivo ogni tuo raconto, con semplicita’ e con maestria! Grazie dei tuoi doni. Anna
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 20:51
Anna, non sai la gioia di scoprire che ci sono anche persone “silenziose” che vengono qui spesso e un giorno decidono di lasciare un commento… e che commento! 🙂 Sono contenta di aver sentito la tua voce… e non potevi definire meglio quello che il blog rappresenta per me: un angolo di vita, assolutamente vera… a volte anche troppo, mi chiedo se dovrei aprirmi meno ma no… non riuscirei a fare diversamente, è questo l’approccio che ho con tutto, scrittura compresa! E’ una filosofia di vita, come la vintagetudine… 🙂
Grazie a te, ma proprio tanto… e spero di rivederti!
Anna
29 Marzo 2015 at 21:17
Saprai farti guidare dalla tua anima nel darti ancora a noi… E vintage e’ anche questa tua scrittura cosi’ delicata, morbida, serena…. Tornero’, magari solo per leggerti in silenzio, ma ci saro’…
Anna
Mimma e Marta
29 Marzo 2015 at 21:25
Oggi sento il bisogno di scriverti io, Mimma. Quella rima è magica per me! È proprio grazie a lui che ti ho lasciato il primo commento sul tuo blog quando per caso ti ho scoperta. Io sono enormemente vintage, soprattutto la mia età è già vintage, ehehe. Fonzie, greese…Patty Smith, ci sono cresciuta sai? ‘A raccontarlo oggi non sembra neanche ieri!’
E siccome mi è venuta una gran voglia di ascoltare Caterina scappo con una enorme fetta di questa profumatissima torta 🙂
Mimma e Marta
29 Marzo 2015 at 21:30
P.S.: bellissima la foto che ti ritrae da piccina!
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 22:15
Mimma, io voglio bene a Marta ma oggi sono molto felice di parlare con te! 😉 Immagino che alcuni ricordi risveglino emozioni e belle sensazioni, è la stessa cosa per me, ho bisogno di ripensarci proprio per questo… perchè è vero che viviamo ancorate al presente – e per fortuna – ma quella sana vintagetudine che ci accompagna rende tutto più poetico, più ovattato…
“Caterina” l’ascoltavo sempre, sempre, sempre… insieme a “Generale” e “Stella stellina” credo sia la canzone che preferisco di De Gregori! Ma anche “Renoir” non scherza… 😉
Grazie, un abbraccio! E salutami la piccola! :*
June Burns
29 Marzo 2015 at 21:33
That looks wonderful! I love Bailey’s flavored desserts, this cake sounds like a great way to use it 🙂
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 22:26
Thank you June! I love it too and this cake is perfect for breakfast, for a smart start! 🙂
Virginia
29 Marzo 2015 at 22:06
Grazie alla televisione e a una sorella più grande di me la maggior parte di queste cose le ho viste anche io. Il Crystal Ball, che ricordi! Io lo avevo blu, mi piaceva tantissimo poi da un giorno all’altro è sparito come una bolla di sapone… Quando vedo un oggetto vintage non posso evitare di chiedermi che storia ha alle spalle, chi erano i suoi proprietari e dove è stato prima di capitare davanti a me. Per questo adoro le teglie di mia nonna e la pentola di rame di cui parlavamo un bel po’ di post fa. Sono una collezionista di ricordi e di oggetti legati a momenti che porto nel cuore e mi ritrovo nella tua anima vintage 🙂
La torta mi intriga moltissimo, ormai le ricette alcoliche stanno prendendo spazio!
Indovina cosa ho aggiunto al mio gelato al cioccolato di oggi? 😉
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 22:45
Nel post ho evitato di scrivere cose di cui ho già parlato – come le Superga, le All Star, le scene dei baci di “Nuovo cinema paradiso”, l’amore per il Cremino e il Fior di fragola, la macchina da scrivere, il gioco di “Indovina chi” – e il bello è che c’è sempre qualche particolare da aggiungere… diciamo che questo è un discorso a più puntate, ogni tanto ne aggiungo una! 🙂
Quanto al Crystal Ball, appena ci ho ripensato è tornato fortissimo alla mente il suo odore pungente… te lo ricordi?!
Concordo sulle stoviglie “affettive” e infatti quella caffettiera l’ho presa da un vassoio che mia madre tiene in salotto accanto ad un servizio antico da tè… e quasi quasi prima o poi mi faccio prestare anche quello per le foto!
Anche la canzone “Gelato al cioccolato” è molto vintage, ahaha! E’ venuto bene con l’aggiunta alcolica? 😉
Virginia
30 Marzo 2015 at 21:13
Il Crystal Ball me lo ricordo principalmente per l’odore pungente e chimico, ma quanto mi divertiva!
L’aggiunta alcolica è stata estemporanea, giusto una goccia sul gelato già fatto, ma bisognerebbe provare a metterlo nella crema inglese prima di lavorarla nella gelatiera 😉
Anna
29 Marzo 2015 at 22:23
E lo sapevo che prima o poi la tua anima vintage sarebbe venuta fuori! lo si denota da tante tue foto!
E poi, siamo quasi coetanee (io più vecchia :P) e mi rivedo in quasi tutto quello che hai scritto, soprattutto Nonna Papera, Gianni Rodari e le Zigulì..sembra passata una vita da quei tempi eppure è sempre fissa nelle nostre memorie 🙂
Adoro il Baileys, questa ricetta mi intriga molto!! E che spettacolo Tarallino e la tua foto da piccola!!
Un abbraccio!
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 22:48
Anna, hai ragione… inutile tenerla a bada, esce da sola! 😀 In realtà in me convive anche l’anima moderna e nordica che mi fa adorare la luce e il bianco, ma i colori un po’ sbiaditi e ingialliti del vintage li porto nel cuore, sono proprio dentro di me… ma a te non devo dirlo perchè conosci bene la tinta che davo alle foto di Flickr e che ogni tanto bussa anche qui! 😉
ps: quella foto è sulla mensola della camera da letto, mi fa ridere, si vedeva già da allora che amavo mangiare, ahaha… guarda le guanciotte! 😀
Laura e Sara Pancettabistrot
29 Marzo 2015 at 22:35
Adoriamo ogni singolo scatto di questo post, sono tutti meravigliosi!! Quest’anima di vintagetudine ti dona moltissimo, da te in effetti ce lo aspettavamo:)
Anche la nostra infanzia è stata piena di zigulì, juke box e crystal ball, la nostra adolescenza iniziava con innocui baileys al pub per continuare dopo qualche anno con i più pesanti rum e pera o tequila sale limone^^
Fantastico questo dolce, con quest’aria retro che ci ha fatto impazzire!
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 20:52
Dopo aver visto la vostra foto sul prato, vestite in quel modo, non avevo dubbi che la nostra simpatia passasse anche attraverso certe cose… sintonizzate tutte e tre sulle stesse frequenze di Radio Vintage! 😉
Io se bevo superalcolici mi ubriaco subito, però rum e pera li possono abbinare in un prossimo dolce e pensarvi… 😀
Un abbraccio e grazie anche per avermi fatto conoscere il Signor Spam… a lui niente torta, è stato cattivo a tenermi lontano dalle vostre parole, ehehe!
Vanessa
29 Marzo 2015 at 22:42
Qualunque dolce facesse, mia mamma ci metteva sempre un po’ di rum, cosa che mi irritava molto, perché mi sembravano tutti uguali… Un giorno, con mia somma gioia, non c’era traccia di rum in casa e avevamo preparato tutti gli ingredienti per fare un dolce… Proposi di usare il baileys. Ecco… sono passati parecchi anni, ma ricordo perfettamente che quel dolce era irresistibile. La tua ciambella me l’ha fatto tornare subito in mente! Un abbraccio e un bocca al lupo per il corso!!! 🙂
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 22:55
Io non amo e non bevo i super alcolici ma per il Bayles ho sempre avuto un debole… adesso ho provato anche la versione al caramello e che te lo dico a fare… va assaggiata! 😉
Il rum è invece finito nel gelato alla castagna e lo tengo pronto per nuove sperimentazioni… e aspettati anche qualcosa a base di birra, mi manca ma quell’elenco va ampliato presto, ehehe!
Un abbraccio a te… non vedo l’ora di iniziare il corso!
Enrica
29 Marzo 2015 at 23:49
No vabbè dopo aver visto la tua foto da bimba non posso che dirti che eri e sei bellissima, quegli occhioni dolci vanno dritti al cuore e fanno passare tutto in secondo piano <3
Francesca P.
29 Marzo 2015 at 23:56
Enrica, non avevo deciso di far entrare “la me da piccola” in questo post ma poi sono andata in camera, ho guardato la cornice sulla mensola e il minuto dopo la foto era già tra le briciole… 😀
Grazie mille…
Claudia
30 Marzo 2015 at 0:08
Insomma, che dirti, eri una gnocca anche da piccolina! Quel rosso kodakcolor risveglia di brutto anche la mia di anima vintage, un po’ invidiosa della tua mensola con la collezione di vecchie analogiche, che per mancanza di spazio tengo tristemente chiuse nell’armadio (di casa dei miei, tra l’altro). Forse è proprio la pellicola la componente più forte della mia anima vintage. Se potessi permettermi uno stampatore scatterei ancora volentieri con la mia vecchia Minolta…
Però una cosa la devo dire: l’invaghimento per il Baileys è durato davvero poco per me, ho iniziato a detestarlo quasi subito! ‘Sta torta però me la mangerei più che volentieri 🙂
Un bacione e al prossimo incontro!
P.S: Tarallino…ommioddio!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 0:20
Ahaha, Claudia! Un po’ gnocca e un po’ raviolo guardando la faccia piena! 😀
Io sono cresciuta con le foto a pellicola che mio padre mi faceva con la Nikkormat, un nostro caro amico di famiglia aveva la camera oscura in casa e sapessi quanti rullini sviluppati così… sento il tuo stesso fascino e a volte mi dico che dovrei lasciar da parte la digitale per rituffarmi in quei colori, in quella grana, in quelle atmosfere… spero di averti fatto venire voglia almeno di tirar fuori dall’armadio le tue analogiche, meritano un posto in casa, da quando ci sono le guardo contenta e mi mettono allegria… è come avergli dato nuova vita, nuovo valore!
La prossima volta che passerai per Roma niente tè al bar: avrai questa torta senza Bayles e Tarallino a portata di carezze… promesso? 🙂
Giulia
30 Marzo 2015 at 9:47
Non è lunedì mattina senza passare di qua lasciando due righe… come non è domenica sera se non sbircio dal telefono il post settimanale 🙂 Ognuno di noi forse ha un lato un po’ vintage, che ama gli oggetti di una volta, che quando li nota si ferma un po’ lì, imbambolato e sognante con i ricordi che prendono a galoppare… Lo stesso “imbambolimento” che mi coglie davanti agli scaffali delle farine tutte le volte che faccio la spesa: mi lascio stupire, ogni volta scovo qualcosa di nuovo, studio le confezioni e… questa settimana cercherò anche quella d’orzo, che non ho ancora provato! E mi sa che finirà nel carrello anche il Bayleys al caramello, se lo trovo… Al Crystal Ball invece ho rinunciato, ma l’ho visto giusto settimana scorsa in un negozio di giocattoli.
Buona settimana e, come sempre, grazie per questa oasi di delicatezza, luce e mici!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 14:50
Giulia, la nostra intesa si approfondisce sul terreno “scivoloso” delle farine… una passione sempre più forte! Come ho fatto per anni a pensare esistesse solo la 00? Quanto è bello “studiare”, scoprire, imparare… e provare! Ti consiglio di prendere il libro “Di farina in farina” di Marianna Franchi, devo assolutamente pubblicare una sua ricetta presto perchè merita davvero! Vedrai quante idee “alternative”… la curiosità per la farina di orzo è nata sfogliando proprio quelle pagine! Ti anticipo che in dispensa sono arrivate altre due farine… pronte all’uso, questione di giorni! 😉
Grazie a te, adoro troppo leggerti!
Giulia
31 Marzo 2015 at 16:12
Stamattina toccava la spesa settimanale e come al solito mi sono imbabolata davanti allo scaffale delle farine… ma di quella all’orzo neanche l’ombra! In compenso ho avvistato la semola d’orzo (oddio, non è che è quella che hai usato per questa ricetta?!). E per il Baileys al caramello… idem, ho trovato solo quello al cioccolato, citato anche da un’altra ragazza più sotto 🙂 (oltre che da Sale&Pepe tra i publiredazionali). Tra qualche bicchiere di quello classico, che sta finendo, lo assaggio!
E grazie anche per il consiglio sul libro, lo sto già sbirciando online. Spero finisca presto sulla mensola della cucina 🙂 “Momenti di trascurabile felicità” invece l’ho già preso da un po’ ma non sono ancora riuscita a leggerlo.
Domenica dobbiamo aspettarti qui o salti un turno, per via della Pasqua?
A presto e… auguri!
Francesca P.
31 Marzo 2015 at 18:10
Io ho usato la farina e l’ho trovata della marca Molino Rossetto! La semola d’orzo mai sentita ma chissà, forse è utile per la pasta fresca! 🙂
Sai che io ho preso anche il sequel del libro di Piccolo, ossia “Momenti di trascurabile infelicità”? Ti dirò come è ma sfogliandolo già ho sorriso in vari punti… lo stile resta quello!
Ci vediamo domenica sera, nessuna pausa… 😉
Auguri a te, ce li siamo fatti prima di tutti! 😀
daniela @senzapanna
30 Marzo 2015 at 9:57
è tutto bellissimo ma la foto con il piatto vuoto e il gatto che guarda è stupenda 😉
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 14:53
Ciao Daniela! Anima felina anche tu, oltre che vintage? 😀 Grazie mille!
Emanuela
30 Marzo 2015 at 10:42
Non ho potuto che sorridere leggendo il tuo post. E si mi sa che anche io soffro un pò della tua malattia, bellissima malattia!! Sei un incontatrice proprio come lo sono stati quei mitici anni! Un bacio grande.
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 14:55
Manu, speriamo non esista mai una cura perchè è una delle malattie più piacevoli! Sembra quasi di vivere due vite e due epoche… e spesso trovo anche più “conforto” nello ieri che nell’oggi… diciamo che il vintage è anche un rifugio! 😉
Grazie, ti abbraccio!
Antonella Pagliaroli
30 Marzo 2015 at 11:43
Lo sai già che condividiamo quest’anima vintage, il tuo post mi ha fatto sorridere 🙂 Hai presente quelle immagini “gay test” che girano su internet? Quelle in cui c’è qualche ragazza prosperosa con le sue “grazie” in bella mostra e qualche cosa di insolito sullo sfondo e la scritta recita “se noti il particolare sullo sfondo ho una notizia per te: sei gay”…Ecco io ho notato prima la splendida macchinetta sullo sfondo, la bellezza delle foto e per ultimo il dolce che, diciamolo, è un gran bel pel pezzo di ciambellone… Ecco, io sto messa così 😀 Ora però devo dire che un altro paio di sguardi molto poco distaccati glieli sto concedendo…
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 14:58
Anto, ahaha! Mentre ti leggevo mi hai fatto ripensare alla scena di “In & out” con Kevin Kline, te la ricordi? Quella in cui lui fa il “test” per vedere se è gay e si scatena ballando, non sapendo resistere alla musica! 🙂
Ho 4 analogiche e scommetti che pian piano finiranno tutte nelle foto? Perchè è ovvio che tornerò a parlare di vintagetudine, è inevitabile…
Il dolce sublima l’amarcord, perchè ricordare a pancia piena è meglio… 😀
Antonella Pagliaroli
1 Aprile 2015 at 10:46
Ahah Fra 🙂 Sì, me la ricordo eccome 😀 Ohhh 4 analogiche??Ma io non vedo l’ora di vederle *_*
Little Miss Book
30 Marzo 2015 at 12:03
Ti invidio quella bellissima macchina fotografica e lo spirito super vintage!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 15:03
Marina, le macchine fotografiche d’epoca sono imbattibili, uniche… quanto allo spirito, beh, dato che ne ho molto te ne posso prestare un po’! 🙂
Patalice
30 Marzo 2015 at 12:04
…io e mio marito ci definiamo anime antiche…
credo ci sia molto a che fare con quello che senti tu di te stessa
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 20:54
Anime antiche che restano però brillanti e lucide, come l’argenteria più bella che ha sempre tanto fascino… 😉
Italians Do Eat Better
30 Marzo 2015 at 12:16
Quando leggo “Baileys” devo fermarmi per forza, lo adoro! Ottimo il dolce e stupendo il micio! Buona giornata
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 15:05
Io non lo bevevo da tanto e immagina il mondo di epifanie che mi si è aperto al primo sorso… doveva per forza finire in una ricetta e quindi qui! 🙂
Grazie… anche dal micio rosso!
Antonella
30 Marzo 2015 at 12:56
Hai davvero messo quella faccia??? Sei mitica Amica mia! L’animo vintage appartiene a molte di noi che hanno nostalgia della semplicità che regnava nel nostro passato, quando non c’erano complicazioni (oggi sono solo inventate nella maggior parte dei casi!) e quando sapevamo essere felici con poco, che costituiva il nostro “tutto”di bambine. Magari all’epoca ci sarebbe piaciuto anche questo nuovo dolce… la cui forma mi ricorda un sabato pomeriggio in compagnia di un’Amica a girovagare per piccoli negozietti nascosti di Roma…
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 15:08
Anto, sì, l’ho fatto! Ma dato che mi conosci, sai che sono stata indecisa fino all’ultimo… però mi sembrava divertente e coerente, in un post vintage ci stava tutta!
Concordo sulla nostalgia della semplicità – e della sincerità più vera e autentica, non costruita – e troppi discorsi aimè faremo su questo argomento… mi piace pensare che attraversiamo il tempo, cambiamo, certo, ma allo stesso modo restiamo noi stesse… e anche quando tutto va al contrario restiamo ferme nella nostra direzione, dure e pure! Come quel liquore tuffato nella torta! Ora siamo anche vicine di stampo e non solo di anima! 😉
Cristina
30 Marzo 2015 at 15:00
Io sono così vintage che sono old-fashioned ! Gli alcolati nei dolci svolgono un funzione lievitanti per cui…ben vengano !
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 15:10
Sai che non sapevo delle proprietà lievitanti degli alcolici? Ora che mi hai svelato questo segreto, non mi fermo più davvero! 😉
Ciao Cristina, mantieniti così old-fashioned, è un valore aggiunto!
Lilli nel paese delle stoviglie
30 Marzo 2015 at 15:21
mi sa che io sono affetta dalla stessa identica malattia, amo tutto quello che hai detto, in generale le cose retrò mi piacciono da matti, oggetti, vestiti, luoghi, atmosfere, ci penso spesso con nostalgia! e anche la ciambella mi riporta indietro nel tempo, a mia nonna, a certi pomeriggi da lei io e i miei fratelli, a giocare a carte o giochi inventati! adorabile quella macchina fotografica! buona settimana!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:34
Sono convinta che dietro a gusti e sentire comuni ci sia questa passione “sotterranea” che non ci abbandona… a me capita sempre più spesso di apprezzare certe cose quando il mondo di oggi impazzisce oppure non lo capisco…
Grazie per i tuoi ricordi, in effetti la torta si può fare anche a forma di ciambella… 😉
Miu
30 Marzo 2015 at 16:23
Ci perderemo sempre nelle piccole cose che le persone che stimiamo di volta in volta ci svelano.
Io faccio così: imparo un po’ per volta e raccolgo come briciole tutte le qualità che tu lasci inetro tracciando quella scia luminosa.
Che si tratti delle bricioline vintage o di vere e proprie zigulì fa poca differenza.
Il vintage ha sempre avuto per me unn sapore di persona adulta. Chi è riuscito a valutare tutti i pro e i contro dell amaggior parte degli stili vissuti e deciso con consapevlezza che guardarsi indietro è una scelta serena. Anche il Baileys l’ho sempre visto come “il liquore dei grandi”… quello che si brama da piccolini perché sempre unna cremina golosa, quello che quando ormai sei cresciuto paradossalmente ti ricorda l’infanzia.
Il fatto che tu riesca a metterlo in un dolce ed immortalarlo con quei grandi occhi fa di te una piccola fatina!
Ciao tarallino (a)dorato! 😉
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:38
Anche a me appariva così, “il liquore dei grandi”… mi era concesso solo un piccolo sorsino e aspettavo il momento in cui crescendo avrei riempito anche io generosamente il bicchierino… di certo non potevo pensare di tuffarlo in un impasto ma è questo il bello: l’effetto sorpresa nascosto dentro e dietro le cose… in divenire!
Vorrei essere davvero una fatina, Ro, soprattutto in questo periodo… e con la mia bacchetta magica cambiare tutto quello che non mi piace, aggiustare vasi rotti, realizzare tutti i sogni che hanno bisogno di una mano… qui però mi sento “forte”, quasi fosse possibile… anche grazie a persone come te… :*
alessia mirabella
30 Marzo 2015 at 17:05
Mi ritrovo in ogni parola, caspita, ma quanto eran belli quegli anni lì? Con i colori pastello e la spensieratezza contagiosa, che hai saputo replicare nella bellissima torta rustica e nelle fotografie. Ti immagino vagare per casa posseduta da quell’anima vintage di cui parli. Chissà se il gatto lo sente, quando vivi l’amarcorde. 🙂
Quell’analogica è meravigliosa! A.
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:42
Erano tanto belli anche se forse non ce ne rendevamo conto… come spesso accade, è solo a distanza che apprezziamo e capiamo quello che avevamo… meno male che si è sempre in tempo a “celebrare” a modo nostro un periodo che ci ha segnato e ci ha fatto diventare le donne di oggi…
Il gatto mi sembra piuttosto rapito, forse di nascosto ha bevuto il Baileys… 😛
Grazie, un abbraccio!
Monica
30 Marzo 2015 at 17:15
L’anima vintage sta in molti di noi, non credere. Ed è così bello leggere le proprie passioni attraverso le parole altrui, le tue.
E vogliamo parlare di questo bundt? Meraviglia!
Io amo il baileys (si, ok, non lo dico troppo forte che poi mi ricoverano) ma mio marito lo detesta…
Posso passare da te per godermi questa delizia (senza che lui lo sappia ;D ) ??
Un baciotto
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:44
Sì, Monica, tante persone sono vintage inside, anche se tendono a non mostrarlo… io lo dico apertamente, a me mancano alcune cose del passato! Compresa quella “leggerezza” o innocenza tipica di quando si era più piccoli…
Ti aspetto, prometto che non berrò da sola se no quando arrivi mi trovi sul divano addormentata… 😛
elenuccia
30 Marzo 2015 at 17:34
Se proprio non puoi vivere senza, ti posso vendere la mia auto che ha ancora l’autoradio con le cassette. Magari non sono vintage dentro, ma fuori sicuramente visto che non butto mai via niente 🙂
La torta deve essere deliziosa, io mi attaccherei direttamente alla bottiglia del Baileys, quindi sono sicura che amerei questa ciambella, che è anche stupenda da vedere. Ma quello che mi ha davvero tolto il fiato sono le foto, le tue sono sempre belle, ma queste ancora di più. Ti sei superata.
E vedo che ci sono tante belle novità per te quest’anno. Caspita, un corso di cucina semiprofessionale…che emozione.
PS: che bel facciotto che avevi Francy, da riempire di baci.
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 20:58
Elena, io ho avuto l’autoradio fino a un anno fa nella vecchia e gloriosa Clio! 😉
Grazie per i complimenti alle foto, penso che l’affetto per certe ricette o post si veda anche da questo, ossia da una maggiore ispirazione e concentrazione… è come se ci tenessi in modo speciale e dessi il meglio di me, in quel momento! E diciamolo, adoro anche usare quei filtri che virano sull’anticato in post produzione! 😉
Grazie anche per tutti i tentativi che hai fatto per farmi arrivare questo commento, è da queste cose che capisco che alcune persone tengono davvero a questo spazio… e non sai che gioia! 🙂
larobi
30 Marzo 2015 at 17:42
innnzitutto: complimenti per Ifood e per il tuo corso di cucina al quale vorrei partecipare … poi che dire di questo post??? non reggo tanto l’alcol ma bevo (poco) vino con piacere e ho una passione per il bayles!!! ma quanto è buonooooo??? immagino cosa possa essere questa torta!!! 🙂 poi sul discorso vintage, che dire??? io sono vintage!!! mi aggiro protetta da “pseudo privacy” in questo mondo virtuale in cui non si ha età e immagine ( a volte) e dove “faccio la gggggiovane”(come dice ogni tanto mia figlia) anche se non lo sono! ah ah ah…comunque rimane sempre valida la frase (inflazionata ma simpatica) : io non invecchio , divento vintage ! devo dire che mi sta proprio a pennello!!! 😉 un grande abbraccio
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 21:05
Non so se ti piaccia (a me sì), ma ricordati la frase di Nanni Moretti “Io sono uno splendido quarantenne”… 😉 Le anime vintage superano alla grande il tempo, lo sorvolano quasi… e forse lo temono anche meno, perchè sanno rinnovarlo, apprezzarlo e non lasciano quasi mai nulla indietro… sul nostro setaccio passiamo la farina ma anche i ricordi!
E viva chi è gggggiovane dentro, la cosa più importante! 😉
Sabrina C. Fotografie
30 Marzo 2015 at 18:16
Con questa ciambella vintage al Baleys hai conquistato Ivan sappilo!!! A lui ho suggerito di usare quello appena uscito al cioccolato.. 😛 che tra l’altro ho già assaggiato ed è davvero buonissimo!!
Mentre leggevo i tuoi ricordi nella mia testa dicevo.. anche io anche io in praticamente tutti i punti ^_^
Buona settimana :*
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:45
Hai visto, Sabri, che ci ho messo anche un cucchiaio di cacao in tuo onore? 😀 E il Baileys al cioccolato mi manca, adesso devo cercarlo… se ti dicessi che già ho le visioni di un gelato molto marrone?!
Buona settimana a te, la torta è grande, se vuoi venire un giorno a fare colazione sono qui… 🙂
Sabrina C. Fotografie
31 Marzo 2015 at 12:05
hihi ho visto sì.. il cacao!
aaaaaaahhhh *_* non vedo l’ora!
sia per il gelato che per venire a papparmi tutte queste prelibatezze ^_^
MARI
30 Marzo 2015 at 19:02
Allora anch’io ho un’anima vintage! credevo fosse solo la nostalgia di una poetica fanciullezza spensierata ! 😀
Vedo che anche tu fai collezione di vecchie macchine fotografiche! Le adoro! 😉
Delizioso il ciambellone suffloso!!!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:47
E’ l’insieme delle due cose… vanno a braccetto, per me! E non significa che siamo infantili, no… è che si mantiene in noi uno spirito “giovane” e curioso! 😉
Adoro anche io quelle macchine… e appena è arrivata la mensola, non ho avuto dubbi su come “arredarla”…
Anna Rita
30 Marzo 2015 at 19:03
L’anima vintage…non la venderei per nessun oro al mondo! Ci permette di vedere, e sognare, cose sotto altri punti di vista. L’anima vintage è la più romantica e sensibile e si sa, è anche la più delicata. Però quanto è bella? Sarò nata anche alla fine degli anni 80, ma la mia infanzia è stata targata dalla sigla dei cartoni di Cristina D’avena, dalle cassette di Lucio Battisti ascoltate nella 126 della mamma, assieme a mio fratello. E’ stata la più bella di tutte le altre infanzie “moderne” che le hanno susseguito , e lo dico senza pretese. 😉 Per fortuna, questa bundt cake dall’animo vintage, può essere preparata ogni volta e, sono certa, non stancherà mai. Proprio come quegli anni lì.
Buon Lunedì Franci :* un abbraccio!
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:50
Dici sempre cose in cui mi ritrovo, Anna… credo che delicatezza e romanticismo siano molto legati a quell’anima che si emozionerà sempre per certe canzoni, vorrebbe indossare pantaloni larghi a zampa e avere fiori tra i capelli! 🙂
La torta può essere arricchita anche con gocce di cioccolato, ti assicuro che è una delizia… le farine rustiche fanno il loro dovere!
Un abbraccio a te e grazie delle tue parole!
Simo
30 Marzo 2015 at 19:10
Anche io ho un’anima vintage…adoro i vestiti a fiorellini con le gonne svolazzanti (che però potrei portare solo se perdessi dieci chili, ahimè!) anni cinquanta- sessanta…adoro tutto ciò che è di quel periodo…in cuor mio mi piacerebbe provare ad avere anche una di quelle pettinature cotonate meravigliose (ricordi?!)…insomma come Brigitte Bardot, ahahahah!
Vabbè, adesso forse sto un pò esagerando…
Sai Franci, anche l’ebook che ho da poco pubblicato, è un pò vintage…infarcito di ricordi e di pensieri legati al passato…chi l’ha letto mi ha detto di aver ripercorso la propria infanzia sfogliandone le pagine…
Quindi che dirti?! Torta vintage…perfetta per me…te ne rubo una fettazza 😉
Bacione grande e buon inizio settimana
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:52
Simo, quanto amo quei vestiti… li ho indossati per anni, poi ho smesso e ora sono di nuovo nell’armadio! Per fortuna la stagione bella per tirarli fuori è arrivata! 🙂 Dovremmo fare una foto con la chioma cotonata per Ifood, aahaha, metterci una volta la nostra faccia molto vintage… sai che collage verrebbe, tra tutte noi! 😀
Ruba pure, io la lascio in tavola apposta… faccio finta di nulla… 😉
Manuela
30 Marzo 2015 at 19:19
E sì che tu dovresti essere l’astemia tar le due 😉 questa torta mi ha fatto fare un tuffo carpiato all’indietro, mi ha presa e rimessa dietro quel bancone del bar, dove aspettavo ansiosa di vedere entrare le sue scarpe consumate.
Ballrei con te tutte le musiche di Grease, magari mi farei fare una foto con una delle tue macchinette vintage e muoverei il piede mentre canticchio con te il caro buon vecchio Francy!
Aggiungerei qualche libro ingiallito e la coperta a scacchi della nonna così per non farci mancare niente, che dici? 😉
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 19:57
Io direi che prima o poi dobbiamo unire pane e alcol, così siamo ancora, ancora più vicine… sempre un passetto in più! 🙂
Secondo me in uno dei prossimi incontri una serata vintage dobbiamo organizzarla… le maglie a righe non ci mancano, le canzoni giuste le abbiamo e sappiamo sceglierle bene, ci aggiungiamo anche qualche film d’epoca che accompagna pizza (tua!) e torta (mia!) e chi sta meglio di noi? 😀
La coperta è la stessa che finirà poi sopra l’erba per un pic nic… c’è veramente tutto, insieme alla verità di un bel rapporto…
Alice
30 Marzo 2015 at 19:51
Prima o poi io e te dobbiamo incontrarci, sembriamo sorelle di vintage! Mentre leggevo il tuo post mi sembrava che qualcuno mi avesse spiato e tu stessi parlando di me, come te a volte lo tengo nascosto a volte il mio lato antico ( così lo chiama mia figlia) riemerge prepotente…adoro questa torta e adoro le tue foto, ma la macchinetta fotografica icona intoccabile del passato ce l’ho più vintage della tua! 🙂
baci
Alice
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 20:00
Alice, possiamo incontrarci davanti a un biccherino e a un dolce fatto apposta come omaggio a quegli anni! 😉
Lasciarsi andare è bello… e liberatorio! Come quando canti a voce alta una canzone senza resistere e ti sento meglio, dopo…
Adesso mi hai messo troppa curiosità sulla tua macchina… la voglioooo! La infili in una foto anche tu? 😀
Francesca
30 Marzo 2015 at 20:11
Tu non lo sai, ma giusto qualche giorno fa mi riguardavo la pubblicità del Crystal Ball su youtube (perchè non so per quale motivo ma mi era tornata in mente la canzoncina) e niente, una nostalgia incredibile … sì, gli anni 80 e 90 hanno segnato profondamente anche me 😉 (Non dirlo a nessuno, ma in una scatola in fondo ad un baule custodisco ancora il mio vecchio walkman, tuttora funzionante, le cassette che ascoltavo al mattino sull’autobus, mentre andavo a scuola e un vecchissimo mangianastri portatile regalatomi quando avevo 4-5 anni)
Credo proprio di essere affetta da una malattia simile e quindi non posso fare a meno di copiarti questa ricetta dal sapore, ma soprattutto dall’aspetto d’altri tempi (hai fatto delle foto magnifiche, mi piacciono un sacco!!!) 🙂
In bocca al lupo per questa nuova iniziativa di ifood, che mi sembra molto interessante, e sono curiosa di vedere cosa scoprirai nel corso di cucina (in pratica aspetto di carpirti segreti culinari 😉 )!
Buona settimana Franci (ciaomiao Tarallino)
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 23:02
Dai, Fra, solo tu puoi andare a rivedere certe pubblicità! Lo sai che ti adoro ancora di più per questo?! E non credo ti stupisca se ti dico che anche io ho conservato il walkman, amico di tanti viaggi, vacanze e lacrime… 🙂 Il mangianastri portatile invece è a casa dei miei genitori, su una scrivania… vedi che se ci stiamo simpatiche da sempre un motivo c’è… anzi più di uno? Le affinità sono importanti, come le parole…
Quello che imparerò al corso spero di metterlo in pratica qui, voglio superare piccoli limiti e volare libera per raggiungere le amiche che sanno apprezzare… 😉
Ciaomiao a te! Da oggi in poi sarà il nostro saluto ufficiale, ok?
ely mazzini
30 Marzo 2015 at 20:52
Sicuramente il Baileys ha regalato a questa deliziosa ciambella un certo non so che 🙂 Una fettina…eheh facciamo due, di questa ciambella ora mi ci vorrebbe proprio, sarebbe la conclusione perfetta di una giornata un po’ così!!! Sempre bravissima Francesca, grazie!!!
Bacioni, buona serata
Francesca P.
30 Marzo 2015 at 23:04
Quando ho assaggiato la prima fettina, il retrogusto del liquore l’ho percepito, lontano ma presente… un po’ come quei tempi, quei ricordi, quelle sensazioni…
Se serve a risollevare l’umore, ti lascio anche più di mezza torta… so che tu faresti lo stesso con me… 🙂
Federica
31 Marzo 2015 at 6:58
ho amoto questo post dalle sue prime parole, rispecchiamdomi anch’io nell’anima vintage che ti accompagna. mi sono abbandonata alla dolcezza dei ricordi con il sorriso sulle labbra cattuata da quella splendida vecchia macchina fotografica e…te lo possi dì? mi sono sciolta nel vedere la tua foto bambina con quegli occhioni dolcissimi e due guanciotte che attirano coccole e pizzichi a volontà 😀
in bocca al lupo per il corso di cucina, sono felicissima che il tuo sogno sia spuntato fuori dal cassetto e ti auguro che pian piano vengano fuori e si realizzino tutti.
ti rubo una fettina di ciambella per addolcire questo martedì. sono astemia sì, ma la bottiglia di bayles nella mia dispensa non manca mai. è il liquore che più amo per pasticciare dolci
un abbraccio grande, buona giornata
Francesca P.
31 Marzo 2015 at 20:04
Io penso che le anime vintage abbiano una sensibilità più spiccata… e lo reputo una qualità, un pregio! Perchè si emozioneranno sempre ripensando a certe cose… un pezzo di cuore (e di vita) è rimasto lì… e nessuno lo tocca! E quando si lucida come l’argenteria, può spuntare anche una lacrimuccia… le foto vecchie a me fanno quest’effetto ad esempio! 🙂
Crepi, Fede… apprezzo il tuo incoraggiamento, perchè è proprio un sogno che guida a fare certe scelte e prendere certe decisioni… e l’anima da vintage diventa anche più leggera, perchè si fa qualcosa che si desidera e non è solo uno sfizio o un capriccio! La cucina può davvero occupare tanto spazio nella nostra quotidianità…
Sono semi astemia, quindi ti capisco… ma per Fragolino, Brachetto, Moscato e Bailyes rischio anche io qualche giramento di testa! 😉
Un abbraccio a te… e grazie…
Fabio
31 Marzo 2015 at 9:56
Sono i ricordi della nostra adolescenza che portiamo sempre con noi. Certo, sono stati bei tempi e ci si ritornerebbe molto volentieri.
Bellissimo dolce!
Francesca P.
31 Marzo 2015 at 20:10
Sì, Fabio, un’età di passaggio tra infanzia e adolescenza, anche con le sue ombre o difficoltà… ma a ripensarci oggi viene sempre un po’ di nostalgia, tante cose sono levigate dal tempo e resta il buon profumo… come delle torte! 😉
Maddy
31 Marzo 2015 at 10:02
Penso che ci sia un pò di vintage in ognuno di noi e che si ricordino sempre con piacere le cose appartenute al nostro passato, soprattutto di quando eravamo piccoli, mi sono rivista nel tuo vintage oggi e quando chiedevo alla mamma di comprarmi il crystal ball, ma lei non voleva perchè diceva che avrei fatto confusione e finito per sporcare il divano e i tappeti…ahahahh! e forse aveva ragione! Al contrario di te non sono mai andata matta per i dolci con i liquori, io avito anche di bagnare il pan di spagna con una bagna leggermente alcolica, stà di fatto che il tuo bund mi sembra però davvero bello e magari una fettina l’assaggerei volentieri! Buona settimana e un bacio
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 21:10
Sì, si ricordano con un sorriso di tenerezza, con una dolce malinconia… pensa a come i tuoi bimbi vedranno vintage le cose di oggi che viviamo, compresi alcuni giochi che non possono fare magari per lo stesso motivo che ti diceva tua mamma! 🙂 Ogni generazione ha i suoi “ricordi del cuore” ed è così prezioso lucidare la memoria…
Mi stupisco io stessa di come con piacere metta alcol negli impasti, è una novità per me che bevo pochissimo… però in questo periodo mi sto lanciando su tutti i fronti, anche quelli dei sapori! E scopro di apprezzare cose che non pensavo… sarei felice di sapere il tuo parere esperto e affidabile sulla torta, cara Maddy! 🙂
Un bacio a te… anzi, a tutti voi, cagnolone compreso!
Tatiana
31 Marzo 2015 at 12:20
Non potevo mancare per un saluto prima delle mie agognate vacanze pasquali, specie quando si parla di “vintagitudine”… adoro il progresso, ma le cose stanno correndo talmente veloci che mi sembra ieri che ascoltavo il vinile mentre oggi mio figlio mi guarda manco fossi un dinosauro del paleozoico e allora mi ritrovo a ridere di me stessa ripensando a come vedevo allora i miei genitori, decidendo di aggiornarmi e di rimanere al passo con i tempi perché io gli anni non li sento affatto. Però mi piaceva quel modo di vivere, senza stress e ricco di rapporti umani, ancora provo un brivido quando sento la colonna sonora de “Il tempo delle mele” o ripenso ai primi lenti sulla note degli Wham, al 45 giri di Plastic Bertrand che, personaggio costruito o meno, mi riporta la memoria ad una melodia che metteva allegria e voglia di ballare! E l’emozione di “Grease”… mitica! Oggi le cose volano e non si fa nemmeno a tempo a godersele: rammento un’intervista fatta tempo fa a Scialpi (che mi è sempre stato simpaticissimo) nella quale egli fece notare come oggi la musica sia solo un sottofondo, un accompagnamento, mentre una volta la si ascoltava, se ne traeva piacere; ecco, per me parole mai furono più azzeccate, parole che io ho aggregato alle note, ma che riguardano tutto io nostro vivere quotidiano che oramai è ad uso e consumo del “mordi e fuggi”, dello spreco e della mancanza di respiri ed emozioni. Allora mi fermo e mi godo l’istante (a costo di sembrare paleozoica).
Un bacio bella Fra!
Francesca P.
31 Marzo 2015 at 20:18
Allora, Tatiana, secondo me dobbiamo fare così una volta: io scrivo un post “aperto” e tu arrivi a completarlo… un post a 4 mani, insomma! Perchè quello che mi dici integra sempre i miei pensieri, aggiungi frasi che io ometto magari per non dilungarmi troppo… avevo scritto un paragrafo sul modo vintage di vivere i rapporti, un tema sempre “caldo” (e a volte anche doloroso) per me, ma poi l’ho tolto… beh, come vedi inconsapevolmente sei arrivata tu a integrare, oltre le righe! E’ una cosa bellissima, sai? Sono d’accordo su tutto… il mordi e fuggi non fa per me, io sono ancora quella che vuole sguardi e abbracci dal vivo nell’era del virtuale, che si arrabbia contro la falsità e l’ipocrisia – e quanta ce n’è, intorno e vicino, anche dove non si pensava… – e vuole spendere tempo per le amicizie… come fossero piante da curare! Tutto va veloce, tutto corre e tutto passa ma per me, in questo ambito, no… io ho il ritmo dei 45 giri, io mi prendo pause per me e per le persone a cui tengo, io voglio avere solo dialoghi profondi… e veri! Come il nostro, che vive su uno schermo ma lo buca…
Valentina
31 Marzo 2015 at 20:11
Che bello il nuovo vestitino del blog, che belle le tue foto e che meraviglia questa torta! Resto sempre incantata quando passo da te <3 Le Zigulì, le labbra appena bagnate di Baileys e Happy days in tv… pura felicità ^_^ Un abbraccio stretto!
Francesca P.
31 Marzo 2015 at 20:58
Vale, un vestitino primaverile e leggero… adatto alla stagione! Tu faresti delle splendide margherite di zucchero per celebrare la primavera! 🙂
I ricordi felici sono quelli che ci scaldano di più e di cui abbiamo più bisogno…
Ti abbraccio anche io, grazie! :*
speedy70
1 Aprile 2015 at 0:28
Bellissimo questo post vintage, bellissima la tua foto, e tanto golosa questa ciambella, complimenti!!!!!
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 11:16
Ti ringrazio! I post vintage sono tra i miei preferiti… e sono il pretesto per provare dolci così! 🙂
Fabrizia
1 Aprile 2015 at 9:29
Cara Francesca, dopo mesi di assenza, oggi ho deciso di accendere il mio portatile ed arrivar da te è un pò come tornare a casa..stessa luce bianca e sempre parole che volano come palloni colorati a portare i pensieri verso l’azzurro..la tua ciambella profuma di Parigi, tu ed Ulisse siete, come sempre irresistibili!
Ti auguro una Pasqua gioiosa, mia cara!
Ti abbraccio,
Fabrizia
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 11:19
Fabrizia, che sorpresa! Arrivi con la stagione bella della rinascita… e io ti accolgo a braccia aperte, perchè nel bistrot c’è sempre una sedia libera per te, che tengo da parte… 🙂 Spero vada tutto bene, magari ci scriviamo in privato… tantissimi auguri anche a te, che la luce di questi giorni possa durare e accompagnarci anche quando si va a Parigi solo con la mente… 🙂
Un grande abbraccio…
Ileana
1 Aprile 2015 at 12:21
Mi ritrovo nelle tue parole, tantissimo.. poi ho sempre pensato di esser nata nel periodo sbagliato, ho sempre avuto interessi diversi dai miei coetanei, ho sempre sognato un modo diverso, ma chissà.. bisogna crederci ai sogni, no? 🙂
Ecco, a me il baileys piace tantissimo, così come mi piacciono tutte le tue torte alcoliche, ma forse questa più delle altre 😀 e ovviamente adoro le farine che hai utilizzato 🙂
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 15:19
Io un mondo diverso lo sogno ancora oggi, o meglio, soprattutto oggi… vedo tante cose che non mi piacciono o non capisco, per cui mi stupisco o mi arrabbio, “dura e pura” fino all’osso, un’irriducibile anima vintage anche per quanto riguarda i rapporti personali e i valori… credo ti ritroverai anche in questo, io ti vedo così, una ragazza idealista, sincera e vera che vuole legami genuini come la cucina che ama! Giusto?
😉
Ile, altre farine “alternative” appariranno presto, è scattato l’amore, in maniera definitiva e ufficiale!
sandra
1 Aprile 2015 at 13:37
ammetto la mia assenza: sono sparita cause di forza maggiore e poi mi mancava la mia blogroll sul vecchio blog e mi sentivo isolata.
adesso che mi sono rifatta tutto il mio elenco dei preferiti….
foto stupende, vintage e bellissime.
ma dalle persone bellissime possono forse uscire post o foto bruttissime?
un abbraccio
Sandra
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 15:22
Sandra, ciao! Bello rivederti! Avrei bussato io alla tua porta presto, perchè ho ben presenti le persone che voglio leggere e sentire…
Le belle persone, le belle anime, le belle ricette, le belle foto… posso dire che per me è tutto legato, come alcune intese spontanee? 🙂
Grazie per il commento… isolamento finito, festeggiamo con torte sempre più vintage i ritorni!
Reb
1 Aprile 2015 at 16:51
Mi sono incantata, mi sono inebriata nel profumo del baileys che adoro, così cremoso e perfetto nei dolci ma più di ogni altra cosa mi sono persa a guardare quel dolce visino. E forse non mi crederai, o forse riderai di me dicendomi che forse ho esagerato con il baileys, ma sono sincera nel dire che non sei affatto cambiata….non ci siamo mai viste occhi negli occhi, ma io scorgo nella donna che sei la bambina che eri. E credimi che lo ritengo uno dei più grandi pregi che gli umani possono avere.
Francesca P.
1 Aprile 2015 at 22:12
Reb, per certi versi credo abbia ragione… nel senso che l’espressione negli occhi è la stessa, oscilla tra curiosità e stupore e nella pupilla c’è un bagliore di luce che vuole vedere le cose belle… io mi ritrovo in quel dettaglio, occhi vivi e perennemente accesi…
I tuoi commenti sanno andare a fondo, perchè sai “leggere”… e credimi anche tu se ti dico allo stesso modo che è un pregio…
Ti abbraccio… contenta di dondolare dove sai! 😉
Silvia
2 Aprile 2015 at 16:53
Sei favolosa, quest’anima vintage si legge anche in quegli occhioni e quella foto rosa!
Francesca P.
2 Aprile 2015 at 20:31
Silvia, ti ringrazio! Mi piace l’idea che il vintage si esprima e si mantenga attraverso lo sguardo, nel tempo! 🙂
Margherita
3 Aprile 2015 at 1:58
No ma come eri ??? Certo che con quegli occhi potresti fare tutto, sono sicura che non avrebbero saputo dirti no ad un secondo bicchierino di baileys! Il bailey si, cmq, fa tremendamente vintage anni 80-90, se ci penso mi sento subito “le spalline” alle spalle del mio maglione…. secondo ma da “Arnold’s” questa torta sarebbe stata perfetta!
Francesca P.
3 Aprile 2015 at 15:06
Beh, con gli occhi ho sempre comunicato tanto, anche quando volevo ottenere qualche strappo alla regola… 😛
Cosa mi hai ricordato, Marghe, le spalline! Anche io le avevo sotto alcune giacche e l’armadio di mia madre era pieno di cappotti così… e vogliamo parlare dei pantaloncini a scacchi? Pensa che ancora faccio fatica a indossare quadri e scacchi, ho ancora un po’ il trauma… 😀
Magari fare merenda o cenare con quei telefilm… pur amando le serie americane moderne, alcuni programmi restano nel cuore!
Daniela
3 Aprile 2015 at 11:55
Non so da dove cominciare è per quello che ho aspettato a scrivere, qui sfondi una porta aperta come si suol dire, la vintagetudine, conosco molto bene i sintomi piacevoli con cui si manifesta, capisco quando dici che è uno stato d’animo, se vogliamo anche un po’ romantico e malinconico ma non se ne può fare a meno, ecco su questo argomento potrei parlarti per ore, figlia degli anni ’80 mi lascio andare in un ballo scatenato ascoltando gli Wham, per poi abbandonarmi con Francesco, …”e qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure”…. mangiando big babol alla fragola, con addosso una camicia a fiori ( che bella immagine é) ! 😉
Ma sai che il Bayles è l’unico liquore che riesco ad assaggiare, mi piace aggiungerlo al tiramisù, e alla bagna delle torte, gli da quel qualcosa in più un aria Vintage ecco! Questa è una ciambella che vorrei provare magari con il nuovo stampo, tra una lievitazione e l’altra: Franci sono entrata nel tunnel! 🙂
Ti mando un abbraccio..
ps: Quella foto di te da piccina è bellissima!!
Francesca P.
3 Aprile 2015 at 15:11
Dani, io ti aspettavo paziente, sapevo saresti arrivata prima o poi… non potevi perderti questo post! E dimmi, oggi indossi righe o fiori? 😀
Figlia degli anni 80-90 anche io, sai quante colonne sonore in comune mentre cuciniamo… rivedere i videoclip d’annata mi fa effetto, provo nostalgia, certo, è una sensazione che fa parte di anime come noi… 🙂
Che bella idea mi hai dato, tiramisù al Baileys… posso morirci, che bontà! E che dici se mettiamo il tiramisù in quello stampo? Come verrebbe? 😀
Ti mando un abbraccio forte anche io e per gli auguri di Pasqua ci sentiamo in privato!
ps: hai citato una delle mie canzoni preferite di Francesco…
Alice
4 Aprile 2015 at 19:13
Tantissimi auguri per una serena Pasqua piena di gioia e di tanto buon cibo!
Alice
Francesca P.
5 Aprile 2015 at 11:12
Alice, altrettanto! Cibo non mancherà! 😀
Grazie!
Miky
5 Aprile 2015 at 19:46
Tesoro, ma quanto mi piace la tua anima vintage?
Questo post avrei potuto scriverlo io, mi ritrovo in ogni tua parola.
BELLO BELLO BELLO.
A questo punto non mi resta che provare questa bellissima bundt cake.
Un bacione
Miky
Francesca P.
5 Aprile 2015 at 20:28
Miky, ti presto qualche parola e verso un bicchierino anche per te, ne cerco uno antico, vintage anche lui… nella credenza di mia madre ne ho tanti! 😉
Grazie, un bacio a te!
Anonimo
26 Aprile 2015 at 19:55
Ciao! Ma qui è una meraviglia! Ancora di più grazie di essere passata a curiosare perchè così mi sono mossa anche io! Hai ragione siamo davvero simili x certi versi: già il layout del tuo blog rispecchia anche me, i colori idem e pure il fatto di bere poco…:) mi hai dato una bellissima idea, provarle l’alcol nei dolci…in effetti è diverso tempo che mi affascina la torta con il baileys ma forse è meglio che aspetto di partorire! 😉 comunque bellissimo il blog, le ricette e quello che scrivi, brava, brava, brava!
Francesca P.
26 Aprile 2015 at 20:13
Ciao! Contenta abbia scelto questa ricetta per commentare… l’anima vintage è un ottimo punto di partenza! 😉
Hai un pancione, quindi… che bella notizia! Da adesso in poi sarà un piacere leggerci e ispirarci a vicenda… il mio fiuto felino ha funzionato anche stavolta! 😉
Grazie mille… e a presto!
Acky
26 Aprile 2015 at 19:57
Che rimbambita che sono! Non ho messo i riferimenti nel commento! L’anonimo di prima sono io! 🙂
Acky
26 Aprile 2015 at 20:00
Si vede che con i commenti sono negata? Uno l’ho messo anonimo, l’altro m’è sparito, speriamo questo ti arrivi!!!
Francesca P.
26 Aprile 2015 at 21:23
Avevo capito fossi tu comunque! 😀 E ora sappiamo come vincere lo spam, non mi frega più, ehehe!
Cristina
2 Giugno 2018 at 18:06
Trovato! Che tenera la tua foto da piccola <3
E tutto il set vintage..
Ho dimenticato di dirti che a Venezia, oltre a tutto il resto, ho adorato le vecchie insegne di legno (forse però dalle foto si nota) 😉