FOOD IS IN THE AIR
Roma è unica: si sente profumo di cibo per strada a tutte le ore. Cammino e sento odore di carne alla brace, proveniente da ristoranti ma anche da terrazzi in cui qualcuno sta armeggiando con il suo barbecue, pure d’inverno. E la tentazione è quella di suonare tutti i citofoni pur di salire, rubando anche solo una bruschetta o uno spiedino.
Qualche via più avanti, le narici sono catturate dall’odore di pane o brioche appena sfornati, un odore persistente che mi accompagna per parecchi metri, mentre faccio un respiro profondo per trattenerlo meglio. Ed è così che ho visioni di maritozzi con la panna, filoncini croccanti alle olive o rosette ancora tiepide a cui staccare subito il bottone centrale.
Non parliamo poi di quando passo vicino a finestre aperte o a piani bassi di case: quasi posso indovinare cosa è stato preparato per pranzo! L’odore più comune è quello del soffritto, che sia di aglio o di cipolla, immancabile per ripassare la cicorietta o per condire la pasta. Mi sembra di vedere lo spicchio rosolare, con la padella leggermente inclinata e il peperoncino che scivola tutto da una parte…
Quell’odore se la batte con il fritto, più presente dello smog nell’aria della capitale. Che si tratti di polpette, patatine, fiori di zucca, baccalà o cotolette, qui è tutto un friggichetipassa. Ormai il mio naso è allenato, potrei anche arrivare in finale al quiz “di che fritto sei”, vincendo una schiumarola nuova o una scorta per un anno di carta assorbente.
Che il mio olfatto sia diventato esperto me ne sono accorta proprio poco tempo fa: entrata nel palazzo, davanti alla porta, mi sono imbattuta nella vicina e sniffando con attenzione le ho chiesto: “Hmmm, cos’è? Melanzane fritte? Parmigiana?” e lei, con un sorriso compiaciuto, ha risposto “Sì, brava”.
Inutile dire che quell’incontro è stato fatale: avrei dovuto per forza mangiare la parmigiana anche io, quel giorno. Peccato che aprendo il frigo mi sia accorta che avevo sì le melanzane, ma non tutti gli altri ingredienti necessari. Sconsolata stavo per richiudere lo sportello, ma poi a propormi una valida alternativa è spuntata lei, accanto alla scatola dei formaggi: la pasta fillo che non vedevo l’ora di provare.
Con estrema naturalezza, tra le mie mani è diventata carta per origami e modellare cestini è stato divertente come quando da bambina creavo le forme degli animali. E se il cestino vi fa pensare ad una mongolfiera, non è colpa di odori buoni che stordiscono ma avete visto bene: accomodatevi e fatevi portare dove preferite…
In attesa di riempire cestini di margherite, un po’ di primavera qui è arrivata…
105 Comments
Marta e Mimma
22 Marzo 2015 at 20:38
Sorrido, perché proprio ieri, passeggiando per dei vicoli palermitani, mi ha colpita un odore pungente. Non un odore particolarmente invitante, ad essere sincera. Non conoscendo bene la cucina tipica, ho inspirato profondamente cercando di cogliere le sfumature di quell’odore che mi disturbava tanto. Mi è venuta incontro la mamma, saggia ed esperta, sussurrandomi all’orecchio che si trattava di sfincione. Ma io lo conosco lo sfincione, ho ribadito! Questo è quello “vastaso”, mi ha detto lei. Insomma, fatto sta che neanche papà aveva capito, e quando abbiamo incontrato chi ci aspettava per il nostro appuntamento, si è pavoneggiato fingendo di conoscere bene l’odore così fastidioso di cipolla fritta in olio scadente. Però, contemporaneamente, ripenso a quando ho sentito l’odore così invitante di pane uscire fuori da una panetteria, che mi ha convinta che èquestochevogliofare. O ancora, quando salgo le scale per aprire la porta di casa, e sento il profumo di qualcosa di buono già dall’atrio del palazzo.
Le melanzane! Ci credi se ti dico che le ho scoperte appena due anni fa? Prima di allora, la loro consistenza morbida quasi mi turbava, e mi chiedevo come qualcosa di così molliccio potesse piacere a qualcuno. Dopo aver finalmente tentato un atto di coraggio e averle assaggiate, ora sì che posso capire! Qui di melanzane, prima di giugno, non ne sento ancora l’odore, ma quando arriverà la prima volata d’aria che mi dirà che, sì, sono arrivate, mi ricorderò di questa ricetta :-))
Buona serata Francesca cara, Marta
Marta e Mimma
22 Marzo 2015 at 20:43
ps: che bello, sono la prima!
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 20:51
Ehm, ammetto di non aver mai sentito la parola “sfincione” e solo ora scopro cosa è! Amo i nomi tipici dei cibi che sono comuni per chi abita in quella città o regione ma magari non tutti conoscono… e quindi si impara sempre qualcosa di nuovo!
èquestochevogliofare va scritto esattamente così, brava Marta! Tutto attaccato, perchè i sogni devono stare stretti stretti, farsi forza a vicenda e sorreggersi come lettere inseparabili! Lo sai, vero, che in un futuro ci potranno essere persone che annuseranno l’odore del TUO pane passando per strada? 😉
Melanzane e zucchine sono tra le verdure che mangio durante tutto l’anno, mi piacciono troppo! E a questo punto prima o poi una ricetta di una parmigiana “a modo mio” dovrà apparire!
Buona settimana! E quando tagli una fetta di torta gialla pensami, mi raccomando! 🙂
Alice
22 Marzo 2015 at 20:44
Roma è meravigliosa ma lo è altrettanto per me leggere i tuoi post, mi piace molto il modo in cui scrivi ed infatti cerco sempre di venire qui da te nei miei momenti calmi come ora ti leggo mentre sorseggio il mio amato Braghetto, lo so sono strana ma lo adoro come aperitivo come trovo semplicemente adorabili e molto gustosi questi cestini, penso proprio di copiarteli ed inserirli nel menu tra gl i antipasti pasquali!
baci e buona domenica
Alice
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 20:55
Alice, grazie! Il mio modo di scrivere ha diverse sfumature e mi piace cambiare stile o tono a secondo di quello che devo esprimere… per il blog ho deciso di puntare sulla semplicità e sulla quotidianità, qualcosa di immediato che racconta cose in cui in tante possiamo rispecchiarci! E sai che mi rispecchio nei tuoi aperitivi perchè anche io amo i vinelli dolci? Quanti Fragolini o Moscati ho preso prima di cena anche se devo andarci piano perchè mi gira subito la testa! 🙂
Un abbraccio e… viva i cestini!
Miu
22 Marzo 2015 at 21:05
Completamente spossata e frastornata da una temperatura corporea troppo alta perché riesca a ragionare lucidamente per più di 15 minuti, mi fermo nel tuo – così tanto familiare – bistrot e mi accomodo pervasa da profumi incandescenti.
Non c’è dubbio alcuno che mi lacerei rapire letteralmente da quelli che provengono da qui e “mi lascerei innamorare”.
Ammetto che si fa spazio anche l’Udito che ha sentito qualche miagolio divertente e ammette di essersi lasciato intrappolare dalle due voci feline che lo hanno stuzzicato!
(Ma guarda lì quanto è cresciuto quel Tarallino!)
I due pazienti padroni di casa, così composti mi fanno decisamente sorridere di gioia!
Facciamo che guarisco e poi mi inviti… oh, allettante profumo di Bistrot? 😉
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 21:20
Ro, in questo caso devo preparare qualche bevanda dissetante e miracolosa, per farti guarire! O dici che bastano un po’ di fusa, un’abbondante dose di dolcezza e qualche “pin” al volo? 🙂
“Mi lascerei innamorare” può diventare l’incipit di un post, ne sei cosciente? Io ti ho avvertita… la mente ha già iniziato a volare… e lo sai che Tarallino da quel bancone lì invece vola sulla credenza accanto come fa Ulisse? Aspettava di crescere per osare e ora ci riesce… vediamo se sarò in grado di immortalarlo, un giorno! 🙂
Il bistrot per te si trasforma anche in una farmacia di parole, fa turni di notte e l’aromaterapia è efficace! 😀
Miu
22 Marzo 2015 at 21:23
Perdersi in un’aromaterapia di parole! Fantastico!
Sto già meglio! 😉
Silvia
22 Marzo 2015 at 21:23
Sono passati parecchi anni dall’ultima volta che sono stata a Roma, e il mio ricordo legato al cibo è l’odore di frittura dei carciofi alla giudia che assaggiai da Giggetto al quartiere ebraico! Che meraviglia! Abiti nella cittá sublime per eccellenza, dove respiri profumi e storia insieme! …Questi cestini di pasta fillo con cubetti di melanzane che hai preparato, oltre ad essere belli, mi fanno venir voglia di tenerli in mano a mo’ di street food, e intanto farmi un giro tra le vie della cittá, per ripercorrere le strade e allargare le narici e farmi inondare di tutti quei profumi di cui hai parlato! La prossima volta che riusciró a tornare nella capitale mi ricorderó delle tue parole e presteró attenzione! Buona serata!!
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 23:44
Silvia, direi che è ora di tornare… e ti posso riportare da Giggetto, un classico qui, una tappa che ben conosco! Il quartiere ebraico resta autentico e vero, a me piace andarci nell’ora del pranzo e sedermi in qualche tavolo all’aperto… e i carciofi alla Giudia sono divini! Se ci sarà presto una prossima volta, avvisami che facciamo un tour olfattivo e confidenziale! 🙂
larobi
22 Marzo 2015 at 21:45
ma belli i tuoi cestini di pasta fillo!!! e sento il profumo delle tue melanzane!!!:-) non male anch’io come olfatto, non credi???:-) ma Tarallino è diventato grandissimo!! che belli i tuoi mici!!! il mio wild cat è in giro! Blog bellissimo : adoro questi tocchi di verde (“quel” verde) qua e là…complimenti! baciiiii
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 23:47
Tu sei felina, ecco perchè senti l’odore anche oltre lo schermo… 😀
Tarallino cresce ogni giorno di più… e vedessi quanto mangia! Spesso devo mettere in salvo anche i fiori, ehehe!
“Quel” verde è speciale, più lo guardo e più mi piace!
Grazie, bacio a te da tutti noi!
Chiara
22 Marzo 2015 at 23:03
lo devono inventare per te un bottone speciale accanto al post…uno lo schiaccia e fuoriescono i profumi della ricetta, sarebbe un modo straordinario per assaporare non solo lo scritto o le foto ma la totalità di quest’esperienze di gusto che condividi con noi, bellissima ricetta !Buona settimana, un bacione
Francesca P.
22 Marzo 2015 at 23:51
Chiara, mi hai fatto ridere! Pensa se fosse davvero così… dovresti brevettare l’idea, è perfetta per far venire fame non più solo con gli occhi! 🙂
Grazie del bel commento, mi piace la definizione “esperienza di gusto”, perchè sottintende anche il mio di gusto nel farlo, come un vero piacere…
Martina
23 Marzo 2015 at 6:49
La prossima volta che verrò a Roma ho intenzione di prenderti come guida turistica! Saresti la prima che seguirei ad occhi chiusi, ci muoveremo con il naso per aria, le mani in avanti per non farci travolgere dalla folla e poi, nel mezzo del trambusto cittadino, apriremo gli occhi solo per un istante, giusto il tempo di poter scattare una foto … e scoprire se la luce catturata rispecchia l’immagine che tutti i profumi hanno costruito nella nostra pazza testolina ( trotterellante e saltellante come sempre 🙂 ).
ps: vorrei vedere la faccia della vicina di fronte ai tuoi cestini … altro che parmigiana!!! 😉
pps: sai già che adoro la tua cucina, vero?!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:06
Martina, ovviamente al posto dell’ombrello che hanno le guide turistiche io avrò un cerchietto con le orecchie da gatto per farmi riconoscere! 😀 Ed è sottinteso che non ti porterei nella Roma “nota” ma avrei un itinerario ben mirato, laterale e “di nicchia”, un punto di vista selezionato che non include solo il mangereccio ma anche finestre, parchi, portoni vintage… ti ho fatto venire voglia?! Arriva quando vuoi, tanto la strada per la cucina la conosci… e qualche odore qui c’è sempre! 🙂
marina
23 Marzo 2015 at 7:01
Sotto casa mia c’è una rosticceria e di fronte una pasticceria. Fin dal primo mattino ogni gesto, parola o movimento è accompagnato da odori di fumi di brace, di sughi e vaniglia. Ti dirò piacevoli assai! La fame è sempre in agguato ma l’odore di brace e di spiedo batte sicuramente quello di vaniglia! I tuoi cestini mi intrigano più di una parmigiana tradizionale, sono belli e invitanti e quasi quasi sono contenta che tu abbia trovato questi ingredienti e non altri! Bacioni e wow!!! che blog!!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:11
Marina, ciao! Da quanto tempo… sono felice di rivederti e questo volevo dirtelo come prima cosa! 🙂
Abitando in una zona con negozi e tanti palazzi, il percorso olfattivo che mi porta fino a casa è costellato da mille odori e a volte, confesso, passo volutamente davanti a pasticcerie e panetterie perchè non resisto! Il punto è che capita anche di non resistere ad entrare perchè non mi accontento solo di annusare! 😀
I cestini sono divertenti da fare, ora che li ho provati quasi ogni tipo di verdura entrerà nel ripieno… la prossima volta toccherà a zucchine e ricotta, già ho deciso!
Grazie, un abbraccione!
m4ry
23 Marzo 2015 at 7:37
Sai, pensavo che a Roma non ci vado da un po’…e quasi mi ci sono vista tra le sue viuzze, quelle più nascoste, più caratteristiche…immersa nei profumi…ora poi, che la bella stagione è in arrivo, quei profumi sono ancora più intensi 🙂
A me è venuto il mente il profumo dei peperoni fritti…Quanto li amo…:)
Meravigliosi i tuoi cestini…accoglienti e golosi 🙂
Ti abbraccio e ti auguro una bella settimana..qui da due giorni sembra novembre….pioggia battente e grigio pesto..
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:15
… Mary, la primavera è arrivata apposta per far venire voglia di viaggetti, non senti che ti chiama?! Se poi vieni qui e tra un giretto e l’altro mi vuoi friggere anche qualche peperone io ci sto… 🙂
I cestini devono aver risvegliato il sole, forse scatenando la voglia di pic nic… oggi è un lunedì luminoso che fa bene all’umore!
Ti abbraccio anche io… e quel pesto spero sia associato presto alla pasta e non al clima! 😀
Chiara
23 Marzo 2015 at 8:11
Da quando ho smesso di fumare (e sono incinta) gli odori mi pervadono e riesco a sentire anche quello che cucinano i vicini delle altre case… 😛
É una bella sensazione e mi piace soffermarvi su nuovi odori e profumi soprattutto adesso che sta per sbocciare la primavera….
Bellini questi cestini, me ne ricorderò per i prossimi aperitivi o grigliate con amici! Un bacione cara
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:20
Chiara, è vero, tu adesso senti tutto di più! E probabilmente anche la fame aumenta ed è bello mangiare per due! 😀
I cestini sono un’idea facile e gustosa, immagina di farne diversi, con più abbinamenti e colori, da servire in un grande piatto o su un tagliere di legno… non vedo l’ora che torni il tempo degli aperitivi al tramonto! 🙂
Un bacio… doppio ovviamente!
Teresa
23 Marzo 2015 at 8:34
Sono tornata da Roma ieri, dove ho passato tre giorni, e non sono stati per niente abbastanza. Era molto che non venivo, troppo. Roma e i suoi meravigliosi quartieri, sono davvero unici. Questa volta ero al Pigneto, e ho trovato moltissimi odori di pranzi familiari del fine settimana, pranzi di tranquillità. Spero di tornare presto. E ora mi viene da chiedere, ma sta benedetta pasta fillo, ma com’è che io non la trovo, o dove la trovate tutti?!?
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:23
Ciao Teresa, bentrovata!
Sì, Pigneto e Garbatella sono quartieri altamente “olfattivi”, a me piace andarci la domenica mattina, entrando anche dentro i cortili dei palazzi, quando si può… vedremo se qualche mamma o nonna mi inviterà ad assaggiare qualcosa prima o poi! 🙂
La pasta fillo non è affatto facile da trovare, concordo… ci ho messo più di un anno! E sai dove sta da sempre ma non lo sapevo? Da Tuodì… spero di esserti stata utile!
Teresa
25 Marzo 2015 at 20:39
Decisamente, proverò!
Grazie,ciao!!
Little Miss Book
23 Marzo 2015 at 10:29
Che buffi i tuoi gatti!
Non aggiungo nulla di nuovo alla tua bravura di parole, creatività e profumi. 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:27
Marina, manualmente in realtà non sono tanto brava… per questo ho esultato quando sono riuscita a modellare in un attimo i cestini… mi metterò a farli come se il bistrot fosse una piccola falegnameria! 😀
Baci&miao! E grazie…
Reb
23 Marzo 2015 at 10:41
Ma di quei due cipollini belli ne vogliamo parlare? Ma quanto è cresciuto l’ultimo arrivato? Sembra ieri che partiva dal Salento per trovare nuova casa e nuovo compagno di giochi. E quei fiori? E’ possibile adorarli quanto adoro le peonie? Credo proprio di si. I loro petali colorati nascondono un cuore davvero dark …Sono fiori dall’animo rock…perchè è un po’ come indossare un vestito a fiori impreziosito da un giubbotto di pelle nero, borchiato e biker ai piedi. 😉 E le mini melanzane?!!!! Che te lo dico a fare: le voglio!!!!! 😀
E per quell’olfatto che si è sviluppato (fino a diventare ossessione dice il maschio di casa qui) quanto ti capisco. Ci saranno momenti in cui non lo vorrai. 😀
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 11:58
Sembra ieri davvero… ci ripenso spesso, perchè nel cellulare ho sotto gli occhi le foto di quando entrava a malapena in una mano e guardalo ora… tra poco raggiunge Ulissone! 🙂
So che avresti notato quel vaso… ma non immaginavo una lettura così personale e fantasiosa, grande Reb! L’animo rock dei fiori meriterebbe un post a sè, l’immagine mi piace troppo! D’altronde ci somigliano più di quel che pensiamo: accanto ai colori c’è anche un lato più scuro, più misterioso… più intrigante!
Chissà quali odori si sentiranno in primavera dall’altalena… chissà che dolcetto mi preparerai mentre dondolo pettinandomi pensieri… 😉
Daniela
23 Marzo 2015 at 10:47
Leggendoti, la voglia di venire a Roma è sempre più forte, e adesso ai tanti motivi che ho per venirti a trovare aggiungo anche questo, io amo i fritti, lo so non fanno bene ma ogni tanto si può fare, e poi come si fa a resistere, l’olfatto a volte stuzzica l’appetito quasi più che la vista! Mi piace il qui è tuttounfriggichetipassa mi sa di festa e di buon umore! Io e la pasta fillo non abbiamo un gran bel rapporto, io ci provo, ma è lei che non mi vuole, l’ultima volta che l’ho utilizzata è stato un vero disastro, potrei riprovarci, questi cestini mi stuzzicano parecchio!! 🙂
Che belle le foto di Ulisse e Tarallino e come è cresciuto! L’ultima è la mia preferita, insieme alla prima foto di te con le melanzane ma già lo sai!! 😉 .. Ciao Franci buona settimana!!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:03
Cara Dani, allora continuerò a scrivere della mia città per attrarti e incuriosirti ancora di più… così magari scenderai a Roma prima tu di me che salgo a Milano!
Da marzo-aprile in poi è tutto un fiorire… di fritti, piante, prati, luce forte… perfetta per le tue foto! Anzi nostre, dato che siamo così vicine come gusto e “sentire”! 😉
La pasta fillo merita una seconda occasione, vedrai che sarà più facile del previsto intrecciare cestini e quando fiera guarderai il risultato non smetterai di scattare alle tue mani che li farciscono… scommettiamo un cartoccio di verdure miste appena uscite dall’olio bollente? 😉
Daniela
23 Marzo 2015 at 16:38
Buone!! ci sto molto volentieri…
Ps: scommetto anche un piatto di involtini di asparagi con salmone!! 😉
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 16:56
Ahaha, con doppio strato di crumble! 😉
Anna
23 Marzo 2015 at 11:05
Quanto mi piace passeggiare per le vie dei paesi e sentire i profumi che hai descritto..l’apoteosi l’ho avuta quando, passeggiando per le vie di Alghero, ma anche Carloforte o Bosa, insomma i paesi sul mare, si sentono i profumi di pesce, crostacei, ricci che arrivano dalle cucine delle trattorie..una goduria per tutti i sensi!
Che spettacolo i cestinetti di pasta fillo, e i tuoi mici son sempre più belli 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:06
Anna, come si fa ora? Mi è venuta una voglia fortissima di mare e di tutti i suoi profumi unici! Adoro passeggiare al porto, tra i pescherecci, fermarmi a vedere le barche che scaricano la merce, fare tappa al mercato… ho ricordi siliciani in tal senso ma dovrei rinfrescare anche quelli sardi! 😉 La parola “ricci” mi evoca odori estivi e caldi, così intensi… e sarebbe bello sedermi in una di quelle trattorie con te, vicino alla spiaggia, a un passo dalla sabbia…
I mici ti salutano! 🙂
michela
23 Marzo 2015 at 11:29
Come ti capisco…. pensa che io ho chiamato il blog proprio profumi dalla cucina…
Bellissimi i cestini!!!
Ma io adoro soprattutto quei due gatti lì che sembrano dipinti per quanto sono belli (e pensare che quando i miei salgono sulla credenza mi arrabbio e io li faccio sempre scendere ….).
Ciao!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:29
Dai, Michela… bel nome! 😉 Certi odori sono così familiari che si riconoscono anche ad occhi chiusi…
I miei gatti ormai sono padroni della casa e comandano più di me, ehehe! Però sono bravi a non esagerare, cioè sui mobili in cucina non salgono e si limitano al bancone da bar e credenza, che tanto ha gli sportelli chiusi e non possono fare danni… 🙂
Grazie del commento!
Giulia
23 Marzo 2015 at 11:31
È sempre tutto così perfetto qui… Le tue parole, che a leggerle pare di sentirli i profumi e gli aromi di cui parli. E poi quelle foto e quei mici… E, non da ultime, le tue ricette, da leccarsi i baffi in modalità felina! Ormai attendo impaziente la domenica sera per leggerti, anche se aspetto il lunedì mattina per commentare con calma dal pc, tra una traduzione e l’altra. La poesia si declina in tante forme, tra cui i tuoi preziosi post e le tue splendide foto!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:41
Giulia, io ti aspetto tutte le settimane, è diventato un appuntamento così piacevole anche per me… ci si affeziona alle persone presenti e affettuose, che capiscono e apprezzano… è proprio il filo che amo tessere qui, con alcune di voi! 🙂 La poesia è anche in questi gesti e nelle intese che nascono spontanee…
Magari un giorno salgo sul cestino-mongolfiera e ci vediamo! 😀
kitty’s kitchen
23 Marzo 2015 at 11:36
Adoro i tuoi scatti!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:43
Beh, che dire se non “che bello” dato che io adoro i tuoi?
😀
Antonella
23 Marzo 2015 at 12:26
Mi piace come idea, lo sai? Semplice, veloce, ma al tempo stesso gustosa. La proverò e ti saprò dire, anche se sai che la cucina salata non mi appassiona quanto la pasticceria. Leggendo questo post mi osno venuti in mente gli odori che sento nel mio vicolo siciliano appena mi affaccio da casa durante il periodo estivo: oltre al profumo della frutta (sapessi che pesche!) mi ritrovo circondata dalle spezie, con in lontanza il mare che sbatte e ti coccola le orecchie… E non mancano nemmeno i gatti a far da contorno! Sarebbe il luogo ideale per scattare qualche foto per il tuo blog, devi raggiungerci 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 12:47
Anto, ho ripensato ieri, mentre usavo lo stampo, al nostro shopping “cuciniero”… e a questo punto una domenica dovremo fare un dolce insieme! Vieni qui, lo prepariamo e ti faccio le foto alle mani… affare fatto? In tantissimi anni d’amicizia questa cosa ci manca e può essere divertente… 😀
Bello sentir parlare d’estate e di quei momenti… quando sei lì rilassata e puoi pensare solo a stare bene, a svagarti e a decidere cosa mangiare per cena… magari una volta vi raggiungo davvero, perchè in quella parte di Sicilia non voglio capitare solo per lavoro! 😛
Lilli nel paese delle stoviglie
23 Marzo 2015 at 13:10
Che bella questa immagine che hai dato della mia Roma, a Milano difficile imbattersi in profumi così netti, capita ma di rado, però appena entro nel mio palazzo sento subito cosa stanno cucinando! Non so chi è ma si distingue nettamente profumo di peperonata, brasato, cioccolato, fritto ecc…mi piace fantasticare su chi sia senza averne minimamente idea, ormai è un rito aprire la porta della mia scala ed essere invasa di profumo! che belle foto e quei fiori…meraviglia! buona settimana!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 13:37
Ultimamente mi è capitato di venire a Milano tre volte ma in effetti non ho sentito nessun odore come qui… i locali sono bellissimi, eh, ma l’aria non è profumata! 😉 Quindi immagino che effetto ti faccia tornare tra queste vie… odori come epifanie, come madeleines…
Fantasticare e immaginare cosa le persone portano in tavola è bellissimo, concordo!
Grazie mille! Tra cibo e fiori come vedi mi lascio circondare di profumi… 🙂
Virginia
23 Marzo 2015 at 13:11
Quando andavo a scuola, verso mezzogiorno, entravano in classe i profumi delle cucine dei palazzi accanto alla scuola. Soprattutto andando verso la bella stagione tenevamo le finestre aperte e i profumi erano liberi di entrare. Lo stomaco iniziava a brontolare e, annoiata, mi divertivo a immaginare cosa stessero cucinando quelle signore. Oggi quando preparo il pane o le torte il profumo esce dalla porta di ingresso per insinuarsi nella scala e chissà se qualcuno è attirato da quell’aroma 😉
Hai preparato dei cestini bellissimi, perfetti da portare sui prati per un picnic 🙂 La primavera è proprio arrivata, che luce e che colori in casa tua!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 13:50
Ho in comune questi ricordi con te, Virginia… andando a piedi tutte le mattine, il tragitto scuola-casa lo facevo passando davanti a tanti palazzi e negozi ed era bello affrettare il passo per la voglia di sedermi finalmente anche io a pranzo… 🙂
Se fossi la tua vicina, mi metterei apposta sul pianerottolo in attesa di odori… e sarei brava a capire quando sforni pane o una torta alla ricotta!
La primavera nel cielo si fa un po’ desiderare ma io cerco di invogliarla a uscire allo scoperto in ogni modo…
Laura
23 Marzo 2015 at 13:15
Francesca da qualche tempo ho ripreso a camminare tra le stradine nei dintorni di casa mia e il gioco sta diventando indovinare il pranzo dei vicini dai profumi che escono dalle finestre. Io vivo in campagna e ora che si avvicina Pasqua qui preparano una torta di riso dolce spettacolare che cuociono tutti rigorosamente nel forno a legna…passeggiare diventerà davvero difficile
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 13:53
Io già ho voglia di campagna, Laura, poi dopo queste tue parole ancora di più! Perchè sono abituata agli odori di città, ma quelli che senti tu sono ancora diversi, sono speciali… e in questo periodo sbirciando dalle finestre forse puoi persino vedere le donne all’opera, mentre creano bontà… 🙂 Ah, il forno a legna, come sospiro alla sola idea…
Ileana
23 Marzo 2015 at 14:24
In un piccolo paese come il mio l’odore che si avverte maggiormente è quello della cucina di casa, di soffritti preparati nelle prime ore del mattino, sughi al pomodoro.. poi ci sono i profumi dei panifici, di pane, brioche, biscotti..o c’è il profumo delle frittelle, che non mancano mai al mare d’estate..:)
Mi manca l’odore dell’estate, di quando raccolgo i pomodori e il loro profumo mi ricordano le passeggiate nell’orto con mio nonno, quando ero piccola..
Come sempre passare qui diventa una pausa meravigliosa, mi soffermo sulle tue parole e sulle tue foto..e mi vien voglia di sedermi al tuo tavolo e chiacchierare con te :*
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 19:13
Hai ragione Ile, l’odore di cibo si diffonde già dall’ora della colazione, spesso ci faccio caso anche io… si mischia a quello del caffè di alcuni bar e poi ci credo che si ha sempre fame e si pensa in modo costante al cibo! 😀 Il profumo delle frittelle però mi manca, vorrei annusarlo insieme, da vicino… e mi piacerebbe anche raccogliere pomodori, ovviamente, con un cappello di paglia in testa e una camicia larga a quadri! 🙂
Grazie, abbiamo fatto già tante chiaccherate dentro ai nostri angolini, ma le più belle sono sempre quelle che devono ancora arrivare! Un abbraccio grande!
elenuccia
23 Marzo 2015 at 15:46
Camminando dalle mie parti invece sentiresti il profumo di ragù uscire da tutte le finestre. Il mio preferito però rimane comunque quello dei forni, io amo visceralmente il pane. Toglimi tutto ma non il pane 🙂
Questi cestini sono meglio della caponata! prima di tutto hanno un aspetto molto più leggero e fresco, mi fanno pensare ad un picnic o un aperitivo in giardino. E mi piace il tocco delle spezie. Ma più di tutti mi piacciono i tuoi “soprammobili” pelosi ^___^
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:18
Che buono il ragù! Per anni ho avuto il mito perchè a casa mia non si faceva quasi mai e quando lo mangiavo mi sembrava una festa… non ti dico quando a prepararlo erano mamme di amiche emiliane, che goduria! 🙂 In effetti dovrei farlo più spesso… oppure mi auto invito se passo a trovarti!
I cestini sono delicati, leggeri, friabili… la pasta fillo è molto particolare, mi piace l’idea di maneggiarla con cura per non romperla, come a proteggerla…
I micioni ti sorridono, quando si mettono in posa sanno che arriveranno i tuoi complimenti e li aspettano felici! 😉
Alice
23 Marzo 2015 at 16:52
E’ vero Francesca! Quante cose ci raccontano gli odori…e che tentazione quella di suonare il campanello per farsi dare un assaggio!
Qui a Firenze non mi capita spesso purtroppo, segno che le persone cucinano sempre meno, prese tra ritmi frenetici di vita e lavoro. Ma che meraviglia quando salgo le scale del palazzo e sento profumo di arrosto, o di un semplice pomodoro per condire la pasta. Allora penso subito che quella è una vera “casa”.
Che bella l’idea delle mongolfiere di pasta fillo (che tra l’altro è una delle cose che vorrei provare, prima o poi!), e questa versione più light ma tanto aromatica di melanzane mi mi piace tantissimo!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:25
Penso che gli odori buoni vengano dalle case di mamme o persone più grandi che non lavorano, che pensano alla famiglia, che coccolano figli e nipoti… e che amano farlo! O almeno mi piace pensarla così… 🙂
La pasta fillo la puoi usare anche per dei fagottini chiusi o la puoi legare come un pacchetto con erba cipollina… insomma, corri a cercarla perchè è versatile e “artistica”, ti piacerebbe molto!
Grazie Alice, un bacio! :*
Francesca
23 Marzo 2015 at 18:03
Passeggiare per le strade di una città e lasciarsi raccontare la sua vita segreta da profumi e aromi che la attraversano: sono vie curiose da seguire, queste, e che possono portare alla scoperta di luoghi, persone e, perchè no, ricette magiche. Mi piace questo punto di vista 😉
Ma sai che non ho la più pallida idea di cosa sia la pasta fillo? E, ok lo ametto, la parmigiana la preparo sempre con le zucchine perchè le melanzane ed io non andiamo molto d’accordo… Però mi hai incuriosito, mi metterò a studiare e proverò la ricetta (e se proprio non potrò farne a meno, sostituirò ai cubetti di melanzana quelli di zucchina 😉 )!
Qui accanto a me c’è una delle mie gatte che ha allungato la zampa verso lo schermo quando ha visto quei due bei mici spuntare nelle foto!
Buona settimana, Franci, e un miao anche da parte della mia miciotta 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:30
Se tutto può diventare una storia, perchè non iniziare proprio da un odore? Come una suggestione, la prima nota, il primo punto che metti quando cuci, il primo dadino di melanzana che finisce in padella…
Amo le zucchine quanto te e puoi sostituirle benissimo, ho già provato l’abbinamento e se ti piace la feta ti consiglio di farcire così il ripieno! Hai un supermercato Tuodì vicino casa? Io la pasta fillo l’ho trovata lì… non ti svelo altro, ti dico solo che devi provarla perchè è come una carta velina (o felina…) su cui scrivere delicatamente… è fatta per te! 😉
Tante carezze alla miciotta e Ulisse si è spazzolato il pelo per lei… secondo me c’è feeling, ehehe!
Mari Z.
23 Marzo 2015 at 18:04
Anche a Venezia si posson sentir profumini di cucina a tutte le ore! Certo c’e’un ritorante-bacaro-pizzeria in ogni calle! Croccantisimi cestini con deliziose melanzane! Che bella luce hai nella tua cucina! 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:34
Vero, Mari, anche Venezia è “odorosa” con tutti i bacari e i cicchetti che si prendono per strada, specialmente d’estate… ho bei ricordi, venivo sempre a giugno, dovrei riprenotare un treno e camminare con il naso ancora più “sveglio”, oggi… 🙂
Grazie, la luce è quello che mi ha convinta a prendere questa casa…
Enrica
23 Marzo 2015 at 18:38
L’odore di Roma, l’odore di buono, l’odore che ti fa rivivere cose belle ecco queste le ritrovo tutte qui da te, tra le tue bellissime parole e le tue foto pazzesche che dicono” Benvenuta Primavera”.
Francesca la tua cucina allegra, solare e luminosa è da rivista.
Un abbraccio grande ed oggi si brinda alla grande.
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:36
Tu di odori buoni sei un’esperta, non oso immaginare che cucina profumata quando prepari tutti i tuoi piatti campani… li guardo sempre con ammirazione, lo sai!
🙂
Sono contenta che ti piaccia il mio “regno”, abbiamo in comune l’amore per i colori, abbiamo voluto che ci circondassero…
Un abbraccio a te… e cin, è stato un lunedì intenso! 😉
Manuela
23 Marzo 2015 at 18:55
Qui gli odori sembrano rinchiusi in casa come in galera, solo l’estate ci aiuta un po’ e con lei le finestre aperte e questo è davvero rappresentativo della gente del nord e dei caratteri che ci contraddistinguono.
La pasta fillo per me è un miraggio, sono riuscita a trovarla una volta sola qui da noi e poi basta…ma ormai siamo diventate brave a scovare gli ingredienti sperduti anhe quando sembra impossibile trovarli 😉
Ti rubo uno di questi cestini, ci sono tutti i sapori che amo, come un’estate anticipata!
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:42
Sì, una differenza tra nord e sud in tal senso credo che ci sia… però respiri aria sana di campagna che qui manca e agli odori pensi direttamente tu, con le tue ricette… diciamo che fai l’autoproduzione anche di questo, eheh! 🙂
Davvero non trovi la fillo? Bene a sapersi, così dopo la curcuma so cosa portare in valigia appena ci rivediamo! Oppure la posso spedire, come avrei fatto con la farina… ancora sorrido se ci penso!
Dici che la primavera ancora deve iniziare bene e io già penso all’estate?! Mi sa che hai ragione… è più forte di me! 😉
ely mazzini
23 Marzo 2015 at 21:11
Già pregusto il meraviglioso contrasto di consistenze tra il cestino di fillo croccante e il goloso ripieno di melanzane e morbido
squacquerone
Che bontà Francesca, adoro tutto di questa ricetta…comprese le foto ehehe!!!
Bacioni
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:46
Io amo l’unione di croccante e morbido, hai trovato proprio la caratteristica giusta che mi colpisce! 🙂
Tutti i contrasti sono da esplorare, gli opposti che convivono e si attraggono…
Grazie mille, Ely, sei sempre così gentile! :*
zia Consu
23 Marzo 2015 at 21:15
Che bello questo viaggio nei profumi, negli odori e nei piatti della tua città 🙂
L’ispirazione è sempre dietro l’angolo e tu hai saputo prenderla al volo senza fartela scappare..complimenti ^_^
ps: troppo belli i tuoi miciottoli 🙂
Francesca P.
23 Marzo 2015 at 23:50
Cerco l’ispirazione nello stesso modo con cui cerco profumi… annuso l’aria e assorbo tutto, che siano idee per scrivere o per cucinare! 🙂
Grazie, Consu, anche da parte dei felini che sono sempre vigili e attenti a tutto quello che succede qui!
Margherita
24 Marzo 2015 at 1:41
A Montreal l’odore delle strade é quello delle varie culture. Io abito nel quartiere francese, nella parte portoghese. Sei strade e non ho ancora finito di contare il numero di rosticcerie, il supermercato più grande, l’odore pungente del baccalà. Chiudo gli occhi e cerco di ricordarmi Roma, l’ultima volta che l’ho vista era autunno. Ce l’ho ancora nel cuore. Invidio mio marito che fra 2 gg camminerà per quelle strade, vorrei farmi piccola piccola ed entrare nella sua valigia…. se potessi credo che vorrei suonarti il campanello, anzi no, chiamarti dalla finestra. Accetterei anche solo un sorriso e un cestino con quella scodellini di pasta phyllo e melanzane.. ma come saranno buone con il cumino???
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 15:10
Marghe, ti dico solo una cosa a istinto, dopo averti letto: arrivooooo! 😀 Già l’idea che ci sia odore di cultura, come concetto, mi piace troppo e poi sai quanto c’è da respirare, annusare, conoscere, scoprire… dovremmo organizzare prima una mia visita da te e poi una full immersion romana… con pausa gelato alla ricotta, che ne pensi? Mica me lo sono dimenticato, ahaha! E il periodo giusto si avvicina! Chiamami dalla finestra, certo, mi affaccio spesso o se no trovi le sentinelle pelose sempre all’erta, che poeticamente guardano fuori… 🙂
Io il cumino lo adoro e lo metterei persino nel famoso gelato… 😀
Simona Mirto
24 Marzo 2015 at 3:14
Gli odori e profumi delle strade sono quelli che più mi rallegrano al mattino… quando posso, cammino sempre a piedi, proprio perchè mi piace perdermi a guardare le persone in volto, sentire i profumi, toccare con mano la città, fermarmi alle bancarelle e fare a gomitate nelle metro 😀
Questi cestini sono meravigliosi… scrigni saporiti e pieni di questa luce meravigliosa che porta la tua firma, proprio come gli asparagi avvolti nel salmone in prima pagina su i food e questo nuovo meraviglioso spazio:) complimenti per tutto Fra:* che sia l’inizio di cose meravigliose te lo meriti:*
un abbraccio grande grande:**
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 15:18
Simo, tu che abiti a Roma hai capito perfettamente cosa intendevo… la mia città ha tanti difetti ma in questo si mantiene molto genuina, nel vero senso della parola! Poi figurati che odori arrivano dalla tua porta, tu sei una di quelle che contribuiscono a questo aspetto “goloso”! 🙂
Grazie per aver visto i miei involtini e per l’incoraggiamento… è importante, quando sono davanti ad una novità barcollo sempre un po’ ma poi mi lancio, voglio spiccare il volo, fare ciò che amo… e sicuramente cucinare e fotografare mi fa felice! So che capisci… 😉
Un super abbraccio a te! E un giorno dobbiamo darcelo per davvero, eh!
Anna
24 Marzo 2015 at 8:58
Devo ammetterlo le tue foto mi distraggono sempre dal testo del post, sono troppo belle, complimenti !
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 15:19
Anna, se il motivo della distrazione è questo sono contenta! 😀 Grazie mille!
Sabrina C. Fotografie
24 Marzo 2015 at 11:21
Ti sto immaginando con aria sognante per le vie della città! 😀 mentre annusi questi buonissimi profumi! E la tua vicina? te l’ha offerta almeno una porzione di parmigiana? 😀
Lo squacquerone è uno dei formaggi che amo di più, fa uscire il mio piccolissimo lato emiliano eheh 😀 beh mi hai conquistato anche stavolta!!! :*
Ti abbraccio fortissimo
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 15:42
Macchè, niente parmigiana, mi è rimasta qui la voglia e a questo punto me la preparo da sola con una bella mozzarellona di bufala e il pomodoro fresco… e il basilico del mio davanzale! 😀
Lo squacquerone lo mangio spesso quando voglio cambiare tra stracchino e crescenza… viva i formaggi morbidi e spalmabili!
Un abbraccio forte a te, Sabri! Cestini al cioccolato, la prossima volta? 😀
Sabrina C. Fotografie
26 Marzo 2015 at 13:16
Perfetto! sono già lì 😉 !
alessia mirabella
24 Marzo 2015 at 12:08
Quando ero piccolissima mi divertivo a riconoscere quello che si mangiava a casa dall’odore che restava nell’aria. E puntualmente dicevo (d’altronde buona forchetta di nasce): “Mamma, anch’io voglio mangiare questo odore”. Ero proprio piccola, neanche in punta di piedi riuscivo ad arrivare al piano della cucina, mi affidavo quindi ai profumi.
In quello che hai scritto mi ci riconosco anch’io, sarà che sono di Roma e di conseguenza se chiudo gli occhi visualizzo bene i vicoletti di cui parli… questi cestini sono meravigliosi, amo il cumino che si sposa bene con le melanzane… Qui è sempre tutto perfetto, e non lo dico tanto per dire. Ale
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 16:01
Ale, succedeva anche a me… varcavo la soglia e capivo subito cosa mi aspettava per pranzo, molto spesso erano zuppe, infatti l’odore di pasta e lenticchie di mia madre non lo dimenticherò mai! 🙂
Quei vicoletti sono gli stessi che tante volte ho fotografato o di cui ho ammirato persiane e finestre… quante storie dietro le tende, quante canzoni si sentono d’estate, quanti rumori di stoviglie…
Grazie, so che sei sincera… lo sento… 😉
Vanessa
24 Marzo 2015 at 12:18
Ecco, solo a leggerti, li ho sentiti tutti i profumi golosi della strada e che fame mi è venuta!!! Mi fa sorridere scoprirti felina anche nell’olfatto!
La fantasia è sempre un’ottima alleata e i tuoi cestini, belli oltre che gustosi, ne sono la prova!
Ti abbraccio!
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 16:07
Molto felina… mi mancano solo i baffi! 😀
La fantasia è essenziale sempre di più in questo mondo frenetico e un po’ folle… è la mia mongolfiera personale per evadere! 🙂
Cristina
24 Marzo 2015 at 22:00
Non ho un olfatto molto sviluppato (e mi sto esercitando per allenarlo un po’), ma i profumi e gli odori di cibo catturano sempre la mia attenzione. Non amo le spezie per nulla, ma amo quel cestino di pasta fillo !!
Francesca P.
24 Marzo 2015 at 22:21
Tutto parte dall’odore, ancora prima che dal tatto o dal gusto… annusando la sensibilità aumenta e vengono poi anche la voglia e la fame! E da gatta mi intendo di questo! 😉
Il cumino puoi benissimo ometterlo, sono io che adorando le spezie lo infilo appena posso… 🙂
simona
25 Marzo 2015 at 14:42
Sono bellissimi! li faccio anch’io per l’insalata russa, ma voglio provarli anche con le verdure come hai fatto tu. Sono deliziosi. Brava. Un saluto anche ai tuoi gattini 🙂
Monica
25 Marzo 2015 at 16:05
Parole soavi, vere e deliziose, in cui mi ritrovo alla perfezione.
Foto luminose, candide e fatate, ricche di amore per quel che guardi, annusi, inquadri.
Ricetta semplice e delicata, proprio come quelle che amo, perché nel suo essere frutto del momento, è ricca di bontà.
Un bacione
Francesca P.
25 Marzo 2015 at 19:39
Monica, parole vere e deliziose me le hai lasciate tu…
🙂
L’amore con cui guardiamo tutto – dentro e fuori di noi – secondo me è la vera ricetta infallibile, quella che ci piacerà e stupirà sempre… e anche in cucina il “carpe diem” a volte è importante, hai ragione!
Un abbraccio, grazie!
Fausta
25 Marzo 2015 at 16:13
… ecco cosa succede ad abitare in una grande città. Ci si affina pure l’odorato…
La vista, invece, qui da te è sempre soddisfatta; che dire, le tue immagini parlano di primavera, una primavera che qui da noi è passata come un soffio prima che ripiombassimo… nell’autunno! Bellissime quelle melanzanine e l’idea di fare i cestinetti di fillo (splendidi anche per un pic nic; un po’ lo richiamano alla mente, no?)! Ciao Francesca, un baciotto
Francesca P.
25 Marzo 2015 at 19:41
Fausta, bello rivederti tra queste pagine! Hai seguito l’odore di cestini appena intrecciati? 🙂
La primavera si sta prendendo gioco di noi, appena la nomino e la sento è pronta a nascondersi e oggi qui a Roma è novembre… ma come vedi ho le mie armi per combatterla e vedrai che riusciremo – io, i fiori, i micioni, il menù pronto per il pic nic – a farla arrivare e rimanere! 🙂
Un bacio a te!
damiana
26 Marzo 2015 at 6:30
Beh un po’ stordita lo sono,sono reduce da una lunga passeggiata tra i vicoli di Roma e inebriata da soffrittj,fritti,friggi che ti pasa,brioche,maritozzi e per finire cubetti di dolce melanzana in cestini di pasta fillo,devo un attimo sedermi e tirare un lungo respiro.Sara’ meglio di no,ho peggiorato solo lo stordimento…Rapita,ed entusiasta’complimenti cara come sempre!
Francesca P.
26 Marzo 2015 at 10:38
Barcollare per gli odori, un modo assolutamente sano e bello di avere la testa che gira… 🙂 Attenta che se ti siedi arrivo con nuovi assaggi, ehehe!
Un abbraccio, Damiana, grazie per il sorriso che mi hai trasmesso!
Simo
26 Marzo 2015 at 8:43
a me invece viene in mente quel profumo meraviglioso che ogni tanto si sente in tutto il mio paesello quando alla torrefazione locale tostano il caffè…
tu apri le finestre al mattino e quell’odore un pò bruciacchiato, pungente ti entra nelle nari e ti rimanda a paesi lontani a tante cose belle…a molti non piace, lo trovano insistente e forte ma io l’adoro.
Scusa forse ho divagato, ma appena ho letto il tuo post, mi è subito venuta alla mente questa cosa…tutti i paesano ormai lo riconoscono…ed è un profumo particolare, che io riconoscerei in mezzo a mille.
Buona giornata cara Francy, oggi a casa mia profumo di muffins che stanno cuocendo in forno 😉 …rubo uno dei tuoi cestini e mi metto a fare le pulizie…sob…,mi tocca! Bacione
Francesca P.
26 Marzo 2015 at 11:18
E’ vero, Simo, il caffè appena tostato è un odore inconfondibile, così forte e radicato nella mente… quando entro in una torrefazione vicino casa lo sento sempre e pur non bevendo caffè mi sogno chili e chili di tiramisù! 😀
Grazie per il tuo ricordo, è giusto che le parole sappiano evocare racconti personali… è questo il bello, è per questo che lancio ami e aspetto la vostra voce!
Se dovesse avanzare un muffin (anche se dubito, ehehe), io sono qui! 🙂
Paola
26 Marzo 2015 at 11:02
Adoro annusare odori e storie. Sarà per questo che Roma mi piace e la sento così familiare. Ne prendo coscienza. Mi lascio trasportare dai suoi odori, così come faccio qui a Napoli. Una linea continua, che viaggia su un treno e arriva a toccare i profumi di tutti posti che attraversa. Lega il profumo delle arance delle sfogliatelle a quello dei maritozzi, che un giorno assaggerò, perché di Roma voglio scoprire tutto. E voglio accomodarmi nel bistrot, lasciandomi trasportare da queste mongolfiere. Se guardi bene, stanno proprio facendo prendere il volo ai nostri sogni. Sono proprio lì, a due passi da noi, pronti a decollare e a toccare cime altissime. Io sono già pronta a volare.. ne sono sicura anche tu. leviamo le zavorre delle nostre paure e lasciamoci trasportare.. I profumi ci sapranno indicare la strada.
Francesca P.
26 Marzo 2015 at 11:24
Tu hai seguito già quegli odori, Paola… ti sei fatta inebriare, guidare, conquistare… li stai sognando e alcuni sono già presenti e vivi… veri!
Questi cestini sono pronti a spiccare il volo, con noi dentro… spero sappiano andare lontano o comunque dove vogliamo… a questo punto non conta la distanza, ma il desiderio di toccare il cielo, no? 🙂
Lasciamoci trasportare, lasciamoci trasportare, lasciamoci trasportare…
Erika giochidizucchero
26 Marzo 2015 at 15:51
Carissima, eccomi per un salutino veloce, qui da te è sempre tutto così delicato… Io sono più incasinata del solito, sono appena “migrata” sulla nuova piattaforma e ancora devo prendere in mano la situazione, capire bene come funziona WP, ma ci vuole tempo e tranquillità, cose che io al momento non posseggo… 😉 Ti abbraccio e ti aspetto da me, nella mia nuova cucina, così mi dai un parere! Smack!
Francesca P.
26 Marzo 2015 at 16:07
Ciao! Ti sono venuta a trovare appena ho visto il tuo nome aggiunto nell’elenco delle migrazioni, ancora prima di leggere il tuo commento… ci siamo pensate a vicenda, telepatia! 🙂
Io non capisco nulla di WP ma alla fine per le cose principali che a noi interessano non è così diverso da Blogger, vedrai che è solo questione di tempo… inserire post e foto è semplice! Contenta ci sia anche tu nel portale, è bello vedere nomi amici… 🙂
Sara e Laura Pancetta Bistrot
26 Marzo 2015 at 16:08
Ciao Franci!! Quello di cui parli ci ricorda le corti dei condomini descritti in tanti romanzi e film d’annata dove si concentrano gli odori e i pensieri di ogni casa che vi si affaccia. Il naso ormai ci racconta più storie di occhi e palato e visto che hai parlato di fritto…ci racconta della Domenica in famiglia in cui anche il pane trova posto nell’olio bollente!! Ormai negli ultimi post ci siamo abituate ad “invidiarti” ^ ^ qualche ingrediente, dalla barbabietola alla patata viola e oggi tocca ….tadààà…alla pasta fillo! Facciamo prima a venire a casa tua nel giorno di spesa…ma a quel punto ci fermeremmo in quella luminosissima cucina per un aperitivo insieme!! Per ora senza pasta fillo ci godiamo il profumo delle meravigliose melanzane! Buon pomeriggio di profumi romani
Francesca P.
26 Marzo 2015 at 16:39
I cortili “vecchio stile”, quelli dell’infanzia, hanno un profumo speciale… un profumo vintage! A Roma si trovano in alcuni quartieri come la Garbatella, mi è capitato di passeggiarci anche facendo qualche foto… peccato però che la macchina fotografica non possa restituire gli odori! 🙂
Ebbene, mi avete scoperto: cerco di trovare ingredienti che a voi mancano proprio per attirarvi qui, per farvi arrivare… 😛 E sono certa che l’aperitivo diventerebbe cena, poi spaghetto di mezzanotte e perchè no, anche colazione!
Un abbraccio a voi! Nella ricetta ci starebbe bene anche qualche cubetto di pancetta, ehehe!
Sara e Laura Pancetta Bistrot
26 Marzo 2015 at 16:50
Sei sempre dolcissima e siamo sicure anche noi che alla fine diventerebbe un fine settimana lungo! Magari partendo dal lunedì ^__^
ConUnPocoDiZucchero Elena
27 Marzo 2015 at 10:24
tra le tue mani ogni cosa assume una forma magica e una peculiarità deliziosa.
Francesca P.
27 Marzo 2015 at 11:00
Posso dire lo stesso di te, Elena! E chissà che cestini fantasiosi potresti fare tu, quasi quasi ti lancio la palla… 😉
Tatiana
27 Marzo 2015 at 12:32
A leggere il tuo post valuto diversamente una città che per me significa sempre e solo lavoro o odiose procedure di riqualificazione imposte e necessarie… e ritorno con la memoria alla gita di quinta superiore, quando ci portarono in un dedalo di viuzze antiche e minuscole dove in effetti i profumi c’erano e dove mangiai la migliore pastasciutta della mia vita. Con le melanzane ho un rapporto difficile, ma talvolta riesco a farmele piacere: questi fagottini così gentili potrebbero costituire la loro occasione anche con una tipa complicata e “antimelanzana” come la sottoscritta!
Un abbraccio Franci cara 🙂
Francesca P.
27 Marzo 2015 at 15:05
Oh Tatiana, come sarei orgogliosa di farti cambiare idea e farti associare Roma a ben altro! Saprei dove portarti, la conquista è vicina, ci sono tante cose che ti piacerebbero se spostassi l’attenzione dal lavoro al piacere… insomma, di una guida come me ti fidi, vero? 😉
Povere melanzane, cosa ti hanno fatto di male? 😀 Se vuoi mandale nel mio frigo e tu intreccia cestini con zucchine o con le verdure che ami, l’importante è salire sulla mongolfiera e la compagnia si può scegliere liberamente…
Un abbraccio a te!
Anonimo
28 Aprile 2015 at 21:23
Eccoli qui, li ho trovati al primo colpo i tuoi cestini! Bravissima, sono davvero invitanti, mi hai fatto venire voglia di melanzane, di parmigiana, di caponata!! Non ti dimenticare che sono incinta, mica mi puoi fare questi scherzati, eh?!? 🙂 Per fortuna che nel congelatore ho un paio di porzioni di parmigiana che mi faranno dormire stanotte, altrimenti mandavo il boss di casa (alias mio marito) a comprarle ORA 😉
PS: i tuoi gatti sono nati per posare nelle foto oppure tu li ami talmente che li sai ritrarre nelle loro espressioni più dolci? io un’idea ce l’ho, secondo me tutte e due le cose 😉
Acky
28 Aprile 2015 at 21:23
ero io il solito anonimo eh!!! :)))))
Francesca P.
28 Aprile 2015 at 22:41
Sì, avevo capito fossi tu! 😀
Si sa che le donne incinte hanno le voglie e avere voglia di caponata è assolutamente originale! Se servisse anche nel cuore della notte, bussa pure… aprono i gatti a fare strada verso il frigo, ehehe! Io e loro siamo un team, una squadra unita… e il segreto, come per tutti i legami, è proprio l’amore! 😉