Come prima cosa penso alla base, importante perchè sorregge tutto quello che sarà aggiunto sopra: una base morbida ma resistente, come un buon materasso; una base accogliente ma sicura, come una mano aperta; una base da cui partire affidabile, come il calcestruzzo necessario per le fondamenta.
-
“Ma l’irrequieto vento del Nord non era ancora soddisfatto. Parlava a Vianne di città ancora da visitare, amici bisognosi da scoprire, battaglie da combattere… da qualcun altro, la prossima volta”. (dal film Chocolat di Lasse Hallström) Si è fatto più sottile della carta velina e più leggero di una piuma, silenzioso e impalpabile, come un…
-
Mi piace sentirlo, percepirlo. Ultimamente mi parla spesso, dicendomi cose importanti: kairós viene a trovarmi in tanti frangenti, batte dentro e piano, con un “tic tac” leggero, dal ritmo dolce.
-
Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. (Eraclito) Un nuovo anno, un nuovo capitolo, un nuovo abito. Un nuovo blog, un nuovo logo, una nuova pelle. Bianco e grigio, grigio e bianco. Un colore dietro l’altro, fino all’essenza. E all’essenziale.
-
Quando un anno intero sta tramontando, c’è un rito simbolico che amo fare: il “rito del setaccio”, così l’ho chiamato. Trovo sia più utile di bilanci e somme finali, oltre che più concreto: si vede davvero ciò che resta, dei mesi che ci stiamo lasciando alle spalle.
-
Fili mai spezzati, scherzi del destino, capriole del tempo, scambi di binari che si uniscono sempre in un punto. Andate e ritorni, strade in cui non si dimentica come arrivare, portoni a cui bussare, corridoi profondi da attraversare.
-
Si può vivere il 1° dicembre un po’ come fosse il 1° gennaio? Si può vedere un inizio dentro una fine? E si può essere felici di una fine, proprio perchè porta un inizio?
-
Quando arriva il giorno delle foto per la ricetta della settimana, qui siamo tutti sull’attenti: la Canon, che mi fissa ansiosa con il suo 60mm, gli ingredienti, felici sia giunto il loro turno, la luce, consapevole del fondamentale ruolo che (ri)veste… e i gatti, che subito fiutano odore di “click”, appena mi vedono armeggiare con…
-
Somigliano a un mondo da accarezzare, da prendere e da cingere con le mani, con quella bella e levigata sensazione di completezza e rotondità: penso (a) questo, mentre guardo le zucche che colorano i giorni di novembre e dal novembre assorbono l’arancione, trat-tenendo il suo calore.
-
Spesso vi ho mostrato la mia casa. Mi piace farlo, perchè è come raccontarmi attraverso un altro linguaggio, con parole che hanno la forma di colori, stanze, tessuti, pareti. Come se ogni oggetto fosse una virgola, per (col)legare frasi in fila sulle mensole. Come se ogni angolo fosse un puntino e se unisco i puntini,…