UNA CREMA IN COCOTTE PROFUMATA (A KM 0)

8 Maggio 2016Francesca P.

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“… si chinò su quanto era rimasto della sua vita e riiniziò a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale”

(Alessandro Baricco, Seta) 

Deve essere per questo se un giorno di qualche settimana fa, con l’arrivo dei pollini e delle rondini, ho dato uno sguardo al balcone spoglio e spento, decidendo di dargli colore, un nuovo vestito e una seconda possibilità. Ho voluto che assolvesse il suo compito di balcone: regalare qualche respiro in più, ospitare letture con raggi di sole che cadono tra rami e frasi, offrire protezione alle piante e aria alle mie colazioni o alle future cene estive.

Ho preso dunque vasi, terra umida, tanti fiori, un tavolino, due sedie, delle mensole. Ho piantato, spostato, potato, innaffiato. Ho aspettato che la rugiada o la pioggia si asciugasse da sola, ho tolto i petali caduti, ho lucidato foglie opache, ho districato bene le radici dei gerani per disegnare più strade possibili. Ho tirato su la tenda per far arrivare ovunque la luce e l’ho riabbassata per avere un abbraccio fresco, che (ri)sveglia un po’.

E adesso è pronto, ce l’ho il mio piccolo angolo di verde dove la primavera si ferma a fare merenda o a giocare con Tarallino…

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Adesso Gino il gelsomino – che vi avevo presentato qui due anni fa – è in buona compagnia, felice di sentirsi meno solo!

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E per festeggiare l’arrivo di tiepide stagioni, di un balcone rinato e di boccioli impazienti, cosa c’è di meglio di una crema in cocotte profumata, con fiori a portata di mano e di musetto? Più a chilometro zero di così…

 

CRÈME BRULÉE AL GELSOMINO E VANIGLIA

250 ml di panna liquida

3 tuorli

50 g di zucchero di canna al gelsomino

Un baccello di vaniglia

 

In un pentolino, versate la panna con i semi estratti dal baccello di vaniglia. Fate sobbollire per qualche minuto.

In una terrina, sbattete i tuorli con lo zucchero.

Versate la panna alla vaniglia sul composto di uova e zucchero, filtrando il liquido con un colino. Mescolate fino a ottenere una consistenza omogenea.

Versate la crema nelle cocotte. Sistemate le cocotte in una teglia più capiente, aggiungendo dell’acqua fino a 2/3 dell’altezza.

Infornate a forno già caldo a 170° finchè la crema sarà ben ferma.

Sfornate e fate raffreddare completamente la crema.

Al momento di servire, cospargete la superficie della crema con dello zucchero di canna al gelsomino e caramellate con l’apposito attrezzo, il cannello, oppure mettendo le cocotte sotto il grill del forno, finchè si formerà la crosta croccante.

 

Per lo zucchero aromatizzato al gelsomino:

Staccate i fiori dalla pianta (non trattata) e fateli seccare all’aria. Quando sono pronti, scegliete i petali e metteteli in una ciotola insieme allo zucchero di canna. Mescolate bene e trasferite lo zucchero in un vasetto, con coperchio. Più passerà tempo, più il profumo si intensificherà!

*Ringrazio Monica per l’ispirazione, nata quando ho visto il suo zucchero ai lillà

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61 Comments

  • Ro

    8 Maggio 2016 at 20:18

    Tarallino ha gli occhi buoni. Tutti i gatti li hanno.
    Anche tu.
    La bontà che si dirama in tutto il tuo corpo e che attraverso le tue mani delicate si posa su vasi e terra, su foglioline nuove e fiori leggeri. Il prolungamento naturale di una mente brillante, ma che spesso sottovaluta questa dote antica e così tanto rara.
    Fa bene respirare. Anche con gli occhi. C’è così tanto bisogno di colore che non ne si ha mai abbastanza, anche attraverso queste foto stupende.
    Ma te lo dico anche oggi: mi manca Ulisse e il suo musetto da fotomodello! 😉

    1. Francesca P.

      8 Maggio 2016 at 23:12

      Ro, che bello, sei tornata anche tu come una rondine a salutarmi subito la domenica! Te lo volevo dire come prima cosa! 🙂
      Io ho gli occhi di Ulisse – tornerà presto, ho già pronte delle foto che ti piaceranno, sempre a tema floreale! – ma credo di avere anche la curiosità di Tarallino, che sembra stupirsi di tutto quello che vede e annusa per conoscere! E ama tanto stare all’aperto… anche in questo mi somiglia, perchè di quel calore sono golosa come della crème brulée e non mi basta mai…
      Va bene se arrivo da te con una cocotte e un cucchiaino? Così ci improvvisiamo un po’ Amelie! 🙂

    2. Ro

      9 Maggio 2016 at 9:04

      … la mia porta per te è sempre aperta! 🙂

  • Melania

    8 Maggio 2016 at 20:23

    E se magari ti va, puoi far spazio a chi di verde non ne ha.
    Ti ci vedo Francy, seduta li a godere della luce e dell’aria che profuma di fiori…
    Ti vedo insieme alla tua cara amica “pazienza” che ti aiuta come sempre e ti porge la terra e i semini appena comperati.
    E poi, c’è la tua alleata, “la fantasia” che non ti abbandona mai.
    Ti immagino già…le sere d’estate a render tutto speciale. A profumare gli istante e inaffiate i ricordi.
    Non c’è nulla di più bello nel veder fiorire quei semini piantati tanto tanpo fa. L’amore, la cura e la dedizione…sono frutto di ciò che siamo.
    Io mi metto in un angolino, ti osservo e gusto la tua creme brûlé….

    1. Francesca P.

      8 Maggio 2016 at 23:32

      Melania, è bellissimo mettersi lì in compagnia di Pazienza e Fantasia, facciamo colazione tutte insieme come vecchie amiche che non si separano mai! Ti vuoi unire? 🙂
      Ho abitato per 8 anni in una casa con un terrazzo e quindi non potevo non far rinascere questo angolo, anche se piccino… anzi, mi chiedo come mai non l’abbia fatto prima, ma le cose avvengono al momento giusto, no? Si fanno aspettare, ma poi si accolgono con ancora più piacere… fare spazio ai vasi e a quellocheverrà, l’idea del mio giardinaggio è questa… e l’Amore, assolutamente sì, è il concime migliore.

  • Anna

    8 Maggio 2016 at 20:26

    …Come se le parole di Baricco, quelle dell’incipt, fossero state scritte per te. E per me. E per ciascuno di noi, quando il temporale si allontana e non resta altro che raccogliere petali e foglie sferzate dal vento…
    E, di certo, mentre davi vita
    nuova al tuo balcone, hai pensato che sì, anche per te è ormai tempo di una nuova possibilità…
    Lo sento. Lo vedo nella luce che hai catturato con queste
    fotografie, belle da togliere il
    fiato… Lo leggo in quelle gocce d’acqua, in bilico tra il restare e lo scivolare via… Lo annuso come Tarallino, che ti scruta sorpreso… Lo scorgo in quei
    boccioli impazienti, pronti ad
    aprirsi…
    Tutto, questa sera, mi fa pensare
    che il temporale quando arriva arriva… e poi se ne va.
    E tu, dolce e tenace gatta, hai un angolo del cuore che, come il tuo balcone, è di nuovo pronto ad affacciarsi sulla vita…
    …Scrivo per te, e scrivo anche per me, come ben sai!

    Buona settimana, Francesca, ti auguro cocottine colme di cosebelle sul tavolino del tuo balcone!
    Anna

    1. Francesca P.

      8 Maggio 2016 at 23:48

      Ormai con le parole è un gioco continuo: a volte le scovo io, altre sono loro a farsi trovare, anche per caso… è come un rincorrersi e un chiamarsi, un camminare accanto e un incontrarsi… come avviene qui tra noi, no? Si procede fianco e fianco, le sensazioni si mescolano e ci si prende per mano… 🙂 Adesso, per mano, ti faccio passare dalla cucina al balcone… il tavolo è più piccolo ma come vedi le cose importanti entrano: un gatto, un dolcetto, una tazza e un vaso di colori che può rallegrare il nostro presente…
      Le nuove possibilità, quando ne vale la pena, vanno date alle cose, alle situazioni… e a noi stesse. Credo sia giunto il momento di raccogliere, dopo la semina. Di mettersi lì a bere l’acqua e il sole, come fanno le piante, salutando l’inverno. Affacciamoci alla finestra, alla ringhiera, alla positività, alla fiducia, alla vita… sì, Anna, la stagione c’è e si sta svelando, sta a noi goderla. E respirarla. Come si fa col profumo dei fiori, come Tarallino (ci) insegna…

  • Alice

    8 Maggio 2016 at 22:11

    Porter rimettere a posto il terrazzo o il balcone è sempre una piccola gioia, ma questo tempo pazzerello ci fa godere poco il fuori soprattutto la parte che mi piace di più quando apparecchio in terrazzo, mi sembra sempre di stare un pò invacanza! Bellissimi i tuoi fiori e deliziosa la tua crema!
    baci
    Alice

    1. Francesca P.

      8 Maggio 2016 at 23:52

      Il tempo è ancora un po’ ballerino, ma mi tengo pronta con tazza di tè e libro e appena esce il sole mi fiondo fuori! 🙂 Immagino già quando le serate saranno afose e sedersi fuori sarà un sollievo… ovviamente servendo una crema appena uscita dal frigo! 😉
      Grazie Alice, un bacio a te!

  • Chiara

    9 Maggio 2016 at 6:50

    Tanti impegni stamattina, la settimana comincia a gran velocità ma passare nel tuo blog profumato e colorato di primavera mi fa bene, una carezza a Tarallino, un abbraccio a te e una cucchiaiata bella piena della tua bontà, bell’inizio di giornata, grazie !

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 20:50

      Quando il tempo va troppo veloce, tu bussa, entra e siediti pure sul balcone… respirerai calma, silenzio e il profumo inebriante di Gino il gelsomino! 🙂 A volte bastano piccole pause per spezzare il ritmo…

  • Rebecka

    9 Maggio 2016 at 10:01

    Qui Gelsy (chiamata così teneramente da maritino) è parecchio indietro con la fioritura purtroppo e dovrò aspettare almeno altre 2 o 3 settimane.
    Il sistema dei fiori sotto zucchero mi è sempre piaciuto molto e anche di quelli sotto sale. Nonna ci metteva i fiori di tiglio, la rosa damascena, le violette, robinia, camomilla, achillea e un altro fiore di campo che fiorisce intorno a fine giugno, molto profumato che qui non ho mai visto. Lei aveva un rituale, che a me manca e consisteva nel cogliere i fiori all’alba, prima che il sole fosse sorto, quando erano ancora carichi della rugiada della notte. Bruciava un po’ di incenso, lasciava piccoli pezzetti di pane in dono alla pianta e poi sul balcone a nord stendeva su teli di lino tutti i fiori. Lasciava così fino alla sera e poco prima del tramonto metteva sotto zucchero i fiori di un raccolto singolo, o certe volte, tipo a maggio, metteva camomilla e tiglio insieme, o d’estate metteva iperico e achillea, oppure artemisia e fiori di anice.
    Era la mia maga, un po’ strega, un po’ donna medicina. Fra un paio di settimane quando fiorirà il tiglio ti insegnerò la sua tecnica se vorrai.
    Fino ad allora, mi siedo un po’ sul tuo balcone fiorito che ti invidio moltissimo, perché qui da me, esposto a sud, blocco di cemento quale è, d’estate diventa un forno crematorio per qualunque pianta. Negli anni le uniche che hanno resistito sono sempre state solo il gelsomino, le petunie, l’ibisco e le impatiens.
    E io avrei voglia di colore. Ho voglia di vedere i papaveri che ho seminato colorare l’angolo a sud est, ho voglia di vedere l’impatiense fuxia e viola sbocciare, ho voglia di aprire le finestre e sentire il profumo del tiglio inondare la camera da letto, nemmeno fossi una sorte di baronessa Rampante che abita gli alberi.
    La tua rinascita si rispecchia in qualunque cosa fai, sfiori, fotografi, osservi, crei, respiri e sogni. E anche per questo che sei tanto speciale.

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 20:56

      Oggi non vorrei dire molto… voglio che il suono delle tue parole sia l’unico a riempire la scena, perchè mi hai regalato un ricordo non solo bello e poetico, ma anche importante… sì, sento che è importante, perchè quell’essere maga e un po’ streghetta (e tanto fatina) credo l’abbia ereditato proprio da lei, dalla tua nonna adorata! Chi maneggia così i fiori, esaltandone profumi e proprietà, è una donna che sa apprezzare – e tramandare – le cose belle… e tu sei simile a lei anche in questo! Certo che vorrò sapere la sua tecnica e vorrei anche poter mangiare il tiglio, mi manca! 🙂
      Tu i colori li porti dentro, ma per quel che posso sappi che te ne donerò quanti ne vuoi e sempre di più… che siano aggrappati a piante o piatti, sono miei e di riflesso anche tuoi… i colori capiscono chi sa amarli e chi li cerca, come l’aria…
      Grazie, davvero. Un momento speciale me lo hai fatto vivere tu, leggendoti.

      1. Rebecka

        11 Maggio 2016 at 11:49

        In attesa del tiglio, puoi cominciare dalla robinia, sempre che da te non sia troppo avanti la fioritura. I fiori raccolti, messi freschi sotto zucchero in un baratolino, coperti con della garza tenuta ferma con un po’ di spago, così nulla entra ma l’umido può uscire evitando la formazione di muffe in superficie. Ogni tanto scuoti il baratolo e dopo circa 3 settimane, quando i fiori saranno sufficientemente ‘mummificati’ chiudi con un tappo e lasci così per circa 5 giorni. Se i fiori saranno molto secchi puoi lasciarli nel baratolo, altrimenti separa. Lo zucchero assorbe molto l’umidità, lasciandolo scoperto dovrebbe disperdere. Se non disperdesse a sufficienza, prova a mettere sul fondo del barattolo un po’ di riso che assorbe bene l’umidità in eccesso. 😉 Non è facile come quando si utilizzano i fiori secchi come nel caso delle damascene o della lavanda, le quali però hanno un profumo molto più intenso da secche rispetto a quello della robinia. 😉
        E peri il resro, beh, io lo spero tanto di aver preso anche solo l’1% da lei, di avere anche solo un briciolino della sua magia.
        Ti stringo forte forte

        1. Francesca P.

          11 Maggio 2016 at 15:12

          Un po’ di quella magia me l’hai appena scritta e “affidata”, come un segreto di famiglia che mi rende più ricca… grazie mille, farò tesoro di tutto!

  • larobi

    9 Maggio 2016 at 10:03

    deliziose queste cremine così chic ed eleganti!!! ma come? il gelsomino già fiorito??? il mio è ancora tutto verde !!! anche se sono certa mi regalerà un’esplosione di fiori!!! E’ tutto un “butto” e non oso immaginare il profumo!!! soprattutto all’imbrunire quando il sole si nasconde e le rondini si fanno vicine … Il tuo balcone è molto molto francese 😉 e ricco di colori! vedo che Tarallino si trova molto bene!!! Credo che mi troverei bene anch’io magari gustando una tua cocottina di crema insieme a te!!! un grande abbraccio! <3

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 20:59

      Sì, Robi, qui Gino è bello sveglio già da settimane! Ma il clima romano quest’anno è tutto strano, la temperatura è mite da tempo e la rinascita è stata anticipata! E forse anche quella interiore… 😉
      Sono felice che il balcone profumi di Francia, sai che mi hai fatto un gran complimento e non a caso oggi abbiamo anche la ricetta giusta… 🙂
      Grazie, ti abbraccio!

  • Lisa

    9 Maggio 2016 at 13:16

    Le tue foto Francesca sono sempre di una delicatezza unica, come il tuo micio. E finalmente eccolo qui il tuo angolo verde, è davvero d’ispirazione, ci vuole così poco per dare un tocco di colore e vita!
    A presto! 😉

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:01

      Lisa, grazie! Ormai non mi separo più dalla Canon, me la porto anche in balcone, come vedi… 🙂 Ma come resistere al fascino dei fiori e delle piante? Mi trasmettono tanta positività, per questo ho voluto valorizzare questo spazio, sarebbe stato un peccato tenerlo lì spento e non sfruttarlo! E hai perfettamente ragione, basta poco… questo il segreto!

  • Emanuela

    9 Maggio 2016 at 13:34

    oooooooooooohhhh ma che bellezzaaaa!!!
    e se facessimo lo zucchero aromatizzato ai fiori d’acaciaaa?
    è dolcissimaaaaa!!!!
    ora proverò ad essicare quelliii!!!!
    che bella questa ricetta!

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:03

      Emanuela, magari a trovare qui dei fiori d’acacia puri, lontani dallo smog, bianchissimi e odorosi! Me li fai arrivare dal cielo, planando sul balcone? 🙂 Gino non sarebbe geloso, anzi, potrei fare un mix nel prossimo zucchero!

  • Anna

    9 Maggio 2016 at 15:01

    Che bello il tuo angolino colorato! Quei fiorellini blu li ho avuti anche io ed erano i miei fiori preferiti da fotografare, sono splendidi!
    Non trovi sia una gioia per gli occhi vedere quella esplosione di colori? Io adoro quando nel mio giardino (per buona parte ancora incolto) comincia a diventare un arcobaleno di colori, mi fermo ad osservare i fiori, le rose, ed è riposante guardarli e annusare i profumi!
    Facciamo che ti porto un mazzo di rose delicate e tu mi offri la tua creme brulè? 😉

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:05

      Anna, se venissi qui con il tuo talento a fotografare i fiori, gli scatti sarebbero da incorniciare! Ora capisco perchè ti dedichi con cura a questo soggetto, da quando ho l’obiettivo macro sono attratta tanto dalla natura e resto stupita dalla delicatezza dei petali e dal loro linguaggio…
      Purtroppo non ho più una pianta di rose, quindi lo scambio che mi proponi è assolutamente gradito! 😉

  • Virginia

    9 Maggio 2016 at 15:21

    Sono innamorata della seconda foto di Tarallino, quella in cui guarda incuriosito l’obiettivo (o chi ci sta dietro 😉 ). Hai ricreato un angolo di pace che con il verde dei muri dà l’impressione di essere su un prato fiorito. La tenda serve a creare la giusta intimità, soprattutto nelle cenette estive, ma è anche bello tirarla su e ammirare il mondo dietro a una tazza di tè (o caffè) e a una fetta di torta! Riesco a sentire il profumo del gelsomino, così elegante e naturalmente dolce, e non posso trattenermi dall’affondare il cucchiaino in una di queste cocottine, assaporando un po’ l’amaro croccante del caramello e un po’ la dolcezza morbida della crema 😉

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:10

      Quella foto fa sorridere anche me, sarò di parte ma trovo irresistibile quel musino curioso! Tarallino adora stare in balcone, molto più di Ulisse… saranno le origini salentine campagnole, ama l’aria aperta! 🙂
      Avrei dovuto sistemare prima il balcone, abitando qui da 3 anni… non ho pensato potesse essere parte integrante della bella stagione, ma per fortuna quest’anno mi sono accorta delle sue potenzialità e finalmente me lo godo! E magari anche tu ti accomoderai fuori con me, presto… 😉 Sui dolci da mangiare abbiamo l’imbarazzo della scelta, ehehe, ma segno che questa cocotte ti piace parecchio!

  • ipasticciditerry

    9 Maggio 2016 at 16:09

    Grazie grazie grazie! Mi piace pensare che hai fatto tante foto a Tarallino per me, gli ho dedicato tenere parole d’amore, intanto che scorrevo le foto, lo adoro e mi sembra di vedere il mio Arturo. Comunque non vale … da me la stagione è indietrissimo, rispetto a te. Il mio gelsomino comincia ad avere ora i bocciolini piccoli ma se continua a fare un giorno bello e dieci brutti, sarà molto difficile che fiorisca presto. Oggi le temperature sono tornate fresche, piove e il cielo è grigio e così pare sarà tutta la settimana. Sono stanca rispetto al tempo, vorrei tanto vivere in un posto un pochino più caldo e meno umido. Nello stesso tempo adoro le mie colline, sempre così verdi e mutevoli. Le tue foto mi incantano sempre, sono tornata su a guardarmele. La creme brulè è uno dei miei dolci al cucchiaio preferiti però non credo mi piacerebbe con il sapore del gelsomino, non so … dovrei assaggiarla. una volta ho mangiato una panna cotta al gelsomino e mi sapeva di sapone. Però mai dire mai, non sono di quelle che dicono a priori: non la mangio. Io assaggio tutto comunque. Buona settimana cara Francy, torno su a guardarmi Tarallino e il resto delle foto. Dai un bacino al mio pelosotto. ♥ Un grande abbraccio a te invece

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:18

      Tarallino ormai è presentissimo, ci tiene a essere vicino a me ma anche a te, sapendo che passerai a salutarlo! 😉 Questo balcone rinato è un regalo per me stessa ma anche per lui, dato che appena può si mette sul tavolino e resta ore lì, a guardare le piante o quello che avviene nel giardino condominiale…
      Gino ha voglia di primavera e ha bruciato le tappe, nonostante sia posizionato all’ombra… o forse è semplicemente goloso di crème brulée come la sottoscritta e si è affrettato a fiorire per finire in questa ricetta! Il suo profumo si sente, ma non mi pare eccessivo, o almeno a me non dà fastidio… ma io adoro anche la granita al gelsomino e metto la lavanda nei dolci, quindi… 😉 Ti consiglio di provare e magari, mettendo solo qualche petalo, sarai stupita!

  • zia Consu

    9 Maggio 2016 at 18:20

    hihihi..lo voglio anch’io quest’aiutante in cucina 😛 e anche il tuo pollice verde U.U io sono una vera frana e vedere il tuo angolino così rigoglioso mi fa ricordare di quante vittime io abbia mietuto in queste primavere..vorrà dire che mi dedicherò al dolcetto, forse mi verrà meglio 😛
    Buona settimana Fra <3<3<3

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 21:20

      Consu, se vuoi ti faccio da giardiniera personale e se ci scappa anche qualche dolcetto, gustato insieme, tanto meglio! 🙂 Sono abbastanza brava anche con le piante aromatiche, può tornare utile, ehehe!
      Buona settimana a te, un bacio!

  • Manuela

    9 Maggio 2016 at 18:33

    La prima frase, quella di Baricco, è bellissima. Conosco bene la sensazione del giardiniere il giorno dopo il temporale: si prova un senso di smarrimento misto a tristezza, ma d’altra parte la volontà sembra farsi più forte, come se acquistasse spessore e guadagnasse forza a ogni colpo.
    Ora, non si augura a nessuno di finire di continuo in mezzo ai tifoni, però il senso di questa frase è davvero forte e so ch etu l’hai colto fino in fondo 🙂
    Ogni volta che passerò sotto al gelsomino del mio vicino buttero lo sguardo in aria per vedere se sei nascosta tra le foglie 😀

  • Manuela

    9 Maggio 2016 at 18:34

    p.s. e se non lo avessi capito “forza” è la parola chiave del commento (maledetta me che non rileggo mai prima di fare invio!)

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 23:32

      Quella frase ha colpito molto anche me e sono sicura che le parole, come le persone, non si incontrino per caso… tu hai capito tutta la sua FORZA (!) e da esperta fanciulla di campagna sai bene cosa significa affidare alla terra nuove speranze e fiori da crescere… ecco, lo sto imparando anche io, giorno dopo giorno. Quando piove abbasso la tenda per ripararmi e appena vedo una lama di sole mi ci metto sotto felice come fa Tarallino… 🙂
      Ci vediamo tra le foglie del tuo gelsomino, allora, saprò farmi sentire… e tanto so arrampicarmi sulle piante come i gatti, senza cadere… 😛

  • m4ry

    9 Maggio 2016 at 19:36

    Seta è il primo libro di Baricco che ho letto…è un libro che spesso e volentieri riprendo tra le mani, e vado a rileggermi le frasi che ho sottolineato. E indovina un po’ ? Quella che hai citato tu è una delle mie preferite 🙂
    I fiori mi rilassano, mi trasmettono un gran senso di serenità. Secondo me sono terapeutici. Quando mi sento con la testa piena di pensieri…quando fatico ad arrestarli o a metterli in ordine, spalanco la vetrata della mia veranda e mi fiondo fuori. Mi basta posare gli occhi sui miei fiori e mi sento subito meglio. Il tuo angolo fiorito non potrà farti altro che bene. Sono compagni di viaggio i fiori, e loro, più di ogni altra cosa, preannunciano l’alternarsi delle stagioni.
    Adoro le creme dolci, trovo che siano quel tipo di dolce che ti rimette in pace con il mondo…sarà perché sono cremose e vellutate e la loro sensazione sulla lingua e sotto al palato, è piacevolissima. Un abbraccio Fra e buon inizio settimana.
    Ti lascio un ascolto…non so se la conosci 🙂
    https://www.youtube.com/watch?v=Gv9UJGrVpPo

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 23:57

      Adesso quindi, dopo le canzoni, scopriamo anche le frasi dei libri in comune? Sarebbe un nuovo bel gioco! Tra l’altro sto leggendo ora qualcosa che potrebbe piacerti, ne parliamo in privato! 😉
      Si vede che ami i fiori, li metti nei tuoi splendidi set, come me… d’altronde, la poesia e la passionalità che esprimono, insieme alla delicatezza, rispecchiano le caratteristiche delle Leonesse sensibili, ehehe! Io ormai non posso fare a meno di fotografarli e di mangiarli e assaggerei ogni tipo, orchidea compresa! 🙂
      Grazie per l’omaggio musicale, conoscevo il film ma non ricordavo bene la colonna sonora… sei sempre preziosa! :*

  • patalice

    9 Maggio 2016 at 19:38

    io amo alla follia la creme brulee, è sicuramente il dolce che preferisco ordinare alla fine di una cenetta che vale la pena… la tua versione è deliziosa, sicuramente profumata e senza alcun dubbio golosissima…

    1. Francesca P.

      9 Maggio 2016 at 23:59

      L’adoro anche io, sai? Dalla prima volta che l’assaggiai, in Francia, innamorandomi di quella crostina croccanta da rompere e fondere con la morbidezza.. viva i (dolci) contrasti! 🙂
      Grazie del commento!

  • saltandoinpadella

    9 Maggio 2016 at 22:15

    Il tuo piccolo angolino deve essere delizioso. Ha un aspetto così francese. E vedo che piace moltissimo a Tarallino. E’ un curiosone proprio come la mia Magò che adora scoprire ogni cosa nuova con il suo musetto baffuto. Sono sicura che la primavera si trovi benissimo nel tuo piccolo angolino fiorito, ad accarezzare lievemente con la punta delle dita i petali dei fiori, e i baffi del tuo valente aiutante.
    Sono sicura che ora Gino sia davvero felice di avere così tanti amici, ed è sicuramente felicissimo di essere il protagonista assoluto di queste delizie.

    1. Francesca P.

      10 Maggio 2016 at 0:02

      Grazie, Elena! Anche Roberta mi ha detto che lo stile è francese… musica per le mie orecchie, ehehe! Anche senza rendermene conto, quel paese mi ispira in tutto, nelle ricette ma anche nell’arredamento! 🙂 Adesso fare colazione lì è già diventato un rito piacevolissimo e non vedo l’ora che arrivi l’estate per poterci passare ancora più tempo… immagino anche letture notturne con un venticello rigenerante, accompagnate da un buon dessert ovviamente! 🙂

  • silvia

    10 Maggio 2016 at 10:51

    Te lo dico, mi sono follemente innamorata di tutto quello che hai fotografato! Me lo sentivo che il tuo balcone (ri)fiorito sarebbe stato il protagonista di un nuovo post! E’ così è stato! Che luce, che meraviglia davvero!! E’ tutto così delicatamente perfetto, con colori che abbracciano senza stringere, ma ti coccolano per farti sentire a casa, anche per chi lo guarda soltanto da lontano…Immagino colazioni sul balcone, merende tra amiche e una tazza di tè, e fusa…tante fusa! 🙂 Mi ha incuriosito tantissimo lo zucchero aromatizzato al gelsomino, tra l’altro vedo che è uno zucchero di canna chiarissimo, che non ho mai visto, quante cose ancora da scoprire! E così Gino il Gelsomino ora ha una bella compagnia di “signorine” con abiti colorati, leggeri, viene quasi voglia di indossare abiti con tutti quei fiori…appena il tempo si sistemerà un po’! Qui è tornato il freddo! Adoro questa ricetta Franci, superlativa!! complimenti come sempre! a presto, un abbraccio

    1. Francesca P.

      10 Maggio 2016 at 16:30

      Il balcone fa già parte di me e della casa… e quindi anche del blog! Le cose a cui tengo sono tutte legate, lo sai! 🙂 Il filo rosso può essere la presenza del colore, di cui mi circondo sempre di più… i fiori ne regalano tanto, entrare nei vivai mi piace per questo, mi sembra di essere dentro un arcobaleno! Nel mio piccolo ho cercato di ricreare lo stesso scenario e a quanto mi dice Tarallino ci sono riuscita… 😉
      Io adoro il gelsomino, ho voluto prendere Gino anche se non avevo molto spazio, ma l’idea di poterlo far entrare in cucina mi allettava troppo! Uno dei miei tè preferiti è appunto quello al gelsomino, dopo lo zucchero posso provare a farlo io homemade, ormai mi sono lanciata… 🙂
      Grazie mille, Silvia, sappi che tu sei seduta fuori con me con il pensiero, come fossi davvero qui… sento la presenza!

  • i dolci di laura

    10 Maggio 2016 at 11:37

    un angolo di paradiso per gustare i tuoi dolcetti insieme al tuo bellissimo micio!

    1. Francesca P.

      10 Maggio 2016 at 16:32

      Sì, rappresenta proprio questo! Siamo tutti vicini vicini in poco spazio, ma contenti! 🙂

  • MARI

    10 Maggio 2016 at 16:30

    Hai fatto bene! un balcone fiorito porta sempre tanta allegria in casa! e poi ai avuto l’approvazione dei micetti! 😀

    1. Francesca P.

      10 Maggio 2016 at 16:40

      Sì, il balcone erano 3 anni che chiedeva di essere guardato di più e apprezzato… finalmente gli ho dato ascolto e adesso siamo tutti qui a rendergli omaggio e coccolarlo! 🙂

  • Valentina

    10 Maggio 2016 at 20:01

    Che scatti stupendi, Francy, sono incantata… E quel musetto? Da riempire di bacini!!! Hai poi unito due profumi che amo, quello della vaniglia e quello dei gelsomini… quindi non posso che amare all’istante questa crème brulée e il tuo zucchero aromatizzato… che magia! Ti abbraccio forte forte, buona serata! <3

    1. Francesca P.

      11 Maggio 2016 at 15:11

      Vale, grazie! Tu i fiori li decori sulle tue meravigliose torte e io li pianto – e li ammiro – in balcone! 😉
      Il gelsomino ha un profumo unico e con i dolci, a mio gusto, si intende benissimo, perchè dona freschezza e delicatezza… da adesso in poi, mai più senza lo zucchero aromatizzato! 🙂

  • Claudia

    11 Maggio 2016 at 17:35

    Eccomi finalmente! Sono mancata per un bel po’, e quanto mi dispiace…in questo periodo non mi ricordo nemmeno più come mi chiamo, e la cosa non mi piace affatto…
    Mentre medito sul da farsi per il futuro, su come togliere qualche zavorra da queste giornate diventate troppo piene, mi godo per qualche minuto la luce, anch’essa meravigliosa come quella di casa, del tuo balcone. Sono contentissima che tu sia riuscita a realizzare questo piccolo angolo verde, sono sicura che ti darà un sacco di soddisfazione. Festeggio con te e aspetto le prime cenette estive 😉

    1. Francesca P.

      12 Maggio 2016 at 0:51

      Claudia, avevo pensato di scriverti in questa settimana, per parlare un po’! E dopo questo commento, l’idea è ancora più valida, quindi quando puoi ci sentiamo in privato, così mi aggiorni! Io ti tengo da parte qualcosa di ogni ricetta che non hai potuto vedere, così non ti perdi nulla e assaggi comunque tutto! 🙂
      Hai visto? La mia voglia di verde conquista sempre di più ogni spazio ed è arrivata fino in balcone, dove giustamente può esprimersi liberamente! Non posso mettere un orticello, ma fare il pieno di fiori e piante sì! E per quelle cenette estive, ho preso due sedie, quindi quando tornerai nella tua Roma… 😉

  • ely mazzini

    11 Maggio 2016 at 20:44

    Che bell’angolino ti sei creata sul balcone, godrai per tutta l’estate dei colori e profumi di quei bellissimi fiori 🙂
    Deliziosamente profumata e golosa la crema, che come sempre è presentata in maniera splendida!!!
    Un abbraccio Francesca

    1. Francesca P.

      12 Maggio 2016 at 0:54

      Sì, Ely, l’intenzione è proprio quella! Ho messo tante piante che a stento mi muovo, ahaha, ma è come se mi sentissi “abbracciata”, avvolta dai fiori… ed è bellissimo! 🙂
      Grazie mille, giro i complimenti a Gino il gelsomino, è merito anche suo della bellezza e della bontà della crema!

  • Tatiana

    11 Maggio 2016 at 22:18

    Siamo arrivate a tagliare il traguardo del balcone contemporaneamente, a quanto pare… mentre tu sistemavi vasi di fiori io deponevo i bulbi nella terra: qui sono un po’ più indietro rispetto a te perchè il clima è decisamente più rigido, ma ci godremo insieme un’estate floreale! Quel musino che ti fissa l’obiettivo mi ha fatta sciogliere, lo sai? E’ un incanto quello scatto, al pari di questa crema meravigliosamente profumata di gelsomino… non avrei mai pensato di poter utilizzare i fiori del balcone, anche perchè viste le specie che crescono bene quassù al massimo potrei proporti un budino al geranio (puahhh)!
    Vabbè, facciamo così, tu porti la crema e io ti offro un succo di sambuco visto che ora del suo meraviglioso profumo ne è piena l’aria, ci stai?

    1. Francesca P.

      12 Maggio 2016 at 0:56

      Ecco, Tatiana, insegnami come si curano i bulbi… non sono tanto brava! Ne avevo due, uno ha fatto una brutta fine, un altro resiste ma non fiorisce più… scambiamoci dunque consigli da amiche di pollice verde oltre che di parole, per poi scambiarci anche cibi profumati, come giustamente proponi! 😉 Mai mangiato il sambuco, quindi a te l’onore di farmelo scoprire! Curiosa come sono proverei anche a fare qualche ricetta coi gerani, ahah, ma forse meglio non rischiare… 😛

  • Margherita

    12 Maggio 2016 at 3:51

    Queste foto sono un incanto… sono cosi tanto espressive che non hanno bisogno di parole. I mercati e di conseguenza i terrazzi, hanno iniziato a colorarsi anche da queste parti ed io non potrei essere più felice. Sfortunatamente del gelsomino posso ricordare l’odore inteso e il bianco, bianchissimo dei suoi fiori. Credo tu possa immaginare quanto mi piacerebbe affondare il cucchiaino in uno di quei ciotolini, “ascoltare” lo scricchiolio dello zucchero caramellato e gustarmi il gusto delicato di uno dei mie dolci preferiti in assoluto…

    1. Francesca P.

      14 Maggio 2016 at 13:53

      Grazie, Marghe! I fiori hanno un modo tutto loro di parlare, come dicessero parole delicate e gentili, sottovoce, per orecchie affini che vogliono ascoltarle…
      Amo il momento in cui le strade tornano a odorare di gelsomino, è come quando sboccia una rosa o si sente la prima rondine… sono i veri segni che la primavera è con noi! Sei simpatica al mio Gino, quindi una coppetta è tutta per te, si è preoccupato personalmente che avesse più petali rispetto alle altre… 😉

  • Ileana

    13 Maggio 2016 at 14:01

    Quando mi hai parlato di fiori nel mio post sul biancospino ho subito pensato al tuo gelsomino! Quel barattolino dolce e dal profumo intenso dev’essere qualcosa di meraviglioso…

    Hai fatto bene a ritagliarti questo nuovo spazio, a volte basta così poco per ritrovarsi, per rinnovarsi…e per me non c’è nulla che non si può combattere con il verde! 🙂

    1. Francesca P.

      14 Maggio 2016 at 13:55

      Ile, a volte apro il vasetto anche senza dover usare lo zucchero, solo per annusare il profumo… mi piace tantissimo e voglio farne scorta per l’inverno! 🙂
      Il balcone è davvero piccolo, ma quante volte ci siamo dette, qui e sulle pagine dei nostri blog, che sono proprio le cose piccole a dare maggior soddisfazione? E vedere i fiori che crescono ogni giorno di più mi fa sentire bene… come prendersi cura di ciò che si ama, dedicando attenzione…

  • Francesca

    14 Maggio 2016 at 12:22

    C’è un piacere segreto nel prendersi cura di un giardino, di un balcone fiorito o anche di una semplice pianta. Con silenziosa speranza, le mani si adoperano, si sporcano, s’intrecciano a rami e radici, prestano attenzione, trasmettono vitalità.
    Poi l’attesa.
    E loro, le piante, con i loro tempi e modi (che per quanto abbiamo tentato di guidare, riusciranno sempre a sorprenderci), piano partono e poi esplodono: forme e colori che restituiscono mille volte la fatica iniziale.
    Io non so resistere. Nonostante l’allergia, esco e osservo, sfioro e annuso, prendo delicatamente tra le dita un bocciolo e mi domando se domani sarà il giorno della fioritura, fotografo. Mi seguono gatte, come Tarallino, intente ad annusare, intrufolarsi, riempirsi il pelo di semi di tarassaco e tentare improbabili agguati a insetti indaffarati.
    Gli zuccheri profumati mi incuriosiscono molto, credo che aspetterò la fioritura del tiglio e poi proverò a sperimentare!
    Invece quella creme brulée so che mi piace, … non è che ne sia rimasto ancora un cucchiaino per caso? 😉
    Buon weekend Franci, e un miao a Tarallino e a Ulisse (digli che lo aspettiamo nel prossimo post!) 🙂

    1. Francesca P.

      14 Maggio 2016 at 14:01

      Vero, Fra, tutto nasce dalle mani… non indosso mai i guanti quando pianto, sai? Mi piace il contatto con la terra umida, non mi importa di sporcarmi e anzi, prima o poi dovrò fotografare mani all’opera tra semi e vasetti, sono così belle… 🙂
      Mi piace l’immagine di te in “libera uscita” tra i campi, mi sembri una bambina felice e un po’ magica, che attira gatti, grilli, coccinelle e farfalle e tocca tutto… perchè è toccando – e torniamo al discorso delle mani – che si sentono davvero le cose, sfiorando, accarezzando e stringendo!
      Non ho una pianta di tiglio, quindi aspetto il tuo zucchero per vedere che fiorellini ha e scambiarci profumi che rendono più buone e più dolci le giornate… come cantava l’amica Mary in un film della nostra infanzia che so che apprezzerai, “basta un poco di zucchero”… e il sorriso va su! 😉

  • Beauty Follower

    15 Maggio 2016 at 22:45

    Delicious creme… I can smell the jasmine 😉

    Hugs from Athens!

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