Non tutte le primavere sono uguali. Ci sono primavere e primavere, come ci sono sguardi e sguardi, anime e anime, risvegli e risvegli, dolci e dolci. A far la differenza sono dettagli, sfumature, colori, pieghe, riflessi, profumi, sapori. Le sensazioni che trasmettono, quello che danno, quello che comunicano. Quello che rappresentano.
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Se durante la settimana è un gesto veloce a cui presto meno attenzione, alzare la serranda della camera da letto nel weekend ha tutto un altro significato: è come aprire il sipario. Inizia lo spettacolo che mi godo da spettatrice, ma di cui sono anche protagonista.
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A volte la vedo di spalle, seduta alla scrivania, con i capelli sciolti e il maglione celeste, intenta a scrivere su uno dei tanti diari, immersa nel suo mondo di parole e prime scoperte, da raccontare a se stessa fermando tutto sulla pagina.
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4 come gli occhi di due persone che guardano nella stessa direzione, 4 come il giorno in cui sono nata, 4 come le zampette feline, 4 come le spezie della miscela tanto usata in cucina, 4 come le stagioni, ognuna speciale a modo suo, 4 come le lettere che compongono la parola “casa”.
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Accoglienti, generose, confortanti: le donne-zuppa sono così, trasmettono calore, riempiono, coccolano. Non sono scontate e giocano con gli ingredienti, cercano sempre nuove idee, amano la creatività, assaggiano e sperimentano.
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In queste ultime settimane, c’è fermento sottopelle. Io mi sento un po’ come la schiuma del cappuccino, una nuvola bianca soffice che si espande dentro la tazza, lentamente e delicatamente, conquistando il suo spazio.
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“O” come Oggi. Il momento presente, la strada sotto ai piedi, la valigia aperta, il sole che nasce, la messa a fuoco su quello che accade, il voglio e non il vorrei, la matita con la punta appena fatta, tutta la gamma di sfumature dell’afferrare, del prendere e dello stringere. Piano ma anche forte.
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In questo periodo, vado spesso nel mio giardino d’inverno a passeggiare. Mi piace il suo silenzio, mi piace il suo ordine e mi piace essere circondata da piante e fiori. Andare lì e vedere come affrontano le stagioni, come si difendono dal freddo, come passano il tempo, come ingannano l’attesa fino al 21 marzo. E…
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In questo weekend, Roma ha preso dal freezer il clima e l’ha messo a scongelare un po’ nel forno, riprendendosi le sue temperature che erano scappate altrove. Sabato mattina sono uscita nel sole, levando dalla testa, dopo giorni, il cappuccio del piumino, allentando il nodo della sciarpa viola e ritrovando quella piacevolezza che la mia…
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Sono donna. E un viscerale tepore mi avvolge quando il mondo mi colpisce. E’ il tepore delle altre donne, di coloro che hanno fatto della vita questo angolo sensibile, combattivo, dalla pelle morbida e dal tenero cuore guerriero. (Alejandra Pizarnik) Come la nicchia di un divano in cui sedersi, come la ricerca del punto più…