Ora e qui. Quello che c’è adesso. Guardarsi intorno e assorbire tutto. Nessun velo, nessuna sfocatura. Tutto è nitido. Tutto si sente. Tutto arriva. Tutto parla. Specialmente gli occhi. Ci sono cose che non si dimenticano e altre che non si nascondono.
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C’era un tavolo, tondo. Una luce soffusa. Una ciotola di plastica, gialla, un po’ rigata. C’era un sacchetto, di carta stropicciata. C’erano mani pazienti, che non avevano fretta. C’erano pomeriggi silenziosi o sere lente. C’erano gesti, precisi, sicuri. Come un rito, qualcosa che si sa e si torna a fare, in modo ripetuto ma non…
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Spesso le nostre vite sembrano montagne russe, corse, giri, capriole, salti. Il tempo non basta mai, ma soprattutto in estate si ha voglia di rallentare i ritmi ed è bello pensare a ciò che ci calma… Come quando da bambina giocavo con i bottoni, sul letto, li mettevo tutti in fila,…