È la stagione dei sorrisi anche senza un motivo, per me, la primavera. Disegnati sulle labbra da un sottile filo d’erba, che alza gli angoli della bocca e ne valorizza i contorni. Quei sorrisi che non si spiegano, non si razionalizzano, non si comandano: si vivono, si sentono, si ascoltano. Si proteggono, come una fiamma…
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Viola erano i campi di lavanda che inseguivo in Provenza, come un tesoro da raggiungere e da rubare con gli occhi. Viola è la mia tazza a pois preferita, quella che spunta subito dal vetro della credenza, che conosce il sapore di ogni colazione, ogni biscotto, ogni torta, ogni giornata di pioggia, ogni sospiro d’attesa.