QUESTA LUNGA STORIA D’AMORE (CON IL FORNO)

13 Dicembre 2015Francesca P.

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Tra le storie d’amore che vivo quotidianamente nella mia cucina, quella con il forno è tra le più forti e romantiche. C’è un dare-avere silenzioso, ma intenso. C’è uno scambio reciproco, importante: io gli affido la speranza di qualcosa in divenire, lui me la restituisce profumata, dorata e… pronta. Pronta da mangiare. Quindi da assaporare. 

Mi metto di fronte al forno per assorbire calore, con il desiderio di emanarlo e di riceverlo allo stesso tempo. Fisso la sua lucina accesa e mi sembra un piccolo faro che mi guida, anche quando è notte fonda o intorno non riesco a vedere niente. Sa confortarmi quella lucina, come una candela che metterei al centro del tavolo nel mio bistrot dei sogni, come un raggio di sole che colpisce un vetro e lo fa brillare, come una fiammella che sussurra “non è finita”.

La magia della cottura e della lievitazione mi incoraggia: perchè mostra come le cose possono evolversi, crescere e diventare “altro”, con un po’ di pazienza. E se la lievitazione non (av)viene bene, si cambia ricetta o farina, per trovare la migliore. Quella che non delude.

Tutte le volte che avvicino il naso allo sportello per guardare dentro, sento l’emozione dell’attesa di qualcosa a cui tengo. Sento il brivido del chissà. Sento la voglia di toccare quello che ho creato, tutta da sola. Sento la fiducia che, scappata dal mondo, si è rifugiata in una teglia, rannicchiata in uno stampo e ha scelto la carta forno come coperta.

Mi è stato detto che “Si cucina sempre pensando a qualcuno. Altrimenti stai solo preparando da mangiare”. E tra tutti i pensieri che volano scanditi dai minuti del timer e raggiungono persone lontane e vicine, uno è arrivato in un altro forno: quello rassicurante e accogliente di Sonia.

Le banane le abbiamo sbucciate insieme, alle sue nocciole ho aggiunto le mie e i miei pois sono diventati i suoi. In passato avevo le amiche di penna, ora è un piacere avere le amiche di forno…

BANANA BREAD CON TRIPLA NOCCIOLA

(ricetta tratta, con qualche piccola modifica, dal blog “OPSD”)

130 g di farina 00

50 g di farina di nocciole

2 banane mature

120 g di nocciole

20 g di maizena

150 g di zucchero di canna

80 g di burro

1 uovo grande

6 g di lievito per dolci

sale (q.b.)

Granella di nocciole (a piacere)

Preriscaldate il forno a 180°.

Sbucciate le banane e schiacciatele con una forchetta.

Mettetele nella planetaria, insieme al burro (a pezzetti; a temperatura ambiente) montando finchè il composto sarà ben amalgamato.

Aggiungete l’uovo, lo zucchero e il sale. Mescolate.

Versate le farine (setacciate) con il lievito e la maizena. Mescolate. Tritate grossolanamente la metà delle nocciole, lasciando l’altra metà intera. Aggiungete le nocciole all’impasto (tranne qualcuna che aggiungerete dopo) e mescolate.

In uno stampo da plumcake rivestito con carta forno, versate l’impasto e mettete in superficie la granella di nocciole e alcune nocciole intere. Cuocete in forno per 30-35 minuti. Fate la prova stecchino per la cottura.

Sfornate il banana bread e lasciatelo raffreddare su una gratella prima di affettarlo.

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71 Comments

  • Anna

    13 Dicembre 2015 at 21:01

    Ed è subito (domenica) sera… e tu, di ritorno dalla California, sei china in cucina… Il viso riflesso nel vetro del forno e il naso pronto a sentire i profumi che, tra poco, si libereranno nella stanza…
    Nel tuo bistrot dei sogni ti
    immagino parlare col forno,
    coccolarlo, accudirlo…
    …Hai descritto il vostro rapporto come se stessi parlando di rapporti veri, di penna e di schermo.
    Che si basano sul dare-avere, che trasmettono calore, che hanno la pazienza dei lievitati, che profumano di buono, che accolgono sogni e li coprono
    d’attesa, che crescono magicamente…

    E il piacere è nostro, mentre tu condividi con noi pois e parole. Aprendo lo sportello del tuo cuore…
    Buona settimana!
    Anna

    1. Francesca P.

      13 Dicembre 2015 at 22:55

      Come in tante storie d’amore, i momenti più belli si consumano la sera, lontani dal brusio, quando tutto intorno è calmo… con il forno spesso è così, ci ritagliamo il nostro spazio mentre fuori è buio e si cerca ancora di più l’intimità domestica e quel parlare sottovoce…
      Mi piace l’immagine dell’aprire lo sportello del cuore, così i profumi possono diffondersi e sprigionarsi e si sente il calore vivo, pulsante, arrivare in viso… e io che ho le mani quasi sempre fredde, puoi immaginare che cuore caldo ho… 🙂

  • Ro

    13 Dicembre 2015 at 21:56

    Mi piace l’attesa delle cose belle. L’attesa del divenire(grandi). L’attesa del futuro sempre così imprevedibile.
    E’ la lucina di cui parli quella che mi ha indicato nel bistrot il tavolino giusto, dove so che sarai accomodata tra mille volti e dove saprò di poterti trovare sempre accogliente.
    E a volte c’è solo bisogno di questo: lasciarsi andare a braccia confortanti che sappiano capirti nel profondo. Come una nocciola saporita che affonda in un impasto profumato che l’abbraccia come fosse nato sol per quell’attimo di unione infinito. 😉
    Asaggiamolo questo futuro e vediamo che sapore ha! :*

    1. Francesca P.

      13 Dicembre 2015 at 23:04

      Piace anche a me quell’attesa… e per lei farei follie, lo sai! Anche tirar fuori la pazienza che di solito non ho (ma magari se faccio una bella chiacchierata con un lievitato mi svela dei trucchi) pur di stringere qualcosa di buono… di buono in tutti i sensi… purtroppo fino alla fine non scopri se la torta verrà bene e se valeva la pena farla, ma io ci provo… io ci provo sempre…
      Lasciarsi andare non è facile, ma se tutte le anime fossero come la tua sparirebbe ogni freno o paura e sì che mi lancerei in volo e prenderei con piene mani quell’attimo tutto da vivere…
      Parole su parole, aggiungi sempre qualcosa in più…

  • Alice

    14 Dicembre 2015 at 8:29

    Che bella immagine le amiche di forno! Anche io ho un grande rapporto d’amore con il mio forno, sarà forse legato alla mia passione per i lievitati, ma anche un dolce mi da sempre una grande emozione e questo tuo cake così noccioloso mi piace un sacco!
    baci e buona settimana!
    Alice

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:38

      Il forno trasforma tutto in meraviglia, in stupore… forse è per questo che mi piace tanto, perchè compie piccoli miracoli e fa diventare più buone e più belle le cose! 😉
      Un bacio, Alice, grazie!

  • m4ry

    14 Dicembre 2015 at 10:05

    Amo il mio forno…senza di lui non sarebbe la stessa cosa. C’è chi, quando arriva il caldo, non lo accende più…io, invece, lo accendo anche con 40 gradi all’ombra. E’ che cucinare le cose in forno mi trasmette un grande piacere. Penso di provare le stesse cose che provi tu…Il risultato è sempre una sorpresa…e poi, che gioia…
    Delizioso questo banana bread…e le nocciole, poi, lo rendono ancora più speciale ! Un abbraccio :*

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:40

      Ovviamente siamo uguali anche in questo… forno acceso senza andare mai in vacanza, mica ci fermano 40 gradi quando la passione batte forte, no? 😉 Quando amo… voglio presenza costante. Ecco, forse dipende anche da questo…
      Sapessi quante nocciole ho mangiato mentre facevo questo cake, tu vedi quelle nell’impasto e sulla superficie, ma molte di più sono finite nella mia pancia in diretta, sul momento… 😛
      Ti abbraccio anche io, anima affine!

      1. m4ry

        14 Dicembre 2015 at 21:45

        <3

  • Simo

    14 Dicembre 2015 at 10:14

    …ehhhh….anche io oserei dire di avere una storia d’amore col forno…non ci lasciamo mai, neppure d’estate…ci cerchiamo sempre…
    E mi dà tanta gioia e soddisfazione…a volte più degli esseri umani veri e propri, ci credi!?!
    Bacione stella, hai sfornato un cake incredibile…ci farò assolutamente un pensierino, oh yes!
    Buon inizio settimana

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:43

      Certe storie d’amore sono infinite, possono conoscere crisi (magari di caldo…) ma durano per sempre! E basta poco per far aumentare la passione, magari un dolce venuto particolarmente bene… 🙂
      A guardare gli esseri umani che ci sono oggi, certo che ci credo… vale per il forno e anche per gli animali, per me…
      Buona settimana a te, Simo! E salutami il tuo forno! 🙂

  • Virginia

    14 Dicembre 2015 at 11:54

    Io non potrei mai rinunciare al forno: non lo metto a riposo nemmeno in estate, per continuare a fare il pane e per le torte con la frutta che più amo. E’ uno dei miei strumenti di cucina preferiti, perchè è in grado di riscaldare una casa con i suoi profumi e il suo calore, mette le cuoche in attesa e unisce tutti i curiosi davanti alla sua porta. Il naso attaccato alla porta, la lucina accesa e, all’occorrenza, una torcia puntata sul vetro per aumentare la luminosità e curiosare negli angoli più nascosti. Poi amo tutto ciò che esce dal forno, che sia il pane, una torta, delle lasagne o un arrosto… Forse è il mio metodo di cottura preferito! E poi quanto è bello infilarsi i guantoni da forno e tirare fuori una teglia rovente? Il banana bread è sempre un colpo di fulmine e la tua versione con le nocciole stuzzica molto la mia curiosità (e il mio appetito… 😉 )

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:46

      Concordo, Virginia! Questo amore resiste a qualsiasi clima, perchè mi innamoro tutte le volte che sforno qualcosa… è una conquista quotidiana! 🙂
      L’idea della torcia te la ruberò perchè hai ragione, a volte c’è necessità di vedere illuminato ogni angolo, come suggerisce la nostra curiosità e la nostra apprensione affinchè tutto venga come desideriamo!
      So che ami il banana bread, io lo faccio raramente ma credo che da adesso intensificherò la produzione… e forse la quantità delle nocciole! 😉

  • Rebecka

    14 Dicembre 2015 at 13:41

    E’ senza dubbio una storia intensa, stretta, un legame indissolubile, finché elettricità non vi separi. E so, lo conosco, perché ho avuto la fortuna immensa di innamorarmi e legare così tanto con un forno anche io. Ti tradisce poche volte o mai, perché più ci si frequenta, più ci si conosce. Io conosco le sue debolezze e lui le mie e insieme siamo in grado di venirci incontro e creare magia, una magia sempre diversa.
    Sono quei legami che non passano, forse mai. Quei legami che intrecciati difficilmente vorresti sciogliere. Perfino lo scorso anno, quando ci eravamo messi a dura prova l’un l’altro, perfino allora sembra che il nostro legame si sia consolidato anziché affievolirsi.
    E le nocciole? Adoro gli impasti burrosi, nocciolosi, o nocciosi. Mi piacciono poi, particolarmente, le amiche di forno, questo sì. <3
    Un abbraccio

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:52

      … “finchè elettricità non vi separi” è bellissimo, ahaha! E’ proprio così… giusto un salto di corrente può fermare il nostro timer che batte all’unisono con il cuore, dico bene? 😉
      Le complicità mi esaltano e quando le trovo non le lascio… vale con il forno, con gli ingredienti e con le presenze importanti… e so che mi capisci anche in questo! Chi ha voglia di calore, anzi, chi ne ha proprio bisogno, alimenta tutti i giorni, senza pause, questo tipo di storie d’amore, con la certezza di sfornare anche emozioni e sorrisi, ossia quello di cui ci cibiamo di più…
      Ti mando una pioggia di nocciole che bussano al tuo vetro e un abbraccio corposo come questo impasto!

  • Luara

    14 Dicembre 2015 at 15:14

    Ho sempre pensato che tutto ciò che esce dal forno con attesa, trepidazione, ed un po’ di paura per come sarà, è qualcosa di speciale, come una creaturina che hai creato con le tue mani, alla quale hai dato la vita. Ed il forno è per un certo verso il compagno con cui ogni volta, compiamo questo miracolo. Bellissimo articolo.

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:54

      Sì, lo penso anche io… tutto quello che viene dal desiderio e dall’attesa ha un sapore e un valore speciale, perchè voluto, coccolato e seguito con amore…
      Mi fa piacere che tutte noi viviamo questa storia d’amore che riempie la cucina e la vita… 🙂
      Grazie del commento!

  • saltandoinpadella

    14 Dicembre 2015 at 17:16

    Le amiche di forno mi hanno fatto sorridere. Sai che non ci avevo pensato? ma anche io oramai sono passata dalle amiche di penna a quelle di forno. Ci si capisce senza troppe parole 🙂
    Anche io ho una liaison con il mio forno, vibrante e intensa, e lui ricambia degnamente il mio amore. Quando devo usare un forno non mio sono sempre intimorita, un po’ come al primo appuntamento. Lo guardo trepidante, in attesa del miracolo.
    Ma veniamo a questo cake, che meraviglia. Mi sembra di sentire il profumo delle banane che abbraccia quello delle mandorle. Bravissima come sempre.

    PS: invidio la tua cucina così luminosa ed accogliente…e vedo che anche i tuoi principi si trovano bene nella tua cucina. Che belli che sono

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 18:58

      Le forme di amicizia cambiano nel tempo per quanto riguarda gli strumenti di comunicazione, ma la gioia che è alla base resta invariata… invece che impugnare una penna, abbiamo un guanto da forno… e il foglio bianco è stato sostituito da quello di una ricetta! 😉
      Hai colto un bell’aspetto di questo amore, ogni appuntamento è come se fosse il primo, nulla va dato per scontato e l’emozione si rinnova ogni volta perchè il finale potrebbe cambiare, come avviene in un film…
      Sono contenta ti piaccia il bianco e la luce della mia casa, l’ho scelta per questo… e anche i micioni gradiscono! 🙂

  • Marghe

    14 Dicembre 2015 at 17:42

    Una volta mi è stato chiesto senza cosa non potrei vivere in cucina e la mia risposta è stata proprio il forno!
    Amo il calore che emana, i profumi che sprigiona e rilascia per casa, come un pout-pourri personalizzato e vivo.
    Amo vederlo come un antro magico, in cui si ripongono speranze e viene cotta meraviglia… tipo questo banana bread intensamente noccioloso <3
    PS. quanta bellezza e quanta concretezza c'è nella definizione "amiche di forno"?

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 23:07

      Io a quella domanda avrei risposto due cose: il forno e il frullatore! 🙂
      L’idea dell’antro magico rende benissimo, mi fa pensare a una grotta dove avvengono piccoli miracoli da “tuttoèpossibile”, sotto ai nostri occhi… mi piace chi come te sa trovare poesia in certe cose, Marghe!

  • Manuela

    14 Dicembre 2015 at 18:04

    Io col forno e i lievitati ho il tuo stesso rapporto: viscerale e sincero, raramente ci mentiamo e se capita di dire una buglia è a fin di bene (anche se è una cosa che non capita quasi mai ;)).
    Trovo anche qui la danza dei lievitati, che con mazzi di nocciole incontrano il loro innamorato in un pane morbido e gentile.
    Ai lievitati puoi parlare nel cuore della notte.
    Anche un sussurro arriverà alle loro orecchie e sapranno scaldare via quel freddo che entra dalle finestre…
    Buona settimana Francy!

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 23:14

      Lo so che tu e il forno vi amate sinceramente, parlate ogni giorno, vi raccontate segreti e vi dite tante frasi romantiche che conquistano anche il pane! 😉
      Il forno mi farà compagnia nelle sere d’inverno che si avvicinano, riempiremo insieme momenti e la cucina sarà più viva che mai…
      Tu sei sia un’amica di penna perchè ci sentiamo e scriviamo, sia un’amica di forno… pacchetto completo! 😀

  • Anna Rita

    14 Dicembre 2015 at 19:42

    Aspettare (e sperare) che qualcosa cambi, che sia come vogliamo, come desideriamo e come ci aspettiamo. E’ così che vivo anche io la mia storia d’amore …con il forno. E in questo momento, sto adorando anche il tuo banana bread, dono del tuo generoso partner 😉

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 23:19

      La frase che hai detto non si applica solo alla storia d’amore con il forno, in realtà… e sembra di sentirmi parlare quando rifletto tra me e me sul presente… 🙂
      Il mio partner mi ha fatto un bel dono, ama le nocciole come me e si è impegnato per far uscire qualcosa di davvero buono, ehehe!

  • zia Consu

    14 Dicembre 2015 at 21:25

    Quanto capisco l’amore smisurato per il proprio compagno di avventure culinarie..io vivo in simbiosi a “lui”, respiro nel suo respiro 😛
    E’ uno scambio reciproco di emozioni e il tuo “lui” le ha percepite alla perfezione infatti ti ha regalato questo golosissimo cake ^_*
    Buona settimana <3

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 23:23

      Respiro nel suo respiro, wow… l’essenza della fusione! 😉 E così state entrambi al calduccio, affrontando nel modo giusto la stagione fredda, godendovi sia il salato, sia il dolce… un amore completo!
      Buona settimana a te, in attesa che il forno dia il suo meglio a Natale! 🙂

  • larobi

    14 Dicembre 2015 at 22:35

    innanzi tutto anch’io ho con il forno una lunga storia d’amore! impensabile non utilizzarlo. le cose più buone le preparo con il forno che , come dici tu, mi dà calore. questo banana bread della sonia l’avevo fatto tempo fa anch’io ed il risultato è strepitoso! bello ritrovarlo anche nel tuo forno. inutile dirti però che la foto del tuo post che preferisco è l’ultima : romantica, bianca, luminosa , calda ma soprattutto con due protagonisti favolosi: ulisse e tarantino…what else??? 😉 baci cara

    1. Francesca P.

      14 Dicembre 2015 at 23:26

      Robi, sapevo che l’ultima foto avrebbe strappato un tuo miao di approvazione! I miei set non sono mai solitari, la storia d’amore qui si consuma in gruppo, ahaha! E mi faceva ridere che Tarallino controllava dalla finestra, indeciso se guardare gli uccellini o le mie nocciole… 🙂
      Bello sapere di avere un’amica comune di forno e che entrambe siamo rimaste colpite da questa ricetta! Ma tra feline ci si intende… 😉

  • Chiara

    14 Dicembre 2015 at 23:42

    è l’elettrodomestico al quale sono più affezionata, pensa che è il secondo in 30 anni che cambio, gli altri sono già al 3 o 4 cambio .Mi sono sempre chiesta come facessero le massaie di decenni fa con i loro forni senza porta in vetro, non vedevano nulla e dovevano immaginare, forse c’era più fantasia e più maestria, adesso abbiamo tutto sott’occhio, non ci sfugge niente…Tripla nocciola, tripla bontà ! Un bacione

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:20

      E’ l’elettrodomestico che più assomiglia al camino e quindi al focolare domestico… ecco un altro motivo per cui lo amiamo!
      Un forno senza vetro non so immaginarlo perchè andare a sbirciare per me fa parte integrante del processo di preparazione, ma in effetti pensa la sorpresa finale se davvero non vedessi nulla… io starei tutto il tempo con le dita incrociate sperando nella buona riuscita, ehehe! 🙂

  • ConUnPocoDiZucchero Elena

    15 Dicembre 2015 at 7:38

    è una storia d’amore bellissima in effetti e tu l’hai dipinta con colori pastello delicatissimi che donano un effetto leggero e sottile di fiducia e di speranza. Saper asoettare e avere pazienza è uno dei capisaldi della vita e il fatto che sia anche una delle azioni dia dover compiere più spesso in cucina, nelle nostre amate cucine, la dice lunga su qst amore e sul paragone continuo e inevitabile con il vivere diverso dal sopravvivere.
    ti mando un abbraccio grande e forte, ma dolce. Tanto dolce.

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:25

      Il vivere diverso dal sopravvivere… mi hai regalato uno spunto di riflessione interessante, c’è una notevole differenza! Il vivere implica la possibilità di godersi le cose non per necessità, ma per piacere… e quindi il divertimento è maggiore e tutto diventa un gioco bellissimo! La storia d’amore con il forno funziona per questo, ci si diverte e si ride… il sale (o lo zucchero!) di un rapporto! 🙂
      Un abbraccio a te, Elena… e alla tua nocciola che diventa sempre più grande!

  • Antonella

    15 Dicembre 2015 at 11:34

    Che bella e gustosa ricetta amica mia! Mi piace molto la tua immagine che aspetta davanti al forno acceso… ricorda quella di quando attendevi il postino 🙂 come giustamente accenni nel finale…

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:29

      Non sono mai stata brava ad aspettare, ma il forno mi sta pian piano insegnando il trucco per farlo… è più maestro di vita lui che tante altre persone… 🙂
      Se si parla di amiche di penna giustamente dovevi apparire! Adesso che avrai una cucina tutta nuova e spaziosa, diventeremo nel presente amiche di forno anche noi!

  • MARI

    15 Dicembre 2015 at 11:40

    Quella con il mio forno è una storia di amore e odio! <3
    … è vecchiotto, non ventilato e non scalda uniformemente così che da un lato rimane sempre un pò più cotto (a volte un pò bruciacchiato), dall'altro un pò meno cotto (crudino), così son costretta a rigirare e rigirare la teglia! ma ormai lo amo il mio forno, so come gestirlo e governarlo, conosco i trucchetti e di tanto in tanto mi regala vere prelibatezze!! non posso separarmene! ha,ha 😀

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:31

      Esistono le storie travagliate e tormentate… ma spesso sono anche le più passionali, no? 😉 Ed è vero, tutto sta a conoscersi a fondo e a capire come prendersi dal verso giusto… anche il verso da cui passa il calore, ehehe! Come i matrimoni di vecchia data, ci vuole pazienza ma c’è tanto affetto…

  • Fabio

    15 Dicembre 2015 at 17:21

    Nei forni veramente avvengono delle vere e proprie magie. Un posto unico in cui veder cuocere i manicaretti che prepariamo con tanto amore.
    Ottima ricetta. Vien voglia di mettere subito le mani in pasta ed infornare 🙂

    Fabio

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:33

      Il forno è l’anima della cucina, secondo me quasi più dei fornelli! E’ come una scatola preziosa che tiene in caldo non solo il cibo, ma anche i pensieri… 🙂
      Grazie, Fabio, mentre ti rispondo il mio timer sta ticchettando, ehehe!

  • Laura e Sara Pancetta Bistrot

    15 Dicembre 2015 at 18:12

    “Il brivido del chissà”, proprio in questo margine di incertezza sta tutto il fascino del forno che si lascia sbirciare attraverso il suo sportello di vetro, ma che nasconde il suo segreto fino alla fine…e guai ad avere fretta ad aprire quello sportello, a cercare di scoprire prima del tempo, solo attendendo fiduciosi il nostro forno finirà di compiere la magia iniziata nelle nostre mani 🙂
    Qui di magia ne vediamo davvero tanta, un banana bread speciale, immortalato in un set da cinema!!

    1. Francesca P.

      15 Dicembre 2015 at 20:36

      Chi ama i puntini di sospensione ama anche i “chissà” e tutto lo stupore che contengono… le certezze possono essere rassicuranti, ma quanto è più emozionante non sapere fino all’ultimo quello che succederà! E lo dice una che tende ad avere tutto sotto controllo, ma alla fine cede sempre al piacere dello stupore… 🙂
      “Guai ad avere fretta” è un motto che vale per tante cose e chi sa godersi la vita e le cose belle come voi lo sa…

  • Ileana

    16 Dicembre 2015 at 11:49

    Il forno sa regalarti un sorriso quando fuori è buio, quando ci rifugiamo nella notte e abbiamo solo bisogno di sentirci al sicuro…
    La mia giornata è iniziata con il profumo del pane, più tardi ci sarà profumo di brioche e stamattina ho preparato un po’ di pasta fresca per il pranzo, semplicemente perché avevo bisogno di sentire la farina tra le mani e allontanare tutti i pensieri più bui..
    La magia del forno, di un impasto che lievita, di qualcosa che prende vita tra le nostre mani.. non c’è nulla di più rassicurante e sincero anche per me…:)

    ..mi tieni da parte una fetta per il tè del pomeriggio? Ti stringo Fra :**

    1. Francesca P.

      16 Dicembre 2015 at 20:14

      E’ come un faro che guida le barche e protegge il nostro viaggio, donando quella sicurezza di cui abbiamo bisogno, specialmente in alcuni momenti…
      Come vorrei abitare a un passo da te, così potrei annusare tutte le cose buone che escono dal forno e magari anche assaggiarle… ti immagino serena e rilassata quando impasti e aspetti poi la magia della creazione, avrei tanto da imparare da te… 🙂
      Tengo da parte (e in caldo, con quella lucina…) tutte le fette che vuoi!

  • silvia

    16 Dicembre 2015 at 15:32

    Eccomi qui! buongiorno un po’ in ritardo! sai che mentre leggevo i tuoi pensieri, vedevo me? proprio così, anche io mi metto lì davanti al forno,seduta, mentre fisso la lucina che illumina tutte le cose, e guardo l’amore che ho messo dentro pirofiline e teglie, crescere. Sempre un po’ con il timore che qualcosa non vada nel verso giusto e con la speranza che tutto andrà per il meglio! Un po’ come faccio per tutto il resto delle cose della vita! Sento dentro le tue parole un grande bisogno di cose che confortano l’anima Franci, e quella lucina del forno è un po’ anche la luce che fa strada durante un percorso! Sento anche la voglia di ritrovare un po’ la fiducia e credimi, sarebbe bello sentire tutto il calore di un forno nell’abbraccio del mondo esterno, ma prima o poi arriva, lo so! Leggere delle amiche di forno mi ha fatto sorridere tanto, ormai c’è davvero una bella amicizia, che settimana dopo settimana, regala la voglia di condividere le emozioni, chiacchierando con un tè e una fettina di questo banana bread! p.s. quel “fabrication fra” che si vede scritto sul canovaccio mi sembra proprio lì per dire che qui nel bistrot c’è sempre qualcosa di nuovo da realizzare…anche i sogni!! ti abbraccio

    1. Francesca P.

      16 Dicembre 2015 at 20:19

      Senti bene, Silvia… e accade perchè ci riconosciamo a vicenda in ciò che proviamo, perchè quel bisogno di conforto ci unisce e ci avviciniamo a qualunque cosa possa procurarlo…
      “Prima o poi arriva”, beh, io me lo ripeto a voce alta mentre aspetto che torni (dentro) un po’ di sole, fissando quella lucina per incoraggiarmi e per scaldarmi mentre il forno cuoce cibi e speranze…
      ps: sai che quando ho visto la parola “fra” sul ranner ho sorriso? Sono contenta che l’abbia notato anche tu, ma ormai l’ho capito che osservi tutto non solo con gli occhi ma soprattutto con il cuore…

  • Melania

    16 Dicembre 2015 at 15:44

    Io il mio per un po’ l’ho detestato. Dico sul serio! Proprio non volevo saperne di accenderlo. Faceva i capricci, nonostante io fossi buona con lui. Stavo li, ci parlavo pure quando serviva e lui invece non ricambiava mai quell’affetto. Quel calore che provavo a trasmettergli.
    Ma poi, come hai scritto la capacità di sentire altro e vedere oltre mi ha spinta a riprovare. A far meglio e a dar di più. Ed i risultati pian piano sono arrivati.
    Sai, Francesca leggendoti mi par quasi di ri-conoscerti fra tutta la gente. Anche questa volta esprimiamo un concetto molto simile nei nostri spazi. La capacità di dare e avere.
    Quasi come sé percorressimo lo stesso sentiero.
    Ti abbraccio

    1. Francesca P.

      16 Dicembre 2015 at 20:28

      Alcuni rapporti non nascono facili, hanno bisogno di tempo per ingranare e crescere… succede di avere incomprensioni o chiusure, ma vedi che basta avere pazienza e poi può scattare finalmente l’incastro? Non esistono solo i colpi di fulmine, alcune storie d’amore con il forno assomigliano a quelle della vita vera, che maturano piano, superando qualche ostacolo… ma la soddisfazione, quando ora sforni uno dei dolci squisiti che ci proponi, è maggiore, no? 🙂
      E’ bellissima la frase sul ri-conoscermi… sa di affinità e di intesa speciale… grazie mille, Melania!

  • Anna

    16 Dicembre 2015 at 16:30

    Mmmmh le nocciole, la mia frutta secca preferita! così belle da guardare, gustose da mangiare e soprattutto fotogieniche, come si evince dalle tue foto 🙂

    Anche io ho un rapporto col forno simile al tuo..da quando vivo nella mia nuova casa ho imparato a conoscerlo, amarlo, e ad aspettare in trepidante attesa, che renda vive le mie creazioni..!

    Sai, è proprio vero che si cucina sempre pensando a qualcuno, io lo faccio sempre, che sia un dolce, che sia qualcosa di salato, o qualcosa di egoistico che ho desiderato io 😀

    1. Francesca P.

      16 Dicembre 2015 at 20:56

      Sono perfette modelle, le nocciole! Mi piaceva immortalare la doppia versione, con e senza pellicina, con quel contrasto di colori sul marrone… ormai vedo il cibo come fosse una delle persone che andavo a fotografare ai tempi di Flickr, ahaha! Stessa passione, stesso entusiasmo! 🙂
      Tu fai uscire tante cose buone dal forno, te l’ho già detto che saresti in grado benissimo di aprire un blog e deliziarci… magari un giorno, quando unirai cucina, foto di gatti, fiori e… famiglia! 😉

  • Claudia

    17 Dicembre 2015 at 9:22

    Uuuuh, quante nocciole…viene voglia di affondarci le dita dentro. E poi di tirarle fuori e afferrare una fetta di banana bread prima che ci pensi quelli lì sul tavolo o quell’altro alla finestra.
    Io col forno ho un po’ un rapporto di amore-odio, spesso mi tradisce…prima o poi, quando finalmente troverò una casa nuova, sarò io a tradire lui e chissà con chi mi ritroverò ad avere a che fare. Ma più ancora di un buon forno vorrei la luce di casa tua, è meravigliosa.
    Quell’ultima foto mi fa impazzire, troppo bella! Sai che anche qui c’è un bel roscetto che sta diventando di casa? Ama dormire sulla catasta di legna e intrufolarsi qui dentro quando trova la porta aperta. Se Urano non si agitasse così tanto si sarebbe già piazzato sul divano 🙂

    1. Francesca P.

      18 Dicembre 2015 at 0:29

      Sai che io ho affondato davvero le dita nel cestino? Mi è piaciuta la sensazione e anche il rumore… potrebbe essere usato come gesto antistress, è stato molto rilassante! 🙂
      Che emozione immaginare che una storia d’amore ancora non esiste, ma sboccerà presto… penso al corteggiamento con il tuo futuro forno, vedrai quanto sarà piacevole scoprirvi a vicenda e capire su cosa andate maggiormente d’accordo, facendovi lunghe chiacchierate…
      Io tifo per il roscetto intraprendente che bussa, magari pian piano anche Urano lo guarderà con occhi diversi, dividendo il divano… in ogni caso, anche solo la sua presenza è una novità bellissima! Fagli tante carezzine da parte nostra e aggiornami! 🙂

  • Mary Vischetti

    17 Dicembre 2015 at 22:44

    Adoro il banana bread Francesca! Con le nocciole deve’essere divino…l’aspetto è meraviglioso…una coccola per gli occhi e per il palato! Un abbraccio forte, Mary

    P.S. Quanto capisco il tuo amore per il forno…

    1. Francesca P.

      18 Dicembre 2015 at 0:57

      Le nocciole che fanno “cronc” nell’impasto bananoso mi sono piaciute molto… magari proverò anche con le mandorle, la prossima volta! 🙂
      Un abbraccio a te e buone infornate in previsione delle feste, ehehe!

  • delizia divina

    18 Dicembre 2015 at 8:44

    Che bella ricetta…e complimenti per il blog!

    1. Francesca P.

      18 Dicembre 2015 at 10:07

      Grazie mille! 🙂

  • Tatiana

    18 Dicembre 2015 at 13:10

    Finalmente riesco a trovare un minuto di pace per farmi coccolare nel tuo angolino dopo una settimana trascorsa a lavorare a ritmi serratissimi e al limite del collasso, ma ne valeva la pena per vedere queste simpatiche noccioline tondeggianti e per sapere che anche tu rimani in apprensione dinanzi al forno: ci sono quei momenti in cui ti ci siedi davanti e attendi con ansia e trepidazione perché lo sai che non puoi aprirlo, ma nonostante la lucina non vedi bene cosa accade al suo interno a causa del vapore. E magari sei alle prese con una ricetta sconosciuta e temi il disastro… come purtroppo talora accade (con i dolci a me non accade mai, ma con il pane spesso ho qualche brivido che mi corre lungo la schiena)! E allora sei cosciente del fatto che con il forno davvero si apre un rapporto d’amore e odio, come in qualsiasi altra storia sentimentale e ci metti tutto il tuo impegno perché anche qui è importante curare gli affetti in quanto nulla è scontato. Il risultato però talora supera le aspettative e ottieni delle chicche come questo dolcetto così rustico e dal sapore genuino.. e sai di aver lavorato benissimo con la tua cucina!
    Un bacio 🙂

    1. Francesca P.

      19 Dicembre 2015 at 11:07

      Spero che adesso i ritmi possano rallentarsi, con le feste… e che potremo avere più tempo da passare amoreggiando con il nostro forno! Adesso ho imparato a non aprirlo quando sta lavorando, ma in passato l’impeto della passione mi faceva cedere alla tentazione, ehehe! Invece è giusto rispettare i tempi di tutto, come nelle vere relazioni, senza bruciare le tappe… e le torte! 😛
      La lucina accesa mi conforta come quella che si vede in una casa, quando sai che qualcuno è lì, presente, e dentro si consuma tanta vita… ecco, anche nel forno si consuma tanta vita e il bello è che noi quella vita ce la possiamo mangiare! 🙂
      Un bacio a te, Tatiana, ovviamente ci risentiamo per gli auguri di Natale! E dato che i dolci ti vengono sempre bene, il tuo forno avrà da raccontare i segreti giusti al mio!

  • Sonia

    18 Dicembre 2015 at 22:00

    Ho gli occhi che brillano di felicità.
    Intanto grazie per averlo provato ♥ devi sapere che questa è una delle mie ricette preferite tra quelle fatte quest’anno, beh, effettivamente non sono molte quelle tra cui scegliere, non ho cucinato e sfornato tanto quanto avrei voluto ma spero di rifarmi presto 😛
    Pensa che tra tutti gli elettrodomestici il forno è quello a cui proprio non saprei rinunciare. C’è sempre un buon motivo per metterlo in funzione, per accudire un lievitato che ha bisogno di un caldo abbraccio o una torta che vuole fare felice un bambino (e la sua mamma ;)).
    Il mio compagno di merende mi scalda anche quando ho particolarmente freddo, e ho sempre freddo. Anche ad Agosto -.-
    Lo accendo e lo lascio leggermente aperto, intanto scaldo il pane per la cena. Spesso mi metto accanto a lui come facevano le nonne davanti al camino e quando va bene preparo lì vicino un riassunto per Giorgia. Quando va male mi tocca controllare i compiti di matematica e stranamente inizio ad avere le vampate.
    Sono negata. Ed è solo in terza elementare!
    Ti abbraccio forte forte ♥

    1. Francesca P.

      19 Dicembre 2015 at 11:13

      Eccoti, Leoncina! Sai che il tuo blog per me è una grande fonte di ispirazione e che corro sempre quando pubblichi un nuovo post…
      Il 2015 sta finendo (per fortunaaaaaaaaaaa! Scusa l’urlo di gioia ma so che mi capisci e brindi con me) e il 2016 vedrà la rinascita di tutto, anche della lista delle ricette! Quello che non cambierà di certo sarà l’amore per il forno e la sua presenza che ci farà compagnia anche quando cuciniamo in costume e tutti sono al mare… lui sì che sa essere fedele, costante e presente, un punto fermo tra i puntini di sospensione, una mano amica che tocca la spalla e dice “ehi, ci sono”… come noi, no? 🙂
      Un abbraccio a tutti… a te, a Giorgia, al forno e alla prossima meraviglia che uscirà da lì!

  • damiana

    19 Dicembre 2015 at 16:40

    Con il forno e’ una passione travolgente,che tante volte ti lascia senza fiato…Solo chi la vive,sa che puo’mancare il respiro,dinanzi ad una torta piu’ bella e profumata di quanto ti aspettassi…Troppe emozioni si vivono dinanzi al vetro di un forno,noi”matte” lo sappiamo…Anche adesso a guardare il tuo dolcino sorrido e penso a quando farlo e soprattutto per chi.Grazie anche stavolta,qui mi soffermo e mi emoziono,anche mentre ti abbraccio per augurarti feste dolci e serene!Buon Natale tesoro bello!

    1. Francesca P.

      20 Dicembre 2015 at 0:23

      Con il forno si prova sempre l’ebrezza del primo appuntamento, ecco perchè l’amore si mantiene vivo e non diventa mai routine… 😉 Hai ragione, siamo matte… e hai notato che la follia aumenta? Più torte e pani escono da lì, più ci prendiamo gusto! Ho intenzione di invitare fuori il forno per tutte le feste, intensificheremo la relazione… ci godremo insieme bene le vacanze e so che anche per te sarà così! E se penso al menù campano che farai per Natale, già svengo di fame… 🙂

  • Valentina

    19 Dicembre 2015 at 18:52

    Che bello avere amiche di forno, è vero! ^_^ Amo le nocciole e questo cake non può non piacermi, deve essere buonissimo! Il forno ha lo stesso effetto su di me, mi conforta e mi coccola con la sua lucina e il suo calore.. ogni volta è una magia <3 Un abbraccio grande, Franci! Felice weekend <3 :**

    1. Francesca P.

      20 Dicembre 2015 at 0:25

      Il forno ti ammira quanto me… resta sbalordito dalla tua bravura ed è orgoglioso di stare al tuo fianco! 🙂 La vostra è una famiglia d’artisti dei dolci, ehehe!
      Sono sicura che anche con le nocciole sei capace di preparare qualcosa di bello per Natale, magari un alberello o una ghirlanda piena di palline marroni… 🙂

  • ely mazzini

    19 Dicembre 2015 at 20:51

    Premetto che adoro follemente le nocciole, quindi trovo questo banana bread favoloso!!! Una fettina…mmmm facciamo due, ora me le gusterei proprio volentieri 🙂
    Foto meravigliose come sempre e …hai ancora i fiori sul balcone wow!!!
    Un bacione Francesca e buona domenica

    1. Francesca P.

      20 Dicembre 2015 at 0:28

      Ti porgo anche tre fettine, cara Ely, così una avanza per la colazione di domani! 😉
      Il clima romano quest’anno è mite e le piante se lo godono come me e come Tarallino, che fa sempre la sua sosta sul davanzale quando batte il sole…
      Un bacio a te e grazie!

  • Francesca

    21 Dicembre 2015 at 9:54

    C’è un gatto fuori dalla finestra!!! E un altro dietro ad un set fotografico … Però è colpa tua Franci, stavo ammirando quel pane alle banane e nocciole, cominciavo a sentirne il profumo e a fare congetture sulla sua morbidezza e poi, a tradimento, mi piazzi una foto coi gatti? Rubano la scena 😉
    Questa settimana sono peggio che in ritardo e immagino che quel pane ormai sia finito (ma dovrei essere arrivata in tempo per un paio di cioccolatini) … Niente, questa volta mi limiterò ad ammirare le foto e magari a fare due chiacchiere con i musetti pelosi … però mi porto via qualche pois e un paio di nocciole, le appendo all’albero così ogni volta che le vedo mi ricordo che il 10 gennaio ho un appuntamento 🙂
    Buona settimana Franci!

    1. Francesca P.

      20 Gennaio 2016 at 15:04

      I miei gatti sono furbi, vogliono conquistare l’attenzione e ci riescono sempre… sanno che non so resistere al loro fascino e che se mi “provocano” io scatto e cedo! 🙂
      Rispondo in ritardo e sorrido pensando che le nostre parole sono un ponte che hanno unito il 2015 al 2016… e che le nocciole sono rotolate come giorni!

  • Paola

    29 Dicembre 2015 at 15:03

    Sai come la penso, su quanto possano essere soddisfacenti le storie d’amore in cucina. Sono storie d’amore prima con noi stesse, con la nostra capacità di lasciarci andare e farci ispirare dalle emozioni del momento, di saperle mescolare a piacimento ai colori delle spezie o alla croccantezza della granella. E raccontarle e ascoltarle, passando da un forno all’altro, da uno sbuffo di farina all’altro, allargandole sui ripiani di legno o raccogliendole nella teglia. Ci sarà sempre un dopo in cui sperare, senza la paura del futuro, del che sarà, ma solo con la curiosità di viverlo e lasciarsi sorprendere da quel poi, che potrebbe avere il profumo di torte soffici piene di nocciole.

    1. Francesca P.

      20 Gennaio 2016 at 15:07

      Eccola la Paola romantica che conosco, che si innamora di idee, profumi e frutta secca, che vuole rendere soffice il futuro come un impasto ben riuscito, che cerca la ricetta giusta per vivere bene (e meglio) e che vede la cucina come un cuore dove abitare…

  • Paola

    20 Gennaio 2016 at 9:39

    La mia con il forno è più di una storia d’amore… è un’amicizia, di quelle che iniziano durante l’infanzia e durano una vita. Le amicizie possono essere eterne, gli amori spesso finiscono. La nostra è iniziata con le torte che preparava mia mamma e prosegue con quelle che ora preparo io.
    Dimenticavo, bellissima ricetta 🙂

    1. Francesca P.

      20 Gennaio 2016 at 15:09

      E’ vero, le amicizie possono accompagnarci davvero per tutta una vita, senza le complicazioni e i tormenti dell’amore… 🙂 Quando la fiducia e la confidenza sono piene, è un duetto bellissimo tra noi e il forno… e si cresce insieme…
      Grazie del commento, Paola, ho visto che mi hai raggiunto anche su Instagram!

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