• QUEL “TOC TAC” INCONFONDIBILE

    14 Maggio 2017Francesca P.

    C’era un tavolo, tondo. Una luce soffusa. Una ciotola di plastica, gialla, un po’ rigata. C’era un sacchetto, di carta stropicciata. C’erano mani pazienti, che non avevano fretta. C’erano pomeriggi silenziosi o sere lente. C’erano gesti, precisi, sicuri. Come un rito, qualcosa che si sa e si torna a fare, in modo ripetuto ma non…

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