QUANDO ARRIVA IL VENTO DEL NORD…

28 Gennaio 2018Francesca P.
Blog post

“Ma l’irrequieto vento del Nord non era ancora soddisfatto. Parlava a Vianne di città ancora da visitare, amici bisognosi da scoprire, battaglie da combattere… da qualcun altro, la prossima volta”.
(dal film Chocolat di Lasse Hallström)

Si è fatto più sottile della carta velina e più leggero di una piuma, silenzioso e impalpabile, come un respiro fresco, per passare sotto la porta. Si è insinuato dolcemente, sapendo dove (voler) arrivare. Con un mulinello gentile, più simile a un passo di danza che a un saltello: il vento del Nord è entrato così in casa e nel blog/bistrot, in una notte di luna.

Era già nell’aria, soffiava vicino alle mie finestre da tempo. Mi guardava da quella grande del salone, da dietro i vasi delle viole. Preparava il suo ingresso, aspettava il giorno giusto. Non so se l’abbia chiamato io, con il pensiero, o si sia fatto avanti lui, dopo avermi notata. Forse, semplicemente, ci siamo scelti a vicenda.

È partito da lontano, da molto lontano. Ha viaggiato parecchio, senza stancarsi. Ha fatto una sosta nel villaggio francese del film mangiando cioccolata per ricaricarsi, ha superato le Alpi, ha salutato la neve, è sceso sempre più giù e poi mi ha trovata. Portando il tipo di scompiglio più positivo: quello creativo, che agita per fare ordine. Tutto gira, nel mentre, per avere un posto diverso. Si ridisegnano confini, spazi, equilibri, perimetri. Combinazioni. Di linee, colori, incastri.

Il vento del Nord mi ha guidato, ispirato e consigliato. Io ho ascoltato e agito.

Abbiamo lavorato insieme, per mesi, settimane, weekend. Un po’ alla volta, di volta in volta, un pezzo alla volta: sposta-leva-rinnova-sostituisci-pulisci-sì, così-mi piace di più-ti somiglia-vedi come sta bene-liberati-gioca-prova-osa. Cambia.

Adesso c’è ancora più bianco. Entra più luce. Si sente più il presente. E c’è anche più contrasto, che rende vive le cose, che le fa notare meglio, che le sottolinea. Che le fa ri-emergere.

C’è quello che voglio avere, tenere, vedere, vivere. Oggi.

E offrirvi, quando cucino (anche) per voi. Con la complicità di quel vento tonificante e costruttivo, che ha reso tutto un po’ più nordico, un po’ più hygge (questo termine danese meriterà un post a sè) e un po’ più puro.

 

 

CIAMBELLA “TUTTA MANDORLE” CON SEMI DI PAPAVERO E MELA (senza burro, senza farina, senza lievito)

200 g di farina di mandorle (o mandorle)
200 g di semi di papavero
150 g di zucchero
4 uova
1 mela farinosa
Succo di limone (q.b.)

Preriscaldate il forno a 180° C.
Se non avete la farina di mandorle o volete crearla homemade, macinate le mandorle con il mixer, finissime.
Sbucciate la mela, eliminate il torsolo e grattugiatela, mettendo la purea in una ciotola, irrorata di succo di limone.
Separate i tuorli dagli albumi e montateli a neve fermissima.
Lavorate i tuorli con lo zucchero, unite le mandorle, i semi di papavero e la mela grattugiata. In ultimo, aggiungete gli albumi montati a neve, amalgamandoli delicatamente, senza sgonfiare l’impasto.
Versate l’impasto nello stampo imburrato e cuocete per circa 40 minuti. Fate raffreddare e spolverate, se volete, con zucchero a velo.

*La ricetta di base, a cui ho fatto delle modifiche, è tratta dal libro “Torte di mele” di Maria Teresa Di Marco e Marie Cécile Ferré (Guido Tommasi Editore)

 

42 Comments

  • ANNA

    28 Gennaio 2018 at 19:49

    Francesca, sempre bello arrivare ed entrare…
    Ha soffiato un vento delicato e sereno, a portare ancor più luce e armonia…
    E anche questa sera, come sempre, mi trovo a rincorrere le tue parole sullo schermo, alla ricerca della riga successiva, in attesa della sorpresa finale.
    Che, questa sera, è una torta che mi appare come la corolla di un fiore, pronto a farsi (r)accogliere anche da me… che non sono proprio un asso, in cucina 😉 …
    E tutti quei semini, ne sento già il “croc”… come quei sogni che sbattono le ali nel nostro cuore, e diventano melodia.
    Come il soffio del vento, che ha accarezzato la tua anima, prima ancora che il tuo blog/bistrot…

    “Forse, semplicemente, ci siamo scelti a vicenda”…
    Beh, posso sottolineare questa frase con l’evidenziatore?!?

    Buona settimana, e un abbraccio!
    Anna

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 0:38

      Quando il vento del cambiamento incontra quello del Nord, ecco cosa succede… nasce il nuovo raddoppiato, al quadrato! 🙂 Mi è piaciuto conoscerlo piano, studiare la direzione del suo soffio, ascoltare il suo sibilo e discutere di cosa andava tolto, cosa tenuto, cosa spostato… e sono contenta che abbia portato una torta che possa andar bene anche sulla tua tavola, l’ingrediente segreto è la mela grattugiata, è lei a fare una piccola magia nell’impasto… sottolinea la sua riga, come hai fatto con quella frase… sapevo l’avresti notata, sai? Tu capisci me, io capisco te… il bello della conoscenza, dell’intesa consolidata, di due venti che si prendono per mano e giocano sulle stesse frequenze…

  • Sara (shanty_la_gatta )

    28 Gennaio 2018 at 23:34

    Ho letto il tuo post come una favola della buonanotte e alla fine mi son goduta le splendide foto.. dal black & white con tutte le loro sfumature agli splendidi occhi che bucano l’obiettivo…Sono sempre più felice di averti incontrata 🖤
    Sara

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 0:43

      Sara, grazie mille per le belle parole, per essere passata qui e per avermi lasciato il tuo primo commento… il tuo primo “miao” sul blog! Mi hai fatto proprio una bella sorpresa… e io adoro essere stupita e condividere le fusa! 😉

  • Cristina

    29 Gennaio 2018 at 7:28

    Davvero trascinante questo vento del Nord! Se arriva non puoi resistergli, come succede a Vianne in quel libro adorabile, e vedo che tu non hai opposto resistenza: tutto quel bianco e il nero armonizzato dal grigio (perché ci sono anche le sfumature, non dimentichiamolo) fanno davvero pensare a un luogo accogliente e speciale <3 buon inizio di settimana!

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 10:46

      “Trascinante”, che aggettivo bello! Mi fa pensare a una musica coinvolgente e ritmata che non si può fare a meno di ballare liberamente, magari anche mentre si cucina! 🙂 Quel vento arriva solo se sa di essere accolto… non soffia a caso, sa sotto quali porte passare…
      Le sfumature sono importanti, assolutamente… tra il bianco e il nero ce ne sono tante che vanno valorizzate e considerate, non esistono soltanto gli estremi e anzi, spesso è “nel mezzo” che il viaggio si fa più intenso! Ho sempre adorato il grigio, oltre all’armadio adesso ha conquistato anche la casa… e mi sento bene qui, oggi, tra queste pareti e questi toni, mi piace sentire un inverno caldo, ecco…
      Grazie, Cri! :*

  • Tatiana

    29 Gennaio 2018 at 8:44

    E’ il tuo post più bello, quello che sento più mio, consono al mio modo d’essere, alla mia vita che vibra sempre sulle ali del vento del nord, un po’ perché è realmente parte intrinseca e tangibile della città in cui vivo, dove il mare è costantemente spazzato dal vento del nord, un po’ perché l’ho sempre amato e mi è entrato nel cuore ogni qualvolta mi sono trovata seduta su qualche spiaggia affacciata sul mare gelato, quello che trovi “dalla Germania in su”, quello che su di me esercita una potenza ed un’energia inenarrabili.
    La mia vita è costantemente proiettata verso un mood estremamente hygge (anche se spesso ci si mettono tutti a cercare di perturbare la mia ricerca), la mia casa sempre di più si tinge di bianco e di grigio, un po’ alla volta perché non puoi buttare via tutto il mobilio, ma quando c’è da cambiare qualcosa allora vivo una costante evoluzione che passa sempre dal bianco e dalla ricerca della luce e della calma interiore.
    So che questo post lo leggerò e rileggerò un’infinità di volte, so che mi rilasserà guardarmi i tuoi scatti, so che quella ciambella la infornerò anch’io. Lo so.

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 10:53

      Tatiana, sapere queste cose è confortante e anche un po’ hygge, no? Le certezze che scaldano, le sensazioni piacevoli, le consapevolezze che invitano a fare – e sentire – ciò che ci piace… ho sempre ammirato di te questa tenacia nel difendere i tuoi spazi, le tue passioni e i tuoi momenti, nonostante tutta la vita che ruota intorno… è una fatica, a volte, è vero, ma alla fine riesci sempre a ritagliarti un angolino di benessere così prezioso! Basta così poco, in fondo, per rilassarci anche solo qualche attimo… piccole conquiste nella quotidianità, una candela accesa, una tazza nuova, un barattolo di vernice pronto da usare, una torta semplice in forno, una coperta sul divano, i nostri occhi accesi…
      Il mare del Nord lo frequento poco, ma conosco quello francese e quando ripenso al viaggio in Bretagna… ah che potenza! Certo, non ho fatto il bagno, ma non importa… ho goduto per altro! 🙂 A Trieste prima o poi dovrò venire… lo dico da anni, sapessi la lista dei posti in attesa, ma per fortuna non scade mai e chi va piano…

  • Alice

    29 Gennaio 2018 at 10:37

    Amo il bianco e la luce, amo gli spazi interni ariosi e non eccessivamente ammobiliati, tutte le pareti della mia casa sono semplicemente bianche. anche se non lo sono i miei mobili, per quelli prediligo l’antico, non quelli in stile, ma quelli veramente d’antiquariato, mi piace immaginare le storie passate che hanno osservato silenziosi, le famiglie che li hanno utilizzati, le lunghe gonne fruscianti che li hanno accarezzati, le preziosità che hanno preservato. Anche io ho deciso di proiettarmi fortemente in un mood molto hygge, ma forse lo sono sempre stata, amo la sensazione che mi da la mia casa quando rientro, quel senso di coperta calda, di dolce abbraccio, un’atmosfera rilassante che mi aiuta a lasciare tutto fuori mentre dentro c’è la mia vita vera. Meravigliosamente luminose le tue foto, splendidi come sempre i tuoi amici felini, e ottima questa torta che offri per iniziare al meglio questa nuova settimana!
    baci
    Alice

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 11:00

      Alice, ho notato come con il tempo possono cambiare le percezioni… non tanto i gusti, parlo proprio di percezioni/sensazioni, ossia sentire cosa ci fa bene e cosa ci piace, in base ai periodi e ai percorsi che viviamo… sono cresciuta in una casa piena di cose d’antiquariato, anche prese nei mercatini, in un ambiente molto vintage… e amo quello stile anche per i motivi che hai detto (le storie degli altri, anche solo immaginarle…) ma me ne sono distaccata pian piano facendo questa virata verso il “moderno”, verso il nordico, verso il “nuovo”… e accade sempre di più, ho abitato in due case fino ad oggi e ho visto nettamente il cambiamento, la crescita, l’evoluzione… e chissà quanto altro ancora muterò, in futuro! Si procede per cicli, probabilmente… adesso accolgo questo, appena arrivato, volendomi gustare tutto ciò che (com)porta…
      Anch’io, come te, ho sempre avuto un’anima hygge, ma prima non sapevo l’esistenza di questa “filosofia” di vita danese, non sapevo il nome di una cosa che fa così parte di me!
      Grazie del commento, questa torta goduta “dentro la vita vera” (sottolineo questa bella frase!) è perfetta…

  • Reb

    29 Gennaio 2018 at 10:53

    Si respira ancora di più, merito del vento del Nord. Pulisce l’aria, porta cambiamento, sospinge delicatamente. Come è giusto che sia. Come è bello che sia.
    Tutti i cambiamenti in cucina, tono su tono mi piacciono molto. Mi piaceva il colore che vedevo sul piano di lavoro, ma così mi piace ancora di più.
    E mi sa che pure ai due gattacci le novità non dispiacciono affatto. 😉
    Un abbraccione

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 11:08

      Sai quanto ami anche il vento del Sud, quello caldo, sciroccoso, che alza gli orli dei vestiti e accarezza le gambe… è nel mio sangue, però ho scoperto quanto soffi anche quello del Nord in me… come due anime, vicine, che si toccano e riescono a fondersi, a convivere bene… anzi meglio, perchè ognuno porta qualcosa di sè e arricchisce! Il vento del Nord mi piace per ciò che hai detto: pulisce e sospinge. Ed esorta ad essere quelle che siamo…
      Ulisse, come vedi, è intonatissimo al nuovo mood bianco e grigio… può vantare di aver lanciato lui l’imput, ahaha, perchè l’ho scelto, voluto e adorato prima di tutto e tutti, 7 anni fa! 😀

      1. Rebecka

        30 Gennaio 2018 at 12:08

        Ecco, quello del Sud te lo lascio volentieri. Mentre quello del Nord quando soffia, mi fa tremare le gambe. Quando soffia so sempre che accadrà qualcosa, che sia un viaggio, che sia un cambiamento, che sia un messaggio in arrivo, quando lui soffia, soffia il Cambiamento.
        Eh beh, certo che è intonatissimo il signorino sale&pepe. Sono certa che per farti qualche scherzo, saprà mimetizzarsi lì in mezzo. 😉

        1. Francesca P.

          30 Gennaio 2018 at 16:08

          Hai fatto bene a usare la C maiuscola… il Cambiamento, quello autentico, che parte da dentro e in primis è interiore, la merita…
          Facciamo così: il vento del Sud porta le pittule salentine e la focaccia, quello del Nord i dolci francesi e svedesi… lo facciamo unire sulla tavola, troviamo là il punto d’incontro! 😀

  • m4ry

    29 Gennaio 2018 at 11:14

    Amica mia…quanta bellezza! Quanta personalità! Quanta genuinità! C’è anima, c’è vita, c’è intensità. Adoro queste foto…mamma mia, sono pazzesche! Sei tu <3
    Me la offri una fetta della tua ciambella? Oggi mi servirebbe proprio…

    1. Francesca P.

      29 Gennaio 2018 at 12:17

      Tu che mi conosci e sai bene come sono fatta, per intero, se mi dici certe cose, vuol dire che sono riuscita davvero a mettere me stessa in queste novità che non riguardano solo l’arredamento… quel vento investe e avvolge tutto, non lascia niente indietro e niente al caso! Superfluo dire che mi sono divertita molto a scattare tutte quelle foto, contenta ti piacciano… 🙂 Sei stata la prima settimane fa a farmi notare che ho accentuato il contrasto, un gesto inconsapevole che però “parla”…
      Ti offro ben più di una fetta, puoi prendere a piene mani, anche metterci dentro il viso! 😀

  • Emanuela Lupi

    29 Gennaio 2018 at 15:40

    “Brilla il sole da sud,
    soffia il vento da nord,
    c’è un’intensa complicità,
    sul tappeto ora va,
    dove andare lo sa,
    nelle notti d’Oriente andrà…
    Le notti d’Oriente, tra le spezie e i bazar,
    son calde lo sai, più calde che mai,
    ti potranno incantar…”
    Appena ho letto il titolo mi è venuta in mente questa canzone del cartone animato Aladdin..e anche la tua tortina poi con i semi dentro scuri e la farina di mandorle un po’ granulosa come chicchi di cous cous me lo hanno ricordato…
    Oggi sono felice..Franci.. in tutta la tristezza che sento dentro in questo periodo e la forte pesantezza che mi circonda per tantissime cose..oggi SONO FELICE..
    Qui da me c’è un bel sole e ho fatto una piccola passeggiata godendo del calduccio tiepido…
    Sabato ho tagliato i capelli e il veto freddo del nord si fa sentire ora sulla codina che mi svolazza in testa, ma .. è leggero questo vento ed è come se servisse a spazzare un po’ via la pesantezza…dai capelli e dal cuore….
    questa tortina mi sembra perfetta per un amico che ho da poco conosciuto e mi ha chiesto se gli cucinerò un po’ di cose… E’ un ragazzo semplice ma particolare … e magari questa potrebbe essere per lui una buona colazione….;)
    io Tarallino lo amo sempre di più e sul bianco l’è una meraviglia…
    ah! IO FRANCI METTO LE MANI NEL BARATTOLO COI BISCOTTI LI’ IN FONDO PERO’.. perché io allo sgranocchio proprio non resisto.. posso?
    Un abbraccio. oggi sono proprio felice.. (l’ho già detto vero?)
    Ciao
    Manu

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 13:58

      Manu, il vento del Nord da “Chocolat” ad Aladino… bel link, tra cinema e favola! 🙂 Quando soffia, tutto è possibile… anche essere felici e sentirlo sulla pelle, avere un sorriso sul volto che dura tutta la giornata, camminare nel sole e avere i piedi più leggeri del solito e stare bene, in quel momento, per quel che si vive… l’attimo prezioso, la voce di un amico che chiama, il forno che cuoce e ascolta i nostri pensieri, il cuore che si ri-apre e tutto che scivola così, tra le dita, come burro…
      Dici che quel ragazzo è semplice e particolare, quindi come questa torta… mi sta già simpatico, ahaha! Bello sentirti allegra, “sbarazzina”, un termine un po’ da nonna, ma che rende! 😀 E quando si è felici, si ha più voglia di mangiare e si gode tutto di più, quindi infila la mano nel barattolo e taglia le fette di ciambella che vuoi!

  • Virginia

    29 Gennaio 2018 at 15:51

    Il vento del Nord ha portato tante belle novità, ma l’atmosfera che si respira nel tuo bistrot è sempre quella di casa, accogliente e comoda. Mi piace tutto quel bianco e amo anche i dettagli neri, che risaltano come una rondine tra le nuvole e danno “movimento” 😉
    Ti chiedo scusa per la lunga assenza, ma per farmi perdonare ti ho portato una tisana da abbinare a questa torta meravigliosa… Le tazze non mancano nella tua cucina e per l’occasione sceglierei quella nera a righe bianche orizzontali: è capiente e rotonda al punto giusto e sicuramente tiene in caldo le bevande 🙂

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 14:02

      Virginia, adesso guarderò i lumini neri e i dettagli di quel colore pensando alle rondini e alla tua immagine così poetica… grazie per avermela regalata, così posso anche sentire che la primavera è sempre nell’aria e c’è un bel rumore di ali svolazzanti e allegre intorno, sospinte dal vento… 🙂
      Aspettavo tornassi, sapevo che l’avresti fatto… la tazza che hai scelto è lì apposta, non cambia posto e sai dove trovarla! Non mi stupisce che abbia voluto le righe e come te amo la sua rotondità, le mani la stringono perfettamente, un abbraccio che ha la stessa forma della ciambella!

  • saltandoinpadella

    29 Gennaio 2018 at 18:08

    Questo vento del nord ha davvero portato una ventata di novità. Sembra che anche a Ulisse e Tarallino sia piaciuto sentire il pelo scompigliarsi, si trovano bene in questo nuovo mood hygge 😉 quando vedo le foto di casa tua mi vengono sempre gli occhi a cuoricino, così bella, calda, luminosa. Ti rispecchia davvero. La mia invece rispecchia il mio caos mentale, è un caso completo 😀
    questa ciambella mi ispira moltissimo, sia per il contrasto di colore ma anche per l’originalità. Soffice ma scrocchiarella per i semi di papavero, e senza burro o altri grassi a parte le mandorle.

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 15:51

      Il vento del Nord ha una natura felina, è ribelle, curioso, insegue le cose e ama giocare… ecco anche perchè qui si è ambientato e trovato bene: parliamo tutti la stessa lingua! 🙂
      Sì, la casa mi rispecchia… mi accorgo di quanto questo aspetto per me conti, ho capito che curare la casa equivale al curare me stessa… è sempre stato così ma negli ultimi tempi è emerso come quel contrasto che ora si vede più nitidamente e più nettamente… e anche lui fa parte di me, una me che esce alla luce del sole…
      Il caos mentale è creativo, Elena… una volta dovresti fotografare la tua cucina, senza timori, perchè va bene così come sei! 🙂 Come vale per la ciambella, non sente la mancanza di nessun “senza” ed è fiera di essere come è, nella sua essenzialità!

  • ipasticciditerry

    29 Gennaio 2018 at 18:08

    Mi piace tanto la tua cucina. Amo il bianco, la luce, la luminosità delle cose, con quei giusti contrasti che non fanno che esaltare ancora di più il bianco. Non amo molto il vento, in particolare quello del nord, troppo freddo per i miei gusti. Comunque il vento mi da’ fastidio, mi fa venire mal di testa, mi disturba. Buona la tua ciambella, piena zeppa di semi di papavero. Ho fatto anche io, tempo fa, una chiffon cake con tanti semini dentro. A me piacciono molto. Tanti grattini ai tuoi bellissimi mici. Mi accomodo, come sempre, a gustarmi una fetta di dolce. Ho portato del tea verde, va bene? Buona settimana dolce Fra

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 15:58

      Terry, mettendo più colore scuro avevo paura che il bianco perdesse il suo impatto… ma invece ha acquisito ancora più forza, più spessore, più candore! Merito del contrasto, sì… luci e ombre e bianco e nero vanno dosati, ma in fondo camminano rigorosamente insieme, per mano…
      Il vento del Nord – questo vento del Nord – non è aggressivo e non disturba, non è Bora… 🙂 Vuole solo che le cose e le persone si muovino nella giusta direzione, quella attuale, quella più vera e sentita… aiuta a (so)spingere, accompagna, incoraggia… e vedi, soffia leggiadro, Tarallino non è spettinato e ha manto liscio e sta composto buono in posa, senza aver paura! 😀
      Il tè mi piace di ogni tipo, ma il verde si abbina bene ai toni della casa e agli occhi di Ulisse!

  • zia Consu

    29 Gennaio 2018 at 20:51

    Che splendide ispirazioni ti ha dato questo vento del Nord 🙂 Adoro il termine hygge e non vedo l’ora di leggere il post a lui dedicato, ne frattempo mi godo questa nuova luce entrando nel mio bistrot preferito e rubo una fetta di questa golosa ciambella a tutta mandorla 🙂
    Buona settimana Franci <3

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 16:01

      Per te serve porzione doppia di torta, Consu… 😉 Mettiti comoda sul divano e lasciati servire, la filosofia hygge prevede il relax assoluto, la quiete, il godersi la merenda con calma e l’aspettare la sera prima di accendere le candele… nell’ultimo periodo sono aumentate in maniera quasi incontrallata, ahaha, ne ho molte altre che in foto non ho immortalato! 😀

  • Elena

    30 Gennaio 2018 at 14:01

    Ohhh senza parole… E lasciare me senza parole è una gran cosa…. Che meraviglia, tutto la tua cucina, i lampadari, i tuoi gatti e anche la torta, tutto così armonioso e leggero… Complimenti davvero!

    1. Francesca P.

      30 Gennaio 2018 at 16:04

      Contenta di aver tolto le parole, lasciando i puntini di sospensione che così si mescolano ai semi di papavero… 🙂 Grazie mille, trasmettere armonia e leggerezza era l’intento di questo cambiamento… riferirò al vento del Nord che è stato bravo! 😉

  • Luisa Napolitano

    31 Gennaio 2018 at 16:20

    sarà buonissima!
    Comunque i tuoi gatti sono bellissimi!

    1. Francesca P.

      31 Gennaio 2018 at 16:25

      Luisa, ciao, benvenuta! Sì, è molto buona… soprattutto se ami i semini e gli impasti leggeri!
      I gatti ringraziano… se tornerai a trovarmi, li vedrai ancora molto spesso! 🙂

  • larobi

    2 Febbraio 2018 at 16:10

    l’hygge style mi appartiene da tempo antichi quando non era ancora “di moda” quindi approvo le tue bianche e nordiche atmosfere! Le sospensioni mi fanno impazzire così come i tuoi due mici che sono il top di questa “hyggetudine” 😉

    1. Francesca P.

      4 Febbraio 2018 at 14:07

      Robi, tu sei una donna “che sta avanti” e hai capito presto il senso e la bellezza di quel mood! Io mi ci sono avvicinata a passo felpato, negli anni, fino al completo e pieno innamoramento! Mancava solo la casa, come coronamento… 🙂 Ikea devo dire che ci ha messo lo zampino… e noi allo zampino – e alle zampine – non sappiamo resistere, no?!

  • Anna

    2 Febbraio 2018 at 18:38

    Ti ha consigliato veramente bene il vento del nord! Sai quanto abbia sempre amato il tuo bianco, e questo è ancora più bello, lineare, luminoso, vitale!
    E i tuoi micioni ovviamente ci “sguazzano” 😀
    E che meraviglia la ciambella! il tocco giusto per festeggiare 😉

    1. Francesca P.

      4 Febbraio 2018 at 14:10

      Molti si rifiutano di ascoltare il vento e invece… sa essere un ottimo consigliere e amico, perchè vuole solo il nostro bene! 😉 Il bianco è la base per tutto, per ripartire, per scrivere, per disegnare, per ricominciare… senza di lui, tanti inizi non esisterebbero… e Ulisse lo sa, se lo porta addosso con gioia e fierezza… 🙂
      Grazie, un abbraccio!

  • Ile

    4 Febbraio 2018 at 15:31

    Certe cose non accadono mai per caso, ancor di più quando si sceglie.
    Mentre ti scrivo ho una torta in forno ( è la seconda volta che la faccio in un giorno, che sia la volta buona?! ), Nala dorme sul divano e di là, nel mio piccolo studio, c’è chi sta passando la domenica montando cassettiere dell’Ikea. Stamattina ho messo le mani nella terra, ho cambiato la disposizione di alcune piante e ho seminato un po’, perché dopo qualche mese di stasi, un po’ di vento è arrivato anche qui e ho deciso che era arrivato il momento di rendere tutto mio. Ci sto provando, so che cambierò idea ancora e ancora, ma è un inizio, è un modo per volermi bene, per guardarmi attorno e riconoscermi…

    Ora però mi godo questa tua luce e, per come ti conosco, io qui ti riconosco, ti vedo. Nei contrasti, nella luce, nella cura dei dettagli. Ti riconosco e ti vedo ovunque. Il vento del Nord è arrivato e ha portato con sé tanta bellezza, ma anche consapevolezza. Qualcosa è stato spazzato via, ma l’essenziale è rimasto, mescolandosi al nuovo.

    Tornerò stasera, ma intanto mi godo ancora un po’ questa luce…:*

    1. Francesca P.

      4 Febbraio 2018 at 19:50

      Al caso credo solo nella misura in cui penso che le cose ci vengano incontro, perchè le attiriamo o perchè le accogliamo, in modo aperto… forse il caso penetra nello spiraglio, nella fenditura, nella parte sottile dove passa la lama di luce… e se proprio lì, in quella fessura, seminassimo anche qualcosa? 🙂
      Le idee si possono cambiare come l’arredamento, come i gusti e come le nostre vite… sono mobili e libere, si rinnovano insieme a noi… e come fossi una sorella maggiore, ti dico sì, Ile, cambia tuttelevoltechevuoi e quandotisenti! E non credere a chi dice che crescendo si ha più paura di farlo… non è vero (o non per tutti!), lo si fa in modo più consciente e deciso perchè già si è vissuto parecchio e non si vuole più sprecare occasioni, tempo ed emozioni! 🙂
      Contrasti, luce, cura dei dettagli… sì, sono io. Mi vedi bene…

  • Chiara

    4 Febbraio 2018 at 22:26

    che sia la volta buona che finalmente prendi la decisione di venire a Trieste così anche Tatiana ed io riusciamo a conoscerci….bianco e grigio anche a casa mia e quando arriva la bora la sento subito da quassù fra comignoli e tegole e garrire di gabbiani. Sono a cuccia come un gatto, intontita dalla febbre che ha spiaggiato me e Marco , giorni di pausa , di tachipirina e di altri fastidiosi episodi che non vale la pena descrivere, passerà ma la stanchezza passa più lentamente della febbre…Ti abbraccio da lontano

  • Giochidizucchero

    23 Febbraio 2018 at 23:45

    Eccomi finalmente, vengo a vedere questa incantevole casetta. La adoro ! Sempre brava tu, bellissimi i tuoi micioni e da provare assolutamente questa ciambella! Complimenti per tutto ❤ Erika

  • pips

    2 Gennaio 2019 at 18:07

    Ho riconosciuto il riferimento al film dal titolo del post, perchè Chocolat l’ho rivisto proprio un paio di giorni fa, in uno di quei pomeriggi da passare sotto le coperte che piacciono a me, e ti confesso che mi ha messo una voglia matta di cioccolato oltre ad avermi reincantata con la sua stupenda colonna sonora.
    Ma a parte questo, vorrei dirti che mi piace tanto leggere ciò che scrivi perchè hai la capacità di descrivere i dettagli in modo sofisticato – perchè non sono banali, nè banale è come ne parli – e al tempo stesso sfuggente, come se dipingessi un paesaggio dando delle pennellate diverse prima in un punto e poi in un altro, confondendo in maniera elegante, lasciando un assaggio di tutto, sfiorando i particolari, lasciando che il lettore si crei in testa la propria e immediata immagine rispondente alle tue parole. E adoro tutto ciò. La tua cucina, bianca come la neve e ordinata come piace a me, è una tela bianca da cui partire ogni volta, e che ogni volta diventa per te, e per chi ti legge, qualcosa di diverso 🙂

    1. Francesca P.

      3 Gennaio 2019 at 20:46

      Questo è un film senza tempo, passano gli anni ma regala la stessa emozione… un po’ come (re)stare qui, soffiare sul vento che muove anche le pagine del blog, come se fosse un libro o un diario che non si chiude, può fermarsi ma non si chiude… perchè c’è vita, quella che ci metto e quella che si intreccia alla vostra! E ciò che mi dici, che giunge inaspettato e gradito, me lo conferma…
      Scrivere per me è naturale come respirare, la tua analisi mi è piaciuta… non entro nel dettaglio perchè le parole devono dare una suggestione, come fosse un profumo, un sentore… possono descrivere minuziosamente o lasciare spazi aperti, essere esplicite o metaforiche, leggere come piume ma anche incisive… io mi sento come se avessi un palloncino tra le mani, lo lancio in aria e lo guardo andare lontano 🙂
      Grazie per questo commento, che inaugura un nuovo anno di zecca e quindi è doppiamente speciale, perchè ha l’euforia degli inizi… continui! Sarò sempre me stessa, fedele ai miei gusti e al mio stile… cambio l’arredamento della casa ma non questo 😉

  • Vanessa

    1 Marzo 2020 at 16:56

    Ciao, complimenti per la tua cucina e la tua torta!! Sono allergica alla mela e pera con cosa posso sostituirla? Grazie

  • Stefano Montani

    2 Maggio 2020 at 11:13

    La ciambella io la chiamerei piuttosto “tutta semi di papavero” con mandorle, perché il sapore del papavero è più intenso di quello della mandorla, tanto da diventare il sapore dominante di questa preparazione. L’ho provata. L’aspetto è ottimo, il sapore no. Pur avendo messo meno semi di papavero di quanto indicato, mangiandola, quanto a sapore, mi sembra di mangiare semi di papavero a cucchiaiate. Qualcun altro l’ha provata?

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Post Next Post