“O” COME CIAMBELLINE

5 Febbraio 2017Francesca P.
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“O” come Oggi. Il momento presente, la strada sotto ai piedi, la valigia aperta, il sole che nasce, la messa a fuoco su quello che accade, il voglio e non il vorrei, la matita con la punta appena fatta, tutta la gamma di sfumature dell’afferrare, del prendere e dello stringere. Piano ma anche forte. 

“O” come Occhi, che continuano a guardare, assorbire, accogliere, curiosare, fissare dritto e a fondo, nutrire e nutrirsi. Occhi che già tanto hanno osservato ma non è mai abbastanza, occhi che c’è sempre ancora qualcosa in più da notare, occhi che non si rifiutano di vedere, occhi che il verde non lo perdono, occhi che la scintilla resta accesa, occhi che bevono acqua salata e poi sono più brillanti, occhi grandi anche da chiusi, occhi instancabili, occhi che uguali non ci sono.

“O” come Orizzonti, quando la giornata è nitida e vedi bene la linea, o quando non la vedi ma sai che c’è, al suo posto. Orizzonti che si possono raggiungere, orizzonti che è un piacere toccare, orizzonti reali, orizzonti di cui si gode pienamente la bellezza, orizzonti che non sono solo un castello di sogni impossibili che impediscono la vera vita, orizzonti quotidiani, orizzonti vibranti, orizzonti fatti di pelle, di profumi e di cose da fare. Per davvero. E con gusto.

“O” come Occasioni, tutte quelle che vanno mangiate e non sprecate, che il destino regala ma che ci regaliamo anche noi, occasioni succose come arance rosse, occasioni che non si annunciano prima ma bisogna riconoscere, occasioni che arrivano come riscatto appena si fa spazio, occasioni che non sono un copione letto e riletto già tante volte, di cui sai inizio e fine, ma un film nuovo, molto più avvincente. Occasioni a cui sorrido, scaldando le mani.

“O” come Oro, che non riflette solo perchè un colpo di luce lo illumina ma perchè è puro, un oro che si aspetta, come canta Fabi, che subito mostra il suo valore e non c’è bisogno di tempo per capirne l’autenticità, perchè non c’è inganno sotto, perchè è lui, così com’è, bellissimo da indossare e prezioso da conservare.

“O” come ciambelline con al centro un passaggio d’aria fresca e pulita, che ci puoi mettere l’occhio e vedere cosa succede dall’altra parte, che accompagnano le colazioni di quando ci si alza solo dopo essersi abbracciati stretti… e l’abbraccio prosegue, con la “O” di Ora.

CIAMBELLINE AL CACAO CON CAFFÈ E AMARETTI

200 g di farina 0

50 g di farina integrale

150 g di zucchero di canna

1 uovo grande

200 ml di latte

7-8 amaretti

Cacao in polvere (a piacere)

Un cucchiaino di lievito per dolci

3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva

Caffè in polvere (q.b.)

Un pizzico di sale

 

Preriscaldate il forno a 180°.

In una ciotola, unite le farine setacciate, il cacao, lo zucchero, il lievito, il caffè, il sale e gli amaretti sbriciolati finemente (con il mortaio o con il mixer). In un’altra ciotola, sbattete l’uovo, il latte e l’olio. Aggiungete gli ingredienti umidi agli ingredienti secchi e amalgamate, senza sbattere troppo. Se vedete che il composto rimane un po’ asciutto, aggiungete un altro po’ di latte.

Con l’aiuto di un sac à poche o di un bricchetto, distribuite l’impasto dentro lo stampo (imburrato o oliato se non è in silicone).

Cuocete per circa 20 minuti, o finchè le ciambelline saranno diventate compatte e lisce in superficie. Fate raffreddare prima di mangiarle, servendole, se volete, con una spolverata di zucchero a velo e/o di cacao in polvere.

*L’idea di base della ricetta è tratta, con qualche modifica, da questo blog straniero

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46 Comments

  • sabrina

    5 Febbraio 2017 at 20:23

    Ciao Franci , finalmente riesco a scriverti ! Sei rivolta al futuro vivendo il tuo presente vero ? Sembri custodire un momento segreto che stringi forte forte a te ultimamente .Sono solo sensazioni le mie ma ,il tuo oggi sembra carico di momenti che sanno di novità , saranno sempre gli stessi occhi a guardare le cose ma spesso, la differenza è lo spirito con cui le si osserva. Tu sei un’attenta osservatrice e questo lo si percepisce , io invece ,una ragazza che osa leggere oltre le righe . Al di là più oltre , sempre . <3

    1. Francesca P.

      5 Febbraio 2017 at 20:43

      Ciao Sabri, aspettavo le tue parole e le tue letture sempre così sensibili e profonde! Non è da tutti saper raccontare o aprirsi, ma non è da tutti neanche saper leggere oltre le righe e “sentire” le persone a istinto… è bello, quindi, il nostro interagire!
      Per rispondere alla tua domanda… sì, sono assolutamente volta al futuro, ma partendo da tutto ciò che vivo al momento, giorno dopo giorno, mettendo un passo dietro l’altro perchè è così che si compie il viaggio… è pensando al presente che si costruisce il futuro, partendo o ripartendo dall’oggi, in prospettiva di un domani! Custodisco parecchio, anche su questo hai “visto” bene… ogni esperienza ci forma, ci insegna, ci tempra e ci mostra sia ciò che vogliamo, sia ciò che non vogliamo… avere ed essere. E la vita va avanti, sempre, perchè le cose da dare e dire (e scoprire) sono tante ancora… 🙂

  • Simo

    5 Febbraio 2017 at 21:31

    Ho sempre amato la lettera O…
    Bella tonda, paciosa, un po’ cicciottina e rassicurante…come me ahaha…
    E adoro le ciambelle di ogni foggia e misura…pensa che ho anche la piastra x farle, quelle piccine, e da troppo non la uso! 😉
    Mi hai dato una bella idea…
    Un grande abbraccio

    1. Francesca P.

      5 Febbraio 2017 at 23:43

      Sì, è una lettera piena, che simboleggia morbidezza, senza nessuno spigolo… abbraccia e circonda, come le persone che ispirano fiducia! Se ci somigli, Simo, è soltanto una cosa bella… 😉

  • Manuela

    5 Febbraio 2017 at 22:04

    “O” come onda, quella su cui mi piace tuffarmi o che lascio arrivare a riva a sfiorare le dita dei piedi.
    “O” come onestà, con se stessi, con gli altri, quella che non riusciamo a lasciare chiusa in un cassetto anche quando ci chiedono di stare zitte 😉
    “O” come ormeggio, quello che mi ricordano queste ciambelline, perfette per fermarsi un attimo e ritrovare respiro anche nei giorni più densi…ci si aggrappa, lanciando la cima, ci si può sentire ancora al sicuro.
    Buona domenica Francy!

    1. Francesca P.

      5 Febbraio 2017 at 23:50

      Mi piace che abbia aggiunto anche una tua lista… che poi è tua ma anche mia, perchè ovviamente mi trovo d’accordo con tutto e amo la “O” come onestà, in particolare! 🙂
      Onde che a volte sembrano alte ma poi sappiamo salirci e cavalcarle, se le prendiamo dal verso giusto… e con onestà, appunto, con il timone saldo in mano verso la direzione ostinata e contraria che conosciamo bene e che sempre più va puntata… e per riposarsi, un ormeggio che sa di cacao e che ci serve come carezza, oltre che come salvezza… 🙂

  • Chiara

    5 Febbraio 2017 at 22:23

    non dovrei nemmeno guardarle quelle ciambelle così golose, dai mangio almeno il buco, non ingrassa !Un bacione

    1. Francesca P.

      5 Febbraio 2017 at 23:51

      Chiara, sono leggere, al forno e non fritte… e nei momenti di vento forte aiutano, quindi mi permetto di bussare con un cestino bello pieno! 😉

  • Virginia

    5 Febbraio 2017 at 23:27

    Il tuo gioco di parole attorno alla lettera O mi ha fatto tornare alla mente uno dei dettati che si facevano alle elementari, in particolare quello sul mese di Ottobre. Mi piacevano i dettati perchè la scrittura mi rilassava e ricordo che mi impegnavo per scrivere bene, nonostante la fatica dei primi passi e la velocità di dettatura. Ricordo che disegnavo quella O con impegno, una O maiuscola e con il ricciolino 😉 E’ una bella lettera, morbida come un abbraccio e forte come due persone che si tengono per mano, occhi negli occhi…
    Queste ciambelline sono delle O perfette, da infilare come fossero anelli e da far sparire accanto a una tazza (bellissima la tua!) di caffè 😉

    1. Francesca P.

      5 Febbraio 2017 at 23:55

      I dettati, Virginia… cosa hai riportato alla mente! Piacevano anche a me, sai? Ricordo anche quelli in francese, alle medie, quando è nato il mio amore per quella lingua e quel paese!
      La “o” col ricciolino mi fa tanta tenerezza, partivo dal basso a farla e mi piaceva accentuare quella virgola che tendeva ad andare verso l’alto… oggi mi hai riportato sui banchi di scuola e a questo punto non ci resta che aprire il cestino della merenda e mangiare queste ciambelline insieme! Da bambine non bevevamo il caffè, ma possiamo trasformare il contenuto in cioccolata calda, come una magia! 🙂

  • Mimma e Marta

    6 Febbraio 2017 at 0:08

    Quand’ero piccola mi piaceva guardare attraverso il buco delle ciambelle prima di portarle alla bocca e addentarle! Credevo di guardare lontano e scoprire cose nuove…
    E qui, mi pare di scorgere del cambiamento. Di sicuro nei colori e nella luce delle tue foto, più belle che mai!
    Di ciambelle, ne mangerei tante, per me sono come le ciliegie, una dopo l’altra 😛
    Mimma

    1. Francesca P.

      6 Febbraio 2017 at 1:00

      Mimma, è un piacere risentirti! Ammetto che parlare con Marta ogni domenica, come un tempo, mi manca un po’ e quindi sono felice quando una di voi mi viene a salutare! 🙂
      Ho sempre amato anch’io le ciambelle, le mie preferite sono quelle fritte con tanto zucchero intorno… intanto sono partita preparando queste, vediamo se in futuro oserò di più!
      Se hai notato un cambiamento, significa che ciò che faccio e dico trasmette quello… e in effetti mi sento molto “in viaggio”, attraverso paesaggi che cambiano spesso e sono tutta in movimento anche io! 🙂

  • m4ry

    6 Febbraio 2017 at 7:31

    La “O” di ora è quella che mi piace di più. Insomma, è il presente quel che vale…è al presente che dobbiamo giocare ed è qui che dobbiamo investire tutte le nostre energie, perché se lo facciamo bene, questo “ora” si trasformerà in un “poi” grandioso…
    Il passato ci serve come guida. Ci serve a capire bene quel che vogliamo ma soprattutto quel che non vogliamo. A volte ci inganna perché ci ripropone momenti belli, ma ormai andati, e quel che è andato, è andato…allora, via, puntiamo tutto sull’ora! Perché “ora” è il numero vincente 😉
    Che belle queste ciambelline…le abbiamo quasi preparate insieme 🙂 Insomma, mentre le preparavi c’ero, ecco. E anche mentre le assaggiavi 😉

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 15:50

      Amica mia, sono assolutamente d’accordo. Ho tenuto alla fine la “O” più bella, quella di Ora, appunto. Come tempo prezioso da non perdere (più), come finestra su quello che abbiamo davanti, come momento che va vissuto prima che svanisca… perchè lo sappiamo, le cose svaniscono. E non tornano. Di sicuro non uguali a come erano. E a volte non tornano proprio più. Quindi è molto meglio concentrarsi su Oggi e Ora, dopo aver masticato, digerito e metabolizzato il passato, lontano o vicino che sia…
      Ci aspettano tante ciambelline da mangiare insieme, queste sono solo le prime condivise… 🙂

  • Emanuela

    6 Febbraio 2017 at 7:51

    OGGI, con OCCHI nuovi voglio esplorare ORIZZONTI lontani, accogliere e (R)accogliere OCCASIONI inaspettate, che mi portino lontano….
    “Ooooohhh” dice il bimbo (e non solo) meravigliato davanti ad uno spettacolo affascinante….
    “O” come SOLE caldo, cocente, d’agosto che brucia la sabbia in piena estate e costringe a saltellare …. “O” come LUNA PIENA, splendente nella notte…è lei che ti aiuta a (RI)trovare la strada di casa, che ti (R)assicura e ti tiene compagnia quando cammini in un vicoletto un poco tenebroso… “O” pronunciata forte, con consapevolezza, con presa di coscienza, a pugni chiusi e stretti a dire “oh, IO ESISTO!” ….
    la “O” di un risotto mescolato con AMORE, di una COCCOLA quando ammalato (ma anche no) sei triste e sconsolato….
    “AMO, AMO, il buco alla ciambella …
    la sua dolcezza effimera la rende così bella ….”
    potrei andare avanti all’infinito… perché la “O” sa di MONDO e sa di CACAO, sa di LIBERTA’ e di GIOIA, perché quando si è felici si descrivono cerchi a braccia aperte con la testa rivolta al cielo e gli occhi chiusi, sa di RESPIRO, la “O”, sa di VIAGGIO .. in treno, in bici o in macchina ….
    ed io …… OGGI, con OCCHI nuovi …. guardando L’ORIZZONTE che mi sta davanti, VOGLIO afferrare quelle OCCASIONI che (spero) mi aiuteranno a scoprire una tes(ORO) prezioso, da poter custodire, accudire con cura .. ORA più che mai lo VOGLIO …. perché la “O” è un SALVAGENTE lanciato a chi è in difficoltà durante una brutta tempesta … o che ti sostiene quando devi ancora imparare a nuotare… in tutti quei buchi di ciambelle io farei passarci un bellissimo filo per creare una preziosa collana … preziosa ed importante come te, che alle sei di mattina mi fai scrivere cose senza senso… 😉 e che nella rotondità delle tue tazze mi fai inzuppare dolcissime e confortanti ciambelle-salvagenti .. che nei tuoi sughetti mi fai rotolare allegre polpette (più rotonde e più “O” delle polpette?) … mi fai allungare lo sguardo al di là delle spesse lenti dei miei occhiali …mi fai cercare cosa c’è al di là del mare, oltre l’orizzonte… mi fai aguzzare lo sguardo, affinare i pensieri,mi spingi a cercare di capire… a trovare tra le righe dei tuoi racconti qualcosa che abbia a che fare con me. (e con te).. mi faccia riflettere… grazie….
    Manu.

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 15:57

      … se ti chiedo di fare una cosa, la fai? Salva questo tuo commento. Fai il copia&incolla, appoggialo su un file, nel computer o dove vuoi. E rileggilo ogni tanto, perchè ti farà bene. Hai scritto cose bellissime… e piene di speranza, anche. Te ne sei resa conto? E c’è anche poesia tra le righe, un senso d’incanto e di “O” come occhi che vogliono vedere cose belle, perchè fino ad ora ne hanno viste ma poche, c’è molto, molto di più! Tutto quello che ancora non sai e non conosci, ma che è dietro la curva, non scappa… ti aspetta. Quando vorrai e sarai pronta, ma mi sembra che le tue gambe stiano camminando, pure lentamente, o facendo dei saltelli, ma camminano…
      Felice di darti parole come palloncini (anche loro tondi) a cui aggrapparti, si vola insieme, per mano… abbiamo bisogno degli altri, delle persone che ci stimolano e con cui condividere la “O” di Oggi…

      1. Emanuela

        7 Febbraio 2017 at 20:12

        fatto Franci bella….
        ooohhh..mi hai fatta piangere di gioia, di commozione e di amore…. oooohh come ti voglio bene… tu non sai quanto io ti voglia bene….
        CI PROVO.. CI ROVO IO A FARLE CON LO STAMPO NORMALE….
        un abbraccio stretto ..strettissimo
        Manu

  • Rebecka

    6 Febbraio 2017 at 10:55

    O come osservare, come ode (alla vita), come ocra (acceso, forte, pieno di quel colore da bere in un respiro), come orchidea (di rara bellezza, fragile e forte al contempo), come ombra (riparo sicuro nei caldi meriggi), come ossa (che rumoreggiano ma non si spezzano), come obolo (perché alle volte dobbiamo pagarlo con la vita per arrivare i un porto sicuro), come ombrello (per proteggersi il capo da una pioggia che non aspettavamo), come ostacolo (non da schivare, ma da affrontare, correndoli contro), come olmo (albero sacro, albero di giustizia), come odore…quello delle ciambelline, del caffè. del mattino lento. O come amOre, come giOco, quello che faccio/facciamo con te ogni volta perché a questo ci inviti inconsapevolmente. Leggerti stimola e lo sai quanto amo essere stimolata, mantenere sveglio il livello di attenzione.
    O come cOse che duranO….che sono poche alle volte, ma sono solo le più importanti e il resto è solo acqua stagnante che il sOle porta in secca, che lascia terreno fertile per nuovi semi.
    Ti voglio bene e non solo perché voglio una cimbellina 😀

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:03

      Faccio mia ogni tua “O”, Reb, perchè so che c’è qualcosa di me in ogni parola scelta… e tu lo sai, sai come scrivo l’ode alla vita, come coltivo orchidee, come cerco riparo all’ombra, come sgranchisco le ossa un po’ rotte, come metto oboli nel salvadanaio, come scelgo ombrelli colorati, come non scappo davanti agli ostacoli, come amo la forza degli alberi e la loro saggezza e come seguo gli odori, da brava gatta che sono…
      E le cOse che duranO sono le uniche a cui voglio pensare, a cui devo dedicare attenzione e che devo lucidare… il resto è acqua stagnante, lo so, va lasciato asciugare il fango, la melma deve assorbirsi e devo prendere il sacco con i semi, lanciando manciate generose…
      (Grazie… per tutto, qui e altrove. E ti riempio di ciambelline, stai sicura!) 🙂

  • silvia

    6 Febbraio 2017 at 11:42

    “O” come la meraviglia che si esprime con una sola vocale, che prolungata, lascia senza parole! “O” come oceano, che è più del mare, e che ha perso quei confini che lo circoscrivevano e vuole scrutare Oltre, per conoscere, scoprire e allargare il suo orizzonte. “O” come onde, e per citare una canzone, quella stessa “pazienza di andare e venire, ricominciare a flurire”… “O” come oggi è un altro giorno, e una nuova occasione, e se inizi a pensare a tutto quello che puoi fare ora con quella “O”, stai guardando nella direzione giusta, e nel tempo giusto. Mentre leggo i tuoi pensieri, oggi scelgo anche io di mettere un punto e andare a capo, perchè nuovi pensieri e nuove emozioni possano prendersi il posto che meritano, nel tempo in cui esistono. Mi hai fatto riflettere molto, è sempre bello questo confronto e scambio!

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:17

      La “O” di “Ohhhhh” è tra le più preziose, Silvia… perchè ci mostra che siamo sempre capaci di meravigliarci, che il cuore ci batte ed esiste qualcosa che ci emoziona ancora e dobbiamo andare in cerca ogni giorno di quelle scintille, di quella vita(lità), di quello slancio verso il nuovo che ci può portare tante altre “O”… questa lettera simboleggia anche un punto, quindi mettiamolo, perchè i libri finiscono ma altri ne ricominciano, si mette il punto proprio per iniziare una nuova storia, diversa…
      Ti aspetto per il prossimo confronto! :*

  • saltandoinpadella

    6 Febbraio 2017 at 13:06

    Quello che proprio adoro delle ciambelline è il buchino dentro dove infilare il dito. Mi fa tornare bambina, mi fa pensare alle ciambelline che mi faceva mia nonna nel periodo di carnevale. Le infilavo nel ditino e poi le sbocconcellavo tutte girandoci attorno per finire con l’apoteosi, l’anellino sottile che era rimasto attorno al dito. Mi viene ancora da sorridere a ripensarci.
    Mi hai fatto pensare che è da tanto che non preparo le ciambelline, devo proprio rimediare anche perchè non le ho mai fatte al cacao

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:21

      Anche io amo quel buco al centro, forse davvero perchè è legato a ricordi d’infanzia che ci portiamo dentro… anche oggi infilo il dito nelle ciambelle, meglio ancora se c’è intorno lo zucchero, ahaha!
      Avevo voglia di un dolcetto marrone, ecco perchè mi è piaciuta subito l’idea del cacao… e poi avevo amaretti da smaltire, quindi quando ho trovato la ricetta su quel blog straniero ho impiegato solo 5 minuti per mettermi all’opera! 🙂

  • Anna Rita

    6 Febbraio 2017 at 14:58

    Credo che la lettera O sia da sempre la mia preferita. La prima lettera che ho amato fin da piccola,quando ancora non conoscevo tutte le altre. Forse perché rispecchia la vita, forse perché rappresenta la perfezione di cui non ci è stata data la facoltà di esserlo, o forse perché è semplice…non saprei perché amo da sempre la lettera O. Anzi, forse si, se ci penso lo so. La amo perché è di quella semplicità come semplici sono le cose fatte con il cuore, semplice come lo sono i cambiamenti, semplice come lo sono gli occhi di chi osserva il mondo e non ha timore di viverlo. E semplice, come lo sono le tue ciambelle che sto desiderando terribilmente 🙂

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:33

      A me piace per la sua rotondità… quel cerchio che non ha esitazioni, come fosse una bolla di sapone e un abbraccio stretto che non lascia scappare nulla, che ingloba tutto e lo trattiene nella sua circonferenza…
      Volevo da tempo provare lo stampo e adesso so che lo userò spesso! Perchè di “O” ne abbiamo sempre bisogno, perchè messe tutte in fila sembrano perle e perchè i cambiamenti vogliono approdi rassicuranti! 🙂

  • Anna

    6 Febbraio 2017 at 15:12

    Senti che bel suono la lettera “O”… Tonda, precisa, piena, accogliente, senza spigoli.
    “O” come Oltre. Oltre le distanze e le differenze, senza paura. Oltre le amarezze e le delusioni, senza rimpianti. Oltre le difficoltà, con fiducia e speranza.
    Oltre, c’è sempre qualcosa che ci attende, e noi allunghiamo le mani e ve le posiamo, con delicatezza e impazienza…

    Senti che bel suono le tue “O”, come ti appartengono! Tu che sei Occhi che non perdono il verde, volti a Orizzonti nuovi, ad Occasioni che ti (a)spettano. Tu che sei Oro, bellissima e preziosa da conservare… Autentica, luminosa…
    Guardando le foto, ti immagino appoggiata con mano salda su quelle morbide e perfette ciambelline, mentre scivoli verso di noi… E arrivi, Oh se arrivi: con tutte le lettere del nostro alfabeto, con tutte le parole del tuo cuore…

    Buona settimana, Francesca, e ancora grazie… Per rendere così speciale questo bistrot, dove chiunque arriva si sente accolto, e porta in dono una parte di sé.
    Oltre le distanze, ci siamo noi.
    Anna

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:38

      Sapevo che avresti dato il tuo contributo personale e non avevo pensato alla “O” di Oltre… aspettavo te per questa parola così importante, specialmente in alcuni periodi in cui davvero si vuole tenere in mano e stringere forte… andare avanti e andare oltre sono due concetti che procedono vicini, come le amiche fidate che ci fanno da spalla e camminano sulla stessa strada… e basta amarezze, voglio solo amaretti…
      E voglio arrivare, sì… non importa se lontano, adesso anche un piccolo passo mi sembra importante, in alcuni momenti il viaggio non si fa correndo, rallenta il suo ritmo e il piede ha bisogno di ritrovare quella fiducia per posarsi di nuovo saldamente al suolo, ma basta non fermarsi, no?
      Grazie a te, perchè di abbracci tondi come “O” me ne lasci sempre tanti e anche più di uno dentro a un solo commento…

      1. Anna

        7 Febbraio 2017 at 22:10

        Questa sera, Francesca, vorrei proprio abbracciarti. Forte.
        Perché, come ti ho detto, chi arriva qui lascia pezzi di sé… e a volte sono pezzi di dolore, sono lacrime che rigano i volti, sono confidenze profonde e sincere.
        E tu, Ora amica, Ora sorella, dosi le tue parole, accarezzi i cuori, regali risposte che, come palloncini, sanno volare nell’anima…
        Ti dico grazie, perché lo vedo quanto bene fai, a quel tenero cuore guerriero che ti scrive commenti pieni di vita, della propria vita, e ti ricopre di fiducia…
        I tuoi Occhi sanno vedere, lontano…
        A presto, gattina!
        Anna

        1. Emanuela

          8 Febbraio 2017 at 7:02

          hai ragione, Anna ….
          buon giorno…. io che fremo ogni volta per leggere le tue righe quando la nostra gattina scrive queste poesie e le accompagna da dolcezze prelibate, ti dico che ….
          hai ragione da vendere … lei filtra dentro di coi come il sole attraverso i cristalli di Pollyanna e ci rende migliori, colorati, limpidi…belli …. anche così….
          baci baci baci
          Manu

          1. Francesca P.

            8 Febbraio 2017 at 12:43

            Vi abbraccio entrambe forte, senza altre parole… ma è tutto lì, in quella stretta silenziosa! :*

  • Emanuela

    6 Febbraio 2017 at 15:15

    ehm.. gattina… se io non ho gli stampini… posso fare una ciambella normale con lo stesso impasto? ….
    grazie

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:41

      Sai che non ho mai provato? Ho fatto per la prima volta questa ricetta con gli stampini… ma dato che la curiosità è sempre ben accetta, puoi vedere cosa succede e vai in avanscoperta al mio posto! 😉

  • ipasticciditerry

    6 Febbraio 2017 at 16:12

    Mi piacciono tutte le tue O … la mia preferita è ORA, adesso, in questo momento. Perchè preoccuparsi dei domani? Ne aggiungerei una: O come olfatto. Uno dei sensi che utilizzerei per primo, vedendo queste belle ciambelle. Mentre sono in forno, il profumo che si sprigiona, mettono in moto il mio olfatto, come quello di Tarallino e Ulisse. Li immagino tutti e due mentre si aggirano intorno alla cucina e si strusciano tra le tue gambe, facendo le fusa o passando con fare indifferente. Col muso in aria a sentire l’odore, prima ancora di vedere la ciambellina. In questi giorni, visto che sono molto stanca, ho sempre voglia di qualcosa di dolce. Mi sono appena mangiata un pezzettino di cioccolato fondente ma non ti nascondo che mangerei volentieri anche una delle tue ciambelline. Buona settimana dolce Frà, un bacio

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:47

      Sì, Terry, Ora rappresenta proprio la gioia e la fame del momento, di cui non vuoi sprecare neanche una briciola e raccogli tutto quello che c’è sul piatto… la vita secondo me va vissuta così, pienamente e senza (tra)lasciare nulla! Da donna-gatto non posso che concordare con l’olfatto, legato molto all’istinto e all’annusare le situazioni e le persone, ancora prima che i dolci… l’olfatto è importante, perchè gli odori possono attirare e respingere e i sensi ci guidano in ogni scelta… il mio naso è bagnato come quello di Ulisse e Tarallino, pronto a captare tutto! 🙂
      Ti porto un bel cestino colmo di ciambelline, perchè la voglia di dolce(zza) va assecondata e mi piace regalarla alle amiche speciali! :*

  • Ely

    6 Febbraio 2017 at 17:21

    O come il sole rotondo rotondo, che oggi è spuntato dietro le nuvole che pian piano si diradano e dopo la neve caduta ieri sulle montagne ha scaldato la mia giornata.

    O come le bocche dei miei figli rotonde rotonde se dovessi fare queste ciambelline per la colazione 🙂

    Ti abbraccio cara!

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:49

      Anche qui oggi splende un sole rotondo e pieno come una super ciambella di doppie dimensioni, ehehe! Vorrei dargli un morso e assaggiare il sapore del suo calore… 🙂
      Apri la tua di bocca, Ely, una ciambella te la mando io in volo! 🙂

  • zia consu

    6 Febbraio 2017 at 22:40

    Le lettere tonde e paffute mi sono sempre state simpatiche proprio come le tue ciambelle che rincuorano anche dopo una una dura giornata 🙂
    Ottime nel periodo carnevalesco senza per forza finire in una vasca di olio bollente 😛
    Buona settimana <3

    1. Francesca P.

      7 Febbraio 2017 at 16:52

      Consu, le ciambelle di Carnevale unte e zuccherose mi piacciono molto, ma non le ho mai fatte… diciamo che mi accontento di una versione più light, ma se per caso le prepari tu avvisami, così arrivo per la merenda prima che il periodo dei coriandoli a forma di piccola “o” finisca, ahaha! 🙂

  • Alice

    8 Febbraio 2017 at 18:11

    Ed io alla tua O ci aggiungo un’ acca, così che possa diventare … OH!!! perchè è l’espressione che meglio ti può spiegare il mio stupore davanti alla perfezione di queste golosissime ciambelline!
    baci
    Alice

    1. Francesca P.

      10 Febbraio 2017 at 20:33

      Mi piace la tua aggiunta, perchè si forma quello stupore di cui parli, a cui non rinuncio mai e che voglio sia regalare, sia tenere sempre per me, come fosse una delle ciambelline più grandi! Serviti pure, Alice, la perfezione massima arriva mangiando! 😀

  • Tatiana

    9 Febbraio 2017 at 11:40

    A me le ciambelle vengono sempre un po’ stortignaccole, sembrano delle “D” ed infatti i miei pensieri iniziano sempre con “domani…”; sono propositiva, ho sempre uno sguardo al futuro e ai mille progetti che mi frullano nella mente, quindi domani, sempre domani, una progettualità continua.
    D come donare, come dormire, come desiderare, come deridere un po’ se stessi per vivere nell’intelligenza e nell’ironia, D come imparare a Decantare ogni sentimento improvviso, di quelli che se esplodono istintivamente possono arrecare danni irreparabili, perché con l’avanzare degli anni e dell’esperienza un po’ di Diplomazia la si apprende… ed ecco un’altra D!
    Allora vorrà dire che continuerò a realizzare ciambelle a mano libera, sempre un po’ sbilenche e che gridano il loro essere delle D da tutte le parti.
    Ti abbraccio 🙂

    1. Francesca P.

      10 Febbraio 2017 at 20:38

      Tatiana, sei unica! Mi pare giusto che ognuno abbia la sua lettera e la sua forma di ciambellina, personalizzata e assolutamente fatta su misura! La “D” di domani piace molto anche me, quindi tagliamene una fetta generosa, dalla torta quotidiana… perchè è fetta dopo fetta, giorno dopo giorno, che quel domani si crea e quindi la “O” di oggi è assolutamente sua complice! 🙂
      “Imparare a Decantare ogni sentimento improvviso”, ecco anche cosa ti rubo… proprio per evitare il rischio che dici, usare un po’ di razionalità in più e dare retta anche alle vocine interiori, che cercano di metterti in guardia… ma si sa, la vita è tutto un susseguirsi di lezioni… magari non si imparerà mai a fare la ciambella perfetta, ma a fortificarci e scoprire sempre cose nuove su noi stesse sì!
      Grazie del commento, ti confermi paroliera più che mai! .*

  • Mary Vischetti

    10 Febbraio 2017 at 15:17

    Mi piace la lettera “O” Francesca. Tonda e infinita mi ispira completezza. Mi piace in particolare la “O” di orizzonti, perché in questo momento, ho bisogno di guardare avanti, con “o”ttimismo. Le tue ciambelle sono un incanto tesoro!
    Un abbraccio grande,
    Mary

    1. Francesca P.

      10 Febbraio 2017 at 20:42

      Sì, Mary, ci vuole una “O” grande e alta, più tonda che mai, per fare il pieno di Ottimismo e superare tutto quello che non va più bene o ci intralcia la strada… provo a disegnare una ciambella con i bordi ancora più grossi e resistenti, come incoraggiamento! 🙂
      Ricambio l’abbraccio!

  • ConUnPocoDiZucchero Elena

    11 Febbraio 2017 at 4:16

    O come O Francesca quanto mi manchi quando non passo da te per un po’!!!! <3 meraviglioso sole risplende sempre sul tuo balconcino!

    1. Francesca P.

      12 Febbraio 2017 at 12:43

      Elena, quando ti riaffacci qui arriva una “O” di Oh, che bello! 🙂 Tu il sole lo hai nel sorriso e sai portarlo quando arrivi!
      Un abbraccio forte a te e alla tua piccola!

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